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Autore: Starnie    16/11/2014    1 recensioni
- Ricordati di scrivere qualche lettera.-
- Andiamo Makoto! Non comportarti come se fossi mia mamma!-
- Ti vorremo sempre bene, Rin-chan! -
- Ehi... Mica non tornerò mai più! Su, smettila di piangere... Del resto sei un uomo e i veri uomini non piangono! Piuttosto la persona che dovrebbe piangere è la mia così detta "migliore amica".-
- ... Non serve. Saremo unite dall'acqua. -
- ... Sai, alle volte credo che tu abbia l'acqua nel cervello. La tua assenza di sensibilità mi lascia senza parole.-

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Pairings : Nagisa/Fem!Rei | Fem!Rin/Makoto/Fem!Haruka | Sousuke/Fem!Rin/Aichirou
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruka Nanase, Makoto Tachibana, Nitori Aiichirou, Rin Matsuoka, Sosuke Yamazaki
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Triangolo
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" Non lasciare che i nostri migliori ricordi ti portino dolore.
Ieri ho visto un leone dare un bacio ad un cervo.
Gira la pagina; forse saremmo in grado di trovare un nuovo finale. "


Keira Knightley - Lost Stars
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Sousuke fissò lo schermo del cellulare palesemente preoccupato e , notata un'ombra che si avvicinava , sollevò il viso ritrovandosi Momoka che tentava di curiosare. - Ti hanno mai insegnato il significato della parola "privacy", Mikoshiba? -
- Uffa che noia! Io sono solo curiosa! - replicò la ragazza colta sul fatto , così si ricompose e si mise le mani dietro al collo - Tanto non ho letto nulla, puoi stare tranquillo. -
Il moro capì che se non fosse andato via da lì non avrebbe avuto un attimo di pace, così prese le sue cose e arrivato all'uscio della porta della palestra, le disse - Adesso è tutta tua come desideravi. -
- Oh, grazie per lasciarmi la palestra libera. - e aggiunse con un tocco di malizia - ... Mi raccomando, dopo avvisa Rin-senpai che io sono qui. -
Il ragazzo si bloccò e le lanciò uno sguardo ostile, provocando le risa della più piccola, per poi mentre andava di corsa in camera sua replicare al messaggio.

" Rin, che succede? Puoi parlare? Vuoi che ti chiami? " digitò velocemente.

" Ho bisogno di vederti. " 

Quelle parole, gli fecero sobbalzare il cuore, non tanto per quelli che erano i suoi sentimenti. No, Sousuke era un tipo razionale e sapeva che allo stato nel quale erano le cose Rin non poteva essere mossa da chissà quali sentimenti amorosi nei suoi confronti. Il suo cuore era afflitto dall'ansia: conosceva l'amica e sapeva che per dirgli qualcosa del genere doveva essere successo qualcosa di grave. Generalmente le avrebbe risposto in modo sarcastico, come era solito fare. Ma quello non era il momento ideale.

" Va bene. Dove? "

" In giardino, al solito distributore. "

" Tra quanto? "


" Tra massimo dieci minuti sono lì. "

" Perfetto, a dopo."


" ... Grazie."

