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Autore: Midori No Esupuri    17/11/2014    3 recensioni
[WARNING: MORMOR/MORMORSTAN]
L'evoluzione del rapporto tra l'ex colonnello Sebastian Moran e il consulente criminale Jim Moriarty tramite messaggi.
(11.19) Mi sta assumendo come killer?
(11.20) Esattamente. JM

[...]
(11.24) Stia tranquillo, la sua ferita all’occhio non sarà un problema. So che possiede un conto bancario, mi occuperò di versarle la somma necessaria al costoso intervento che deve sostenere per recuperare la vista. JM
(11.26) Perché?
(11.26) Gliel’ho detto. Mi serve un collaboratore. JM

Nota: Capitoli comprensivi di messaggi e parte narrativa.
Genere: Angst, Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jim, Moriarty, Mary, Morstan, Sebastian, Moran, Sebastian, Moran
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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#10: Piscina
 
Lunedì 20 gennaio
 
Lui e Jim non si erano più parlati, per fortuna. Da una parte ne era infastidito, ma dall’altra era sollevato di non dover discutere dell’argomento “ti-ho-baciato-e-non-so-perchè”. Jim era rimasto tutto il giorno nel suo studio a progettare chissà cosa e Sebastian si era dedicato alla cura delle armi e della villa, che come sempre era disordinata come se vi fosse passato all’interno un uragano, più che due coinquilini. Era un uomo piuttosto burbero, ogni ragazza con cui era stato non mancava di dirglielo, ma non tollerava comunque il disordine. Si era da poco fatto una doccia per riprendersi da tutte quelle faccende domestiche quando Jim aprì la porta del bagno, Sebastian era intento a farsi la barba e lo guardò di sfuggita nello specchio. Avrebbe preferito non squarciarsi la gola con il rasoio plastificato.
-Devi andare a rapire una persona.- lo avvisò soltanto, senza salutarlo o altro. Di nuovo, il cecchino avvertì quella sensazione di sollievo e fastidio al tempo stesso e si affrettò a scacciarla, meno pensava al fatto di aver baciato un altro uomo e meglio era. Si era convinto che fosse successo tutto per caso, che i tre anni passati al fronte lo avessero in qualche modo spinto a placare un’astinenza di contatto fisico e che il sapore di vodka di quelle labbra non avesse il minimo effetto su di lui. Ogni tanto le sue convinzioni vacillavano, ma si concentrava su altro per scappare dalla fatica di doverle ricostruire da capo.
-Va bene.
Una volta ricevuti i file sulla persona da rapire, rimase interdetto.
-John Hamish Watson.- disse nel silenzio della sua camera, come per convincersi di non essere in un sogno. Doveva rapire un suo commilitone, per giunta medico? Perchè mai? E da quanto il dottor Watson era tornato a Londra? Ai suoi ricordi, era stato lui a congedarlo per la ferita all’occhio ed era certo che fosse sano come un pesce, probabilmente gli era capitato qualcosa. Non riuscì a resistere all’idea di frugare nei documenti alla ricerca di quella risposta e sorrise a mezza bocca nel trovarla.
-Ferita alla spalla e alla gamba, pessima accoppiata.
Quasi rise mentre si infilava gli abiti neri, Jim gli aveva consegnato una fiala da somministrare con una siringa asettica nel collo del medico e lo aveva incaricato di portarlo alla villa nel più breve tempo possibile. Non discusse i comandi e uscì dalla villa, come missione si rivelò semplice e davvero molto veloce, ma Jim non gli fece alcun complimento una volta tornato.
-Portalo nella tua stanza, il sonnifero agirà  per abbastanza ore ma è necessario che tu rimanga a sorvegliarlo, io ho delle cose da fare.- gli aveva detto dalla cucina, si era versato un bicchiere di vodka ed era scomparso di sopra, come sempre. Sia chiaro, Sebastian non si aspettava alcun dolcetto per aver terminato la missione, e ormai aveva capito il modo di fare di Jim: il suo capo era capace di essere appiccicoso per delle ore insopportabili e poi ignorare tutto e tutti per altrettanto tempo, senza avvisare del suo cambio di umore e senza pentirsene assolutamente. Lo lasciò da solo tutto il giorno, Sebastian si dedicò alla pulizia della sua stanza mentre il dottor Watson dormiva sul suo letto, quieto. Erano le undici e trenta di sera quando il suo cellulare vibrò, con un messaggio di Jim.
 
