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Autore: Han    16/11/2014    2 recensioni
L’amore più proibito di tutti. Un amore impossibile, inaccettabile per gli amanti stessi. Un amore complicato carico di difficoltà e limiti che non si possono varcare… Questo è ciò che accadrebbe se un licantropo avesse l’imprinting con un vampiro. Cosa succederebbe se un ragazzo della tribù dei Quileute, il più indifferente e inesperto riguardo l’amore, avesse l’imprinting con la creatura che dovrebbe odiare di più al mondo? Cosa succederebbe se Seth si innamorasse di una vampira?
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Paul Lahote, Rachel Black, Renesmee Cullen, Seth Clearwater, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Renesmee
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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CAPITOLO I

PICNIC






 

Erano trascorsi due anni da quando i Volturi avevano minacciato con la loro presenza la famiglia Cullen. Ora, sembravano trascorsi secoli da quei giorni di angoscia.  Attualmente infatti, ognuno si godeva la propria vita a modo suo, chi stando con la persona che amava, chi facendogli da baby sitter, e chi giocando alla play station sgranocchiando patatine altrui.

"Jake si arrabbierà quando vedrà come avete ridotto la sua camera!"disse Rachel entrando nella stanza e posizionandosi dinnanzi alla tv per essere ascoltata. Sapeva perfettamente che ormai quei  tre erano diventati quasi dipendenti da quel marchingegno e che sarebbe stata un’impresa ardua  persuaderli a staccarsi da questo per un intero pomeriggio.    

"Dai Rachel! Lui si gode la marmocchia succhiasangue e noi il suo nuovo videogioco, no?" ribatté Embry senza tuttavia staccare gli occhi dallo schermo.

Rachel sospirò "Fate come volete! Siete un caso perso…! Comunque, avete visto Paul?"si guardò attorno in cerca del suo ragazzo che a tratti spariva.

"Certo! Il tuo pasticcino ti sta svuotando il frigorifero…" ghignò Seth

"E’ in cucina." tradusse Jared  "Embry sei una schiappa! Con te non ci provo nemmeno gusto a vincere! Sarebbe stato meglio anche Quil!"  e maneggiando il joystick con destrezza mise fine alla vita del personaggio dell’amico.

"Mi dispiace. Ma al momento è occupato a cambiare il pannolino alla sua fidanzata, quindi ti dovrai accontentare di me…Peccato!" Embry schiacciò su “nuova partita” e così il gioco cominciò nuovamente.

"A chi lo dici!" mormorò Jared preparandosi alla vittoria successiva.

"Ehi! Ragazzi ! Indovinate chi ci ha invitato a un pic nic nella radura!!" intervenne Paul entrando nella stanza tenendo Rachel per mano e un sandwich formato “big” nell’altra.

I tre amici alzarono gli occhi al cielo, sospettavano già quale potesse essere la risposta, ma per fare felice Paul posero comunque la domanda:  "Chi?"

"I succhiasangue!"

Jared ed Embry si guardarono con finta sorpresa "Ma non mi dire! …Paul questa sarà solo la settima volta!" aggiunsero, e come le precedenti volte Embry sbuffò: "Ma se nemmeno mangiano!" poi guardando Jared con aria scherzosa gli sussurrò "Quali sarebbero le portate? Campioni di sangue?"

"Dai ragazzi! E’ possibile che dopo due anni non vi siate ancora abituati! Che femminucce che siete! Sono brave persone e ci vogliono ringraziare! Che palle fare questo discorso ogni anno! " sospirò Seth prendendo una manciata di popcorn e dirigendosi in cucina, nell’altra stanza.

"Certo! Tanto ormai Seth è diventato di casa!" bisbigliò Jared vicino ad Embry. Ovviamente Paul sentì, il suo udito era acutissimo dopo essersi trasformato. Era una di quei fenomeni post trasformazione che chiamavano “cose da lupo”.  L’unica che si dovette far ripetere la frase fu Rachel che fissò Paul con la solita espressione da adesso-me-lo-spieghi-perché-io umile-mortale-non-ho-i-superpoteri .

"Smettetela ora! Jake ha detto che cucineranno un sacco di roba per noi, e che il minimo che possiamo fare, dato che loro non mangiano è accettare la loro gentilezza andando lì! " insistette Rachel dopo che Paul le ripeté con un tono di voce udibile la battutina che Jared aveva fatto in precedenza e che a suo parere, non aveva nulla di divertente.

