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Autore: _Sweet_Heart_    17/11/2014    1 recensioni
storia AU. Principalmente una Ziva centrica, ma anche Tiva nei prossimi capitoli. In questa storia Ziva avrà 17 anni e andrà al liceo, ma non sarà una storia di ragazzi al liceo. Troverete Ziva appena arrivata in America, ma non sarà da sola; nonostante l'unico membro vivente della sua famiglia l'abbia mandata via di casa e spedita a casa della zia in America, con la sua grande forza riuscirà a ricominciare e ricostruire al meglio la sua vita. Una vita che non riguarda solo lei, ma anche colei che è la cosa più importate al mondo per la ragazza.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ciao a tutti...

ecco un nuovo capitolo...

vi lascio un'informazione di servizio :P

Volevo avvertirvi che per alcune settimane non pubblicherò questa storia. A causa dei troppi impegni universitari, lavorativi e altre cose extra non ho molto tempo a disposizione per scrivere. così ho pensato di finire di pubblicare "Una nuova famiglia" dato che ormai siamo agli utlimi capitoli, e riprendere questa storia subito dopo. Tranquilli che non ho intenzione di lasciarla incompiuta, ma semplicemente resterà in pausa per alcune settimane, nel frattempo spero di compensare con le pubblicazioni del martedì XD...

e adesso vi lascio al capitolo...buona lettura!!

(come sempre grazie mille a tutti voi che leggete e a coloro che commentano)


Capitolo 9.

Le settimane passarono e molto presto si ritrovarono a casa da scuola per le vacanze natalizie. Ziva e la zia non festeggiavano il Natale, ma erano decise a far vivere la magia di babbo natale alla piccola Asya. Naturalmente Tony, Abby e McGee volevano partecipare ad aiutare Ziva nel creare questa magia per la bambina, così il primo sabato di vacanze, pochi giorni prima del Natale, i ragazzi avevano fissato di trovarsi al centro commerciale e passare il pomeriggio insieme. Inoltre quel pomeriggio sarebbe stata la prima volta che Ziva presentava la sua bambina a Tim e Abby. A causa di impegni scolastici ed extrascolastici i ragazzi non avevano mai avuto un occasione per conoscere la bambina, così avevano deciso di approfittare di questi giorni di vacanza per stare insieme e incontrare la piccola.

I ragazzi si erano accordati di trovarsi direttamente al centro commerciale, e Tony si era offerto di passare a prendere da casa Ziva e Asya.

Quando suonò alla porta fu proprio Ziva ad aprirgli la porta, facendolo accomodare in casa.

“ciao Tony” salutò Nettie vedendo il ragazzo entrare in salone

“buona sera Nettie” salutò educatamente il ragazzo

“ho preparato il seggiolino per Asya da mettere in macchina, te lo vado a prendere poi Ziva ti aiuterà a sistemarlo” disse pratica la zia, lasciando soli i ragazzi nel salone.

“ciao Asya” salutò dolcemente Tony avvicinandosi al divano, dove Ziva stava mettendo le scarpine alla bambina la quale era intenta ad osservare un gioco che aveva tra le mani.

Toy!” esclamò la piccola vedendo il ragazzo. Nelle ultime settimane la bambina aveva imparato a chiamare Tony per nome e non con il solito appellativo “tato” con cui indicava tutte le altre persone.

“ma come siamo belle questo pomeriggio, se babbo natale ti vede in questo vestitino ti scambia di sicuro per una delle sue bellissime follettine” disse il ragazzo solleticando la pancia della bambina, la quale lo stava osservando ridendo felice.

Effettivamente quel pomeriggio Asya era molto carina. Ziva aveva deciso di farle indossare un vestitino verde di lana, con la gonna un po’ svolazzante con un paio di calze lunghe bianche e delle scarpine verdi abbinate al vestito. Inoltre le aveva sistemato i capelli in un bel paio di codine sbarazzine, legandole con due fiocchi verdi. Una volta messe le scarpe, Ziva si affrettò a far indossare alla bimba un cappotto, guanti sciarpa e cappellino. Fuori era molto freddo e non essendo abituate a temperature così basse Ziva preferiva coprire bene la figlia prima di uscire. Dopo aver indossato pure lei il necessario per uscire e aver preso la borsa con tutto il necessario per la bambina e il passeggino i ragazzi uscirono e raggiunsero i due amici. Nel frattempo al centro commerciale McGee non sapeva più come contenere la gioia dell’amica mentre aspettavano che Ziva e Tony arrivassero con la bambina.

