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Autore: xkidrauhlsmile_    16/11/2014    1 recensioni
La società d'oggi è una foresta in cui nessuno si vorrebbe addentrare. Eppure ormai tutti ci vivono.
Una giovane ragazza combatterà per ciò che ama andando contro i pregiudizi di tutto il mondo circostante.
Dovrà lavorare sodo per ottenere ciò che vuole anche se sarà molto dura per lei.
Una storia che ci insegna a superare i confini dell'immaginabile e ci fa riflettere sulla società odierna, per superare pregiudizi, razzismo e disparità sociale.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Skinny Love
Il volere del cuore.


ஐ CAPITOLO 1 : Incomprensioni ஐ
 
 
E' un altro giorno di pioggia. 
Cammino per la strada principale ormai deserta senza una meta precisa. Le gocce mi accarezzano il viso portandosi via anche l'ultima traccia di trucco.
Sto pensando a tutto, o forse non sto pensando a niente.
Completamente immersa nelle mie fantasie, vengo scossa dalla suoneria del mio telefono: è l'ennesimo messaggio di Anthony, il mio ragazzo.
"Ti amo lo sai?" Alzo gli occhi al cielo, stringendo con forza il cellulare frenando la voglia di gettarlo in terra dal nervoso.
Bugie, sono tutte bugie. Siamo la generazione che si ama solo nei messaggi, che si rifugia dietro ad un oggetto così piccolo che ci fa sentire grandi.
Odio davvero quando fa così. A voce non ha mai le palle di dirmi niente, ma per messaggio sa sempre dirmi tutto.
Mentre sono nuovamente immersa nei miei pensieri, inciampo in qualcosa e cado giù buttando le mani poco prima di sbattere la faccia. "Merda."
Inizio a mormorare qualcosa che non sta ne in cielo, ne in terra e mi rialzo immediatamente con le guance che vanno a fuoco per l'imbarazzo; scrollo lo sporco dai miei jeans e dalla mia felpa grigia dell'Obey, ormai tutta bagnata.
Mi giro subito per controllare se qualcuno ha visto il mio tuffo sulla strada, ma mi squilla il telefono all'improvviso.
Sapendo chi può essere, lo lascio squillare nella speranza che attacchi. Sono certa che è Anthony. Il solito ragazzo rude e prepotente del quale mi sono innamorata, o meglio del quale mi
ero innamorata.

"Che vuoi?" Rispondo in modo molto sgarbato.
"C'è il caso di rispondere così a tua madre?" La sua voce era davvero arrabbiata. Ma poco importa.
Tiro un sospiro. Sono sollevata di non sentire la voce di Anthony, in un certo senso, anche perché non avrei proprio voglia di dargli una spiegazione del perché non rispondo ai suoi messaggi. "Catrin, vieni immediatamente a casa. Dobbiamo parlare. Muoviti, ora." Non ho nemmeno il tempo di rispondere che mette giù. Guardo il display del telefono sul quale compare la scritta 'chiamata terminata'. -Sempre la solita- penso.
Blocco il cellulare e continuo a camminare lungo la strada verso casa. Il silenzio mi circonda nuovamente.  Siamo solo io e la pioggia. Amo la pioggia, ma solo vista da in casa.

Accelero il passo, Guardo l'ora e continuo a camminare. Sono quasi le sette di sera. Comincio a correre, correre e correre, fregandomene di tutto quello che c'è intorno a me. Cioè niente.
Non c'è niente.
'Non è stata una buona idea mettermi gli stivali col tacco' mi maledico mentalmente per la mia stupida decisione, come sempre. Inizio a saltellare prima su un piede, poi sull'altro, cercando di togliermi gli stivali, per correre più veloce.
Il marciapiede è gelato. Ma non posso arrivare tardi, non di nuovo cazzo. Altrimenti mia madre si arrabbia e non ho voglia di sentire sempre le sue solite e noiosissime prediche.
L'ultimo tratto è sempre il più duro. Comincio ad ansimare sulla salita che porta al mio punto d'arrivo.
Appena davanti alla porta di casa, suono il piccolo campanello di ferro e aspetto che qualcuno mi apra.