"Col cavolo! Dì pure da parte mia che… che non sono in vena!" ghignò Jared, continuando a giocare con i doppi sensi.

"Ahahahahahahahah! Buona questa!" rise Embry e nemmeno a Paul poté non sfuggire un risolino, che fu subito smorzato dall’occhiataccia della sua ragazza.

"Anche la mia risposta è stata più o meno come la tua, Jared, ma Jake mi ha rimproverato dicendo che dovremmo almeno provare eccetera, eccetera, eccetera!... Ora che ci penso, ultimamente Jake sarebbe da legare e spedire al manicomio…" sghignazzò Paul che più di tanto non poteva rimanere serio. Ormai si sapeva che il branco non si sentiva a proprio agio con i succhiasangue (eccezion fatta per Jake e Seth), ma nonostante ciò fosse di pubblico dominio, i Cullen li assillavano da due anni con questi picnic quadrimestrali!  O erano stupidi e non percepivano la tensione tra le due famiglie, o la percepivano e la ignoravano altamente e ciò li rendeva ancora più stupidi!

"Ehi! Qui si parla di mio fratello!Tenetelo a mente ragazzi!"intervenne Rachel pizzicandogli la guancia. "E comunque ormai quella è la famiglia di Jake quindi se non volete essere lasciati in disparte vedete di stamparvi un bel sorriso in faccia e zampettare allegramente a quel pranzo! Chiaro?"

"Sì signora." sorrise Paul "Ora mi lasci andare la guancia? Se me la tiri rovinerai la mia bellissima figura tesoro…" mormorò poi avvicinandosi a Rachel e circondandole i fianchi. La ragazza, alzandosi sulle punte, gli diede un bacio sulle labbra e sorrise.

Ma la scena romantica non poteva durare a lungo.

 "“Bellissima figura”? Dove???" intervenne Jared guardandosi attorno in cerca della “bellissima figura”.

"Comunque niente smancerie! Affittatevi una stanza per certe effusioni!" aggiunse Embry lanciando dei popcorn hai due piccioncini che erano ancora immersi nella loro bolla rosa fatta di rose e fiordalisi.

I popcorn ottennero l’effetto desiderato e i due s i scostarono, ma l’interruzione non era stata gradita da Paul "E voi uscite a ossigenarvi il cervello! Nerd!"ringhiò tirando loro un cuscino preso da terra.

"Comunque comunicherò a Jake che siete entusiasti di partecipare! Ci vediamo domani alle 12 alla radura.. vestiti!" disse Rachel sapendo che le due teste calde con tutta probabilità avrebbero fatto come la volta precedente. Presi dal brivido della velocità e della competizione non si erano resi conto di aver passato la radura dove si teneva il pic nic e quando lei li aveva richiamati, loro fermandosi improvvisamente si erano ritrasformati sul momento, nudi, e con la vista che si ritrovavano i Cullen e gli altri, la figura non era stata delle migliori… per farla breve, erano due idioti.

"Come vestiti? Pensavo che Paul preferissi vederlo senza!" mormorò Embry ,tuttavia fu sentito ugualmente da Rachel che si avvicinò minacciosamente allo schermo della tv.

"Okay! Come non detto sorellina! Scherzavo ovviamente!" si corresse Embry vedendo che il dito della ragazza si avvicinava sempre di più al tasto “off” della play station "Ci faremo trovare puntuali! Prometto! A costo di trascinare Jared per la coda!"continuò, finché vide il dito allontanarsi.

"Molto bene!" sorrise Rachel soddisfatta per la vittoria, uscendo insieme a Paul.

Appena la coppia uscì i due ragazzi posarono i rispettivi joystick e si fissarono. 

 " ’Trascinare Jared per la coda’ eh? Cerchi guai Embry? " mormorò Jared lentamente, fissando la vittima designata con sguardo minaccioso.

Embry indietreggiò improvvisamente andando a sistemarsi sul bordo del divano "Dai! In fondo è solo un pranzo in compagnia!" tentò di scusarsi mettendo le mani aperte davanti a se a mo’ di difesa.

"Certo il problema è il tipo di compagnia!" ringhiò Jared facendolo sobbalzare e precipitare a terra. Quando vide l’amico steso a terra, che si grattava il capo, si ritenne soddisfatto e si risistemò sul divano fissando lo sguardo nuovamente sul monitor della televisione.

Poco dopo si risistemò anche l’amico e, a sua volta, riprese anche lui a guardare la tv.