“Abby cerca di calmarti. Se la bambina ti vede così la spaventerai di sicuro” disse serio Tim

“che vorresti dire Timmy che io faccio paura ai bambini?” disse stizzita Abby

“no, ma ti sto dicendo se continui a saltare e agitarti così adesso non oso immaginare davanti ad Asya come reagirai e potresti sopraffarla con la tua allegria” cercò di spiegarle Tim “e non vorrai che la bambina fosse spaventata da te, vero?” incalzò il ragazzo, sapendo che così avrebbe calmato quel fiume in piena di energia che era l’amica;

“oh Timmy hai ragione. Ok adesso mi calmo” disse Abby preoccupata di non piacere alla bambina che aveva intenzione di viziare come se fosse sua nipote.

La discussione tra i due non durò molto, dato che notarono in lontananza Tony e Ziva che si avvicinavano; poco prima di essere raggiunti dai ragazzi notarono Ziva fermarsi e togliere la bambina dal passeggino, la quale si strinse al collo della madre per ricevere un po’ di coccole. Infatti una volta parcheggiato ed aver sistemato la bambina nel passeggino e ragazzi si diressero subito all’interno dell’edificio e la bambina cominciò ad innervosirsi seduta nel passeggino a causa delle troppe persone che, improvvisamente, si era ritrovata intorno.

La bambina non era abituata ad essere circondata da così tanta gente e all’inizio richiese l’attenzione della madre e qualche parola confortante. Una volta al sicuro tra le braccia della madre la piccola si calmò e tornò a sorridere felice. Lentamente raggiunsero Abby e McGee in attesa del loro arrivo.

“ciao ragazzi” salutò felice Tony

“ciao Tony” risposero insieme Tim e Abby “ciao Ziva!” salutarono anche l’amica

“ciao” rispose sorridente, ma un po’ agitata la ragazza

“ooohh ma chi abbiamo qui? Chi è questo pasticcino così carino?” chiese Abby avvicinandosi subito alla ragazza con la bambina.  Asya vedendo la ragazza avvicinarsi con quell’aria e la voce buffa scoppiò a ridere divertita, nascondendo il visino nel collo della madre.

“ehi timidona, che fai ti nascondi?” chiese Ziva divertita dalla reazione della figlia.

“ragazzi questa è Asya” presentò la figlia.

La bambina si voltò nuovamente verso quelle due persone a lei sconosciute e rise felice nuovamente.

ta-ta-ta-ta” iniziò a balbettare la piccola

“Asya questi sono gli amici di Ima. Lei è Abby e lui è Tim” spiegò dolcemente la ragazza, mentre la bambina passava il suo sguardo concentrato dalla madre ai ragazzi “come si saluta amore?” continuò a parlare Ziva

ciao” rispose la bambina muovendo la manina per salutare

“bravissima amore mio” disse entusiasta Ziva

“ciao Asya” salutò dolcemente Tim, avvicinandosi alla bambina e scuoterle leggermente la manino, facendo ridere la bimba. Tutte queste attenzione la stavano rendendo molto allegra.

“ehi principessa felice di avere tutte queste attenzioni?” disse divertito Tony, vedendo ridere così tanto la bambina.

Toy” disse Asya indicando il ragazzo e allungando le braccia per farsi prendere da lui,

“oh vuoi venire in collo a me, ma che bambina intelligente” disse felice Tony sporgendosi per prendere la piccola.

“aspettate un attimo” disse Ziva bloccando l’azione “prima è meglio se le tolgo il cappotto e le altre cose per ripararla dal freddo. Qui all’interno è molto caldo” spiegò la ragazza posando in terra la bambina per poterle togliere tutti gli indumenti in accesso.

“ma come sei carina con questo vestitino” disse Abby accoccolandosi all’altezza della bambina, la quale mostrò il suo sorriso uguale a quello della madre.

“ok tutti pronti per iniziare il nostro giro?” chiese Tony prendendo Asya in collo e posizionandola sulle sue spalle.