Avrebbe voluto replicare, ma non era da lui lanciarsi in chissà quali sentimentalismi, così non scrisse nulla e velocemente si fece una doccia, visto che non poteva uscire a quell'ora fradicio di sudore. Aveva così paura di fare tardi che una volta vestitosi prese un asciugamano e lo portò con sé strofinandosi i capelli mentre andava nel luogo prestabilito. Non gli interessava cosa avrebbero detto gli altri nel vederlo in quello stato, gli interessava solo di vedere il prima possibile Rin. Giunto nel luogo dell'appuntamento scoprì di essere giunto per primo e , approfittando della cosa, comprò la bibita preferita della ragazza. - Yo, Sousuke! - fece la voce che fino a quel momento lui aveva desiderato più di ogni altra cosa sentire. Le si avvicinò e le mise la lattina sulla testa, senza replicare.
- Ahi! Ma è ghiacciata! Cosa ti salta in mente? - replicò Rin decisamente irritata.
- Rompo il ghiaccio. - replicò l'altro, abbozzando un sorrisino per accompagnare il gioco di parole, per poi porgere la bibita alla ragazza.
Rin l'accettò di buon grado, mentre lo fissava disgustata - Questa battuta è così squallida che non ho parole - e poi abbozzare un sorriso.
Il moro si appoggiò al distributore e la fissò con occhi seri - Allora, sentiamo... È successo qualcosa con Nitori? -
- Dritti al punto, eh? - chiese aprendo la lattina, osservandola - Lui c'entra, ma in minima parte. -
- Oggi ti si è dichiarato, no? -
Le guance di Rin si velarono di rosso - Te l'ha detto lui? -
- No, l'intuito. -
- Davvero? -
- No, Mikoshiba. -
- C-cosa? Quella maledetta sapeva tutto! Avrebbe almeno potuto avvertirmi! - ringhiò, aggrottendo le sopracciglia e ingerendo un po' dell'amata bibita.
- Se te l'avesse detto non le avresti creduto, considerando che tu sei sempre stata l'unica a non notare il palese interesse di Nitori nei tuoi confronti... E ad ogni modo, se dopo vuoi picchiarla mi ha detto di dirti che la trovi in palestra. -
La ragazza si imbronciò e replicò offesa - Ehi, sei venuto qui per ascoltarmi o per farmi la paternale?... Ad ogni modo come è ovvio che sia ho rifiutato i sentimenti di Ai... Non hai idea di quanto mi senta uno schifo, prima l'ho incoraggiato a tentare di conquistare il soggetto dei suoi desideri e poi glieli ho distrutti con le mie mani. E proprio per colpa di questo senso di colpevolezza ho iniziato a pensare a Makoto... Sentivo il bisogno di vederlo e così mi sono connessa un attimo su Twitter e l'ho visto in una foto con Haruka: avevano un appuntamento nel luogo in cui ero io. Mi sono spaventata. Da una parte avrei voluto trovarli e introdurmi tra di loro facendo la terza incomoda, del resto Makoto è un tipo gentile e non avrebbe mai detto di no alla mia richiesta di aggregarmi a loro; mentre un'altra parte di me non voleva vederli. Nel dubbio sono scappata. Sono un idiota, vero? - concluse fissandolo con occhi lucidi.
- Sei solo un'idiota innamorata, nulla di più. - le mise una mano sul capo, fissandola con il solito sguardo che diventava caldo e affettuoso solo con lei - Non hai nulla da rimproverarti. Nitori sapeva a cosa stesse andando incontro quando ti ha parlato dei suoi sentimenti e penso che neanche lui vorrebbe che ti sentissi in colpa. Non credo proprio che vorrebbe che tu provassi pietà nei suoi confronti. Infatti se tu stai soffrendo è proprio per aver eccessivamente empatizzato con lui e quello che hai visto su Tachibana non ti ha aiutato. -
- Sarà... Ma non capisco... Mi sembra di essere una mina vagante: non faccio altro che distruggere chi mi circonda e me stessa! -