 "Prova a venire." ricominciò Embry, "Se poi , dopo un po’,  vedi che non gradisci la compagnia torni a casa… In fondo, come ha detto Rach, ormai quella è diventata la famiglia di Jake, e se vogliamo farne parte anche noi sarà meglio darci da fare e farceli piacere!"

Jared sospirò, detestava ammetterlo ma quello scemo aveva ragione. In fondo se fosse stato lui al posto di Jacob avrebbe voluto che gli altri gli stessero vicino, in fondo l’imprinting non era una cosa che si poteva far scattare quando volevi, e se a Jake aveva destinato quella mocciosa mezzosangue lui non poteva far altro che appoggiarlo. "D’accordo ci proverò… di nuovo!" mormorò infine

A quel punto Embry emise un sospiro di sollievo. Pericolo scampato. Fissò nuovamente l’amico, era molto cambiato da quando lei era partita. "E… allora… Come sta andando con la storia di …"

"Kim?... " lo anticipò  Jared vedendolo in difficoltà e sapendo benissimo da quale argomento proveniva questo disagio "Diciamo che..Le prime settimane sono state un inferno però ormai è passato un mese… E ,se devo essere sincero, adesso cioè, ci ho quasi fatto l’abitudine… Insomma può succedere… Lei si è trasferita però l’importante è  che presto ritornerà, quindi non c’è niente di cui preoccuparsi. Non sei felice?! Così posso passare del tempo con te che ormai sei rimasto solo come un cane con tutti questi imprinting in giro eh? " rise Jared, Embry gli mollò un pugno ben assestato sulla spalla e ghignò : " Ceeeerto. Guarda che la mia ragazza ci sta’ mettendo tanto a farsi trovare perché è il triplo più bella e sexy delle vostre, mio caro!" 

 "D’accordo fratello. Come no."Jared annuì e ricominciarono entrambi a concentrarsi sullo scontro che avveniva sullo schermo del televisore.

Embry, anche se era molto bravo nel celarlo, era molto amareggiato dal fatto che gli anni passassero e lui non avesse  ancora avuto l’imprinting. Come poteva essere che Quil che era più piccolo, e che si era anche trasformato dopo di lui, l’avesse avuto anni prima? Certo, gli era capitato con una mocciosa, ma gli era pur sempre capitato. Voleva provarla anche lui, quell’ emozione che spesso sentiva descritta e provata dai suoi amici nei loro pensieri, quell’intensità e quello stravolgimento di sentimenti che ti portava permanentemente al fianco di quell’unica persona, la tua persona. Tuttavia, per ora, doveva accontentarsi di vederla solo nei pensieri dei compagni e aspettare con trepidazione che succedesse anche lui.

"Ehi ragazzi! Ho trovato la riserva segreta di dolci di Bill!! Chi ne vuole?? "  Seth uscì dalla cucina carico di schifezze di ogni genere. Interrompendo così il momento di tristezza in cui  Embry era piombato improvvisamente, e facendo apparire su suo volto un sorriso sornione ed un espressione golosa, riflesso di quella di Jared.

Il giorno dopo alle 11, Seth, Jared, Embry, Quil, Paul, Rachel, Sam ed Emily si erano avviati nel bosco per raggiungere la radura dove due anni prima  avevano rischiato di morire.  In quel momento invece, erano armati di cestini da picnic.

"Allora ragazzi niente battutine da quattro soldi e niente doppi sensi . Tutto chiaro?" domandò Emily per l’ennesima volta cercando di inculcare nella testa di quei lupastri il semplice concetto. "Mostrate la vostra maturità per una volta!"

"Dai Emily, stavolta hanno capito!" si lamentò Seth. Lui era quello che alle “riunioni di famiglia” si comportava meglio di tutti! Eppure ogni volta per colpa del resto del  branco era costretto a risentire le prediche delle due ragazze protrarsi lungo tutto il viaggio. Era così snervante!

"Sembri mia madre quando inizia a raccomandarmi di non fare il maleducato quando ci sono ospiti!" continuò Embry

"E invece ha ragione ragazzi! Niente cavolate!" ribatté Rachel spalleggiando Emily "E poi tu, Embry, dovresti essere l’ultimo a parlare! Dopo la figuraccia che avete fatto l’anno scorso tu e Jared, non devi nemmeno aprir bocca!"

"Rachie, non ti ci mettere anche tu tesoro… " Paul strinse la presa attorno alla vita della ragazza azzittendola con quel semplice gesto, mentre nel guardarli a Jared, veniva un groppo alla gola oltre al solito strozzamento di stomaco.

