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Autore: Shily    18/11/2014    4 recensioni
Si sorridono, per un attimo dimentichi del finto battibecco che li vedeva protagonisti, guardandosi negli occhi con un affetto a cui nessuno dei due sa ancora dare un nome.
[...]
Si stringe nel mantello, voltandosi verso il ragazzo alla sua sinistra: “Perché mi hai portata qui?”
“Volevo mostrarti questo” le sfiora le dita con le sue, continuando a guardare di fronte a sé la neve che cade, dipingendo di bianco il parco di Hogwarts.
“La neve?” è sorpresa, Lily
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Dieci centimetri 

“James, dammelo subito, non è divertente!”
Le mani sui fianchi, lo sguardo furente e le guance chiazzate di rosso che fanno risaltare le lentiggini, Lily Evans, dall’alto del suo metro e cinquantaquattro – e non cinquantasei come ci tiene sempre a precisare lei, fissa il ragazzo di fronte a sé con sguardo furente mentre, braccio in alto e sorriso vittorioso, lui le impedisce di riprendersi il libro che stava leggendo.
“Perché non te lo riprendi da sola, se lo rivuoi così tanto?” un luccichio divertito gli attraversa gli occhi mentre le labbra della ragazza tremano pericolosamente, pronte ad aprirsi per urlargli contro.
“Lo farei, se non fosse che il tuo amico ha molto gentilmente preso in prestito la mia bacchetta” e dicendo questo lancia uno sguardo altrettanto irritato a un Sirius Black disteso sul divano che, per l’appunto, gioca con la sua bacchetta, facendole un occhiolino e un sorriso smagliante.
“Ti verrà ridata a tempo debito, Lily–bella, non ti preoccupare”
“Non sarò io che dovrò preoccuparmi una volta riavuta in dietro la mia bacchetta, Sirius–bello” risponde con lo stesso tono, Lily, non riuscendo però a nascondere un sorriso divertito che non sfugge a James.
 
Nove centimetri
 
Inclina leggermente la testa, James, osservandola mentre fa una linguaccia a Sirius, sempre più divertito, e un sbuffo esasperato – che ora sa essere finto – a Remus, che li guarda con un sorriso appena accennato, felice di vederli così spensierati – i suoi amici, la sua famiglia.
E tutti e due i ragazzi, forse nello stesso momento, ricordano quando, neanche molto tempo prima, simili teatrini non vedevano partecipe la ragazza o, se la vedevano coinvolta, finivano con dei punti sottratti alla loro casa e qualche insulto.
Ma adesso non è più così. Adesso è diverso, Lily è divertita da questo loro scherzare, sta al gioco e James, finalmente completo, non perde occasione per stuzzicarla, scherzare o semplicemente parlare con lei. Tutto per vedere quel sorriso finalmente rivolto a lui.
“James, mi hai perso il segno!” esclama, sbuffando una risata, Lily, catturando l’attenzione di lui verso un foglietto caduto ai suoi piedi.
Sorride, James, con lo stesso sorriso di un bambino colto con le dita nella marmellata dalla mamma, e si passa una mano tra i capelli.
 
Otto centimetri
 
“Chiedo immensamente scusa, mia amabile e incantevole amica” bonario, malandrino, James non cambia mai.
Ha, nelle sue parole e nei suoi movimenti, lo stesso comportamento spensierato di quando aveva undici anni – magari, solo un po’ più moderato.
Quel comportamento tipico di chi guarda alla vita con un sorriso e non si fa abbattere da niente.
Quel comportamento che superficialmente sembra da bambino, ma che è quello di chi combatte e non si arrende, continuando ad amare la vita e a farla amare.
“Sono sicura che ti dispiaccia” ironica, pronta, Lily non si fa mettere nell’angolo e risponde con un sorriso, mentre trattiene una risata.
“Dopo lo ritrovo, promesso” si sorridono, per un attimo dimentichi del finto battibecco che li vedeva protagonisti, guardandosi negli occhi con un affetto a cui nessuno dei due sa ancora dare un nome.
 
