ciao a tutti...
ecco un nuovo capitolo...
vi lascio un'informazione di servizio :P
Volevo avvertirvi che per alcune settimane non pubblicherò questa storia. A causa dei troppi impegni universitari, lavorativi e altre cose extra non ho molto tempo a disposizione per scrivere. così ho pensato di finire di pubblicare "Una nuova famiglia" dato che ormai siamo agli utlimi capitoli, e riprendere questa storia subito dopo. Tranquilli che non ho intenzione di lasciarla incompiuta, ma semplicemente resterà in pausa per alcune settimane, nel frattempo spero di compensare con le pubblicazioni del martedì XD...
e adesso vi lascio al capitolo...buona lettura!!
(come sempre grazie mille a tutti voi che leggete e a coloro che commentano)
Capitolo 9.
I
ragazzi si erano accordati di trovarsi direttamente al centro
commerciale, e
Tony si era offerto di passare a prendere da casa Ziva e Asya.
Quando
suonò alla porta fu proprio Ziva ad aprirgli la porta,
facendolo accomodare in
casa.
“ciao
Tony” salutò Nettie vedendo il ragazzo entrare in
salone
“buona
sera Nettie” salutò educatamente il ragazzo
“ho
preparato il seggiolino per Asya da mettere in macchina, te lo vado a
prendere
poi Ziva ti aiuterà a sistemarlo” disse pratica la
zia, lasciando soli i
ragazzi nel salone.
“ciao
Asya” salutò dolcemente Tony avvicinandosi al
divano, dove Ziva stava mettendo
le scarpine alla bambina la quale era intenta ad osservare un gioco che
aveva
tra le mani.
“Toy!” esclamò la
piccola vedendo il
ragazzo. Nelle ultime settimane la bambina aveva imparato a chiamare
Tony per
nome e non con il solito appellativo “tato”
con cui indicava tutte le altre persone.
“ma
come siamo belle questo pomeriggio, se babbo natale ti vede in questo
vestitino
ti scambia di sicuro per una delle sue bellissime follettine”
disse il ragazzo
solleticando la pancia della bambina, la quale lo stava osservando
ridendo
felice.
Effettivamente
quel pomeriggio Asya era molto carina. Ziva aveva deciso di farle
indossare un
vestitino verde di lana, con la gonna un po’ svolazzante con
un paio di calze
lunghe bianche e delle scarpine verdi abbinate al vestito. Inoltre le
aveva
sistemato i capelli in un bel paio di codine sbarazzine, legandole con
due
fiocchi verdi. Una volta messe le scarpe, Ziva si affrettò a
far indossare alla
bimba un cappotto, guanti sciarpa e cappellino. Fuori era molto freddo
e non
essendo abituate a temperature così basse Ziva preferiva
coprire bene la figlia
prima di uscire. Dopo aver indossato pure lei il necessario per uscire
e aver
preso la borsa con tutto il necessario per la bambina e il passeggino i
ragazzi
uscirono e raggiunsero i due amici. Nel frattempo al centro commerciale
McGee
non sapeva più come contenere la gioia dell’amica
mentre aspettavano che Ziva e
Tony arrivassero con la bambina.
“Abby
cerca di calmarti. Se la bambina ti vede così la spaventerai
di sicuro” disse
serio Tim
“che
vorresti dire Timmy che io faccio paura ai bambini?” disse
stizzita Abby
“no,
ma ti sto dicendo se continui a saltare e agitarti così
adesso non oso
immaginare davanti ad Asya come reagirai e potresti sopraffarla con la
tua
allegria” cercò di spiegarle Tim “e non
vorrai che la bambina fosse spaventata
da te, vero?” incalzò il ragazzo, sapendo che
così avrebbe calmato quel fiume
in piena di energia che era l’amica;
“oh
Timmy hai ragione. Ok adesso mi calmo” disse Abby preoccupata
di non piacere
alla bambina che aveva intenzione di viziare come se fosse sua nipote.
La
discussione tra i due non durò molto, dato che notarono in
lontananza Tony e
Ziva che si avvicinavano; poco prima di essere raggiunti dai ragazzi
notarono
Ziva fermarsi e togliere la bambina dal passeggino, la quale si strinse
al
collo della madre per ricevere un po’ di coccole. Infatti una
volta
parcheggiato ed aver sistemato la bambina nel passeggino e ragazzi si
diressero
subito all’interno dell’edificio e la bambina
cominciò ad innervosirsi seduta
nel passeggino a causa delle troppe persone che, improvvisamente, si
era
ritrovata intorno.