"Ehi ragazzi! Non faremmo prima a trasformarci?" domandò per riuscire a distrarre se stesso da quelle vertigini che lo colpivano senza pietà ogni volta che vedeva un qualsiasi gesto romantico tra i suoi amici. Non poteva andare avanti così ancora a lungo, Kim doveva tornare presto, per il suo benestare fisico e psicologico!

Embry e Sam si scambiarono un occhiata. Avevano notato il cambiamento di umore di Jared. Quello scemo di Paul! Si erano messi d’accordo per evitare queste scene a Jared eppure quel rincoglionito se ne dimenticava sempre! Quella sera lo avrebbe aspettato per azzannarlo per bene…! "Ormai siamo arrivati… Sarebbe inutile!" rispose Sam. 

"Guardate Jake è già lì con la mocciosa succh.." 

"Quil!!" lo sgridò Rachel

"Scusate attimo di distrazione, non succederà più. Promesso." il ragazzo ghignò, non riusciva proprio a chiamarli in altro modo. Ma in fondo era questione di abitudine…Prima o  poi li avrebbe chiamati “Cullen”, un brivido gli scorse lungo la schiena …. Forse più “poi” che “prima”.

"Lo spero per te fratello… Le ragazze qui sono molto …aggressive..più di quelle lì!"mormorò Sam.

"Sam!!" lo rimproverò Emily

"Okay, okay!" il ragazzo alzò le mani in segno di resa. L’ultima cosa che voleva è che Emily si dovesse scusare per il loro comportamento, ancora una volta. 

 Ed ecco spuntare dal folto bosco, poco prima dello spiazzo dell’enorme radura, Jacob."EHI RAGAZZI!!" li raggiunse a passi svelti, forse sarebbe più corretto definirle falcate.

Tutti gli andarono in contro salutandolo."Ehi Jake! Come stai fratello?"

"Tutto bene!" sorrise raggiante, quello stesso sorriso che non se ne andava dal suo volto da quando i Volturi se ne erano andati " Venite?" domandò poi, dirigendosi verso l’entrata della radura dove, tutti scintillanti, stavano seduti i Cullen e Leah, in un angolo, piuttosto a disagio. Seth si avviò subito a salutare Renesmee.  Nessie come mente dimostrava ormai l’età di Seth e i due andavano molto d’accordo. Tra loro c’era uno forte sentimento di amicizia come si viene spesso a creare tra persone che hanno la stessa età e che vivono in contesti dove tutti sono più grandi di loro. Un invisibile ma esistente legame di complicità.

"Eccoci!" annunciò Rachel avvicinandosi alla famigliola, seguita da Paul e tutti gli altri.

Carlisle ed Esme accoglienti come al solito,  si alzarono e sorrisero caldamente "Buon giorno ragazzi! Come state? " domandarono indicando poi dei posti liberi dove avrebbero potuto sedersi.

Emily fu la prima a farsi avanti sorridendo "Tutto bene, grazie. Voi?"  domandò con cortesia nonostante la sensazione di disagio e soggezione non la abbandonasse mai del tutto quando era in loro compagnia. I coniugi Cullen risposero che andava tutto perfettamente, e in effetti, era così.

 La loro vita dopo la scampata minaccia dei Volturi era stata un susseguirsi di gioie, anche perché in quella stessa occasione avevano scoperto cosa avrebbe riservato il futuro a Nessie grazie all’intervento del mezzosangue che Alice aveva portato con sè.

"Bene! Sto morendo di fame ragazzi! Che ne dite se vi sedete e senza fare troppi complimenti iniziassimo a mangiare?" domandò Seth affamato, con la sua abitudinale caratteristica di irrompere nelle situazioni imbarazzanti e scioglierle con una risata gruppo.

"D’accordissimo!" esclamò Embry, cogliendo la palla al balzo e sedendosi.

"Anche io!" si aggiunse Quil, seguito poi dagli altri.

Dopo numerosi disagi iniziali (come sempre), la conversazione e i discorsi iniziarono a farsi sempre più disinvolti e aperti. Si arrivò anche ad assistere all’ennesimo “braccio di ferro” tra Bella ed Emmett, ovviamente tutto ciò era reso più emozionante dalla scommesse che si facevano su di loro.  Jared guadagnò 5 $, Quil ne perse 10, ed Embry a sua volta ne ebbe 5. Poiché Bella aveva cominciato a nutrirsi regolarmente con sangue di animale, adesso combatteva più o meno alla pari con Emmett che si dilettava a cercare di vincere tutte quelle partite che aveva perso nei mesi precedenti quando Bella doveva ancora bere poco sangue umano per abituarsi al passaggio con quello degli animali.

