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Autore: AlexiaLil    16/11/2014    0 recensioni
Cade la neve a Magnolia ed è il compleanno di Ul. La mia piccola maghetta del ghiaccio passerà un interno giorno col suo papo-sama e con mami-sama, insieme alla più rumorosa e casinista gilda di Fiore.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray, Fullbuster, Lluvia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Pieces of ... Fairy Tail'
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Ul saltellava in mezzo ai cumoli di neve nel parco di Magnolia, tenendo stretto a se l’ormai inseparabile orsacchiotto, controllata a vista da Gray e Juvia, seduti su una panchina vicino alle altalene congelate e umide. La bambina aveva sonnecchiato beatamente per almeno un’ora e mezza durante il “dopo-sbornia”, dovuto all’aver bevuto la birra analcolica alla gilda.
 
 Grazie al cielo, Mira li aveva assicurati che la birra non avrebbe creato ulteriori problemi ai bambini e che, probabilmente, la loro “sbornia” fosse solo un modo per scaricare il senso di adrenalina provata nell’aver fregato lei e Wendy. La sfida protratta da Cana e il conseguente casino degli adulti li aveva mandati ulteriormente su di giri.
Avevano – soprattutto Levy – tirato un sospirone di sollievo collettivo e Makarov non c’era andato certo leggero nello sgridare Cole, Gaveel e Nashi per quello che avevano combinato e, soprattutto, per aver coinvolto la piccola Ul – “Ma è stata lei a bere per prima!” si era difesa inutilmente Nashi (omettendo che l’idea fosse partita da lei) -. Il vecchio Master non aveva sentito ragioni e, lasciando i piccoli delinquenti ai rispettivi padri, aveva ordinato alla bambina l’immobilità assoluta, lasciandola disperata.
Laxus aveva lasciato Cole alle amorevoli cure materne – così da pensarci bene, prima di ripetere una stupidaggine del genere – e dallo sguardo che gli lanciò Mirajane, Laxus un po’ si sentì in colpa. Poteva essere pure il loro unico figlio … ma Mira demone era, e demone rimaneva. Pure da mamma.
Gaveel, tra i tre, probabilmente era quello che meglio se l’era cavata, con una mamma come Levy, che aveva impedito a Gajeel di tenere il figlio per una gamba a testa in giù, come un salame, per punizione. Si era dovuto sorbire un rimprovero coi fiocchi da Levy, ma Gajeel si era limitato all’annunciargli una sveglia alle 5 di mattina per il giorno dopo, seguita da un durissimo allenamento con lui e Lily (Gaveel aveva sorriso sotto i baffi), per poi aiutare la mamma in libreria (e quella sì che era una punizione, per uno come Gaveel).
Juvia aveva proposto la ritirata verso casa, con la piccola Ul sonnecchiante e mormorante – “Ul vuole la birra” – e Gray aveva convenuto.
La piccola si era svegliata durante il tragitto verso casa, mentre costeggiavano i confini del parco e, ancora su di giri, era saltata giù dalle braccia materne, correndo verso l’ingresso del parco ridendo allegra, mentre si svestiva per strada di cappotto e scarpe; Gray l’aveva inseguita fino agli scivoli che la piccola cercava di salire dalla parte liscia, cadendo rovinosamente tutte le volte. La piccola maga aveva poi guardando il padre con gli occhi lucidi e, tendendo una mano verso di lui, aveva chiesto:
<< Papo-sama aiuta Ul a salire, per favore? >>. Lui, per tutta risposta, l’aveva presa per le ascelle e, facendole appoggiare i piedi sullo scivolo, l’aveva accompagnata durante la salita, urlando a Juvia di raggiungerli.
 
