Come mettere in imbarazzo la propria figlia.
(Tratto da una storia...vera)

Sarada entrò velocemente in casa, inciampando quasi sui suoi stessi piedi.

Avanzò fino al salone, dove si fermò bruscamente.

- Papà. – chiamò seria, guardandolo.

Sasuke continuò a pulire la sua katana, facendole un cenno con il capo.

- Si? – proferì semplicemente.

Sarada deglutì, riprendendo silenziosamente fiato dalla lunga corsa che aveva appena fatto dall’accademia.

- Dov’è la mamma? – chiese guardandosi nervosamente intorno.

A questa domanda, Sasuke abbassò l’arma, alzando il capo per scrutare sua figlia.

- Che succede? – si allarmò leggermente – puoi dirmi qualsiasi cosa. –

Sarada sapeva che mentire o deviare il discorso non avrebbe funzionato. Non con Sasuke Uchiha come padre, l’uomo più testardo a cui avesse mai dovuto tener testa.

E, infatti, aveva capito già da anni che era inutile discutere con lui.

Avrebbe sempre vinto, qualsiasi fosse la discussione o il segreto che lei cercava di nascondere.

Sempre.

- Allora? – ripetè nuovamente, quasi impaziente. Sasuke sapeva quello che Sarada stava per dirgli, ne era quasi sicuro.

“Papà, grazie ai tuoi allenamenti sono riuscita a passare il test dell’accademia senza difficoltà.”

Sorrise impercettibilmente a quel pensiero, tornando a guardare Sarada che, però, stava rigida in piedi accanto alla porta.

La figlia sospirò amaramente, mentre lo sguardo pungente – se non curioso – del padre non la lasciava.

Questa volta aveva veramente bisogno di sua madre.

Sarada alzò un sopracciglio, storcendo la bocca in un’espressione di sfida.

L’hai voluto te.

– Pà, credo… che mi siano venute le mie cose. –

Oh.

Sasuke restò totalmente immobile per diversi secondi.

Poi, con tutta la calma del mondo, abbassò lo sguardo.

Prese il panno, prese la katana – decisamente stra pulita – e tornò a lucidarla inutilmente.

– Sakura è in cucina. –