Erano tutti nel mezzo di conversazioni, scommesse o sfide quando, Alice di colpo si bloccò. Spalancò gli occhi e fissò un punto indeterminato nello spazio, segno che ormai anche i lupi avevano imparato a riconoscere:  una visione. Quando dai suoi occhi scomparve quella patina opaca e quello sguardo vacuo, ne comparve uno nuovo e più allarmante.

Jasper la fissava preoccupato toccandole il braccio per attirare la tua attenzione che in quel momento era persa tra i suoi pensieri "Cosa hai visto, Alice?"

"Stanno arrivando tre figure, e quello che so con certezza è che sono vampiri!" mormorò Alice con un una punta di acutezza nella voce.

I presenti si guardarono, tutti ammutoliti da quella rivelazione, ma ci volle poco prima che tutti si prepararono. Edward affiancò immediatamente Bella e Renesmee, alla quale erano vicino anche Jacob e Seth. Sam si posizionò davanti a Emily e Paul fece lo stesso con Rachel.  Embry , Jared e Quil si affiancarono al gruppo con prontezza insieme a Leah. Emmett e Rose con velocità si schierarono anche loro davanti a Renesmee. Carlisle, vicino ad Esme, fissò Alice e le chiese: " Sai quando?" 

"Non so da dove vengano e dove vadano è come se andassero a caso…e riguardo al quando, ADESSO!" 

Nell’istante in cui Alice aveva pronunciato l’ultima parola, dal nulla, erano comparse tre figure nell’ombra degli alberi.

"Ch-Chi sono?" domandò Rachel spaventata, fissando i personaggi comparsi nell’ombra.

"Vampiri." ringhiò Paul, e non era solo una risposta per Rachel bensì un’ esclamazione di odio, che gli uscì dai denti non appena le tre figure uscirono alla luce del sole e mostrarono la pelle brillante.

"Tre donne. Non hanno intenti litigiosi. Ma potrebbero percepire la vostra presenza e diventare irrequiete" sussurrò Edward, leggendo loro nel pensiero, e rivolgendosi a Sam, che con un cenno della testa, indicò a Quil, Jared, Leah ed Embry di indietreggiare.

"Ci parlo io. Ma in ogni evenienza tenetevi pronti…" disse Carlisle alzandosi,  e camminando verso le sconosciute con un sorriso amichevole dipinto sul volto.

Le tre donne vedendo Carlisle avvicinarsi gli si diressero incontro "Buongiorno." disse una di loro, una volta che furono abbastanza vicini.

Come al solito le donne erano stupende, due con i capelli lisci e neri, la terza biondi e mossi. La stranezza era che, come i Cullen, avevano peculiari occhi dorati. Questo particole stupì molto Carlisle e Edward che, avendo letto i pensieri del padre, stentava a credere a quello che vedeva, la stessa reazione ebbero gli altri quando fu loro comunicata la notizia.

Carlisle si riprese subito, assumendo nuovamente un’espressione ancora più amichevole di quella precedente "Buon giorno! " sorrise  "Noto con piacere che non vi nutrite di umani, o mi sbaglio?" 

Una delle ragazze more si fece avanti ridendo : "Ci siamo stupite anche noi quando abbiamo visto che nemmeno voi vi nutrite di umani ma anzi state tranquillamente con loro mostrando la vostra vera natura…" disse sorridendo. Quando Edward udì questa conferma si rilassò leggermente , forse non sarebbe successo niente di pericoloso.

" Immagino!  Comunque è un piacere conoscervi. Io sono Carlisle Cullen e questa è la mia famiglia:  Esme, Jasper,  Alice, Rosalie, Emmett , Bella, Edward e Renesmee. Più alcuni amici, Jacob, Sam, Emily, Seth, Rachel, Quil, Embry e Jared . Stavamo giusto trascorrendo un pomeriggio in compagnia…" man mano che pronunciava i loro nomi Carlisle muoveva la mano verso la persona in questione.

"Capisco. E’ un piacere conoscervi anche per noi. Speriamo di non avervi disturbato. Io mi chiamo  Malia e queste sono le mie sorelle: Angelique e Selina. Scusate l’intrusione, passavamo di qui e Selina ha percepito qualcosa di bizzarro… Deve essere la bambina mezzosangue." continuò la stessa ragazza fissando lo sguardo su Renesmee, che seppure lontana la notò e la fissò a sua volta.