(23.30) Andiamo alla piscina comunale. JM
(23.30) Io sono già in macchina. JM
 
Sollevò un sopracciglio, non aveva avvertito il minimo movimento e il minimo rumore in tutta la villa, come poteva Jim essere già in auto? Ad ogni modo era meglio eseguire gli ordini e concludere quella missione, sollevò il corpo di Watson dal letto e lo trascinò fino all’auto fuori dalla villa, effettivamente Jim era già seduto comodamente in macchina e lo guardava con un sorriso leggero, masticando una gomma.
-Prima o poi mi dirai perchè stiamo facendo questo.- sospirò scuotendo il capo. Sistemò il corpo del dottore sui sedili posteriori, il sonnifero che gli avevano somministrato doveva essere davvero potente, perchè l’uomo non si svegliò nemmeno con tutti i rumori dell’auto e del loro parlare.
-Mmm, non credo.- gli rispose Jim, guardando annoiato fuori dal finestrino.
-Perchè no?
-Perchè non avresti l’intelligenza per capirlo, mi sembra ovvio.
-Ah, certo. A volte mi dimentico di essere così stupido.- rimbeccò il colonnello, stizzito.
-Altrimenti non saresti stupido, Sebby.
Il cecchino si morse le labbra per non ribattere e guidò in silenzio verso la piscina, l’aria della sera era fresca e ne immagazzinò una buona quantità nei polmoni, prima di entrare nell’edificio. L’odore del cloro era pungente e fastidioso, ma per sua fortuna doveva stare sugli spalti rialzati con altri due cecchini - chi fossero e come fossero arrivati lì era un mistero che Jim non avrebbe sicuramente chiarito - e non intromettersi sulla scena.
 
(00.03) Mira al dottore. Quanto ti guarderò, puntate tutti su Sherlock Holmes. JM
 