 

I ragazzi fecero un bel giro per parte del centro commerciale, fino a quando non decisero di fermarsi a dei tavolini di un bar per mangiare qualcosa. Ziva ne approfittò per far fare merenda alla figlia, ordinando un po’ di latte caldo da poter mettere nel biberon e un budino al cioccolato che avrebbero diviso. Anche gli altri presero qualcosa di dolce e da bere. Dopo aver bevuto il suo latte, la bambina cominciò ad annoiarsi nel dover stare sempre seduta e lentamente cominciò a scivolare verso terra dalle gambe della madre. Ziva naturalmente si era accorta del gesto della bambina, ma preferì osservarla in silenzio. Come i piedini della piccola toccarono terra, la bambina alzò il viso verso la madre, trovando che la stava osservando le sorrise in cerca di approvazione. Ziva si limitò ad annuire in silenzio con un dolce sorriso orgoglioso. I tre ragazzi al tavolo si divertirono a osservare la scena che si stava svolgendo davanti a loro. Per Abby e Tim era nuovo vedere Ziva in versione di mamma e trovarono la cosa molto affascinante, soprattutto nel notare quanto fosse portata Ziva.  Asya tenendosi alla gamba della madre si mise stabile in piedi e trovando un po’ di coraggio cominciò a camminare intorno al tavolo dove erano tutti seduti. Dopo alcune passi si fermò vicino alla sedia di Abby

tata” chiamò la bambina, mostrando le sue manine verso la ragazza.

Abby felice di ottenere l’attenzione della bambina, con molto entusiasmo la prese in braccio facendole delle boccacce simpatiche per divertire la piccola. Asya rimase subito affascinata dai due codini della ragazza, tanto che per un paio di minuti si divertì ad arricciarli tra le due sue dita. Poco dopo al divertimento si unì anche Tim, il quale avendo una sorella più piccola ricordava alcuni giochi che i piccoli trovano divertenti; mentre Asya saltellava sulle ginocchia di Abby, Tim si copriva il volto con le mani e poi le toglieva dicendo “cuccù” facendo divertire un mondo la bambina.

Ziva, che per quell’occasione si era portata dietro la macchina fotografica, si divertì a scattare molte foto della sua bambina che giocava con i suoi amici.

“ho paura che avrai un bel da fare quando avrà la nostra età. Quella bambina è un’incantatrice” disse divertito Tony. Ziva si limitò a ridacchiare sommessamente.

Dopo essersi riposati a sufficienza e aver pagato al bar, era giunto il momento di portare Asya a fare una conoscenza importante. Questa volta Ziva riuscì a sistemare la bambina nel passeggino, in modo che potessero camminare più tranquillamente tra tutte le persone presenti. In poco tempo raggiunsero il lato del centro commerciale tutto decorato per Natale con oggetti, giochi e figure per tutti i bambini. Davanti a loro si trovavano delle piccole casette e una più grande tutta illuminata da tante luci di natale, con tanto folletti intenti, ognuno di loro, a svolgere qualche mansione particolare e in sottofondo c’erano canzoni natalizie. Erano giunti al Villaggio di Babbo Natale, infatti poco distante dalla casetta c’era una grande sedia dove vi era seduto un signore anziano con una lunga barba bianca e vestito tutto di rosso. La bambina dal suo passeggino rimase molto affascinata da tutte quelle lucette e cominciò a battere insieme le mani. In quel momento la zona era poco affollata, così Ziva tolse la bambina dal passeggino e, tenendola per mano, la lasciò camminare vicino a lei.

Tony propose di mettersi in fila dietro agli altri bambini e portare Asya a fare la sua prima foto con Babbo Natale, tutti furono entusiasti all’idea e con molta pazienza presero il loro posto in coda. Mentre erano in attesa del loro turno partì una musica molto allegra e la bambina, sorprendendo la madre e gli amici, si mise a ballettare sulle sue gambine poco stabili cercando di mantenere l’equilibrio muovendo le mani. A vederla ballettare in quel modo sembrava quasi un paperotto e i ragazzi scoppiarono a ridere. Tim, il più tempestivo, prese il cellulare per farle un video mentre Tony scattava molte foto, sia alla bambina da sola che con Ziva.

Fortunatamente non avevano molti bambini avanti a loro, così presto fu il turno di Asya per incontrare Babbo Natale. Naturalmente non sapendo parlare ancora molto bene, Ziva aveva avvertito l’assistente di Babbo Natale che avrebbero fatto semplicemente una foto per poi lasciare il posto ad altri bambini. Tony che era il più entusiasto di tutti all’idea di far incontrare la bambina con Babbo Natale prese al volo la piccola tra le braccia, facendola ridacchiare per posarla sulle grandi ginocchia del signore.

