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Autore: Mary Lunanera    17/11/2014    2 recensioni
Londra, stazione di King’s Cross.Due nuovi studenti, un ragazzo ed una ragazza, avevano fatto la loro comparsa, sulla banchina, con le rispettive famiglie. La famiglia dei Malfoy e quella dei Weasley.
Dal capitolo quinto il rating sarà arancione per certe scene esplicite che si susseguiranno nel corso della storia.
Personaggi:Nuova generazione, Scorpius/Rose, Serpeverde, Grifondoro, Nuovi personaggi.
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Rose/Scorpius
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Heart and soul.

 

POV ROSE

 

Mi svegliai con un misto di tristezza e torpore. Era un sogno? Il frutto della mia fervida immaginazione, o erano ricordi? Non miei, questo era certo… Draco Malfoy e mia madre… amanti, innamorati. Impossibile! Volevo una spiegazione.

Mi alzai dal letto, presi e vestiti e mi preparai per uscire. Dovevo mettermi in contatto con la mamma. Avevo bisogno di parlarle, avere una conferma o solo la certezza dell’impossibilità di tale evento.

Uscii dal dormitorio; c’era silenzio, i ragazzi ancora dormivano nei propri letti. Sgattaiolai fuori dalla Sala Comune e scesi la scalinata, sapevo che cosa fare e presi coraggio. I passaggi che usava James non erano un segreto per me, quello dietro l’arazzo al sesto piano faceva a caso mio. M’intrufolai; dopo un lungo passaggio uscii fuori dalla scuola, nel grande parco, dopo il ponte sospeso. La guferia si ergeva davanti ai miei occhi. Il freddo pungente del mattino mi pizzicava il viso e il vento soffiava più prepotentemente ad ogni passo che facevo, verso la cima, fino alla porta. Vedendomi sull’uscio, il mio gufo lasciò il nido e si posò nel trespolo accanto alle pergamene. Ne presi una e scrissi a mia madre. Volevo vederla, sapere. Ne avevo diritto dopotutto. Porsi il messaggio al gufo e lo prese nel becco. Gli sussurrai: –Hermione Granger, Ministero della Magia, Londra.- Appena lo dissi il rapace sbatté le ali e prese il volo. La stessa sera, al massimo avrei avuto sue notizie.

Ritornai sui miei passi e rientrai dall’arazzo. Era già ora di colazione e scesi nella Sala Grande, che poco a poco si stava riempiendo di studenti. Presi posto al mio tavolo e cominciai a mangiare. Non riuscivo togliermi dalla testa le immagini del sogno, le sensazioni che provai: ero spettatrice ma in certi momenti  ne ero protagonista in prima persona…un tutt’uno con la mamma. Erano così giovani, quasi della mia stessa età, tutta la vita davanti, sarebbero potuti scappare ma le regole e i rimpianti per le persone care hanno infranto il loro destino. Lasciai cadere una lacrima, solcandomi la guancia. Avevo il cuore colmo di tristezza.

Sentii i suoi occhi che cercavano i miei, sapevo anche senza vederlo che Scorpius era entrato in Sala. Sollevai la testa ed era li, davanti alla grande porta di quercia che mi fissava con gli occhi sgranati. Perché aveva quell’espressione? Poco dopo si sedette al tavolo dei Serpeverde e non accennò una parola con gli altri commensali.

Andai alla prima lezione della giornata con molta ansia. Nel corridoio che portava alla aula di Trasfigurazione venni presa da un braccio e trascinata leggermente. Fissai i suoi capelli biondi tanto simili a suo padre, la stessa corporatura, le sue mani nervose che mi obbligavano a seguirlo. Lo lasciai fare. Andammo nel cortile interno, vicino alla statua del cinghiale alato. Solo in quel momento Scorpius si girò per guardarmi: era decisamente agitato e non riusciva a proferire parola. Provò a dire qualcosa ma iniziò a imperlarsi il viso di sudore. Non capivo il motivo e lo fissai in attesa di spiegazioni.

-Devo…dirti una cosa. Ma non so da dove iniziare, è talmente assurdo che stento a crederci…è impossibile!