La
bambina non era abituata ad essere circondata da così tanta
gente e all’inizio
richiese l’attenzione della madre e qualche parola
confortante. Una volta al
sicuro tra le braccia della madre la piccola si calmò e
tornò a sorridere
felice. Lentamente raggiunsero Abby e McGee in attesa del loro arrivo.
“ciao
ragazzi” salutò felice Tony
“ciao
Tony” risposero insieme Tim e Abby “ciao
Ziva!” salutarono anche l’amica
“ciao”
rispose sorridente, ma un po’ agitata la ragazza
“ooohh
ma chi abbiamo qui? Chi è questo pasticcino così
carino?” chiese Abby
avvicinandosi subito alla ragazza con la bambina. Asya
vedendo la ragazza avvicinarsi con
quell’aria e la voce buffa scoppiò a ridere
divertita, nascondendo il visino
nel collo della madre.
“ehi
timidona, che fai ti nascondi?” chiese Ziva divertita dalla
reazione della
figlia.
“ragazzi
questa è Asya” presentò la figlia.
La
bambina si voltò nuovamente verso quelle due persone a lei
sconosciute e rise
felice nuovamente.
“ta-ta-ta-ta” iniziò
a balbettare la
piccola
“Asya
questi sono gli amici di Ima. Lei è Abby e lui è
Tim” spiegò dolcemente la
ragazza, mentre la bambina passava il suo sguardo concentrato dalla
madre ai
ragazzi “come si saluta amore?” continuò
a parlare Ziva
“ciao” rispose la bambina
muovendo la
manina per salutare
“bravissima
amore mio” disse entusiasta Ziva
“ciao
Asya” salutò dolcemente Tim, avvicinandosi alla
bambina e scuoterle leggermente
la manino, facendo ridere la bimba. Tutte queste attenzione la stavano
rendendo
molto allegra.
“ehi
principessa felice di avere tutte queste attenzioni?” disse
divertito Tony,
vedendo ridere così tanto la bambina.
“Toy” disse Asya indicando il
ragazzo e
allungando le braccia per farsi prendere da lui,
“oh
vuoi venire in collo a me, ma che bambina intelligente” disse
felice Tony
sporgendosi per prendere la piccola.
“aspettate
un attimo” disse Ziva bloccando l’azione
“prima è meglio se le tolgo il
cappotto e le altre cose per ripararla dal freddo. Qui
all’interno è molto
caldo” spiegò la ragazza posando in terra la
bambina per poterle togliere tutti
gli indumenti in accesso.
“ma
come sei carina con questo vestitino” disse Abby
accoccolandosi all’altezza
della bambina, la quale mostrò il suo sorriso uguale a
quello della madre.
“ok
tutti pronti per iniziare il nostro giro?” chiese Tony
prendendo Asya in collo
e posizionandola sulle sue spalle.
I
ragazzi fecero un bel giro per parte del centro commerciale, fino a
quando non
decisero di fermarsi a dei tavolini di un bar per mangiare qualcosa.
Ziva ne
approfittò per far fare merenda alla figlia, ordinando un
po’ di latte caldo da
poter mettere nel biberon e un budino al cioccolato che avrebbero
diviso. Anche
gli altri presero qualcosa di dolce e da bere. Dopo aver bevuto il suo
latte,
la bambina cominciò ad annoiarsi nel dover stare sempre
seduta e lentamente
cominciò a scivolare verso terra dalle gambe della madre.
Ziva naturalmente si
era accorta del gesto della bambina, ma preferì osservarla
in silenzio. Come i
piedini della piccola toccarono terra, la bambina alzò il
viso verso la madre,
trovando che la stava osservando le sorrise in cerca di approvazione.
Ziva si
limitò ad annuire in silenzio con un dolce sorriso
orgoglioso. I tre ragazzi al
tavolo si divertirono a osservare la scena che si stava svolgendo
davanti a
loro. Per Abby e Tim era nuovo vedere Ziva in versione di mamma e
trovarono la
cosa molto affascinante, soprattutto nel notare quanto fosse portata
Ziva. Asya
tenendosi alla gamba della madre si mise
stabile in piedi e trovando un po’ di coraggio
cominciò a camminare intorno al
tavolo dove erano tutti seduti. Dopo alcune passi si fermò
vicino alla sedia di
Abby
“tata” chiamò la
bambina, mostrando le
sue manine verso la ragazza.
Abby
felice di ottenere l’attenzione della bambina, con molto
entusiasmo la prese in
braccio facendole delle boccacce simpatiche per divertire la piccola.