“adesso Asya guarda verso Ima che facciamo una bellissima foto” spiegò Tony mentre indicava la madre alla bambina. Asya seguì la direzione indicata e guardò la madre con un bel sorriso. Ci fu appena il tempo di scattare un paio di foto quando Asya, accortasi che Tony si era allontanato e che lei si trovava tra le braccia di uno strano signore dal volto coperto da una lunga barba e un grosso pancione, che cominciò a guardarsi intorno allarmata e a mostrare il mento tremante. Ziva riconobbe immediatamente l’angoscia della figlia e prontamente corse a prenderla tra le braccia, ma ormai il danno era fatto. Asya cominciò a piangere fortissimo e spaventata. Il signore travestito da Babbo natale si scusò mortificato, ma Ziva lo rassicurò che il pianto sarebbe passato presto. Infatti come previsto dalla ragazza, alla bambina bastò essere tra le braccia della madre per calmarsi subito e ritrovare il sorriso. Il pomeriggio era stato molto intenso per la bambina, tanto che prima di tornare alla macchina si addormentò con la testa sulla spalla di Ziva. Gli amici poco dopo si salutarono lasciandosi con la promessa di passare un altro pomeriggio insieme in modo da poter organizzare qualcosa per la notte dell’ultimo dell’anno.

 

La mattina di Natale arrivò presto e Ziva e Nettie si ritrovarono in salone ad aiutare Asya a scartare i tanti regali che aveva ricevuto. Alla bambina avevano regalato una bambola, con un vestitino e scarpe coordinate, un peluche, libri musicali di favole e alcuni vestitini nuovi. Il giorno precedente quando si scambiarono i regali Tony aveva lasciato a Ziva un regalo per la bambina, ovvero un cofanetto con molti cartoni per bambini dell’età di Asya. Tra loro non si erano scambiati niente di particolare; Ziva aveva preso un dvd di un film appena uscito a Tony e il ragazzo le aveva preso un libro che la ragazza aveva espresso il desiderio di voler leggere. Nel corso delle ultime settimane si erano avvicinati ulteriormente, ma nessuno dei due voleva ammettere che forse si stava sviluppando in loro più di un semplice sentimento di amicizia. Nessuno dei due aveva i pensieri chiari e delineati, in particolare Ziva, ma una cosa ben precisa che sapevano era che erano diventati dei grandissimi amici. In quelle settimane non solo avevano riso e scherzato insieme, ma si erano concessi altri momenti per confidarsi su eventi del passato. Tony raccontò tutto sulla morte della madre e come si era sentito, e si sentiva tutt’ora, per la sua mancanza, e il suo particolare rapporto con il padre. Tutto questo non fece altro che rinforzare la loro amicizia e la fiducia che riponevano l’uno nell’altra.

 

Alcuni giorni dopo le feste di Natale Ziva, Tony, Abby e McGee si ritrovarono a casa di Ziva per stare un po’ insieme e svolgere alcuni dei compiti, che erano stati assegnati dai professori, per le vacanze.

Quel pomeriggio Tony pensò di presentare ai suoi amici un’idea che aveva avuto per poter passare la notte dell’ultimo dell’anno tutti insieme. Avevano appena finito di ripetere letteratura inglese quando decise di rendere partecipi gli amici della sua idea.

“ehi ragazzi ho un’idea da proporvi” iniziò Tony ottenendo l’attenzione degli amici mentre andavano in cucina a prendere qualcosa con cui fare merenda.

“che idea Tony? perché quando ti sforzi a progettare qualcosa mi spaventi sempre” disse Tim, facendo ridere le ragazze, ma ottenendo uno scappellotto dall’amico.

“ehi McGuastafeste! Allora a te non esporrò la mia grande idea” disse Tony fingendosi offeso.

“McGee fai parlare Tony” ordinò Abby, già curiosa di sapere cosa aveva pensato l’amico. Tony sorrise soddisfatto verso McGee, ma non si accorse di Ziva che gli si era avvicinato e gli tirò uno scappellotto sulla nuca.

“smettila di dare fastidio a Tim” disse sorridendo Ziva

“ehi mi hai dato uno scappellotto?” chiese Tony

“oh ma come siamo arguti DiNozzo” continuò divertita Ziva,

“mi hai fatto male” disse Tony fingendo di fare la faccia triste

“oh povero Tony, così vuoi che vada a prendere la crema che uso per Asya quando le vengono i bernoccoli dopo una delle sue cadute?” chiese con fare materno Ziva, mentre inconsapevolmente massaggiava la nuca al ragazzo.

“dai su mostraci questa tua grande idea” disse McGee fingendosi annoiato, anche se con Abby si stavano divertendo a guardare i due amici interagire così rilassati l’uno intorno all’altra. Nel mentre Ziva si accorse di quello che stava facendo e ritirò velocemente la mano, guardando di traverso Tony imbarazzata, il quale si stava limitando a sorridere.