-Che è successo Scorp? Mi spaventi così… Poco fa a colazione mi guardavi in una maniera strana… ti  senti male?- presi il mio fazzoletto dalla tasca e glielo passai sulla fronte umida. Era molto caldo. – Merlino ma tu hai la febbre!-

-No, sto bene. Sono solo agitato a causa di uno strano sogno che ho fatto stanotte… volevo parlarne con te.

-Un sogno? Che tipo di sogno?- non poteva essere… non lo stesso che avevo fatto io.

-Vediamoci prima di pranzo nel bagno di Mirtilla. Ora devo andare a lezione ma ti prometto che ne riparleremo. Ti basti sapere che per me non cambia nulla…-

Mi abbracciò, dandomi un bacio sulla fronte. Scappò via lasciandomi sola e senza parole.  Sapevo che i sogni di Scorpius a volte, erano profezie e per tutte le ore di lezione avevo l’animo in pena.

Le lezioni erano finite e tutti si dirigevano a pranzare in sala Grande. Come d’accordo, andai verso i bagni del terzo piano. Entrai con riluttanza; feci molte ipotesi tutta la mattina e ognuna di esse era negativa. Era li, appoggiato ad una colonna che guardava oltre la finestra. Sentendo chiudersi la porta si girò verso di me, sembrava meno agitato della mattina; sospirò facendomi cenno di avvicinarmi. Tesi la mano e la prese, accarezzandole il dorso. L’altra, l’appoggiai sul suo viso, costringendolo a guardarmi negli occhi che fino ad allora erano abbassati.

-         Cosa volevi dirmi? Ti ascolto…

-         Sediamoci.- indicò la panca li accanto. Sopra c’era un piatto con dei sandwich.- Ho pensato che potevi aver fame, gli elfi sono stati così gentili da prepararli.-

-         Scorp…ti ringrazio ma, ora la mia priorità sei tu. Dimmi che succede.-

-         Okay.- ci sedemmo e mi abbracciò. Accoccolandomi a lui attesi che parlasse. – Questa notte ho fatto un sogno… ma, non so se considerarlo tale. Sembrava così reale che stento ancora a crederci.

Ebbi un fremito ma non dissi nulla, attendevo la sua versione senza interromperlo.

         -Ho sognato mio padre e… tua madre. Era come se mi trovassi dentro un Pensatoio e vedessi scorrere i loro ricordi. Uno spettatore colpevole di spiare i più intimi segreti altrui… Erano amanti, Rose. Si amavano con passione; in tutta la vita non avevo mai intravisto in mio padre un tale fuoco negli occhi: pura forza, ardore e non curanza delle regole. Pazzo d’amore per la sua donna, sarebbe andato contro la famiglia pur di stare con lei per sempre. Avevano deciso di scappare e lasciare tutto alle spalle, gli bastava averla tra le braccia…-

Mi strinse più forte a sé e continuò:- Purtroppo i suoi piani non andarono a buon fine. Per proteggere il suo amore dalla ferocia del nonno e dal disonore che ne sarebbe scaturito, incolpando tua madre, decise di morire dentro. Rinchiudere il suo amore in un angolo del cuore, rimpiangendo, in silenzio quello che ha perso, nascondendo il dolore dietro una maschera d’indifferenza… ma prima, si scambiarono una promessa. Si sarebbero rivisti almeno una volta negli anni avvenire, per amarsi nuovamente. Salutò tua madre dicendole: “ Ti lascio il mio cuore, apparterrà sempre a te”.

-“Si… e tu avrai il mio”.- accennai sussurrando la risposta di mia madre.

Scorpius si staccò leggermente guardandomi sbalordito. - Come fai a saperlo?!-

-Ho fatto lo stesso sogno… mia madre amava profondamente il signor Malfoy. La sua anima si spezzò quando decise di lasciarlo per mio padre… non voleva che nessuno soffrisse per il suo egoismo, ed ora so che sacrificò la sua felicità.-

Abbracciai nuovamente Scorp.- Penso che non sia stato un semplice sogno, erano ricordi, i loro ricordi che in qualche modo sono arrivati a noi nel momento in cui la mente abbassa le sue difese, quando ci si addormenta…

         -Lo penso anch’io. Queste mura, Hoghwarts, racchiude le storie di tutti i studenti entrati qui. E come se ci volesse avvisare… ma di cosa? Poi quella strana donna al locale ieri, la Norna. Sapeva di più di quanto desse a vedere.

