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Autore: roxy_xyz    17/11/2014    2 recensioni
"Fare questo lavoro è come innamorarsi di uno stronzo: bello fuori, ma che passa il tempo a tradirti e a umiliarti. Ecco, questa sono io."
Roberta ha ventotto anni e si trova in viaggio per raggiungere il suo nuovo posto di lavoro, ma il fato ha in serbo per lei qualcosa di particolare.
Un incontro. Una nuova vita. E Roberta non è quel tipo di ragazza che si fa sconvolgere dal fato, piuttosto il contrario. Siete pronti a entrare nel mondo di Roberta?
Una commedia piacevole della roxy_xyz production!
Entrate, Roberta vi aspetta!
----------ULTIMO CAPITOLO POSTATO---------
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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XII

Il club delle puzzole

 

Scommetto che la maggior parte di voi mi sta chiamando ingrata. Lo so cosa state pensando: il mio migliore amico ha fatto un lungo viaggio per venirmi a trovare e io che faccio? Lo tratto male e non vedo l’ora che riparta, soprattutto dopo che ha preso impegni con Valerio, mentre io avevo altri progetti per la serata e non prevedevano nessuna sosta davanti al mio armadio per circa venti maledetti minuti per scegliere cosa mettere. Anche se c’è Daniele, non posso mica dimenticare la presenza di Valerio e uscire in pigiama!

Quindi mi armo di tutta la pazienza possibile e mi metto a stirare – potete anche chiudere le bocche, sì, lo so da sola quanto la scena sia allucinante e ai limiti del credibile – una maglietta casual tutta stropicciata che avevo recuperato e che non avevo ancora messo, con tanto di etichetta.

Forse per capire il motivo di tutta questa mia rigidità devo parlarvi un po’ del mio migliore amico, ossia di quella piaga di uomo che da quando è arrivato e si è autoinvitato nella mia stanza non ha fatto altro che predicare e di ripetermi quanto io sia pessima come figlia.

E che due palle, per l’appunto. Sono contenta di sapere che la pensiate come me.

Chi è Daniele? Vi ho già raccontato del nostro primo epico incontro e da allora ci siamo sempre amichevolmente uccisi e feriti a parole. No, avete capito bene: nessun approccio da sbaciucchiamento. Nulla. Mai. E per favore non pensateci neanche voi, altrimenti rischio di avere incubi per tutta la notte e per quelle a seguire.

Non siamo mai stati come quelle coppie di amici dei film americani che finiscono, inevitabilmente, a letto per fare tanta ginnastica acrobatica, e infine per innamorarsi perché sono perfetti per stare insieme. Nessuna di queste stronzate, per carità! Pardon, ma la presenza di Daniele risveglia il mio lato dormiente di scaricatore di porto.

Io e lui saremmo perfetti come… vediamo un po’, mi manca un paragone adatto. Come due denti cariati che finiscono per venire estratti ed essere buttati dentro un cestino della spazzatura? O come due rasoi da barba che condividono lo stesso bicchiere? Io sono quello rosa e lui quello blu con le lame ultra affilate che finisce sempre per ferirti, rischiando una quasi emorragia. Direi che avete capito, o almeno intuito il nostro rapporto.

Credo che il culmine del nostro romanticismo sia quando mangiamo una pizza con peperoni e uova, per poi finire a guardare un film horror a pancia in giù sul letto di casa sua ed emettere flatulenze, sapendo benissimo di intossicare l’altro e del fatto che non sono per nulla silenziose. Alla fine, persino il protagonista del film si alza e scappa. Siamo più letali di una squadra di puzzole.

Siete ancora convinti che io sia completamente, profondamente, irrimediabilmente attratta da Daniele? No? Bene, ho convinto il mio pubblico!

Non c’è mai stato quel tipo di amore, io non l’ho mai guardato con un minimo di attrazione e nemmeno lui. Il nostro rapporto supera di gran lunga una stuccosa storia d’amore, perché io non riesco a vivere senza di lui, e lo stesso vale per lui. Siamo dipendenti l’uno dall’altro e parliamo di tutto. È sempre stato il mio confidente, ed è per questo che stare tutti questi mesi senza parlare con lui è stata una sofferenza, ma avevo bisogno di spazi e soprattutto di parlare con me stessa.