“ok allora pensavo che tra qualche giorno è l’ultimo dell’anno e ancora non abbiamo parlato di cosa faremo” iniziò Tony

“lo sai che non ci piace fare grandi cose” disse Abby

“si e per questo ho trovato qualcosa di tranquillo da fare tutti insieme. Mio padre partirà per non so dove per alcune settimane, così pensavo che potrete venire tutti a casa mia. Invitiamo anche gli altri e facciamo una cena da me. Ci guardiamo dei film, il conto alla rovescia in tv e festeggiamo tutti insieme e potete rimanere a dormire da me” disse Tony felice di esporre la sua idea.

“ma è un’idea fantastica. Staremo tutti insieme per tutta la notte, mi piace” disse entusiasta Abby

“si devo ammetterlo è una buona idea, ma sei sicuro che non disturbiamo?” disse Tim

“si sono sicurissimo” confermò Tony

“ok allora io ci sto” confermò McGee

“perfetto adesso non ci resta che avvertire Breena, Palmer, Michelle e Roy” disse Abby

“si e se non vi dispiace volevo invitare anche Jack e Eveline” avvertì Tony

“per noi nessun problema Tony, poi è casa tua non devi chiedere a noi” rispose Tim.

“e tu Ziva che ne dici?” chiese interessato Tony, il quale aveva notato che la ragazza si era un po’ ritirata dalla conversazione.

“è una bella idea” disse semplicemente la ragazza

“ma tu verrai vero?” incalzò ancora Tony

“oh no non posso venire, Asya è troppo piccola per queste cose ancora” spiegò la ragazza. Una parte si lei sarebbe andata volentieri, ma dall’altra parte non se la sentiva proprio di lasciare la bambina a casa ed era troppo piccola per andare con lei.

“no come non verrai Ziva. dai non ci puoi mollare così” insistette Tony

“Tony ho una bambina è la mia responsabilità e non voglio lasciarla sola” disse Ziva,

“ma non puoi mancare Ziva” disse Abby “non potresti chiedere a tua zia?” chiese ancora Abby

“cosa mi dovete chiedere?” chiese Nettie entrando in cucina sorprendendo i ragazzi,

“oh niente non ti preoccupare” disse Ziva. Non aveva idea se la zia aveva già preso degli impegni, non ne avevano parlato e non voleva pesarle anche con queste cose. Asya era sua figlia e una sua responsabilità e se per lei avrebbe dovuto rinunciare a feste e divertenti, che probabilmente le sarebbero anche piaciute, avrebbe rinunciato volentieri.

“per l’ultimo dell’anno abbiamo pensato di fare una piccola festicciola a casa di Tony e rimanere a dormire da lui, ma Ziva dice che non può venire perché deve stare con Asya. Noi le voleva chiedere se per quella sera Asya può stare con lei” spiegò e chiese un po’ sfacciatamente Abby, ma ci teneva che la sua amica si svagasse un po’ con loro e in alcune occasioni pensasse anche a se stessa.

“Abby!” la sgridò Ziva

“oh Ziva tu non l’avresti mai chiesto e non verresti alla festa” disse la ragazza, facendo sorridere Nettie.

“Ziva se vuoi andare per me non ci sono problemi, tanto io sarò comunque a casa con delle colleghe; non avremo problemi ad intrattenerci con la piccolina, per una notte sopravvivremo” disse Nettie sorridendo alla nipote che la guardava incerta

“davvero Ziva dovresti andare non ti prendi mai un po’ di tempo per te stessa, una serata fuori non farà del male né a te né ad Asya” continuò la zia.

Ziva ci pensò su un altro paio di minuti prima di accettare, anche se ancora titubante a stare lontano dalla figlia per una serata e una notte intera.

“vorrà dire che ti permetterò di telefonare a casa anche ogni cinque minuti, se questo ti potrà convincere definitivamente a venire” disse Tony

“non lo permetterò io Tony. Non ho intenzione di stare ad alzarmi dal tavolo ogni cinque minuti” disse divertita Nettie facendo ridere tutti.

Una volta che tutti confermarono di partecipare alla festa iniziarono a scrivere una lista delle cose da fare, e cosa fare di spesa per preparare la cena mentre McGee fece un giro di telefonate agli amici per informali del programma.