Carlisle era sempre più sorpreso. "Conoscete i mezzosangue?" 

Le tre donne si guardarono con un sorriso malinconico, poi la mora, Malia, prese la parola "Ma certo… Nostro padre era un mezzosangue. Siamo felici di vedere che non era l’unico." 

Bella notò subito Il verbo al tempo passato che aveva usato la vampira. Guardò Renesmee angosciata e chiese subito :"Vostro padre…?! E cosa gli è successo?", preoccupata per il futuro della figlioletta.

Le vampire parvero perdersi un attimo nei ricordi, ma si riscossero subito "Si è scontrato con un vampiro ed è morto."

"Stiamo cercando un certo Gabor. E’ lui che lo ha ucciso." continuò la ragazza con i capelli neri che avevano chiamato Selina.

"Vogliamo ripagarlo con la stessa moneta..." aggiunse Malia quasi ringhiando. Già pregustava infatti, il momento in cui gli avrebbe staccato ogni pezzo del corpo a morsi. 

Quel vampiro avrebbe pagato a caro prezzo quello che aveva fatto! Nella sua mente il ricordo di quella notte pungente restava vivido come se fosse accaduto poche ore prima, l’odore del sangue, le urla, il fuoco, tutte le sensazioni erano fresche ai suoi sensi. Poteva quasi percepirle… 

"Mi spiace. Non conosciamo nessun Gabor… " rifletté Carlisle interrompendo Malia da quei bruschi quanto dolorosi ricordi. 

Selina notò l’espressione della sorella, e rispose a Carlisle "Non fa niente. Sapevamo che non era qui. Eravamo solo curiose riguardo alla bambina. Congratulazioni ai genitori. E’ stupenda."

"Grazie." dissero in coro Edward e Bella.

Quando poi sentì uno strano odore proveniente da due ragazzi apparentemente normali, la sua curiosità ebbe la meglio e si avvicinò "Voi invece cosa siete, eh?" domandò interessata, scrutando Quil e Seth, che erano i più vicini. "Avete un odore molto particolare, non credo di averlo mai sentito prima…E’ anche vero che non è da molto che sono un vampiro."

Quil e Seth si guardarono tra loro quasi annusando l’aria, e chiedendosi mentalmente cosa dovessero fare. Leah aveva già fatto un passo in avanti, minacciosa. 

"Non vogliono farvi del male. " mormorò Edward per tranquillizzarli ed evitare che si innervosissero creando equivoci inutilmente.

Malia, riscossasi completamente dai suoi pensieri, guardò Edward inclinando leggermente la testa verso destra, "Come lo sai?." chiese.

Edward si girò a guardarla con un ghigno divertito. "Lo so, perché è quello che state pensando…" e quando vide l’espressione sorpresa di Malia e Selina,  gli scappò un risolino.

Le due vampire riportarono poi l’attenzione sui due ragazzi, fissandoli intensamente e aspettando la risposta del precedente quesito.

"Licantropi." rispose Sam secco alla domanda posta in precedenza.

Selina e Malia erano sempre più sbalordite. Non solo quel gruppo di vampiri passava tranquillamente una giornata al sole facendo un picnic come se potessero mangiare, ma sopresa-sorpresona gli amici del suddetto picnic erano licantropi. Da sempre conosciuti per essere nemici mortali, ora si trovavano a fare una tranquilla e spensierata chiacchierata tra vecchi amici.  Le due vampire si guardarono allibite per poi scoppiare a ridere. Quel gruppo era la “cosa” più strana che avessero mai visto da sempre.

" A dire la verità, la definizione corretta sarebbe “mutaforma”non sono veri e propri licantropi…" puntualizzò Edward rendendosi conto di quanto quella situazione potesse sembrare assurda a degli estranei.

"Questo gruppo è veramente bizzarro!!" esclamò Selina ridendo "Che ne dici Ange?"

La bionda, fin’ora rimasta in disparte a fissare il cielo e guardarsi intorno, ignorando completamente l’amica,  si avvicinò lentamente a Renesmee.

Una volta che  le giunse vicino guardò la piccola "Posso?" mormorò con voce cristallina rivolta a Bella.

Quest’ultima, sentì come una sensazione che le diceva che la ragazza non avrebbe mai fatto del male a sua figlia quindi rispose :"… sì."