 Seduto sulla panchina, un braccio attorno alle spalle di Juvia, Gray controllava costantemente la figlia, che gironzolava e saltellava da un gioco all’altro, riempiendo il silenzio della sera con le sue grida di divertimento e colorando il tappeto nevoso che copriva il parco con qualche indumento, rimanendo in fine solo con il cappellino di lana, la canottiera e le calze. Ogni tanto la vedeva crollare di faccia su un cumulo di neve, ma appena sentiva la sua risata, ritornava a rilassarsi.
<< Mama-sama, vieni a giocare con U! >> aveva chiamato la bambina. Juvia sorrise e, dando un bacio sulla guancia a Gray, si diresse verso la bambina, intenta a fare un angelo di neve col proprio corpo, stesa a terra. La bambina le chiese di fare la mamma del suo angelo, al che Juvia si affiancò a lei e cominciò a creare il suo angelo-mamma, le guance arrossate per il leggero imbarazzo e per il freddo.
Se Gray, con la nascita di Ul, si era sciolto e diventato meno rigido e più coccolone – come l’aveva un volta definito Erza -, Juvia si era ulteriormente addolcita – quella tipica dolcezza di una mamma – ma l’imbarazzo che di solito la frenava era quasi del tutto scomparso e si lasciava andare più volentieri (gli unici sbalzi di pazzia li aveva nei confronti di Gray). La vecchia Juvia non si sarebbe mai messa a fare gli angeli della neve sotto lo sguardo del suo Gray-sama, divertendosi come una mocciosa qualsiasi. Alzò appena la testa dalla neve, per volgere lo sguardo verso Gray e trovarlo intento a osservarle compiaciuto.
<< Gray-sama, che hai da ridere? >> chiese imbarazzata.
<< Niente, niente. Ma sarebbe ora di tornare a casa, che ne dici, Ul? >>
<< Nooooooo! Ul vuole giocare ancora? >>
Probabilmente è ancora sotto “l’effetto” della birra analcolica, pensò Gray. Sospirò, alzandosi per aiutare Juvia, tendendole una mano, senza lasciarla. Il tempo dei giochi era finito.
<< Avanti fiocco di neve, pochi capricci >>. Le avrebbe permesse di fare tutto – e lo faceva, risultando anche troppo permissivo avvolte – ma Juvia l’aveva ripreso una volta per questo suo comportamento ed era ora che cominciasse a non accontentare in tutto e per tutto la bambina. Non poteva certo viziare Ul.
La piccola maga non era dello stesso avviso e, abbracciando il pupazzo, cominciò a lagnarsi, rotolando leggermente a destra e sinistra, sformando il suo perfetto piccolo angelo della neve. Aveva gli occhi arrossati, come le guance e il naso; si vedeva lontano un miglio che si sarebbe addormentata di nuovo da un momento all’altro. Contrariamente al suo precedente pensiero, Ul era parecchio stanca e non più “brilla” e piena di energie come mezz’ora prima e, pensò Gray, restando ancora mezza nuda sulla neve, si prenderà un raffreddore coi fiocchi.
Mentre Juvia raccoglieva i suoi vestiti sparsi fra le giostre, Gray si caricò la bambina sulla spalla, beccandosi una serie di piccoli pugni sulla testa, raggiungendo l’uscita del parco e prendendo la corda legata al carretto dei regali – per gentile concessione di Erza -. A pensarci adesso, dove diavolo avrebbero infilato tutta quella roba?
 
Ul si era nuovamente addormentata, fra le braccia del padre, che si tirava appresso il carretto. Juvia invece fissava il cielo, o per meglio dire, le nuvole opache che lo ricoprivano, non lasciando nemmeno una porzione di nera notte far capolino. Gray notò che non smetteva di sorridere, fissando quelle nuvole cariche di neve e pronte a inondare la città con dei nuovi fiocchi. La donna della pioggia portò poi una mano ad accarezzare la testa della figlia, per poi farla scendere sulla sua piccola schiena e lasciarla lì, a sentire il calore che emanava quel piccolo corpicino che aveva portato in grembo per nove mesi, amandolo follemente.
<< Sono già passati cinque anni, Gray-sama >> sospirò lei << Non credi che passi troppo velocemente il tempo? Juvia crede che cresca troppo in fretta la sua piccola Ul >> concluse, leggermente malinconica. Le sembrava passato nemmeno un giorno che l’aveva partorita e ora, eccola lì, che camminava, giocava, saltellava, si spogliava senza accorgersene, litigava con gli altri bimbi e la chiamava mama-sama.
<< Ha sempre nevicato … >> lo sentì sussurrare.
<< Cosa, Gray-sama? >>
<< Dicevo … ha sempre nevicato il giorno del suo compleanno. Anche quando è nata >> le disse Gray.
E, come richiamata, la neve cominciò a cadere sulle loro teste, leggera, soffice e fredda, accompagnandoli verso casa e dando il suo personale Buon Compleanno alla piccola maga del ghiaccio, che scaldava con le sue risate i cuori non più freddi dei suoi genitori.
 
 
 
 
Mmmm…. Non sono soddisfatissima di questa conclusione, comunque è abbastanza dolce, non trovate? (forse anche troppo).
Sono arrivata alla fine di questa mini-long. Lascerò riposare la mia piccola Ul e, magari, prossimamente mi concentrerò in altro. Spero vi sia piaciuta questa fic, ringrazio Milka_000 e  Manga elevato 3 per le recensioni che hanno lasciato, e tutti quelli che hanno solo letto.
La piccola Ul vi ringrazia per aver partecipato al suo compleanno.
Alla prossima.
Tammy
   
 
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