 

La sera del 31 Dicembre arrivò velocemente e quel pomeriggio Ziva si ritrovò a prepararsi per la serata dopo aver preparato il dolce e alcuni antiparti per la serata. Aveva passato tutta la mattina con la figlia, giocando con lei e coccolandola ogni momento possibile. Naturalmente la bambina aveva goduto tutta l’attenzione ricevuta dalla madre. Alle sei decise che era il caso di iniziare a prepararsi, dopo un’ora sarebbe passato Tony a prenderla in modo da poterla aiutare a portare tutti i vassoi a casa sua. Sul letto trovò accomodato un bellissimo vestito a fantasia tribale di colore nero grigio e rosso, leggermente incrociato sul seno; era sicuramente nuovo e della sua taglia, ma non era suo, o almeno così credeva.

“è un mio regalo per la serata” disse la voce della zia dietro di lei. Nettie era appoggiata allo stipite della porta con Asya tra le braccia, la quale era concentrata a pocciarsi le dita delle mani.

“zia non penso di poterlo indossare” disse esitante Ziva

“e perché mai?” chiese la zia “sei una bellissima ragazza e sono sicura che starai benissimo con quel vestito” continuò la zia. Ziva si soffermò a guardare l’abito titubante fino a quando non sentì la mano della zia sulla sua spalla.

“sono più che sicura che sarai al sicuro a casa di Tony con tutti i tuoi amici; Inoltre dubito che Tony permetterà a qualcuno di farti del male” disse saggiamente la donna, sapendo di aver intuito bene le paure della nipote e insinuando un piccolo pensiero su Tony, anche se Ziva non lo capì subito.

“hai ragione. Sarò con gli amici stasera e non potrà succedere niente. Ed hai ragione Tony  è un buon amico mi posso fidare che sarò al sicuro” disse Ziva con voce decisa, cercando di convincersi.

“comunque sapendo che forse non ti saresti sentita a proprio agio ti ho comprato non dei collant chiari, ma un paio di pantacollant neri che vanno bene lo stesso con il vestito e i tuoi stivaletti neri” disse la zia, porgendo le calze alla nipote la quale la ringraziò. Una volta cambiata e sistemato i capelli in boccoli leggeri, preparò un piccolo zainetto con il pigiama e un beauty con spazzolino e tutto il necessario, infine si dette una leggera truccatina e in men pochissimo tempo era già in salone pronta ad andare.

“sei stupenda Ziva” disse sinceramente la zia, prendendo una macchina fotografica della credenza del salone.

“viene fatti fare una foto” propose la donna, scattando un paio di foto a Ziva da sola e altre a Ziva con la figlia.

“Asya non trovi che la mamma è proprio bella stasera?” chiese la zia alla bambina, la quale emise  uno dei suoi soliti gridolini felici

“ima ella” disse indicando la madre,

“si tesoro. Ima è molto bella” ribadì la zia, facendo arrossire la nipote.

Il momento fu interrotto al suono del campanello e Ziva corse ad aprire. Dall’altra parte della porta c’era Tony che per un momento rimase senza fiato alla vista di Ziva. la ragazza si accorse subito di aver fatto un certo effetto al ragazzo e pure lei per un attimo rimase spiazzata dalla situazione e dalla reazione del suo amico.

“ciao” disse infine Tony

“ciao Tony” salutò al ragazza, ritrovando la voce. Negli ultimi tempi con Tony finivano sempre per avere alcuni minuti di silenzio dove rimanevano a fissarsi intensamente e tutto questo le provocava dei nodi allo stomaco che ancora non riusciva a capire. Non erano sensazioni spiacevoli o di paura, ma ancora non sapeva come denominarle; lo stesso valeva per Tony, il quale a differenza della ragazza aveva già un’idea precisa di quello che stava vivendo, ma sapeva che era troppo presto per fare o dire qualsiasi cosa a Ziva.

“stai molto bene” si complimentò il ragazzo facendo arrossire Ziva,

“grazie” rispose timidamente la ragazza,

“pronta ad andare?” chiese infine Tony

“si vieni prendiamo i vassoi in cucina e andiamo” istruì Ziva, la quale prima di andare però non poté fare a meno di fermarsi a dare tanti baci alla figlia.

“mi mancherai terribilmente amore mio” disse la ragazza dando il terzo bacio alla bambina, la quale rideva felice.

“mancherai anche a lei, ma staremo bene non ti preoccupare troppo” disse Nettie, sospingendo la nipote ad uscire.

“prendi le chiavi di casa e non ti affrettare a tornare troppo presto domani mattina, ok?” disse ancora la donna, prima di dare un bacio alla nipote e farla uscire.

