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Autore: La Figlia Della Luna    17/11/2014    1 recensioni
Bill Kaulitz, leader dei Tokio hotel, insoddisfatto della sua vita monotona da star, decide dopo un tour concluso da poco, di partire in giro per l’Europa. Il suo intento è quello di sfuggire al problema da cui l’essere umano è spesso tormentato: l’amore. Ma per il giovane uomo, l’impresa non sarà facile, a causa della sua notorietà e del suo conflitto interiore. Sino ad imbattersi nella conoscenza di una ragazza londinese, e in una amicizia ritrovata, per le quali Bill inizierà a riflettere sulla sua posizione sentimentale e psicologica.
Genere: Angst, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Sorpresa, Tom Kaulitz
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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15) You Wan’t Pack Your Bags Anymore

The moment I saw you, I knew it for sure
You won't pack your bags anymore


Ero proprio dietro di lei; il mio cuore batteva molto forte, "come un piede sull'acceleratore" avrebbe detto Gordon. 
Portai la benda fra le mie mani e la posi delicatamente sul viso di Loren, coprendole gli occhi, e lei non oppose resistenza.
Forse crede che sia Steven? 
No. Speravo piuttosto, che il suo inconscio avvertisse che stava succedendo qualcosa d’insolito, che andava ben oltre un semplice incontro con un amico sul ponte. 
«Che cosa stai facendo?» chiese.
Io non le risposi, volevo aspettare ancora un po' prima che potesse ascoltare la mia voce e riconoscermi.
«Perché mi hai bendato gli occhi? Vuoi farmi una sorpresa, non è così?» e cominciò a ridere.

Perfino ad occhi chiusi è stupenda e… quel sorriso. Mi s’ illumina l'anima a vederla così. Quanto mi sei mancata, nemmeno l'universo con tutta la sua immensità reggerebbe il confronto col tempo che ho sopportato la tua assenza. E’ così l'amore? Basta uno sguardo o un gesto per far innamorare ed impazzire una persona? Prima non la sopportavo ed ora? Perché mi fai questo effetto, Loren? Non ti conosco abbastanza, eppure sembrerebbe il contrario.

«Insomma, quanto devo aspettare?» domandò lei gingillandosi a destra e a sinistra.
Era davvero buffa, ma incantevole. Così mi avvicinai più lentamente e l’afferrai delicatamente per un braccio, così si fermò. Lo accarezzai fino ad arrivare alla sua mano, la strinsi tra le dita e la portai sul mio cuore.
«Lo senti?» chiesi.
«Ma tu sei... »
«Non dire nulla, lascia parlare me»
Loren rimase a bocca aperta, come se non volesse credere al suono della mia voce. Fece per togliersi la benda, ma la fermai.
«Non farlo»
«Perché?» mi chiese spaventata.
«Non avrei il coraggio di dirtelo» confessai.
«Dirmi cosa?»
«Ti amo Loren, da quando mi chiedesti di baciarti, ricordi?»


«Vediamo se indovini chi sono!» Mi disse una voce femminile.
Capii immediatamente che era Loren, ma avevo voglia di giocare.
«Mm... vediamo… sei una bambina?»
«Non proprio...» Sentii la sua dolcissima risata dietro di me.
«Allora… una shampista?»
«No! Ma come ti viene in mente?» Rispose ridendo ancora.
«Allora… sei una ragazza molto carina cui piacciono i ragazzi alti e belli come me!»
Tornai a vedere la Torre di Londra, e mi voltai per incontrare i suoi occhi, che guardavano in basso, come se si vergognasse di qualcosa.
«Ho detto qualcosa di sbagliato?» Le chiesi preoccupato.
«No» mi rispose, arrossendo un poco.
Mi prese la mano timidamente e se la poggiò sul cuore. «Baciami, Bill.» 
Finalmente le mie iridi color nocciola affondarono negli occhi verdi ed infiniti di Loren. Erano così profondi che mi persi completamente in loro, e mi ritrovai a sorridere come uno stupido. Esitai alla sua richiesta, anche se sentivo che lo voleva davvero.



