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Autore: jinpeps    18/11/2014    0 recensioni
Alexia, quindicenne solare e carismatica, decide di iscriversi al campo estivo "Quercia Verde" che dura per tutti i tre mesi estivi. Conoscerà molte persone, simpatiche e non, tra cui David, con il suo stesso carattere frizzante. Ci saranno scintille, ma d'amore o di guerra?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- La vuoi piantare? È tutto il viaggio che fai casino, vuoi metterci in imbarazzo anche qui?" - sbraita papà rosso di rabbia mentre con un colpo secco chiude lo sportello del fuoristrada.

- C'è nata così, Carl, dovresti saperlo visto che sei suo padre - Ed ecco mamma che scende raggiante dalla macchina (che più che una macchina ormai sembra una casa, a giudicare dalla quantità industriale di roba che vi alberga).

- E tu dovresti rimproverarla ogni tanto visto che sei sua madre! -

...sgrida anche sua moglie ora?

- Ma caro, lo sai che i rimproveri con lei non servono a niente. -

Continua la mia genitrice, rivolgendo al marito un sorriso compassionevole.

Dopo quindici anni di battaglie perse c'è arrivata!

- Molly, se non la smetti ti lascio qui insieme ad Alexia. -

Oh no. Nononono. N O.

- Ah sarebbe sicuramente meglio che andare a stare un mese da tua madre! Ma come ti è saltato in mente dico io?! -

Aha, grande mamma, 1 a 0 per lei palla al centro!

- Ehi ciao anche a voi, vi sento sapete? - dico rassegnata mentre mastico un panino a prosciutto.

Delizioso.

Dovete sapere che i miei genitori mi hanno avuta quando avevano entrambi sedici anni, quindi sono giovani e pimpanti... per mia sfortuna. E questo è il motivo della patetica scenetta che mi trovo davanti, mentre sono comodamente adagiata su una delle valigie e mi godo il mio spuntino. Che poi, a dirla tutta la nonna non è cosi malaccio: fa la torta al cioccolato ogni domenica!

- E quello dove l'hai preso? - chiede mamma voltandosi finalmente nella mia direzione ed indicando sorpresa il panino.

- L'ho preparato prima di partire - rispondo mentendo spudoratamente - che c'è, pensi che non sappia badare a me stessa? - aggiungo sulla difensiva, lanciandole uno sguardo di sfida e dando l'ennesimo morso al panino, esagerando e strozzandomi.

Mia madre per tutta risposta mi lancia uno sguardo sospettoso.

- È vero! - stacco un'altro pezzo di panino masticando rumorosamente e fregandomene altamente dell'attacco di tosse che mi assalirà da un secondo all'altro.

- D'accordo, comunque ora prendiamo una valigia a testa e andiamo a cercare il tuo dormitorio che tra poco c'è l'accoglienza, su figlia degenere, muovi le chiappe. -

- Ma', non sei figa se parli come noi adolescenti -

- Lexi non parlare così a tua madre! - questo era nuovamente papá.

Io e mamma alziamo gli occhi al cielo contemporaneamente.

Papá non cambierà mai. È sempre stato così, ma in molte situazioni si è rivelato più fuori di testa che moglie e figli messi insieme. Dopotutto è lui il Foley originale, quello che ci ha dato a tutti il cognome, deve dimostrare di esserne degno!

In un atto di estrema bontà verso i miei genitori, decido di prendere una valigia senza controbattere e mi inizio ad incamminare aspettando che mio fratello minore Leo, che intanto è sceso dalla macchina, mi raggiunga. Quello diciottenne, Luke anche detto "il mestruato" (il soprannome glielo ha affibbiato proprio la sottoscritta, e ne vado fiera), è invece già andato a cercare la sua stanza. Per lui questo è l'ultima estate al campeggio Quercia Verde, l'ultima estate in cui starà con noi. Dopodichè si trasferirà in Europa con la sua fidanzata. Credo che in fondo, ma molto in fondo, mi mancherà. Ed è proprio questo il motivo per cui ho deciso di rendere questi tre mesi i più speciali della sua vita... organizzando una serie geniale di scherzi.

Quando mi giro per guardare a che punto è Leo, il mio sguardo incrocia quello del signore che ha parcheggiato accanto a noi all'arrivo, il quale sgrana gli occhi fissando il panino che avevo rubat.. ehm, preso in prestito prima dal suo cestino da pranzo e mi grida, prima che possa fermarlo: "Ehi ragazzina! Quello è il mio panino, me l'hai rubato tu!"

Mamma e papà si girano di scatto e contemporaneamente, mentre Leo sussurra un "ops".

In quel momento, mentre iniziai a correre trascinandomi dietro Leo e la valigia sento solo l'urlo beduino dei miei genitori, un urlo che avrei sognato per tutto il mese a venire:

- ALEXIAAAA! -

   
 
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