Non capì l’intento di Jim se non a metà del suo operato, quando un uomo dai capelli ricci si fece vedere nella piscina e iniziò a parlare al niente, Sebastian era certo che il suo capo avesse in mente un’ entrata scenica... E invece fu il dottor Watson a rivelarsi per secondo dopo Holmes, Sebastian gli puntò il fucile contro e un piccolo cerchietto laser rosso gli decorò il cappotto verdastro. Ci fu un’interminabile e noiosa discussione dopo, Sebastian pensò quasi di accendersi una sigaretta o andare a farsi una birra al pub poco distante, ma la situazione si rovesciò quando Watson intrappolò Jim da dietro. Sentì montare la rabbia, Jim lo guardò e il biondo puntò immediatamente contro l’altro uomo, quello dai capelli ricci, che sin da subito aveva tremato nel constatare in che trappola fosse finito il dottore. Che avessero una sorta di legame? Era possibile, ma avrebbe davvero gradito sentire una spiegazione da Jim, piuttosto che semplici ordini a prima vista tanto insensati. Jim venne liberato dalla presa ma Holmes gli puntò una pistola contro, il che fece arrabbiare maggiormente Sebastian. Poteva anche vivere con un altro uomo, averlo baciato e sentirsi disgustato da se stesso, ma James Moriarty gli aveva salvato la vita e gli aveva dato un lavoro, una casa, persino qualcuno con cui litigare per cosa vedere in televisione la sera. Non lo avrebbe perso per colpa di un tizio riccioluto e arrogante, combattere contro la voglia di sparargli un colpo in testa si stava rivelando molto difficile e Jim ogni tanto lo guardava, come per impedirgli di rovinare il piano. Sentiva la tensione montare nello stomaco come la panna per i dolci che cucinava sua sorella dopo la scuola, in modo molto più fastidioso e veloce, persino acido; tutto in quella piscina era immobile ma carico di nervosismo, Jim invece sorrideva quasi divertito.
E poi, avvenne l’impossibile.
Il telefono di Jim iniziò a suonare e Sebastian si morse le labbra con forza per non scoppiare a ridere, nella piscina risuonava la suoneria che aveva impostato al cellulare del suo capo per scherzo e lui roteò gli occhi al cielo, scusandosi per il fatto di dover rispondere. Sebastian continuò a guardarlo, mentre parlava e si faceva ben intendere poteva apparire quasi bello, quel pensiero lo spaventò non poco. Perchè doveva giudicare bello un altro uomo? Gli tornò in mente, fastidioso e tenero al tempo stesso, il momento in cui si erano baciati nel letto stretto della sua camera, tra il temporale e il tepore delle coperte, e strinse il fucile. Cosa diavolo gli stava accadendo? Jim lasciò la piscina e Sebastian vide per miracolo il segnale della ritirata; approfittando del momentaneo parlare di Holmes e del dottore liberò gli spalti insieme agli altri cecchini e uscì dal retro. Jim congedò gli altri due sottoposti con uno sguardo gelido, poi si voltò verso di lui con un sorriso raggiante.
-Ti è piaciuto lo spettacolo, Sebby-Seb?- chiese, avvicinandosi a lui fino ad accarezzargli il petto con una mano. Il cecchino trattenne appena il respiro, poi annuì e si diede mentalmente dello stupido. Jim era un uomo, un dannatissimo uomo, doveva smetterla di trovarlo attraente.
-Sì, è stato divertente.- biascicò.
Tornarono alla macchina mentre Jim rideva e saltellava come un bambino allegro per un giocattolo nuovo ricevuto in dono, presero posto e Sebastian si ritrovò le braccia esili del suo capo al collo. La radio, accesa in automatico con il motore dell’auto, trasmetteva una canzone dal ritmo rock, vicino al genere di musica che Sebastian ascoltava da adolescente. Jim lo guardava, intorno a loro non c’era che il buio e i vetri oscurati li proteggevano dagli sguardi esterni, era una situazione che lo stava inspiegabilmente eccitando.
-Mi piace la suoneria che hai messo.- disse improvvisamente Jim, sfiorandogli il collo con la punta del naso. -Penso che la terrò.
Gli morse la pelle e Sebastian strinse il volante tra le mani, colto alla sprovvista. Jim indossava un profumo costoso ma buono, forse un po’ troppo forte per lui, e senza volere Sebastian si ritrovò ad annusarlo più e più volte.
-Andiamo a casa adesso, tigre.
James si staccò così come si era avvicinato, flessuoso e improvviso, lasciando nuovamente la sensazione di vuoto nel petto del cecchino.
-Va bene, boss.

•Nota dell'autrice~
Ho aggiornato con un po' di ritardo perchè l'impegno di vedere Doctor Who, di tradurre una ff e di trovare sopratutto il tempo di scrivere tutto quello che ho in mente è davvero estenuante. Il nostro Sebastian sta iniziando a cadere piano piano nella trappola del fascino di James Moriarty, uhuhuh~ Siamo a metà della storia o quasi, non ho ancora deciso quanti capitoli ci saranno ma ho già in mente la fine e gli avvenimenti successivi, quindi... Stay tuned! Ci leggiamo la prossima settimana, se volete fatemi sapere cosa ne pensate di questa ff e di come sta venendo fuori... Un bacio a tutti ♥
Midori No Esupuri~
 
  
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