Asya
rimase subito affascinata dai due codini della ragazza, tanto che per
un paio
di minuti si divertì ad arricciarli tra le due sue dita.
Poco dopo al
divertimento si unì anche Tim, il quale avendo una sorella
più piccola
ricordava alcuni giochi che i piccoli trovano divertenti; mentre Asya
saltellava sulle ginocchia di Abby, Tim si copriva il volto con le mani
e poi
le toglieva dicendo “cuccù” facendo
divertire un mondo la bambina.
Ziva,
che per quell’occasione si era portata dietro la macchina
fotografica, si
divertì a scattare molte foto della sua bambina che giocava
con i suoi amici.
“ho
paura che avrai un bel da fare quando avrà la nostra
età. Quella bambina è
un’incantatrice” disse divertito Tony. Ziva si
limitò a ridacchiare
sommessamente.
Dopo
essersi riposati a sufficienza e aver pagato al bar, era giunto il
momento di
portare Asya a fare una conoscenza importante. Questa volta Ziva
riuscì a sistemare
la bambina nel passeggino, in modo che potessero camminare
più tranquillamente
tra tutte le persone presenti. In poco tempo raggiunsero il lato del
centro
commerciale tutto decorato per Natale con oggetti, giochi e figure per
tutti i
bambini. Davanti a loro si trovavano delle piccole casette e una
più grande
tutta illuminata da tante luci di natale, con tanto folletti intenti,
ognuno di
loro, a svolgere qualche mansione particolare e in sottofondo
c’erano canzoni
natalizie. Erano giunti al Villaggio di Babbo Natale, infatti poco
distante
dalla casetta c’era una grande sedia dove vi era seduto un
signore anziano con
una lunga barba bianca e vestito tutto di rosso. La bambina dal suo
passeggino
rimase molto affascinata da tutte quelle lucette e cominciò
a battere insieme
le mani. In quel momento la zona era poco affollata, così
Ziva tolse la bambina
dal passeggino e, tenendola per mano, la lasciò camminare
vicino a lei.
Tony
propose di mettersi in fila dietro agli altri bambini e portare Asya a
fare la
sua prima foto con Babbo Natale, tutti furono entusiasti
all’idea e con molta
pazienza presero il loro posto in coda. Mentre erano in attesa del loro
turno
partì una musica molto allegra e la bambina, sorprendendo la
madre e gli amici,
si mise a ballettare sulle sue gambine poco stabili cercando di
mantenere
l’equilibrio muovendo le mani. A vederla ballettare in quel
modo sembrava quasi
un paperotto e i ragazzi scoppiarono a ridere. Tim, il più
tempestivo, prese il
cellulare per farle un video mentre Tony scattava molte foto, sia alla
bambina
da sola che con Ziva.
Fortunatamente
non avevano molti bambini avanti a loro, così presto fu il
turno di Asya per
incontrare Babbo Natale. Naturalmente non sapendo parlare ancora molto
bene,
Ziva aveva avvertito l’assistente di Babbo Natale che
avrebbero fatto
semplicemente una foto per poi lasciare il posto ad altri bambini. Tony
che era
il più entusiasto di tutti all’idea di far
incontrare la bambina con Babbo
Natale prese al volo la piccola tra le braccia, facendola ridacchiare
per
posarla sulle grandi ginocchia del signore.
“adesso
Asya guarda verso Ima che facciamo una bellissima foto”
spiegò Tony mentre
indicava la madre alla bambina. Asya seguì la direzione
indicata e guardò la
madre con un bel sorriso. Ci fu appena il tempo di scattare un paio di
foto
quando Asya, accortasi che Tony si era allontanato e che lei si trovava
tra le
braccia di uno strano signore dal volto coperto da una lunga barba e un
grosso
pancione, che cominciò a guardarsi intorno allarmata e a
mostrare il mento
tremante. Ziva riconobbe immediatamente l’angoscia della
figlia e prontamente
corse a prenderla tra le braccia, ma ormai il danno era fatto. Asya
cominciò a
piangere fortissimo e spaventata. Il signore travestito da Babbo natale
si
scusò mortificato, ma Ziva lo rassicurò che il
pianto sarebbe passato presto.
Infatti come previsto dalla ragazza, alla bambina bastò
essere tra le braccia
della madre per calmarsi subito e ritrovare il sorriso. Il pomeriggio
era stato
molto intenso per la bambina, tanto che prima di tornare alla macchina
si
addormentò con la testa sulla spalla di Ziva. Gli amici poco
dopo si salutarono
lasciandosi con la promessa di passare un altro pomeriggio insieme in
modo da
poter organizzare qualcosa per la notte dell’ultimo
dell’anno.