No, non sono sociopatica e numerosi studi hanno dimostrato che parlare da solo fa benissimo! Provare per credere, ecco. A parte gli scherzi, la mia vita è sempre stata piuttosto incasinata, ma l’ultimo anno e mezzo era stato più che altro uno scherzo della natura, uno di quelli in cui arrivi a chiedere: “Ma mi stai prendendo in giro? Sono Roberta, la mezza pazza che rutta meglio di un uomo!”, eppure era successo a me e avevo dovuto lottare con tutte le mie forze per dimostrare alla natura, o a Dio, – non so se siete credenti, comunque spero che abbiate capito il concetto – che io non mi sarei mai e poi mai arresa.

In quel periodo Daniele non mi aveva mollato un attimo e insieme eravamo usciti vittoriosi dalla sfida. Perché allora avevo deciso di ignorare le sue chiamate e di scappare senza avvisarlo? Be’, direi che avete posto una bella domanda.

Sono Roberta e sono incasinata. Fino al midollo. Mai parola fu scelta da me con precisione.

Tornando a noi, ho voluto lasciare Daniele fuori dalla porta di proposito perché mi ero accorta quando lui si potesse annullare per me. Letteralmente. Mi era rimasto incollato per tutto il periodo, e anche se continuava a lavorare da casa, non si era mai allontanato da me e fu proprio la consapevolezza di star rovinando la vita del mio migliore amico a spingermi a vincere su quel ring. So che con tutte queste metafore non state capendo molto, ma vi basti sapere questo: Daniele si meritava di più e non un’amica, mezza marcia e pazza, e per questo avevo fatto pan fagotto e avevo cominciato a mandare curricula a tempesta prima di accettare la prima proposta di lavoro. Dovevo assolutamente andarmene da casa.

Ed eccoci arrivati qua e ai miei preparativi per l’aperitivo con Daniele e Valerio.

Mi guardo allo specchio per un’ultima volta e l’immagine che vedo mi piace: sono gnocca. Scusate, ma è la verità e a volte ho bisogno di dirmelo. Devo forse aspettare che sia un uomo a dirmelo? Non ci penso proprio, quindi torniamo a noi e alla mia beltà.

Hai finito o devo chiamare Michelangelo per gli ultimi ritocchi?” La voce del mio adorabile migliore amico mi riporta alla cruda e triste realtà. Perché farsi bella se tutti gli uomini sono come lui?

E tu ti sei lavato o puzzi come quando sei arrivato qua?”

Sulle mie ascelle ci puoi mangiare, Rob.”

Sì, come no. Magari la mia ultima cena da condannata a morte.

Sarà meglio andare o rischiamo di rimanere qua per l’intero capitolo e non vorrei annoiarvi ulteriormente; so benissimo che non vedete l’ora di mettere gli occhi sul bocconcino di carne, detto anche Valerio, quindi andiamo al… a proposito, dove dobbiamo andare?

Dov’è l’appuntamento, Dudu?”

Avete sentito bene, ho sempre adorato chiamarlo con nomignoli altamente stupidi per prenderlo in giro. È sempre stato il mio passatempo preferito.

Aspetta… cacchio, non me lo ricordo più! Però il mio primo pensiero è stato che si trattava di un locale spocchioso e noioso da morire.”

E qui c’è una vasta scelta, dato che in questo paese hanno un pessimo gusto in fatto di nomi. “Da Peppino? Due salti al bar? Lounge Café? Lino’s bar?”

Dio, veramente ci sono o te li sei appena inventati?” mi chiede con una piccola smorfia di disgusto.

Secondo te? Se vuoi ti posso portare in tutti quelli che ho elencato.”

No, grazie, anche se Peppino m’ispira parecchio. Comunque è quello Lounge, mi sa troppo di snob… o sono l’unico?”

Effettivamente un misero Crodino costava all’incirca sette euro, quindi non era solo il nome a darti l’impressione che saresti rimasto in mutande al momento di pagare, era proprio la realtà vera e propria.

No, hai ragione. Sei pronto a infiltrarti nell’alta società?”

Ho paura, tienimi la mano. Secondo te, è permesso ruttare dopo una media bionda?”