Sette centimetri
 
“Te lo ritrovo”, ripete, “Però tu, prima, devi venire con me”
“E’ un ricatto?”
Scuote la testa James, facendo muovere i capelli, già di per sé stravolti, e facendo pericolosamente ondeggiare gli occhiali, che rischiano di cadergli dal naso – glielo dice sempre, Lily, che sono troppo larghi e deve stringerli, ma lui ogni volta liquida la questione con uno sbuffo e un gesto veloce della mano.
“Lo definirei più un compromesso”
“Un compromesso dove tu, assolutamente indesiderato,” – e nel dire questo gli sorride, a conferma che è tutto uno scherzo e che nelle sue parole, ormai, non c’è più serietà o desiderio di ferirlo – “occupi quasi tutta la poltrona dove io, vittima della tua noia, sono comodamente seduta a leggere il mio libro, tuo ostaggio che non mi ridarai se non verrò con te, per seguirti in non so quale idea folle hai in mente?”
Annuisce muovendo freneticamente la testa, James, avendo come riflesso Sirius, sempre più partecipe e divertito.
 
Sei centimetri
 
“Non è niente di illegale, posso darti la mia parola” poi, però, sembra pensarci su e continua: “O meglio, non è niente di illegale se andiamo adesso”
Spalanca gli occhi, Lily, sempre più sorpresa dalla non curanza che il ragazzo mette nelle parole: “James, ma dove vuoi andare?”
“Fuori!” e lo dice con una tale semplicità che lei, per un momento, si chiede se è l’unica a trovare la cosa assurda, poi però incontra lo sguardo stranito di Remus che riflette il suo e capisce che no, non è lei il problema e che sì, James ha detto una cosa assurda.
Ma, soprattutto, dal sorriso che si scambiano lui e Sirius, capisce che il ragazzo è serio e non sta assolutamente scherzando.
“Ma si gela, fuori. Nevica!” si rivolge, poi, a un comprensivo Peter che, ai piedi della poltrona dove è seduto l’amico, le sorride impacciato con l’aria di sapere cosa sta provando, con l’aria di chi ci è già passato e non intende rivivere l’entusiasmante avventura.
 
Cinque centimetri
 
“Che vuoi che sia, un po’ di neve, un po’ di vento. Non sarà certo questo a fermare un Grifondoro” sorride smagliante, allargando le braccia, rivolto alla finestra, come ad abbracciare quel po’ di vento e po’ neve, dimentiche del libro che teneva in alto per non far arrivare la ragazza, che è comunque troppo presa dalla conversazione per pensare che il motivo della loro discussione e finalmente a portata d’altezza.
“E poi tra poco c’è il coprifuoco e non so te, ma io non ho voglia di passare il fine settimana in punizione solo per andare a prendermi un raffreddore – se ci va bene”
“Motivo per cui è bene che tu ti muova, così rientriamo in tempo per il coprifuoco” risponde ovvio e poi, come se lei avesse detto una grande sciocchezza, la corregge: “E non esci mica per niente, esci per stare un po’ in mia compagnia – il che vale una punizione e anche un raffreddore”, trovando a sostegno delle sue parole un convintissimo Sirius.
 
Quattro centimetri
 
Sposta gli occhi verso la finestra, Lily, vedendo la neve scendere in mille direzioni a causa del vento, per poi rivolgersi di nuovo al ragazzo di fronte a sé.
Saltella da un piede all’altro, James, impaziente e speranzoso, e le ricorda tanto un bambino.
Un bambino che, la mattina di natale, aspetta il suo regalo dopo averci pensato tutta la notte.
Chiude per un attimo gli occhi, per poi riaprirli e incontrare lo sguardo di Remus, sorridente e con uno strano luccichio negli occhi – e capisce che ha perso anche il suo appoggio, così come quello di Peter che, insieme a Sirius, ride divertito, incitandola ad accettare.
“Hai da poco avuto la febbre” gli ricorda, senza riuscire a nascondere la preoccupazione nel tono premuroso della voce, causando involontariamente una morsa allo stomaco di James.
“Non ti preoccupare, ora sto bene”  e così come è stata involontaria la sensazione di calore che le sue parole gli hanno dato, è involontaria anche la dolcezza che ci mette nel rassicurarla e nel sorriderle – causando un finto conato di vomito da parte di Sirius, un sorriso contagioso da Remus e una risatina da Peter.
 