La
mattina di Natale arrivò presto e Ziva e Nettie si
ritrovarono in salone ad
aiutare Asya a scartare i tanti regali che aveva ricevuto. Alla bambina
avevano
regalato una bambola, con un vestitino e scarpe coordinate, un peluche,
libri
musicali di favole e alcuni vestitini nuovi. Il giorno precedente
quando si
scambiarono i regali Tony aveva lasciato a Ziva un regalo per la
bambina,
ovvero un cofanetto con molti cartoni per bambini
dell’età di Asya. Tra loro
non si erano scambiati niente di particolare; Ziva aveva preso un dvd
di un
film appena uscito a Tony e il ragazzo le aveva preso un libro che la
ragazza
aveva espresso il desiderio di voler leggere. Nel corso delle ultime
settimane
si erano avvicinati ulteriormente, ma nessuno dei due voleva ammettere
che
forse si stava sviluppando in loro più di un semplice
sentimento di amicizia.
Nessuno dei due aveva i pensieri chiari e delineati, in particolare
Ziva, ma
una cosa ben precisa che sapevano era che erano diventati dei
grandissimi amici.
In quelle settimane non solo avevano riso e scherzato insieme, ma si
erano
concessi altri momenti per confidarsi su eventi del passato. Tony
raccontò
tutto sulla morte della madre e come si era sentito, e si sentiva
tutt’ora, per
la sua mancanza, e il suo particolare rapporto con il padre. Tutto
questo non
fece altro che rinforzare la loro amicizia e la fiducia che riponevano
l’uno
nell’altra.
Alcuni
giorni dopo le feste di Natale Ziva, Tony, Abby e McGee si ritrovarono
a casa
di Ziva per stare un po’ insieme e svolgere alcuni dei
compiti, che erano stati
assegnati dai professori, per le vacanze.
Quel
pomeriggio Tony pensò di presentare ai suoi amici
un’idea che aveva avuto per
poter passare la notte dell’ultimo dell’anno tutti
insieme. Avevano appena
finito di ripetere letteratura inglese quando decise di rendere
partecipi gli
amici della sua idea.
“ehi
ragazzi ho un’idea da proporvi” iniziò
Tony ottenendo l’attenzione degli amici
mentre andavano in cucina a prendere qualcosa con cui fare merenda.
“che
idea Tony? perché quando ti sforzi a progettare qualcosa mi
spaventi sempre”
disse Tim, facendo ridere le ragazze, ma ottenendo uno scappellotto
dall’amico.
“ehi
McGuastafeste! Allora a te non esporrò la mia grande
idea” disse Tony
fingendosi offeso.
“McGee
fai parlare Tony” ordinò Abby, già
curiosa di sapere cosa aveva pensato
l’amico. Tony sorrise soddisfatto verso McGee, ma non si
accorse di Ziva che
gli si era avvicinato e gli tirò uno scappellotto sulla nuca.
“smettila
di dare fastidio a Tim” disse sorridendo Ziva
“ehi
mi hai dato uno scappellotto?” chiese Tony
“oh
ma come siamo arguti DiNozzo” continuò divertita
Ziva,
“mi
hai fatto male” disse Tony fingendo di fare la faccia triste
“oh
povero Tony, così vuoi che vada a prendere la crema che uso
per Asya quando le
vengono i bernoccoli dopo una delle sue cadute?” chiese con
fare materno Ziva,
mentre inconsapevolmente massaggiava la nuca al ragazzo.
“dai
su mostraci questa tua grande idea” disse McGee fingendosi
annoiato, anche se
con Abby si stavano divertendo a guardare i due amici interagire
così rilassati
l’uno intorno all’altra. Nel mentre Ziva si accorse
di quello che stava facendo
e ritirò velocemente la mano, guardando di traverso Tony
imbarazzata, il quale
si stava limitando a sorridere.
“ok
allora pensavo che tra qualche giorno è l’ultimo
dell’anno e ancora non abbiamo
parlato di cosa faremo” iniziò Tony
“lo
sai che non ci piace fare grandi cose” disse Abby
“si
e per questo ho trovato qualcosa di tranquillo da fare tutti insieme.
Mio padre
partirà per non so dove per alcune settimane,
così pensavo che potrete venire
tutti a casa mia. Invitiamo anche gli altri e facciamo una cena da me.
Ci
guardiamo dei film, il conto alla rovescia in tv e festeggiamo tutti
insieme e
potete rimanere a dormire da me” disse Tony felice di esporre
la sua idea.