"Grazie." disse toccando la bambina sulla guancia con un dito. "Ciao."

"Ciao." ripose Renesmee perfettamente a suo agio. "Io sono Renesmee ma mi puoi chiamare Nessie."

"Io sono Angelique. Piacere di conoscerti Nessie." sussurrò e dopo averla fissata per qualche minuto ritrasse il dito e si riavvicinò alle compagne.

"Scusatela. Non è molto socievole." parlò Selina guardando Angelique con un sospiro.

"Non fa niente. " sorrise Esme. Quella ragazza bionda le ricordava in modo incredibile una persona, tuttavia non riusciva a riportare alla mente chi fosse. 

"E’ stato un piacere conoscervi. Ci dispiace ma ora dobbiamo lasciarvi. Rischiamo di arrivare tardi a scuola." sorrise Malia

Carlisle, fino a quel momento rimasto a guardare interessato ciò che accadeva, intervenne per informarle del meteo "Oggi non vi consiglierei di andarci. Il tempo sarà sereno tutto il giorno in quasi tutti gli stati."

"Oh, non c’è problema per quello. Malia ha un talento speciale per cose del genere."sorrise Selina

"Di cosa parli?" chiese Carlisle, sempre curioso quando si trattava di scoprire nuove capacità. Lui era la prova vivente che la conoscenza fosse un pozzo senza fondo.

Edward, anche se involontariamente anticipò la risposta, dopo averla letta nella mente di Malia "Stupefacente!" 

"Fattelo spiegare da lui. Hai già letto nella mia mente no?!" rise Malia decisa a godersi altrettanto lo stupore di quei vampiri tanto strani.

"Il talento di Malia è spettacolare. Una cosa davvero indescrivibile, se non ho capito male, è in grado di far tornare un vampiro, per un limite di tempo determinato da lei, di nuovo umano! L’unico limite è che il vampiro in questione deve avere un’età in cui è possibile vivere per gli umani. Per esempio con me non ci riuscirebbe perché ho più di 100 anni e alla mia età in media gli esseri umani sono già morti. Giusto?"

"Giusto… Il mio limite sono gli 85 anni. Non che gli umani non possano vivere oltre, ma quella è più o meno l’età media… Inoltre durante il periodo di tempo in cui il vampiro ridiventa umano riacquista tutti i bisogni e le caratteristiche degli umani. Quindi deve mangiare , bere e dormire come qualsiasi umano." spiegò Malia

"Meraviglioso." esclamò Carlisle con gli occhi che gli luccicavano, stupito e affascinato da quel nuovo e particolare talento.

La vampira, lusingata, e soddisfatta di aver ottenuto l’effetto desiderato, sorrise "Grazie, ma non è niente che si possa usare per difendersi o roba del genere."

"Invece voi…? Allora sappiamo che Edward legge la mente e Renesmee sa trasmettere immagini dei suoi pensieri…" chiese Selina " Ange me lo ha appena riferito." aggiunse poi rivolta a Malia, che guardò la piccola mezzosangue con un misto di dolcezza e affetto.

"Se ve lo vogliono dire ve lo diranno loro…" sorrise Esme indicando Alice, Jasper e Bella.

"Io prevedo il futuro." disse chiara Alice, felice come sempre di conoscere nuove persone, soprattutto se benintenzionate come sembravano esserlo quelle tre ragazze. " E lui, Jasper, influenza gli stati d’animo." 

Jared annuì tastando le auree delle tre vampire. Tranquillità, serenità, curiosità non c’era nulla di allarmante nelle loro intenzioni.

"Forte!"esclamò Selina. "Questi sì, che si possono rivelare utili! Avevi previsto il nostro arrivo?" domandò con una vena di malizia negli occhi.

Alice sorrise, ma nel frattempo si domandò mentalmente se quella vampira sapesse che aveva avuto problemi con la previsione. Il fatto che sembrasse che andassero a caso, era una cosa che facevano volontariamente?

"Io possiedo una specie di barriera psichica" intervenne Bella "Non so bene come funziona, ma ogni cosa che ha a che fare con la mia mente, è protetta. E riesco ad estenderla, alcune volte…" sorrise mentalmente, pensando agli ultimi tempi  in cui si era divertita a far vedere ad Edward tutti i ricordi e le emozioni che aveva provato quando si erano conosciuti, gli episodi che più l’avevano colpita del loro incontro, venendo sistematicamente interrotta dai suoi baci carichi d’emozione.

"Fantastico. Quella servirebbe anche a me…" mormorò sorridendo Malia.

