2. YUZO
Fermo in porta con le gambe divaricate guardo l’avversario corrermi incontro: non ho più paura.
Sono un portiere e il pallone non deve spaventarmi.
Parerò quel tiro ad ogni costo: o per lo meno ci proverò. Una cosa è certa: non rimarrò immobile ed imbambolato come un fesso.
Sono soddisfatto: ne ho fatta un bel po’ di strada dalle elementari.
Ricordo ancora il puro terrore che ho provato quando Wakabayashi, il portiere titolare, si infortunò e a me toccò sostituirlo per quasi tutto il torneo.
Credevo di morire.
Non ero pronto.
Sudavo freddo e mi veniva la nausea ogni volta che mi ritrovavo tra i pali durante un incontro ufficiale.
Colpa di Hyuga e quelle sue maledette pallonate che ti colpiscono in faccia o nello stomaco togliendoti il fiato.
Non capirò mai perché quello lì debba tirare tanto forte: la palla entra lo stesso, non vedo alcun bisogno di far finire in rete anche l'estremo difensore.
Per fortuna c’erano i miei amici.
Tsubasa mi ha allenato fino allo sfinimento, ma alla fine ce l’ho fatta.
Ho fermato il pallone.
Senza più spaventarmi e sentendomi finalmente, a pieno diritto, un portiere.
Fermo in porta con le gambe divaricate guardo l’avversario corrermi incontro: non ho più paura.
Sono un portiere e il pallone non deve spaventarmi.
Parerò quel tiro ad ogni costo: o per lo meno ci proverò. Una cosa è certa: non rimarrò immobile ed imbambolato come un fesso.
Sono soddisfatto: ne ho fatta un bel po’ di strada dalle elementari.
Ricordo ancora il puro terrore che ho provato quando Wakabayashi, il portiere titolare, si infortunò e a me toccò sostituirlo per quasi tutto il torneo.
Credevo di morire.
Non ero pronto.
Sudavo freddo e mi veniva la nausea ogni volta che mi ritrovavo tra i pali durante un incontro ufficiale.
Colpa di Hyuga e quelle sue maledette pallonate che ti colpiscono in faccia o nello stomaco togliendoti il fiato.
Non capirò mai perché quello lì debba tirare tanto forte: la palla entra lo stesso, non vedo alcun bisogno di far finire in rete anche l'estremo difensore.
Per fortuna c’erano i miei amici.
Tsubasa mi ha allenato fino allo sfinimento, ma alla fine ce l’ho fatta.
Ho fermato il pallone.
Senza più spaventarmi e sentendomi finalmente, a pieno diritto, un portiere.