         -Già…- sospirai.- Stamattina ho mandato una missiva a mia madre. Voglio parlarle di persona. Chissà quanto deve aver sofferto in questi anni.

         -Si, pure io vedrò mio padre. Gli innumerevoli segreti che cela dietro la sua indifferenza, voglio delle spiegazioni.-

Sentii accarezzarmi la schiena delicatamente.- Quando vedrai tua madre?-

         -Spero questo fine settimana. Non voglio attendere oltre. Ho molte cose da chiederle e da dire: tu sei tra questi.- Lo baciai, assaporando il suo respiro. Era tutto il giorno che volevo farlo.

Scorpius mi cinse la vita senza staccare le sue labbra dalle mie e mi costrinse a sedermi tra le sue ginocchia, in modo da stare più comoda e assaporare di più il nostro contatto. Mi allentò la cravatta, sbottonò il primo bottone della camicia, mi accarezzò delicatamente, scendendo verso sud e baciava il collo. Ansimavo spudoratamente, lui era l’artefice del mio abbandono, seguivo i suoi movimenti. Volevo sentire le emozioni della notte scorsa dentro di me, bruciare con lui… ma un attimo! Le sensazioni del sogno? Stavo confondendo le mie emozioni con quelle di mia madre e Draco Malfoy?

         -Aspetta…- intraposi la mano tra di noi.

         -Che succede Principessa?-

         -Dopo quello che è successo ai nostri genitori…magari Hogwarts assorbirà anche i nostri ricordi. Se vedessero anche noi?

         -Bhe… diranno che hanno sognato il vero amore, puro e senza limiti.- riprese a baciarmi con più audacia.

Sapeva dove e come toccarmi per perdere ogni inibizione. Sussurrava parole infuocate che non mi sarei immaginata da un tipo come lui. Sarei stata pronta a concedermi in quel momento. Desideravo sentirlo, consumarci insieme.

         -Questo è il colmo! Ora usate anche il mio bagno?!-

Tirai un urlo vedendo apparire la testa evanescente della povera Mirtilla Malcontenta dal muro. Scorpius imprecò Salazar sentendo la sua voce stridula.

-Sono stufa di stare zitta e vedere voi mortali divertirvi alle mie spalle! La stupida Mirtilla tanto non sa cosa si perde vero? Lei è morta senza avere avuto un ragazzo da amare. Vero? Ora basta! Tutti voi, vi intrufolate qui di nascosto e pretendete che non dica nulla? No e no! Ne ho abbastanza!- svolazzò per il bagno e fece esplodere i water e i rubinetti dell’acqua.

Uscimmo correndo dai bagni interamente fradici, ci guardammo a vicenda sconcertati per qualche secondo, poi ci mettemmo a ridere.

- Abbiamo sconvolto Mirtilla.-

-Almeno non ha fatto da spettatrice. Immagina le chiacchiere tra i fantasmi della scuola…

-Oh Scorp, non farmici pensare, se arriverebbe la notizia all’orecchio della Preside ci espellerebbero.

-La solita esagerata, ma è anche per questo che ti adoro.-

Arrossii. Sapeva sempre cosa pensassi. Poi ricordai: -I sandwich! Li abbiamo lasciati la dentro… saranno zuppi ormai.-

         -Tranquilla. Vado nelle cucine e ti faccio preparare qualcosa di meglio. Ma prima, sarebbe il caso di cambiarci. Non abbiamo la bacchetta appresso e dovremo andare nei dormitori.

         -Si è necessario…- Scostai la gonna appiccicata alle gambe e strizzai l’acqua in eccesso.

         -A dopo Piccola- Mi diede un altro bacio, decisamente non casto, lasciandomi senza fiato e andò verso i sotterranei.

Salii la gradinata principale lasciando pozze d’acqua al mio passaggio. Se mi avesse scoperto Gaza si sarebbe arrabbiato e cinque punti in meno ai Grifondoro li avrebbero tolti di sicuro…

Quella sera, come previsto, il gufo tornò con la risposta di mia madre: “Piccola mia, come mai hai urgenza di vedermi? Anche io non vedo l’ora di riabbracciarti. Questo week-end chiederò un permesso e verrò ad Hogsmeade con nonno Arthur. Ti voglio bene.”

Il dardo era tratto. Gli eventi futuri dipendevano dalla mamma e le sue parole.

 

  
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