“ma
è un’idea fantastica. Staremo tutti insieme per
tutta la notte, mi piace” disse
entusiasta Abby
“si
devo ammetterlo è una buona idea, ma sei sicuro che non
disturbiamo?” disse Tim
“si
sono sicurissimo” confermò Tony
“ok
allora io ci sto” confermò McGee
“perfetto
adesso non ci resta che avvertire Breena, Palmer, Michelle e
Roy” disse Abby
“si
e se non vi dispiace volevo invitare anche Jack e Eveline”
avvertì Tony
“per
noi nessun problema Tony, poi è casa tua non devi chiedere a
noi” rispose Tim.
“e
tu Ziva che ne dici?” chiese interessato Tony, il quale aveva
notato che la
ragazza si era un po’ ritirata dalla conversazione.
“è
una bella idea” disse semplicemente la ragazza
“ma
tu verrai vero?” incalzò ancora Tony
“oh
no non posso venire, Asya è troppo piccola per queste cose
ancora” spiegò la
ragazza. Una parte si lei sarebbe andata volentieri, ma
dall’altra parte non se
la sentiva proprio di lasciare la bambina a casa ed era troppo piccola
per
andare con lei.
“no
come non verrai Ziva. dai non ci puoi mollare
così” insistette Tony
“Tony
ho una bambina è la mia responsabilità e non
voglio lasciarla sola” disse Ziva,
“ma
non puoi mancare Ziva” disse Abby “non potresti
chiedere a tua zia?” chiese
ancora Abby
“cosa
mi dovete chiedere?” chiese Nettie entrando in cucina
sorprendendo i ragazzi,
“oh
niente non ti preoccupare” disse Ziva. Non aveva idea se la
zia aveva già preso
degli impegni, non ne avevano parlato e non voleva pesarle anche con
queste
cose. Asya era sua figlia e una sua responsabilità e se per
lei avrebbe dovuto
rinunciare a feste e divertenti, che probabilmente le sarebbero anche
piaciute,
avrebbe rinunciato volentieri.
“per
l’ultimo dell’anno abbiamo pensato di fare una
piccola festicciola a casa di
Tony e rimanere a dormire da lui, ma Ziva dice che non può
venire perché deve
stare con Asya. Noi le voleva chiedere se per quella sera Asya
può stare con
lei” spiegò e chiese un po’
sfacciatamente Abby, ma ci teneva che la sua amica
si svagasse un po’ con loro e in alcune occasioni pensasse
anche a se stessa.
“Abby!”
la sgridò Ziva
“oh
Ziva tu non l’avresti mai chiesto e non verresti alla
festa” disse la ragazza,
facendo sorridere Nettie.
“Ziva
se vuoi andare per me non ci sono problemi, tanto io sarò
comunque a casa con
delle colleghe; non avremo problemi ad intrattenerci con la piccolina,
per una
notte sopravvivremo” disse Nettie sorridendo alla nipote che
la guardava
incerta
“davvero
Ziva dovresti andare non ti prendi mai un po’ di tempo per te
stessa, una
serata fuori non farà del male né a te
né ad Asya” continuò la zia.
Ziva
ci pensò su un altro paio di minuti prima di accettare,
anche se ancora
titubante a stare lontano dalla figlia per una serata e una notte
intera.
“vorrà
dire che ti permetterò di telefonare a casa anche ogni
cinque minuti, se questo
ti potrà convincere definitivamente a venire”
disse Tony
“non
lo permetterò io Tony. Non ho intenzione di stare ad alzarmi
dal tavolo ogni
cinque minuti” disse divertita Nettie facendo ridere tutti.
Una
volta che tutti confermarono di partecipare alla festa iniziarono a
scrivere
una lista delle cose da fare, e cosa fare di spesa per preparare la
cena mentre
McGee fece un giro di telefonate agli amici per informali del programma.
La
sera del 31 Dicembre arrivò velocemente e quel pomeriggio
Ziva si ritrovò a
prepararsi per la serata dopo aver preparato il dolce e alcuni
antiparti per la
serata. Aveva passato tutta la mattina con la figlia, giocando con lei
e
coccolandola ogni momento possibile. Naturalmente la bambina aveva
goduto tutta
l’attenzione ricevuta dalla madre. Alle sei decise che era il
caso di iniziare
a prepararsi, dopo un’ora sarebbe passato Tony a prenderla in
modo da poterla
aiutare a portare tutti i vassoi a casa sua. Sul letto trovò
accomodato un bellissimo
vestito a fantasia tribale di colore nero grigio e rosso, leggermente
incrociato sul seno; era sicuramente nuovo e della sua taglia, ma non
era suo,
o almeno così credeva.