Vederla in quello stato gli faceva venire un'enorme voglia di abbracciarla e infatti la mano che aveva sulla testa di lei scese arrivando alla nuca, per poi fermarsi lì e non precedere oltre; no, lui non era il tipo di ragazzo che si approfittava di una situazione del genere, così si limitò a replicare - È proprio il tuo essere esplosiva che attira la gente intorno a te. Adesso cerca di calmarti, un po' di gelosia non ti ammazza mica. - del resto lui lo sapeva bene, poteva parlare per esperienza.
- Io non voglio far del male a chi mi circonda, Sou! Sono stanca di questa cosa! L'anno scorso ho fatto del male a Kou, a Makoto, ad Haru e a tantissima altra gente! E sto continuando a farlo! So che questo... Questo amore impossibile che provo per Makoto è un prezzo per il mio egoismo, eppure non riesco a lasciarlo andare! Non ce la faccio! -
- No, Nanase e gli altri non sono senza colpa. - replicò con tono serio. Ricordava benissimo cosa aveva visto alle finali delle regionali: l'amica di infanzia totalmente distrutta, che urlava cose insensate come il rinunciare al nuoto e tutto per colpa di quella signorinella apatica che poco tollerava sin dalla sua infanzia. - Ovviamente anche tu ti ritrovi un caratteraccio e questo non lo nego... Però hai i tuoi pregi. Quindi smettila di fare la vittima, non è da te. -  la mano dalla nuca andò a finire sul volto di lei e le prese il mento - È Tachibana che vuoi, no? Prenditelo. La Rin Matsuoka che conosco io camminerebbe a testa alta e prenderebbe a morsi chiunque dovesse mettersi sulla sua strada per impedirle di raggiungere i suoi obiettivi. E se la cosa si rivelasse vana, sorriderebbe, contenta di averci provato. Non eri tu quella che mi ha sempre bacchettato perché per lei era importante partecipare? Alzati, cammina sulle tue gambe, mettiti in gioco! Mostra i tuoi denti affilati da squalo. E se fino alla fine Tachibana dovesse prefere sempre Nanase, non importa tu ci hai provato.. - le sorrise amaramente - E poi... Ci sono sempre io pronto a curare questo squalo quando è ferito. - Mentre le diceva quelle parole si rendeva sempre più conto che tra i due, quello che aveva un'attrazione malata e maledetta non era lei, ma solo e soltanto lui. Essere il suo sostegno si stava rivelando un compito sofferente ogni giorno che passava, ma non importava.
- Ohi... Non dare per scontato che fallirò... - fece Rin levando le mani di lui dal suo mento e fissandolo con un rinato sorrisino sulle labbra - Mai sottovalutare uno squalo. -
- Oh, mai sia, signorinella. - e le porse il pugno e lei per tutta risposta ricambiò, colpendolo pian pianino, sorridendo come sempre.
- G-Grazie Sou... Come farei senza di te? - gli bisbigliò abbassando gli occhi e con un lieve rossore sulle guance.
- Chiedilo alla te di cinque anni fa che è partita per l'Australia. -
- Ah, ti ho già detto che mi dispiace di non aver continuato a scriverti. -
- Non mi sembra di averti mai detto nulla per quello. -
- E allora? Perché tiri in ballo il discorso sull'Australia? -
- Perché semplicemente mi chiedo come tu abbia fatto a sopravvivere senza di me per così tanto tempo. Chissà quanti casini avrai combinato. - e le tolse la bibita dalle mani, per sorseggiarne un po' anche lui.
- Ehi! Era mia! -
- Ma te l'ho comprata io, quindi posso berne un sorso. E poi tutto questo parlare mi ha messo sete. -
- Ridammela! - e tentò di riprendersela, tentativo invano, visto che lui la sollevò così in alto da non permettere di raggiungerla. Nel mentre Rin cercò di raggiungere la lattina sfiorò i capelli di Sousuke e notò che non erano asciutti - Ehi Sou, ma hai i capelli bagnati! -
- Oh? Mi piace farli asciugare all'aria. - replicò l'altro come se nulla fosse, ridandole da bibita.
- Idiota, non va bene! Così ti prenderai un malanno! Siediti! - gli ridiede la lattina e lo costrinse a sedersi su una panchina, iniziando a strofinargli i capelli con l'asciugamano - Come diamine ti è venuto in mente di uscire in questo stato?!-