"Sei in ritardo." Precisa mio padre seduto sulla poltrona, mentre legge il giornale. Mi tolgo il cappotto, mordendomi in labbro nervosamente. "Lo so papà. Piov
e. Ehm.. ho corso più che potevo. Ma è difficile correre sui tacchi." Fingo una risatina per sdramatizzare un po', ma proprio in quel momento noto mia madre sulla soglia della cucina.
"Ma guardati in che stato ti sei ridotta, Catrin." me lo dice quasi con un tono disgustato. "E non dare la colpa ai tacchi signorina, perchè sappiamo tutti che non è questa la causa del tuo ritardo." 
"Si mamma, l'ho appena detto a papà. Piove e..." 
non mi lascia finire la frase. 
"E' colpa di Aiden, non è vero? Catrin sei sempre in giro con questo frocio e arrivi a casa sempre tardi perché lui ti deve raccontare le sue storielle d'amore!"  Il suo tono di voce diventa sempre più altro. Guardo mio padre. Non dice nulla.
Odio mia madre. Molto. Troppo. Non sopporto quando tratta Aiden così. E' il mio migliore amico, per la miseria. Non tollero la sua omofobia.

"E' gay. E con questo? Mamma, cazzo, è una persona come tutte le altre. Forse migliore di altra gente." le urlo contro arrabbiata. "CATRIN! Modera i termini, stai parlando con tua madre!" interviene mio padre alzandosi dalla poltrona sulla quale era seduto poco prima.
"Sei uscita con lui o no?" chiede mia madre con un'espressione accigliata e a denti stretti.
"No, ma.."
"Niente ma. Non ci devi uscire. Sono la rovina della società. Proprio come quelli che li frequentano. Come te." 

A queste parole le lacrime iniziano a farsi sentire. Provo a tenerle dentro, guardando in altro senza sbattere le ciglia.
"Se sono la rovina della società allora non dovevi farmi nascere, avresti potuto educarmi a tua immagine e somiglianza, quindi nel modo peggiore in assoluto." La mia voce è interrota dal pianto. Le lacrime iniziano a scendere velocemente, rigandomi il volto. Corro verso la porta, la apro ed esco sbattendola con forza dietro di me.
Sento ancora le urla dei miei genitori, ma non me ne frega.
Sta ancora piovendo. Il mio pianto si confonde con le gocce sul mio visoe non sembro triste . Amo la pioggia anche per questo motivo.

Ripercorro i passi di oggi pomeriggio. Direzione? Non lo so. Non ho di nuovo una meta. La mia vita è senza meta. Assorta nei miei pensieri, mi metto le cuffiette e controllo la playlist delle canzoni. Decido di mettere la mia preferita: "All of the stars." di Ed Sheeran.

I can see the stars
From America
I wonder, do you see them, too?
So open your eyes and see
The way our horizons meet
And all of the lights will lead
Into the night with me
And I know these scars will bleed
As both of our hearts bleed
All of these stars will guide us home

 
Canticchiando il ritornello il mio morale torna normale. O quasi. 
La musica viene interrotta dalla vibrazione del mio cellulare che mi fa sussultare. Nuovo messaggio. 

" Ei bella. Ci andiamo a fare un giretto? Ti ho vista passare sotto casa mia.
Tra 5 minuti da me ;)
-Aiden. xx "

 
Mi spunta un piccolo sorriso sul volto. Ho il miglior amico del mondo intero.




╚>ANGOLO AUTRICE<╝
Ciao splendori!
Ecco a voi il primo capitolo!
Se avete notato, ho fatto un nuovo banner aww *si emoziona* lo amo da impazzire.
Spero che sia stato a vostro gradimento e mi scuso se ci sono degli errori lol
Non so che dirvi ahahaha quindi vi aspetto alla prossima
 ◕‿◕
Grazie mille per le visite e le recensioni al prologo!
Se vi va, recensite e dateci anche un vostro parere.

Alla prossima 
 

 



 

 

 
  
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