"Scusa. Potresti farmi vedere come funziona il tuo dono?" le domandò Carlisle ancora impegnato a riflettere su quel talento, senza aver ascoltato la conversazione che c’era stata nell’intermezzo.

"Certo! Anche se qui potrebbe funzionare solo su… Bella. Voi siete tutti in età troppo avanzata." rifletté Malia "Ma è meglio se lo faccio sulle mie amiche che ci sono più abituate." Sapeva infatti che per abituarsi completamente al cambiamento, ci voleva una certa pratica, si ricordava bene il senso di confusione e stordimento che aveva procurato in sé e nelle sue sorelle la prima volta che le aveva ritrasformate in esseri umani. Decisamente sgradevole, e se era possibile meglio evitarlo una seconda volta.

"D’accordo." dissero Carlisle ed Edward entusiasmati per lo spettacolo che stava per svolgersi.

Angelique e Selina di avvicinarono a Malia "Pronte ragazze?".

Le due annuirono e chiusero gli occhi. Malia, a sua volta, chiuse gli occhi e mise entrambe le mani, ciascuna sul petto delle amiche. Nel punto esatto in cui si trovava il cuore, che ormai aveva smesso di battere.

In pochi minuti il luccichio della loro pelle si affievolì fino a scomparire del tutto. La pelle divenne solo molto pallida ma apparentemente normale.

"Fatto." espirò Malia " Il problema è che ora sono molto vulnerabili, perché gli umani come saprete, sono decisamente fragili rispetto a noi. Quindi state bene attenti a non fare mosse brusche." rise.

Gli spettatori erano semplicemente attoniti, Carlisle riuscì a parlare nonostante la meraviglia andava oltre il descrivibile "Quanto tempo resteranno così?"

"Per ora, 10 minuti… Però se volevo potevo renderle così anche un’ ora o un giorno, massimo 3. Poi dovrei rifarglielo." spiegò Malia "Però mi ci vuole un certo sforzo quindi prima di rifarglielo deve passare un po’ di tempo…"

"Affascinante." mormorò Carlisle avvicinandosi alle due ragazze.

"Se lo dici tu." disse Malia "Ragazze, ora potete aprire gli occhi…"  mormorò notando che le amiche avevano ancora gli occhi chiusi. Dopo  la trasformazione infatti, ci voleva qualche minuto in più per gli occhi per ritornare del colore naturale, che nel caso di Selina era il  castano nocciola e per Angelique l’azzurro ghiaccio.

Le due obbedirono, e lentamente aprirono le palpebre… che fastidio ogni volta! La loro vista da vampire non poteva essere minimamente paragonabile a quella degli umani, come d’altronde non lo erano tutti gli altri sensi. Quel minuto che costava loro, il passaggio da uno “essere” ad un altro, era sempre il peggiore. Infatti sembrava quasi, per un attimo, di diventare sorde, cieche e che la voce si arrochisse. Ma con il tempo e le continue trasformazioni ci avevano fatto l’abitudine, ciò nonostante la sensazione di disagio iniziale non spariva mai del tutto.

Fu in quel momento che tutto accadde. Le due ragazze si girarono verso Carlisle che, a sua volta, dava le spalle agli altri.  Quando Seth, curioso, rivolse lo sguardo verso l’”esperimento”, quando incrociò gli occhi di lei, fu allora che accadde.

L’imprinting.

Come aveva spesso sentito nelle menti dei fratelli, nel branco, gli sembrò che il suo corpo si estraniasse dal mondo e che quella donna rimanesse l’unica cosa che lo legava ancora alla terra. Quella donna era diventata il centro, dei suoi pensieri e delle sue azioni. Ogni parte del suo essere ormai, sembrava impregnata dell’ immagine di lei. Angelique.

Una tale intensità però, i pensieri non potevano trasmetterla a pieno, se ne rendeva conto adesso, paragonando ciò che aveva ricavato dai pensieri degli amici, e ciò che stava provando in quel preciso istante. Un’emozione così forte si poteva solo provare con il cuore. Il cuore sembrava aver smesso di respirare, senza fiato alla percezione di quel sentimento extracorporeo.

Seth rimase spiazzato, allibito,ammutolito. Non riusciva a pensare che a lei, nonostante fosse consapevole dell’assurdità di quel pensiero.

Si era appena innamorato follemente dell’essere che avrebbe dovuto più odiare al mondo. 

Si era appena innamorato  follemente di una vampira.

 

 

 

   
 
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