Una volta a casa di Tony iniziarono a sistemare la tavola mentre aspettavano l’arrivo di tutti gli altri, i quali non tardarono ad arrivare.

 

La serata stava passando piacevolmente, la cena passò tra risate e complimenti reciproci per il cibo, dato che tutti si erano impegnati a preparare e portare qualcosa. Finito di mangiare decisero di lasciare il dolce da mangiare dopo la mezzanotte, mentre avrebbero bevuto anche lo spumante. Nell’attesa del conto alla rovescia, mentre gli altri si cimentarono in un veloce gioco da tavola, Ziva andò in cucina a chiamare la zia per fare un saluto alla figlia, prima che si addormentasse. Stava per tornare in salone dagli altri quando trovò Tony a fissarla.

“a quante chiamate siamo?” chiese divertito il ragazzo

“questa è la prima che faccio, e penso anche l’unica perché stava per addormentarsi e andare a letto” disse Ziva, fingendosi scocciata con l’amico impiccione.

“oh solo una chiamata? E io che pensavo che ne avresti fatte una decina” disse ridendo Tony

“oh smettila DiNozzo non sei divertente” disse acida Ziva “mi manca tanto, non sono abituata a lasciarla sola per troppo tempo e soprattutto non essere presente prima che si addormenti” disse infine Ziva sconsolata.

“lo capisco Ziva. Immagino che non sei mai stata molto lontana da lei, ma devi anche imparare a farlo non potete stare sempre incollate, Asya crescerà e dovrà andare a scuola e non potrei essere sempre lì con lei” disse seriamente Tony

“lo so” rispose sconsolata Ziva “non posso farla rimanere così piccola?” disse seriamente Ziva

“no Ziva non puoi” disse ridendo Tony

“uff” sbuffò la ragazza

“dai torniamo dagli altri” invitò Tony trascinando la ragazza di nuovo in salone.

Passarono la prossima ora tutti insieme a ridere, parlare e scherzare insieme. A qualche minuto prima della mezzanotte, i ragazzi programmarono la televisione sul canale che mostrava il collegamento da Trafalgar Square a NY per il conto alla rovescia, in più i ragazzi si armarono di bottiglie di spumanti pronti a far esplodere il tappo, mentre le ragazze prepararono i bicchieri e il dolce.

E il conto ebbe inizio e guardando la tv i ragazzi cominciarono a contare

“tre”

“due”

“uno”

Urli di “AUGURIIII!!” e “BUON ANNO” furono urlati dal gruppo di giovani, prima di far scoppiare il tappo agli spumanti e brindare. Poco dopo che tutti avevano preso un sorso di spumante, le tre coppie iniziarono a scambiarsi dei lunghi baci di buon anno, lasciando Abby, Tim, Ziva e Tony un in disparte. Non fatti per sentirsi in imbarazzo Abby saltò letteralmente addosso a Tim stringendolo forte in un abbraccio e ripetendo più volte buon anno a tutti, prima di trascinarlo in cucina a prendere tovaglioli e posate da riportare in cucina. Rimasti soli Tony e Ziva si guardarono, la ragazza un po’ in imbarazzo.

“sai è una tradizione che allo scoccare del nuovo anno scambiarsi un bacio con la persona che ti ritrovi vicino” spiegò Tony, notando come gli occhi di Ziva si allargarono.

Tony le si avvicinò leggermente e con la mano le accarezzò la guancia portandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Ziva rimase completamente immobile.

“tranquilla non ho intenzione di fare niente” disse Tony, tranquillizzando l’amica.

Ziva ancora non riusciva a trovare parole sensate da dire.

Tony le si avvicinò al volto e lentamente posò un dolce bacio su una guancia della ragazza, la quale trattenne il respiro mentre le sue guance si arrossarono moltissimo. Tony staccò le labbra dalla guancia e senza allontanarsi sussurrò all’orecchio della ragazza “buon anno nuovo Ziva”. Infine Tony si allontanò un po’, lasciando una minima distanza tra di loro.

Ziva trovò il coraggio di guardare Tony “grazie Tony. buon anno anche a te” augurò arrossendo ancora di più e sorridendo leggermente.

Rimasero così vicini fino a quando non furono interrotti, nel loro scambio di sorrisi, da Abby che urlò eccitata dalla cucina complimentandosi con Ziva per lo splendido budino al cioccolato che aveva portato.