“è
un mio regalo per la serata” disse la voce della zia dietro
di lei. Nettie era
appoggiata allo stipite della porta con Asya tra le braccia, la quale
era
concentrata a pocciarsi le dita delle mani.
“zia
non penso di poterlo indossare” disse esitante Ziva
“e
perché mai?” chiese la zia “sei una
bellissima ragazza e sono sicura che starai
benissimo con quel vestito” continuò la zia. Ziva
si soffermò a guardare
l’abito titubante fino a quando non sentì la mano
della zia sulla sua spalla.
“sono
più che sicura che sarai al sicuro a casa di Tony con tutti
i tuoi amici;
Inoltre dubito che Tony permetterà a qualcuno di farti del
male” disse
saggiamente la donna, sapendo di aver intuito bene le paure della
nipote e
insinuando un piccolo pensiero su Tony, anche se Ziva non lo
capì subito.
“hai
ragione. Sarò con gli amici stasera e non potrà
succedere niente. Ed hai
ragione Tony è
un buon amico mi posso
fidare che sarò al sicuro” disse Ziva con voce
decisa, cercando di convincersi.
“comunque
sapendo che forse non ti saresti sentita a proprio agio ti ho comprato
non dei
collant chiari, ma un paio di pantacollant neri che vanno bene lo
stesso con il
vestito e i tuoi stivaletti neri” disse la zia, porgendo le
calze alla nipote
la quale la ringraziò. Una volta cambiata e sistemato i
capelli in boccoli
leggeri, preparò un piccolo zainetto con il pigiama e un
beauty con spazzolino
e tutto il necessario, infine si dette una leggera truccatina e in men
pochissimo tempo era già in salone pronta ad andare.
“sei
stupenda Ziva” disse sinceramente la zia, prendendo una
macchina fotografica
della credenza del salone.
“viene
fatti fare una foto” propose la donna, scattando un paio di
foto a Ziva da sola
e altre a Ziva con la figlia.
“Asya
non trovi che la mamma è proprio bella stasera?”
chiese la zia alla bambina, la
quale emise uno dei
suoi soliti
gridolini felici
“ima
ella” disse indicando la
madre,
“si
tesoro. Ima è molto bella” ribadì la
zia, facendo arrossire la nipote.
Il
momento fu interrotto al suono del campanello e Ziva corse ad aprire.
Dall’altra parte della porta c’era Tony che per un
momento rimase senza fiato
alla vista di Ziva. la ragazza si accorse subito di aver fatto un certo
effetto
al ragazzo e pure lei per un attimo rimase spiazzata dalla situazione e
dalla
reazione del suo amico.
“ciao”
disse infine Tony
“ciao
Tony” salutò al ragazza, ritrovando la voce. Negli
ultimi tempi con Tony
finivano sempre per avere alcuni minuti di silenzio dove rimanevano a
fissarsi
intensamente e tutto questo le provocava dei nodi allo stomaco che
ancora non
riusciva a capire. Non erano sensazioni spiacevoli o di paura, ma
ancora non
sapeva come denominarle; lo stesso valeva per Tony, il quale a
differenza della
ragazza aveva già un’idea precisa di quello che
stava vivendo, ma sapeva che
era troppo presto per fare o dire qualsiasi cosa a Ziva.
“stai
molto bene” si complimentò il ragazzo facendo
arrossire Ziva,
“grazie”
rispose timidamente la ragazza,
“pronta
ad andare?” chiese infine Tony
“si
vieni prendiamo i vassoi in cucina e andiamo”
istruì Ziva, la quale prima di
andare però non poté fare a meno di fermarsi a
dare tanti baci alla figlia.
“mi
mancherai terribilmente amore mio” disse la ragazza dando il
terzo bacio alla
bambina, la quale rideva felice.
“mancherai
anche a lei, ma staremo bene non ti preoccupare troppo” disse
Nettie,
sospingendo la nipote ad uscire.
“prendi
le chiavi di casa e non ti affrettare a tornare troppo presto domani
mattina,
ok?” disse ancora la donna, prima di dare un bacio alla
nipote e farla uscire.
Una
volta a casa di Tony iniziarono a sistemare la tavola mentre
aspettavano
l’arrivo di tutti gli altri, i quali non tardarono ad
arrivare.
La
serata stava passando piacevolmente, la cena passò tra
risate e complimenti
reciproci per il cibo, dato che tutti si erano impegnati a preparare e
portare
qualcosa. Finito di mangiare decisero di lasciare il dolce da mangiare
dopo la
mezzanotte, mentre avrebbero bevuto anche lo spumante.