Quelle attenzioni fecero piacere al ragazzo che, sarà per la situazione e per l'essere conscio dei propri sentimenti, si sentì leggermente in imbarazzo e perciò si limitò a sbuffare - Non farmi la paternale. -
- A no, questa volta te la becchi eccome. Hai fatto sin troppo l'adulto finora. - replicò ridacchiando, dedicandosi con cura ad aiutare l'amico. Non le servivano spiegazioni, sapeva perché era ridotto in quello stato e in cuor suo non poteva che ringraziare il cielo di averle donato un amico come Sousuke.
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Lasciata la ragazza, Sousuke trovò Nitori ranicchiato sul letto: era ancora vestito con gli abiti che indossava la mattina e il viso era sepolto tra le coperte. Perciò il moro, una volta entrato, chiuse la porta senza dire nulla. Il più piccolo si sollevò di scatto e lo fissò con gli occhi arrossati: era palese che aveva pianto e nonostante entrambi sapessero la situazione, nessuno dei due tentò di rompere il silenzio. Così il moro iniziò a mettersi il pigiama e sentendo su di sé lo sguardo dell'altro, sbottò - Se vuoi dirmi qualcosa, fallo. Generalmente non ti fai problemi. - e lo fissò.
- Senpai... Penso che tu sappia che oggi mi sono dichiarato a Rin e come sia andata... -
- Ebbene? -
- Non hai nulla da dire? -
- Stai per caso sperando che ti consoli? - chiese, appoggiandosi alla scaletta del letto - Mi dispiace, ma non sono bravo in queste cose. Ti stai rivolgendo alla persona sbagliata. - aggiunse fulminandolo con lo sguardo, per poi salire sul suo letto.
- Non dire sciocchezze, non voglio essere consolato o chissà cosa da te, che per quanto tu non voglia ammetterlo sei pur sempre un mio rivale... Voglio sapere solo come lei sta., del resto l'ho lasciata da sola... E quando lei è sola o inquieta corre sempre da te...-
Sousuke mise le sue mani dietro la testa e fissando il soffitto - Nonostante il suo rifiuto, sei preoccupato per lei? - chiese lapidario, ignorando la frecciatina.
- Si. Perché nonostante mi senta morire, è pur sempre la persona che mi piace e alla quale voglio bene. -
- Oh, capisco... Peccato che prima di agire avresti dovuto pensare di più. L'hai sicuramente messa in imbarazzo e in difficoltà non solo con le tue parole, ma anche con la tua reazione. -
Aichirou ebbe un brivido di puro terrore, il solo pensiero di non poter più scambiare neanche due parole con Rin lo mise terrorizzò.
Il più grande, sentendo quel silenzio, continuò il suo monologo - Però... Conoscendola penso che si sentirebbe male se tu iniziassi ad evitarla, perciò fa il bravo kohai affettuoso e cerca di fingere che non sia successo nulla. Altrimenti di' addio alla tua senpai. -
- Mai! - replicò Ai, stringendo un pugno - Non voglio perderla... Anche se fingere che non sia successo nulla sarà difficile. -
- Cresci, Nitori. Nella vita nulla va come si vuole e i sogni molto spesso vengono distrutti prima che possano essere realizzati. - affermò l'altro massaggiandosi la spalla, sembrava più un monito a se stesso - Quindi prendi ciò che hai combinato come una lezione di vita! E ora piantala di blaterare, che voglio riposare. -
- ... Grazie, senpai. - bisbigliò il più piccolo.
- Non ho fatto nulla per cui debba essere ringraziato, ma se ci tieni così tanto a ringraziarmi, spegni la luce. - si girò su un lato e chiuse gli occhi cercando di dormire, mentre silenziosamente in quella camera scese l'oscurità. Quello che aveva detto, lo pensava sul serio: i sogni sono difficili da far avverare e lui era conscio che i molti dei suoi erano lontani dalla realizzazione proprio perché concernevano lei. E l'unica cosa che adesso gli restava era cercare di riuscire a gareggiare nella così tanto amata dalla ragazza staffetta mista. Voleva capirla, voleva comprenderla fino in fondo. E solo in quel modo, sarebbe riuscito finalmente a capirla.