Il resto della nottata i ragazzi la passarono guardando tutta una serie di film , fino a quando il sonno cominciò a prendere il sopravvento. Prima che tutti crollassero addormentati decisero di indossare tutti i loro pigiami e dividersi per i vari letti in casa di Tony. essendo una casa molto grande, Tony aveva tre camere per gli ospiti, la sua camera e quella del padre e il divano letto del salone. Le altre coppie decisero di dividersi per le varie camere, mentre Abby e McGee non avevano problemi a dividere la camera di Tony. Ziva era più che soddisfatta ad avere il divano, mentre Tony avrebbe usato la camera di Senior. Quando tutti furono a letto, con le varie raccomandazioni agli amici, da parte di Tony, che non voleva essere responsabile di aver fornito un luogo di concepimento per futuri bambini, il ragazzo raggiunse Ziva in salone e dato che nessun dei due aveva ancora sonno pensarono di guardarsi un altro film. Senza volerlo i due ragazzi finirono per addormentarsi sul divano con il dvd ancora in funzione. Nel sonno Tony si era sdraiato sul divano e Ziva gli era scivolata distesa davanti. Fu così che poche ore dopo Ziva si svegliò e sobbalzò spaventata, in un primo momento, imbarazzata subito dopo.

Erano appena le sei di mattina e lei non riusciva a dormire, visto il suo pensiero continuava a vagare sempre verso la figlia. Non faceva che chiedersi se si fosse svegliata e se l’avesse cercata, se era tranquilla nel suo lettino o se stava piangendo in braccio alla zia. Non riuscendo a calmarsi decise che era il caso di tornare a casa subito. Lentamente cercò si alzarsi dal divano senza svegliare Tony, le dispiaceva interrompere il suo sonno, per le sue preoccupazioni; decise che gli avrebbe lasciato un biglietto per avvertirlo che era tornata a casa e che si sarebbero sentiti nel pomeriggio. Si cambiò in bagno e in poco tempo era pronta a lasciare la casa, quando Tony si svegliò e la vide già vestita.

“ehi che succede? È successo qualcosa a casa?” chiese subito allarmato.

“no no tranquillo non è successo niente, ma voglio tornare a casa” disse Ziva

“ti manca tanto è?” chiese Tony, capendo al volo il bisogno dell’amica

“si. ho bisogno di vedere che sta bene” spiegò la ragazza

“ok va bene. Dammi un minuto che ti accompagno” disse Tony stropicciandosi gli occhi ancora assonnati.

“no Tony non è necessario. Sono veramente due passi, posso andare da sola” disse Ziva, ma Tony non volle sentire ragioni e alla fine la ragazza acconsentì ad essere accompagnata a casa.

In appena cinque minuti a piedi i due ragazzi si ritrovarono davanti alla porta di casa di Ziva pronti a salutarsi.

“grazie per la bella serata Tony” disse calorosamente Ziva “e per avermi riaccompagnato. Non ce n’era veramente bisogno” continuò la ragazza.

“grazie a te per essere venuta. Sono stato molto felice di averti con noi” disse seriamente il ragazzo., facendo arrossire nuovamente la ragazza.

“buon anno Tony” disse a bassa voce Ziva, dando un piccolo abbraccio al ragazzo, il quale ricambiò delicatamente il gesto.

“buon anno a te. ci sentiamo più tardi” disse Tony, Ziva annuì.

“salutami tutti gli altri, e potresti dirgli che mi scuso per non essere rimasta fino a colazione” disse Ziva

“tranquilla capiranno” rispose Tony.

Infine i due ragazzi si salutarono e mentre Tony tornò verso casa con un sorriso felice sul viso, Ziva corse in camera della sua bambina.

Asya dormiva pacificamente nel suo lettino. Ziva rimase ad osservarla per poco prima di prenderla delicatamente tra le braccia, senza svegliarla, e dirigersi verso la sua camera. Nel corridoi incrociò la zia, la quale l’aveva sentita rientrare.

“troppa nostalgia?” chiese consapevole la donna e al cenno della nipote sorrise

“vai a riposarti adesso, ci vediamo più tardi” salutò la donna prima di tornarsene anche lei a letto.

Una volta accomodate sotto le coperte Ziva posò un dolce bacio sulla fronte della figlia, la quale nel sonno si strinse al corpo della madre bisbigliando “ima” in modo soddisfatto, per poi cedere ad un sonno profondo. Anche Ziva, osservò per pochi minuti la figlia prima di addormentarsi definitivamente sognando nuovamente le labbra di Tony sulla sua guancia.

  
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