Nell’attesa del conto
alla rovescia, mentre gli altri si cimentarono in un veloce gioco da
tavola,
Ziva andò in cucina a chiamare la zia per fare un saluto
alla figlia, prima che
si addormentasse. Stava per tornare in salone dagli altri quando
trovò Tony a
fissarla.
“a
quante chiamate siamo?” chiese divertito il ragazzo
“questa
è la prima che faccio, e penso anche l’unica
perché stava per addormentarsi e
andare a letto” disse Ziva, fingendosi scocciata con
l’amico impiccione.
“oh
solo una chiamata? E io che pensavo che ne avresti fatte una
decina” disse
ridendo Tony
“oh
smettila DiNozzo non sei divertente” disse acida Ziva
“mi manca tanto, non sono
abituata a lasciarla sola per troppo tempo e soprattutto non essere
presente
prima che si addormenti” disse infine Ziva sconsolata.
“lo
capisco Ziva. Immagino che non sei mai stata molto lontana da lei, ma
devi
anche imparare a farlo non potete stare sempre incollate, Asya
crescerà e dovrà
andare a scuola e non potrei essere sempre lì con
lei” disse seriamente Tony
“lo
so” rispose sconsolata Ziva “non posso farla
rimanere così piccola?” disse
seriamente Ziva
“no
Ziva non puoi” disse ridendo Tony
“uff”
sbuffò la ragazza
“dai
torniamo dagli altri” invitò Tony trascinando la
ragazza di nuovo in salone.
Passarono
la prossima ora tutti insieme a ridere, parlare e scherzare insieme. A
qualche
minuto prima della mezzanotte, i ragazzi programmarono la televisione
sul
canale che mostrava il collegamento da Trafalgar Square a NY per il
conto alla
rovescia, in più i ragazzi si armarono di bottiglie di
spumanti pronti a far
esplodere il tappo, mentre le ragazze prepararono i bicchieri e il
dolce.
E
il conto ebbe inizio e guardando la tv i ragazzi cominciarono a contare
“tre”
“due”
“uno”
Urli
di “AUGURIIII!!” e “BUON ANNO”
furono urlati dal gruppo di giovani, prima di
far scoppiare il tappo agli spumanti e brindare. Poco dopo che tutti
avevano
preso un sorso di spumante, le tre coppie iniziarono a scambiarsi dei
lunghi
baci di buon anno, lasciando Abby, Tim, Ziva e Tony un in disparte. Non
fatti
per sentirsi in imbarazzo Abby saltò letteralmente addosso a
Tim stringendolo
forte in un abbraccio e ripetendo più volte buon anno a
tutti, prima di trascinarlo
in cucina a prendere tovaglioli e posate da riportare in cucina.
Rimasti soli
Tony e Ziva si guardarono, la ragazza un po’ in imbarazzo.
“sai
è una tradizione che allo scoccare del nuovo anno scambiarsi
un bacio con la
persona che ti ritrovi vicino” spiegò Tony,
notando come gli occhi di Ziva si
allargarono.
Tony
le si avvicinò leggermente e con la mano le
accarezzò la guancia portandole una
ciocca di capelli dietro l’orecchio. Ziva rimase
completamente immobile.
“tranquilla
non ho intenzione di fare niente” disse Tony,
tranquillizzando l’amica.
Ziva
ancora non riusciva a trovare parole sensate da dire.
Tony
le si avvicinò al volto e lentamente posò un
dolce bacio su una guancia della
ragazza, la quale trattenne il respiro mentre le sue guance si
arrossarono
moltissimo. Tony staccò le labbra dalla guancia e senza
allontanarsi sussurrò
all’orecchio della ragazza “buon anno nuovo
Ziva”. Infine Tony si allontanò un
po’, lasciando una minima distanza tra di loro.
Ziva
trovò il coraggio di guardare Tony “grazie Tony.
buon anno anche a te” augurò
arrossendo ancora di più e sorridendo leggermente.
Rimasero
così vicini fino a quando non furono interrotti, nel loro
scambio di sorrisi,
da Abby che urlò eccitata dalla cucina complimentandosi con
Ziva per lo splendido
budino al cioccolato che aveva portato.
Il
resto della nottata i ragazzi la passarono guardando tutta una serie di
film ,
fino a quando il sonno cominciò a prendere il sopravvento.