Ecco, vedete che persona fine sia? Certo io non sono da meno, ma non mi metto mica a ruttare addosso alle persone!

Dai, che siamo in ritardo e Valerio è più preciso di uno svizzero!”

 

 

Individuare Valerio non è poi molto difficile, nonostante le tante persone sedute per fare l’aperitivo, lui è l’unico che sta leggendo un quotidiano e indossa degli adorabili occhiali con la montatura nera. Sexy. Assolutamente sexy, secondo i miei ormoni che ormai hanno la cattiva abitudine di parlare a posto mio.

Ehi!”

Alza lo sguardo e mi sorride. Posso saltargli addosso o sarebbe poco femminile? I miei ormoni vorrebbero farlo e chi sono io per vietarglielo?

Ciao Roberta.” Vedete come ha pronunciato il mio nome? Nessuno l’ha mai detto in quel modo!

Guarda alla mia destra e vede la puzzola. “E tu sei l’amico venuto da lontano, giusto?” Si alza e allunga una mano verso Daniele e io non riesco a togliere gli occhi dal suo petto. Sembra di marmo, ecco. Sono una maniaca: è ufficiale.

Valerio, ti presento Daniele.”

La stretta che si scambiano sembra pacifica, anche se Daniele si sta divertendo un casino. Lo posso intuire dal luccichio dei suoi occhi e so per certa che questo aperitivo sarà il suo piccolo show.

Si risiede e io non sono assolutamente imbarazzata. Sono terrorizzata.

Mi dispiace averti svegliato prima. È che avevo bisogno di sentire la tua voce.”

Oh, che cosa romantica ha appena detto! Con la coda degli occhi vedo Daniele soffocare una risata: si divertirà un sacco con Valerio e le sue uscite melense.

Ti capisco, anche io provo lo stesso ogni volta che la chiamo,” dice Daniele.

E io sarei quella ingrata? Dormi in balcone stasera e me ne frego se siamo in montagna e fa fresco di notte.

Valerio sembra non dar peso alle sue parole e fa un cenno alla cameriera che si avvicina verso il nostro tavolo. “Cosa prendete?”

Uno spritz e una media bionda, per favore.” Perché fingere di non sapere cosa prenderà il mio migliore amico?

Un Merlot per me, grazie.”

Riecco il sorriso di Daniele. Scommetto che se l’aspettava! Non dovete pensare che siamo contro il vino, anche noi lo beviamo, ma abbiamo sempre avuto un certo intuito nel capire le persone e le loro scelte alcoliche. Come sapevo che Beatrice era una da vino bianco, così sapevo che Valerio non avrebbe mai preso un Sex on the beach. Non è poi così difficile, siamo solo due persone che osservano e che non si fanno gli affari propri, e poi ci sarei rimasta male se avesse preso qualcosa di diverso dal vino.

Gradite anche qualcosa da mangiare?”

Oh sì, per favore. Tra un po’ divento cannibale e mangio il bocconcino che ho davanti, e io non vorrei proprio che finisse così questa serata.

Certo e… faccia finta che siamo dei sopravvissuti a un terremoto.” Guardo Daniele e scoppio a ridere per la sua sincerità.

Io sembro una di quelli di Lost,” esclamo tutta divertita.

La cameriera ci guarda senza però battere ciglio. Forse, ha visto di peggio ed è abituata ai cretini che le si presentano tutti i giorni.

Siete uno spasso voi due. Da quanto vi conoscete?” ci chiede Valerio.

Da sempre, da quando eravamo dei ragazzini e da allora non si è più staccato. Forse per via delle mie amiche, non ne ha lasciata una incolume al suo grande fascino da puzzola.”

Sono sincera: si è fatto tutte le mie amiche, sia belle che brutte. Mi ricordo quando scoprii che aveva baciato Rossana, la mia compagna di liceo più antipatica e acida che io avessi conosciuto. Era fastidiosa e tutte noi frenavamo il nostro impulso di mandarla a quel paese ogni qualvolta apriva bocca per una delle sue solite sentenze. Eppure lui ci era andato persino a letto. Cose dell’altro mondo, appunto. Quando l’avevo scoperto ero rimasta sconvolta per una decina di minuti prima di arrabbiarmi di brutto. Non era questione di gelosia, solo che non avevo intenzione di vedere quella stronza più spesso; temevo che si sarebbe innamorata di lei e che avrei perso il mio migliore amico per colpa sua. Per fortuna mi aveva rivelato che era successo dopo sei medie bionde e che non si ricordava un granché di quella serata e che quando gliel’aveva detto era scoppiata a piangere ed era arrivata a incolpare della storia me. Proprio io? Se devo scegliere una ragazza con la quale condividere il mio Daniele, questa deve essere una mezza santa e non una pazza affetta da stronzite acuta.

