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Autore: Dania    18/11/2014    3 recensioni
Castiel salva la vita di Dean Winchester.
Questo è il modo in cui i due ragazzi si conoscono, ma il loro rapporto è destinato ad evolversi e cambiare attraverso il tempo e gli incidenti di percorso.
(Quattro volte in cui Castiel ha salvato la vita a Dean ed una in cui era Dean a dover salvare Castiel.)
Genere: Drammatico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Titolo: How to save a life
Fandom: Supernatural
Personaggi: Castiel/Dean Winchester
Rating: SAFE
Parole: 1092/5483
Capitolo: 5/5
Prompt: Rosso, Verde, Azzurro per il WRPG di Maridichallenge
Avvertimenti: AU, Slice of Life, Fluff, Drammatico, menzione di dipendenza da alcolici e droghe, a tratti demenziale, probabilmente OOC
Note: A fine capitolo.
Il titolo è lo stesso di una canzone dei The Fray.
Riassunto: Castiel salva la vita di Dean Winchester. Così inizia il loro rapporto, ama questo crescerà e cambiarà con il passare del tempo e degli incidenti.
Disclaimer: Non mi appartengono e non ci guadagno nulla.




5. Quella volta per strada.

Il tempo non passa, chiunque ha mai detto questa cosa ha detto la più grande cazzata del mondo. Il tempo corre e Castiel non sa come possa essergliene sfuggito così tanto. Cioè, in realtà non è fuggito, perché sono successe un sacco di cose e lui se le ricorda tutte, però sono appunto così tante e sembra solo ieri il giorno in cui ha conosciuto Dean e quel dannato ragazzo potrebbe essersi dichiarato non più di qualche ora fa, non anni fa. Come è successo?
Non lo sa, veramente. Ciò di cui è a conoscenza, invece, è che ora tutto è passato.
Lui e Dean ormai vivono insieme da tempo, finalmente è riuscito a conoscere Sam – per più di un anno Dean non ha voluto che si incontrassero: a quanto pare lo metteva in imbarazzo il fatto che Sam lo conoscesse come il suo angelo, ma Dean non ha voluto dare vere spiegazioni sull'origine di quel soprannome – e la famiglia di Dean lo ha accolto come se fosse sempre stato uno di loro.
Per questo quella sono a casa di Ellen per una cena. Natale è passato, ma la neve continua a posarsi sulle strade, rendendo quello uno dei febbrai più freddi che lui abbia mai visto. Bobby ha tirato fuori una bottiglia di whisky e ne ha versato un bicchierino a tutti. Poi la serata è andata avanti e i bicchierini sono diventati dei bicchieri e i giri sono aumentati di numero. In casa il clima si è scaldato e le risate impregnano l'aria. Hanno ancora tutti il sorriso sulla bocca quando è tardi e ognuno decide di tornare a casa propria. Castiel intreccia le dita con quelle di Dean, mentre agitano le mani libere per salutare Ellen, Bobby e Jo, che li guardao allontanarsi dalla porta di casa. Sam li accompagna alla macchina, ma lì li saluta, perché c'é Jessica che si tiene un pancione tra le mani che lo aspetta davanti alla porta della loro macchina, mentre li saluta con un sorriso.
Castiel posa un bacio sul naso freddo ed arrossato di Dean, poi uno sulle labbra, e lo sente sorridere sotto le proprie.
« Mi dai le chiavi? »
« Nope. » Dean lo avvicina di più a sé e lo bacia di nuovo. « Lo sai che la mia piccola la posso guidare solo io.»
« E tu lo sai che hai bevuto, quindi dovrei guidare io, l'uomo allergico agli alcolici della famiglia. » risponde sulle sue labbra, prima di rubargli un ultimo bacio e sperarsi da lui, porgendo il palmo libero.
« Tranquillo, ce la posso fare. » Dean lo riavvicina a sé e gli ruba lui un ultimo bacio, perché Dean deve sempreavere il controllo di tutto.
« Sono sicuro che tu ce la possa fare, ma veramente, credo sia meglio se guidi io. »
Niente da fare, il biondo è già in macchina, seduto al posto del guidatore e Castiel non può fare altro che scuotere la testa e sedersi accanto a lui.