«E’ da quando ci siamo salutati in quel modo così brusco a casa tua che non faccio altro che tormentarmi e darla vinta al mio orgoglio senza seguire il mio cuore; solo ora mi pento di averti trattata male»
Lei ascoltava le mie parole e tremava come una foglia, perse il coraggio di levar la benda dai suoi occhi. Percepii che aveva paura di incontrare i miei, gli stessi che prima l'avevano rassicurata e un attimo dopo delusa, tradita.
Mi accostai un po' di più, fino a sfiorare i suoi capelli con le mie labbra e le sussurrai: «Perdonami se ti ho ferita, se ti ho considerata una bambina, se le mie parole ti hanno delusa e se t’ho ingannata»
Lei continuò a stare in silenzio, gemeva ogni tanto. Per quanto quella benda le coprisse gli occhi tristi, una lacrima non tardò a tracciarle il viso e a morire sulle sue labbra ancora indecise se dire qualcosa o meno.
«La mia paura è affrontare questo sentimento così bello, ma allo stesso tempo così angoscioso. Avevo timore di soffrire, e tu Loren, solo tu, puoi aiutarmi a superare quest’ostacolo. L'ho capito soltanto ora, sei tu la mia cura» dissi con voce rauca, poi lei cominciò a parlarmi «Resta, non andare via» e sciolse il nodo della benda «Amami Bill, è quello che ho sempre voluto, sin dal primo momento che ti ho visto, ma non volevo ammettere…»
«Cosa?» chiesi asciugandole le lacrime e tenendole il viso tra le mani.
«Che anch'io fuggivo dall'amore per i tuoi stessi motivi»
«Quindi mi stai dicendo…»
«Sì Bill, ti amo anch'io. Non andare più via, promettimelo. Io non lo farò»
«Promesso, ti starò sempre accanto, qualunque cosa accada. La mia metà l'ho raggiunta, e sei tu»
«E tu sei la mia»
Ci stringemmo e ci baciammo tanto che sembrava impossibile poterci separare. Poi lei si fermò.
«Cosa c'è?» chiesi.
«Come facevi a sapere che ero qui?»
«Diciamo che è stato un colpo di fortuna e che qualcuno ci ha messo il suo zampino» risposi guardando mio fratello, il quale esultava come un matto per la mia conquista. 
Ero riuscito ad avere Loren e stavolta volevo fare sul serio. Non me la sarei fatta scappare per nulla al mondo, tanto meno per Steven, che era rimasto bloccato con le ragazze che non smettevano un attimo di torturarlo.
«Bene ragazze, si cali il sipario» esordì Tom avvicinandosi ad Eleonora e a Giorgia.
«Ah, era ora!» esclamò una delle due, mentre l'altra mollò la presa, lasciando Steven stressato e dall'espressione esaurita per la troppa parlantina e i Campari presi d’obbligo nel bar.
«Dove si va?» chiese Giorgia, mentre Tom prese lei ed Eleonora a braccetto.
«Decidete voi ragazze, si parte! Salutiamo prima il nostro amico Steven» e tutti in coro incamminandosi esclamarono veemente un “Ciao”.

***

«Sei proprio sicuro, di voler restare?» chiese mia madre preparando le valigie per il ritorno ad Amburgo.
«Sì mamma, adesso ho capito che la mia vita è con Loren»
«Capisco, la ami così tanto da restare qui a Roma?» chiese lei.
«A Roma, a Londra, a Parigi, cosa importa? Purché stiamo assieme»
Vidi mia madre rattristarsi un po’ ed istintivamente l'abbracciai «Su, dai! Farò in modo di venirti a trovare e organizzarmi con il lavoro. Per ora so che la mia vita è con lei e non voglio perderla»
«Se sei felice, figlio mio, lo sono anch'io» affermò accarezzandomi la guancia.
Poi la guardai e mi accovacciai, posando il mio orecchio sul suo grembo «E tu fai il bravo, ok?»
«Starà bene, come la sua mamma» rise.
«Certo, non ho dubbi. Fammi sapere, ovviamente, se sarà maschio o femmina!»
«Sì, stai tranquillo»
Poi bussarono alla porta della stanza «Mamma, io sono pronto! Quando vuoi sono di sotto!» annunciò Tom.
«Aspetta» dissi aprendo la porta.
«Cosa vuoi fare? Te ne vai senza salutarmi?»
«Vieni qua, fratellone!» ci abbracciammo forte «Stammi bene. Tu e Loren e non mi fate trovare un nipotino prima che nasca il nostro fratellino o sorellina, ok?» 
Risi di gusto a quell’affermazione «Ok»

Quando furono tutti pronti, Loren ci raggiunse per gli ultimi saluti «Sono arrivata in tempo?»
«Già, ottimo tempismo!» esclamai baciandola sulla guancia.
«Stupido» disse dandomi un morso sul labbro inferiore.
«Ahi!»
«Se continuate di questo passo, arriverete al divorzio!» esclamò Tom.
«Ma cosa dici, non siamo sposati» disse Loren sorpresa della battuta.
«Poco ci manca, piccola» rispose lui maliziosamente.
«Ok, sconsiderato, andiamo! L'aereo non aspetta» interruppe mia madre facendomi l'occhiolino.

Così quando tutti i loro bagagli furono sistemati in taxi, mia madre e Tom salutarono Loren augurandole un in bocca al lupo, sapendo che avendo me al mio fianco tutto sarebbe andato per il meglio e per il verso giusto.
Da quel momento in poi capii che per quanto potessi scappare dall'amore alla fine era sempre lui a darti la caccia, e ti cattura quando meno te lo aspetti.


FINE



Dedicato ad Anna F., la quale è stata il principio
per la realizzazione di questa Fan Fiction, Grazie.



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Approfitto di questo piccolo spazio per dire anche a voi utenti di EFP, grazie. Grazie per aver seguito questa storia in particolare modo chi l'ha ricordata, chi l'ha visualizzata, insomma davvero tutti. Prometto che non sarà finita qui. Di Fuga dall'Amore ci sarà un sequel di cui vi anticiperò il nome:  
"Sopraffatto dall'Amore" rivedremo Bill, Loren e tutti i personaggi, in una nuova avventura decisamente più matura e consapevole. Mi impegnerò per far sì che rivaluti questa fan fiction molto datata e ricoprire lacune, ahimé piuttosto evidenti >.<;detto questo, non so quando la pubblicherò ma molto presto probabilmente. Il tempo di liberarmi dei primi esami universitari della magistrale X'D Un abbraccio e a presto stelline! - lfdl -
   
 
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