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Autore: Ticket_to_write    17/11/2014    5 recensioni
Ma ti accorgi che c'é stato il sole solo quando inizia a piovere...
...
Ma per me non c'é mai stato il sole...
Terza classificata al contest "Nell'antro della follia" indetto sul forum di EFP
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia mi accarezza dolcemente il viso.
 
Le goccioline percorrono le mie guance, come una mano amorevole, e mi fanno sentire quasi... coccolata.
 
Mi rilasso sulla panca, lascio le  braccia ricadere lungo i fianchi, e apro un po' le gambe, in una sgraziata posa "a stella marina".
 
Chiudo gli occhi, reclinando la testa all'indietro, lasciando che i miei capelli si inzuppino d'acqua, che poi gocciola via, come se anche le mie corte ciocche corvine piangessero.
 
La panchina di legno su cui giaccio, quasi inerme, continua a inzupparsi, raccoglie l'acqua come per tenerla vicino a me.
 
Ma non voglio alcun tipo di compagnia.
 
Ad un tratto...
 
"Only miss the sun when it starts to snow..."
 
...sento una voce, in lontananza, mugugnare il motivetto di una canzone.
 
Una voce maschile, ma sottile e dolce.
 
"Only know you love her when you let her go..."
 
Mi aggiungo alla sua voce, completando il verso seguente.
 
Cerco di non pensare a quella voce e, aprendo gli occhi nuovamente, fisso le gocce d'acqua attraverso le lenti dei miei occhiali sporchi e, in alcuni punti, crepati.
 
Inizio a tracciare distrattamente dei cerchi nell'acqua stagnante sulla panchina, smettendo poco dopo per richiudere gli occhi.
 
"Staring at the ceiling in the dark"
 
Di nuovo quella voce.
 
Risollevo le palpebre svogliatamente, e noto un ragazzo passeggiare con molta calma sotto la pioggia, come fosse una sua abitudine.
 
Le sue labbra si muovono formando un altro verso, e, involontariamente, la mia voce accompagna la sua.
 
"Same old empty feeling in your heart"
 
Sembra sorridere nella mia direzione.
 
  Sembra…
 
Ma probabilmente non ha neanche notato la mia presenza.
 
Abbasso lo sguardo, per evitare comunque di incrociarlo con il suo.

 
Il ragazzo inizia ad avvicinarsi, sento il rumore dei suoi passi farsi sempre più vicini.
 
Chiudo violentemente gli occhi, prima di alzarmi di scatto con l'intenzione di andarmene.
 
"Scusa?"
 
Sento qualcuno toccarmi la spalla improvvisamente.
 
"Sai la strada per Hyde Park?"
 
É il ragazzo di prima, quello che...
 
"Io... Non..."
 
La frase mi muore in gola, e preferisco guardare per qualche secondo il suo sorriso.
 
Provo anche io ad abbozzarne uno, ma appena provo a sollevare un poco l'angolo destro delle labbra sento un forte dolore, come se ci fosse una calamita ad attirare in senso opposto quel piccolo angolino ribelle.
 
Abbasso nuovamente  lo sguardo.
 
"No... Scusa... Io..."
 
Dopo avermi rivolto uno sguardo tra il perplesso e il preoccupato, mi rassicura dicendomi di non preoccuparmi, e si scusa per il disturbo, andando via.
 
Via
 
Per sempre.
 
Mi stringo nelle spalle, lasciando che le lacrime sgorghino dai miei occhi per bagnare ulteriormente le mie guance pallide.
 
É colpa mia.  
 
Ha capito che sono diversa.
 
Si capisce da come mi ha guardata, e mi disprezza.
 
Sono una persona orribile... Come avrei mai potuto essere oggetto di interesse per una persona così allegra, dolce, come... come lui.
 
É colpa mia. Del mio modo di essere.
 
Quel ragazzo ora potrebbe perdersi per colpa mia.  
 
Non ho voluto dargli le indicazioni giuste, e potrebbe giungere in luoghi periferici, pericolosi, potrebbe succedergli qualsiasi cosa, per colpa mia.
 
Forse dovrei corrergli dietro... Forse no... Forse dovrei cercarlo davvero... Ma peggiorerei la mia situazione, perché sicuramente mi guardarebbe ancora più perplesso e disgustato...
 
E ora la pioggia non é più abbastanza per farmi sentire amata.
 
Niente mai sarà più capace di farmi sentire in quel modo.
 
Non sarà mai più possibile.
 
Perché ora sento la mancanza di quella mano sulla mia spalla, l'unica che si fosse mai spinta a un contatto fisico così forte nei miei confronti... E sento la mancanza di quella vocina che canticchia silenziosamente.
 
Ed é bastato davvero così poco per farmi capire che non avrei dovuto cercare di allontanarmi, non avrei dovuto cercare di allontanare lui.
 
Ma ti accorgi che c'é stato il sole solo quando inizia a piovere...
 
Ma per me il sole non c'é mai stato.
 
E capisco che lui avrebbe potuto portare qualche raggio di luce nella vita triste e oscura che ho sempre vissuto, ma io non gliel'ho permesso.
 
E ora sono costretta a restare qui, da sola.
 
Accovacciata su questa strada, mentre la mia felpa grigia si inzuppa sempre più, e i miei pantaloni che si impregnano della polvere e del fango sull'asfalto, aspettando una macchina, qualcosa che mi conduca alla fine che merito.
 
Nessuno mi noterà, nessuno presterà attenzione a me e ai miei singhiozzi.
 
....L'ho lasciato andare.
 
 
 
 
 
 
 
 
   Angolo autrice
Sfrutto l'angolo per comunicare che la narrazione può risultare frettolosa e/o confusa, ma é del tutto intenzionale.
Intenzionale é anche il  continuo andare a capo e la "separazione delle frasi".  
Pensavo avrebbe aiutato a capire quanto spezzati dal dolore siano i pensieri della protagonista, la quale soffre di distimia.  
Usufruisco del suddetto spazio anche per far presente che questa storia ha partecipato, calssificandosi terza, al contest "Nell'antro della follia" indetto sul forum di EFP.
Grazie per l'attenzione, spero che la storia sia stata di vostro gradimento
  Paulmccartneyismylove
 
   
 
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