Accende la macchina e si mette in carreggiata perché si sente bene, davvero. Può farcela. Non è pià schiavo dell'alcol da anni ormai e non ha bevuto nemmeno così tanto quella sera. Accende la radio a volume basso, quel tanto che basta per sovrastare comunque il ronzio dell'aria condizionata accessa sul caldo. Ogni tanto lancia uno sguardo a Castiel, si assicura che sia sveglio, visto come ha la fronte appoggiata al vetro ed osserva scorrere il bianco intorno a loro. Nemmeno il verde dei pini e degli abeti è più presente: tutto è nascosto da un manto bianco. Torna a guardare la strada.
« Non mettere il broncio. » Guarda dritto davanti a sé. « Ti prego. » sussurra.
Nulla, Castiel non risponde. Lo osserva con la cosa dell'occhio, ma l'altro rimane immobile, sotto quella montagna che altro non è che la sua giaccca invernale, dello stesso azzurro dei suoi occhi. Non pensa di averglielo mai detto, ma quegli occhi li ha sognati per mesi, dopo la prima volta che li ha visti. E forse quello è il momento giusto per dirglielo, quindi lo fa. Continua a controllarlo e lo vede, che piega gli angoli della bocca in su. Sorride anche lui. Torna a controllare la strada.
« Senti, facciamo così. Quando arriviamo a casa mi faccio perdonare. Puoi chiedermi quello che vuoi. »
Lo sente emettere uno sbuffo sommesso e si volta per incontrare quegli azzurri.
Ciò che è successo dopo non lo ricorda. Sente male alla testa, il collo e le spalle sono irrigiditi ed indolenziti. C'è una luce abbagliante davanti a lui e sente un fischio nelle orecchie tutto che gli gira intorno. Sbatte gli occhi, cerca di mettere a fuoco quello che lo circoonda.
Rosso.
Il rosso è la prima cosa che vede, schizzi rossi sul cruscotto pieno di vetri. Cerca di raddrizzarsi, di allontanare l'airbag che sembra volerlo soffocare. Sente qualcuno bussare al finestrino, sente una voce, ma non riesce a comprenderne le parole. Si gira dal lato del passeggero e sente tutto il sangue lasciargli il corpo. Non respira.
Castiel è lì, dove dovrebbe essere, ma non c'è. La testa gli ciondola, gli occhi sono aperti e vacui, spenti. Chiama il suo nome, ne è quasi sicuro. Lo sta urlando nella propria mente, quindi dovrà in qualche modo uscire anche dalla sua bocca, no? No? Lo chiama, lo chiama, cerca di liberarsi da quel fottuto airbag e di scuotere Castiel. Gli accarezza i capelli, gli tira su la testa, ma niente.
Tutto ciò che vede e rosso. Rosso, rosso, rosso, e nemmeno un accenno di azzurro.
Quello che succede dopo non lo ricorda.
Qualcuno gli ha detto che il camionista ha perso il controllo – o si era addormentato, non lo ricorda – e lui non stava guardando la strada, quindi non è riuscito ad evitarlo. Gli hanno detto che Castiel è morto sul colpo, che non ha sofferto, ma questo non gli ha dato sollievo. Lo hanno portato a casa e non lo lasciano mai solo, ma non gli importa, perché tanto non è più capace di fare nulla.
Tutto quello che continua a vedere è rosso e azzurro e verde e tutto il resto non gli importa.
Perché Castiel gli ha salvato la vita un sacco di volte e gli aveva promesso che era il suo angelo custode e lo avrebbe protetto finché non avesse realizzato i suoi sogni, ma non ha più sogni senza di lui. E lui non è riuscito a salvarlo quell'unica volta in cui doveva.
Tutto è rosso, niente è azzurro, non c'è più verde.




__________
Note: Okay, mi scuso. Per tanti motivi.
Prima di tutto perché questa storia non sta in piedi per sotto diversi aspetti. Non parlo tanto del "ma è possibile che ogni volta che si vedono rischia di scapparci il morto" (troppo presto?), perché okay, è una fanfiction per questo, quando per il modo in cui ciò avviene e sì, va bene, io ho provato a renderli il più verosimili possibili, ma questi episodi vanno presi così come sono. Mi scuso perché ho avuto la sensazione che la di hair azione di Dean fosse... troppo per lui, qualcosa che non farebbe o direbbe mai, ma si è scritta da sola e non si dice mai no al fluff. Mi scuso perché scrivere il punto di vista di Castiel mi mette sempre a disagio (anche se questa volta è risultato quasi naturale, per questo temo l'OOC anche per lui).
Mi scuso con la fine, anche qui per diversi motivi.
Primo tra tutti perché è drammatico, ma non so se può consolarvi per me è stato infinitamente peggio. Letti i prompt sapevo che questa era la scena, quindi ho costruito la storia intorno. In realtà la mia mente aveva creato un sacco di altri dettagli che tra tempo e trama non sono riuscita ad inserire, quindi sì, per me questi Dean e Cass hanno un retroscena più ampio, in più volevo essere realistica almeno sull'incidente, solo che non riuscivo a trovare situazioni "decenti". Sappiate che ne ho ideate una decina, una più dolorosa dell'altra ed alla fine ho optato per questa, che era la più neutra. E nonostante questo ho provato dolore fisico mentre la scrivevo.
Mi scuso anche perché, proprio per l'ultimo motivo, non sono riuscita a rileggerla e sistemarla (non che abbia riletto il resto, ma mentre postavo un'occhiata l'ho data ed alcuni typo li ho corretti.) (Odio la mia tastiera ed odio il correttore automatico del cellulare.)

Detto questo nulla. Scusate anche per l'infinita nota. B"
Mi è piaciuto scrivere questa fanfiction e spero sia piaciuto a che a voi leggerla e vi di grazio tanto per essere arrivati fin qui, in qualsiasi caso.
Vi adoro per averla inserita tra le seguite o tra le preferite e adoro ancor di più chi si è fermato a recensire. Vi adoro comunque—
   
 
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