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Autore: Icary    18/11/2014    1 recensioni
Sophie, una ragazza liceale che vive in un paese come tanti, si ritrova un pomeriggio sola, nella biblioteca della scuola, a fare una ricerca scolastica. Mentre è assorta nella sua ricerca è costretta, a causa dell'orario, ad uscire dall'edificio. Fuori ad aspettarla,c'è un forte temporale che la costringe a ripararsi sotto il portico perché sprovvista di ombrello e proprio li, mentre è seduta a terra ad aspettare che finisse di piovere, incontra un ragazzo. Il giorno dopo la fortunata conoscenza incontra nuovamente questo tipo misterioso. Solo allora si accorge di averlo già incontrato da qualche parte, ma dove?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Mentre le mie labbra e le sue stavano per sfiorarsi nuovamente, qualcosa interruppe quel momento, un rumore, un rumore che proveniva da non so dove pian piano si face sempre più vicino e sempre più indistinto. Mi guardai intorno ma niente, non riuscii a capire da dove provenisse. Il ragazzo di fronte a me iniziò ad indietreggiare, poi mi guardò negli occhi e sorrise, sorrise proprio come la prima volta che ci eravamo incontrati davanti il cortile della scuola, non capivo cosa stesse succedendo, poi , tutto divenne sfocato e senza contorni. Quel rumore, divenne sempre più forte e intollerabile, la testa incomincio a girarmi, sentii le mie gambe cedere fino a quando tutto non scomparve in un ombra nera. Caddi a terrà, le forze mi abbandonarono, ma non toccai mai il pavimento. Intorno a me non c'era più nessuno, il ragazzo, il gazebo, il giardino, tutto era scomparso, c'era soltanto quel rumore che lacerava la mia mente. Chiusi gli occhi. Incominciai a sentire il suono della pioggia in lontananza, il suono dei tuoni e dei lampi divenne sempre più forte, aprii gli occhi e ciò che vidi mi rimase un po’ sorpresa. Mi ritrovai nel cortile della scuola appoggiata al un muretto con le ginocchia vicino al viso “devo essermi addormentata" Ma la cosa che mi sconvolse di più fu pensare che quel ragazzo, quel giardino ma soprattutto quel bacio che c'era stato tra noi fosse solamente stato un sogno. Alzai gli occhi al cielo e vidi che il tempo stava cambiando, le nuvole a poco a poco divennero bianche e sottili, qualche secondo dopo ciò che sentii fu il suono di un clacson, scattai in piedi e vidi una macchina davanti il cancello della scuola, mia madre. Mi diressi di corsa verso di lei e salii in macchina, pronta per tornare a casa. Durante il tragitto, non riuscii a smettere di pensare a quel sogno, quel sogno tanto realistico, ma soprattutto non riuscii a smettere di pensare a quel ragazzo, "come poteva essere solamente un sogno? quel ragazzo" Pensai " non esiste" Arrivata a casa non cenai ma andai subito ad infilarmi nel letto, non avevo sonno, ma non mi andava di fare nulla, stetti tutta la nottata a pensare, a pensare a ciò che mi era successo. Verso le sei del mattino il sonno mi prese alla sprovvista e chiusi gli occhi, "chissà" pensai "forse stanotte lo rincontrerò di nuovo nei miei sogni", ma non feci nemmeno in tempo a chiudere gli occhi che suonò la sveglia, erano le 7 e mezza e io avevo dormito solamente un ora e mezza. Spensi la sveglia, mi preparai e feci colazione, mi aspettava una lunga giornata scolastica. Uscii velocemente di casa, come al solito ero in ritardo, ma non appena fui quasi fuori dal giardino notai che dei nuovi vicini si stavano trasferendo davanti casa. Il mio cuore perse un colpo, le mie mani incominciarono a tremare ma soprattutto incominciai a sudar freddo, davanti casa, con uno scatolone in mano c'era un ragazzo, un ragazzo con gli occhi e i capelli castani. La borsa mi scivolò dalle mani e cadde a terra, il ragazzo si girò di scatto verso di me forse sentendo il rumore dell’impatto, mi guardò come sorpreso e mi sorrise. Quel sorriso lo conoscevo fin troppo bene.
   
 
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