Tu invece ti sei fatta solo lo sfigato del gruppo. Cosa ci trovavi in Stefano devi proprio spiegarmelo. Anzi, forse è meglio non saperlo, visto i tuoi precedenti da piccola maniaca e malata di sesso.”

L’ha detto. Sesso. Ora capite perché ero terrorizzata? Daniele soffre di un grave disturbo e non riesce collegare il cervello con la bocca, e il risultato è sempre quello: mettermi in imbarazzo. Non so se lo faccia di proposito, ma portarlo con me non è stata la scelta più saggia se avevo anche la benché minima intenzione di fare colpo su Valerio.

Stefano è un bravo ragazzo, solo perché non è come te e gli altri e preferisce leggere un libro piuttosto che guardare un pornazzo, questo non fa di lui uno sfigato!”

Non credevo che sarei riuscita a difendere uno dei miei ex! Anche perché la penso esattamente come lui, lo odio e mi ha rovinato la vita. Solo che questa è un’altra storia e io non ho intenzione di raccontarvi di tutti i miei fidanzati. L’intera foresta Amazzonica finirebbe per essere deforestata per le lunghe pagine che dovrei scrivere, quindi passiamo e andiamo avanti.

Anche il Kamasutra è un libro! Comunque, dimmi Valerio.. come hai conosciuto Roberta?”

Prima di rispondere Valerio mi lancia un lungo sguardo. “Le sono caduto addosso e sono rimasto affascinato dalla sua lingua lunga. Non avevo mai incontrato una ragazza con un caratterino del genere.”

Volevi dire una rompipalle del genere, giusto?”

Per fortuna la cameriera arriva giusto in tempo per salvare Daniele dalla mia furia.

Datemi lo spritz, voglio annegare nell’alcol!

Valerio solleva il suo calice. “A Roberta, la persona più positiva che io conosca.”

Ok, questa non me l’aspettavo. Stringo forte il mio bicchiere e mormoro un “grazie” molto imbarazzato e comincio a dare piccoli sorsi al mio cocktail. Le mie mani afferrano una manciata di patatine e le ficco in bocca con pochissima classe, ma in questo momento l’ultima cosa che mi importa è mostrarmi elegante e raffinata, quando non so cosa vogliono dire. Ho fame e le mie orecchie sono di un accecante color rosso per le parole di Valerio.

A Roberta. Mi sei mancata, e guai a te se lo rifai.” Daniele mi minaccia con un dito e so benissimo che ha ragione, mi sento già da sola uno schifo. “Perché se mi lasci di nuovo solo non te lo perdonerei mai e poi mai.”

Valerio ci guarda e sorride: non sta capendo molto, però è troppo educato per chiedere e quindi si limita ad osservarci e ad annuire. Povero, mi fa quasi tenerezza! Scommetto che avrà preparato un papiro di domande da pormi e che mi terrà legata ad una sedia per il timore che io me la dia a gambe.

Non scappo più, sono qui.” E sono sincera, persino con me stessa.

 

 

NdA: Eccomi con il capitolo delle puzzole! Nonostante il titolo sia quasi comico, si comincia ad individuare una svolta più seria per questa storia. Ebbene sì, mie cari, vi farò soffrire fino all’ultimo capitolo.
Spero che Daniele con tutta la sua sincerità vi piaccia, io lo adoro. *se lo strapazza di coccole*. Per quanto riguarda il riferimento a Lost, il presta volto che ho scelto per il banner è proprio una delle interpreti, alias Michelle Rodriguez… solo che io prima ho scritto la storia e poi scelto lei. Le casualità della vita! Spero di avervi incuriosito almeno un pochino… a lunedì!

 

 

   
 
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