Prima che tutti
crollassero addormentati decisero di indossare tutti i loro pigiami e
dividersi
per i vari letti in casa di Tony. essendo una casa molto grande, Tony
aveva tre
camere per gli ospiti, la sua camera e quella del padre e il divano
letto del
salone. Le altre coppie decisero di dividersi per le varie camere,
mentre Abby
e McGee non avevano problemi a dividere la camera di Tony. Ziva era
più che
soddisfatta ad avere il divano, mentre Tony avrebbe usato la camera di
Senior.
Quando tutti furono a letto, con le varie raccomandazioni agli amici,
da parte
di Tony, che non voleva essere responsabile di aver fornito un luogo di
concepimento per futuri bambini, il ragazzo raggiunse Ziva in salone e
dato che
nessun dei due aveva ancora sonno pensarono di guardarsi un altro film.
Senza
volerlo i due ragazzi finirono per addormentarsi sul divano con il dvd
ancora
in funzione. Nel sonno Tony si era sdraiato sul divano e Ziva gli era
scivolata
distesa davanti. Fu così che poche ore dopo Ziva si
svegliò e sobbalzò
spaventata, in un primo momento, imbarazzata subito dopo.
Erano
appena le sei di mattina e lei non riusciva a dormire, visto il suo
pensiero
continuava a vagare sempre verso la figlia. Non faceva che chiedersi se
si
fosse svegliata e se l’avesse cercata, se era tranquilla nel
suo lettino o se
stava piangendo in braccio alla zia. Non riuscendo a calmarsi decise
che era il
caso di tornare a casa subito. Lentamente cercò si alzarsi
dal divano senza
svegliare Tony, le dispiaceva interrompere il suo sonno, per le sue
preoccupazioni; decise che gli avrebbe lasciato un biglietto per
avvertirlo che
era tornata a casa e che si sarebbero sentiti nel pomeriggio. Si
cambiò in
bagno e in poco tempo era pronta a lasciare la casa, quando Tony si
svegliò e
la vide già vestita.
“ehi
che succede? È successo qualcosa a casa?” chiese
subito allarmato.
“no
no tranquillo non è successo niente, ma voglio tornare a
casa” disse Ziva
“ti
manca tanto è?” chiese Tony, capendo al volo il
bisogno dell’amica
“si.
ho bisogno di vedere che sta bene” spiegò la
ragazza
“ok
va bene. Dammi un minuto che ti accompagno” disse Tony
stropicciandosi gli
occhi ancora assonnati.
“no
Tony non è necessario. Sono veramente due passi, posso
andare da sola” disse
Ziva, ma Tony non volle sentire ragioni e alla fine la ragazza
acconsentì ad
essere accompagnata a casa.
In
appena cinque minuti a piedi i due ragazzi si ritrovarono davanti alla
porta di
casa di Ziva pronti a salutarsi.
“grazie
per la bella serata Tony” disse calorosamente Ziva
“e per avermi
riaccompagnato. Non ce n’era veramente bisogno”
continuò la ragazza.
“grazie
a te per essere venuta. Sono stato molto felice di averti con
noi” disse
seriamente il ragazzo., facendo arrossire nuovamente la ragazza.
“buon
anno Tony” disse a bassa voce Ziva, dando un piccolo
abbraccio al ragazzo, il
quale ricambiò delicatamente il gesto.
“buon
anno a te. ci sentiamo più tardi” disse Tony, Ziva
annuì.
“salutami
tutti gli altri, e potresti dirgli che mi scuso per non essere rimasta
fino a
colazione” disse Ziva
“tranquilla
capiranno” rispose Tony.
Infine
i due ragazzi si salutarono e mentre Tony tornò verso casa
con un sorriso
felice sul viso, Ziva corse in camera della sua bambina.
Asya
dormiva pacificamente nel suo lettino. Ziva rimase ad osservarla per
poco prima
di prenderla delicatamente tra le braccia, senza svegliarla, e
dirigersi verso
la sua camera. Nel corridoi incrociò la zia, la quale
l’aveva sentita
rientrare.
“troppa
nostalgia?” chiese consapevole la donna e al cenno della
nipote sorrise
“vai
a riposarti adesso, ci vediamo più tardi”
salutò la donna prima di tornarsene anche
lei a letto.
Una
volta accomodate sotto le coperte Ziva posò un dolce bacio
sulla fronte della
figlia, la quale nel sonno si strinse al corpo della madre bisbigliando
“ima”
in modo soddisfatto, per poi cedere ad un sonno profondo. Anche Ziva,
osservò
per pochi minuti la figlia prima di addormentarsi definitivamente
sognando
nuovamente le labbra di Tony sulla sua guancia.