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- Oggi farò mangiare la polvere a Tachibana e compagni! Così imparano a mettersi in mezzo nelle storie d'amore altrui! - sibilò un Aichirou decisamente serio, visto che quel giorno avrebbero fatto un allenamento combinato per prepararsi alle regionali.
Sousuke abbozzò un sorriso - Bella motivazione. E io che pensavo volessi impegnarti seriamente nel nuoto perché volessi essere al livello degli altri e di Rin per nuotare nella staffetta con lei. A quanto pare la sera sto perdendo soltanto tempo ad allenarti. Ah, che peccato. Se Rin ti sentisse manderesti in frantumi quello che siete riusciti a salvare del vostro rapporto. - concluse con tono serio, come era solito fare quando era sarcastico.
- Yamazaki-senpai! - replicò il kohai decisamente spaventato - Non ci provare! Perciò continua ad allenarmi! - del resto per seguire il consiglio non consiglio che gli aveva dato il più grande ci aveva messo tempo, fatica e forza visto che del resto ricucire un rapporto dopo un due di picche è difficilissimo, soprattutto se si continua ad amare e voler bene la persona che lo ha inflitto.
Il moro rise, quando due pacche sulle schiene dei ragazzi, fecero si che i due si fermassero e girassero per capire chi era stato, per poi ritrovarsi alle spalle Momoka e Rin.
- SENPAI! - esclamò Nitori decisamente allarmato.
- Oh oh oh, ma che bella tensione! Di cosa stavate parlando? - chiese Momoka sorniona - Cose che non potevano essere sentire da certe persone, vero? Di che tipo di allenamenti stavate parlando, eh, eh? -
Rin per esasperazione l'attirò a sé circondando il suo collo con un braccio - Momo-chan, cerca di mettere tutta questa energia nel nuoto. Dannazione, io mi chiedo come tu possa essere così energica già di prima mattina. -
- Senpai! Ovvio che sia piena di energia! Oggi c'è l'allenamento con l'Iwatobi! Dobbiamo dimostrare di essere i migliori! - si staccò da lei e stese una mano - Su su! Uniamo le mani al centro e giuriamo di impegnarci come non mai! Sù, uno per tutti? -
Come risposta la ragazza ebbe gli altri tre che la fissarono senza dire una parola.
- Dai, un po' di spirito di squadra! Su, uno per tutti? - replicò Mikoshiba, fissando con un broncio gli altri.
- Squadra, eh? - fece quasi parlando a se stessa Rin, per poi mettere la sua mano su quella della compagna di camera - Perché no? Un po' di adrenalina e spirito di squadra fa sempre bene alle competizioni. - e fissare i due ragazzi di fronte a lei con uno sguardo che diceva " Anche voi ".
Nitori non se lo fece ripetere due volte, mentre Sousuke continuò a fissarli con sguardo al quanto disgustato.
- Senpai! -
- Yamazaki-senpai! -
- Sou. -
- ... E va bene. - fece sbuffando e unendo una sua mano a quelle degli altri.
- Tutti per uno! - gridò Momoka.
- Uno per tutti! - le risposero gli altri in coro.
- Ah, penso che tu abbia avuto una buona idea! - fece Rin alla più piccola, scompigliandole i capelli - Adesso mi sento piena di energie e pronta per la staffetta mista! -
Nitori e Mikoshiba si scambiarono un sorriso, al contrario Sousuke restò indifferente, bisbigliando un - Ancora non riesco a capire cosa tu possa trovarci di eccitante... -
- Sou, hai detto qualcosa? - appena il capitano del team femminile vide che l'altro scosse la testa, continuò - Perfetto! Esigo che tu dia il massimo nella staffetta! Dobbiamo far mangiare la polvere ad Haru e gli altri! Lo stesso vale per voi. -
- Si, signor capitano. - fecero i tre in coro, chi più chi meno entusiasta.
- Noi andiamo a metterci il costume! - fece Momoka, dopo essersi messa al fianco di Rin.
- Allora ci vediamo in piscina! - replicò Nitori salutandole, per poi rivolgersi al compagno di stanza - Vado anche io nello spogliatoio, tu cosa fai? -
- Vado a prendere una bottiglietta d'acqua al distributore. Avrei dovuto farlo prima, ma me ne sono dimenticato. -
- Ok, allora a dopo! -
Una volta che vide le tre figure allontanarsi, si avviò al distributore, per poi notare una figura da sola ed osservarla, senza dire nulla.
- Che cosa vuoi da me, Yamazaki? - gli chiese la misteriosa figura, stringendo tra le mani una bottiglietta d'acqua.
- Nanase, amichevole come sempre. - replicò con un sorrisino.
- Come te, del resto. Gradirei che andassi dritto al punto. Non è da te venire ad accogliermi. - fece Haruka girandosi e fissandolo negli occhi.
- Allora quando vuoi sai far funzionare il cervello... -
- Più che altro percepisco l'odio che provi nei miei confronti. -
- Odio è una parola grossa. Diciamo che ti tollero poco e che non capisco cosa ci trovi Rin in te... E soprattutto, volevo sapere quando smetterai di ferirla. -

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Salve gente!
Grazie per aver letto ed essere arrivati sino qui!
Al momento siamo in un punto abbastanza cruciale della storia e spero che questo capitolo quasi tutto Samezuka/Sousuke-centric vi sia piaciuto ~
Ringrazio le solite donnine che commentano altrove e voi che recensite. Ringrazio anche la nuova gente che ha aggiunto la fanfiction nei seguiti ♥
E prima di lasciarvi posto un lavoretto fatto da una lettrice, nonché una mia amica, che sta apprezzando parecchio la storia tanto da fare questo bellissimo disegno che ho allegato. Ancora grazie, Nica ♥

   
 
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