Tre centimetri
 
“Non accetti un no, insomma”
“Assolutamente” si passa una mano tra i capelli che gli ricadono davanti agli occhi, James,  mentre la morsa allo stomaco si fa più forte e il cuore inizia a battere più forte.
Gli sistema gli occhiali sul naso, Lily, alzandosi sulle punte – un po’ più di leggermente, come avrebbe invece poi sottolineato lei in seguito – ignorando i tre che, seduti sulle poltrone, ascoltano il loro scambio di battute interessati, seguendo con la testa la voce di chi prende la parola. Proprio in quel momento, infatti, Sirius aveva provato ad aprire la bocca, per parlare e intromettersi come suo solito, venendo però fermato da una gomitata, particolarmente forte, da parte di Remus e uno “schh” di Peter, che li intimava al silenzio, sperando non decidessero di litigare proprio in quel momento.
“D’accordo” concede lei, con un sorriso timido e stringendosi leggermente tra le spalle all’urlo di Sirius, Remus e Peter.
Gli si gonfia il petto – lo stomaco, la testa, il cuore, tutto – di felicità a James e, dopo aver lanciato un’occhiata agli amici, butta il libro su un tavolino.
 
Due centimetri

“Sirius” chiama, con un breve cenno della testa, e questi gli lancia una sciarpa verde insieme alla bacchetta di Lily, prontamente afferrati.
Senza distogliere lo sguardo dagli occhi della ragazza neanche per un attimo, infila la bacchetta nel suo mantello, accanto alla sua, e avvicina le mani al collo di lei.
Le scosta i capelli, mettendoci un po’ più tempo del necessario, sfiorandole con le dita il collo scoperto. Con lo stomaco ormai ridotto a una stretta ferrea, le mette la sciarpa cercando di coprirla il più possibile.
Arrossisce, Lily, mentre porta le mani su quelle di James per aiutarlo a sistemare la sciarpa e abbassa la testa, sopraffatta da quella sensazione di benessere e familiarità che la sua vicinanza le da.
Le scosta i capelli dal viso, intenerito, James, mentre Peter e Remus distolgono lo sguardo, spettatori casuali di quel attimo tanto silenzioso quanto carico di emozione, costringendo Sirius a fare lo stesso.
 
Un centimetro
 
“Allora, andiamo?” sussurra Lily, senza però muoversi o dare l’impressione di volerlo fare.
“Sì, andiamo. Sei…”, abbassa la voce James, sempre più avvolto da quell’alone che li ha circondati, “Sei ben coperta?”
Gli sorride, gli si avvicina, lo sfiora con quei suoi modi timidi e un po’ impacciati, mentre sussurra un “sì”così basso che lui ne legge solo il labiale.
Le sistema un’ultima volta la sciarpa, James, prima di far ricadere le braccia e posare la mano sul fianco di lei, sfiorandola, indeciso.
Poi si china e, prima di chiudere gli occhi, ha il tempo di vedere il sorriso sulle sue labbra, così bello e così vero – così suo, in quel momento.
E il resto è nulla, buio. E’ la morsa che lo lascia, forse dopo anni interi, finalmente libero, è Lily che si mette sulle punte per avvicinarsi di più, è il suo cuore che impazzisce.
Sono le sue labbra che si avvicinano a quelle di lei, che si uniscono per una frazione di secondo prima di staccarsi e piegarsi in un sorriso – in futuro, Sirius e Remus lo avrebbero ricordato come il sorriso dell’amore di James per Lily e della dolcezza che il ragazzo era capace di mettere nelle cose.
 
Qualche minuto dopo, fuori
 
Si stringe nel mantello, voltandosi verso il ragazzo alla sua sinistra: “Perché mi hai portata qui?”
“Volevo mostrarti questo” le sfiora le dita con le sue, continuando a guardare di fronte a sé la neve che cade, dipingendo di bianco il parco di Hogwarts.
“La neve?” è sorpresa, Lily, le sembra di non capire l’ovvietà che sembra celarsi dietro quel gesto. “La conosco la neve, James” mormora, stupita e segretamente un po’ delusa.
“No, non la neve” scuote la testa, intrecciando le dita con quelle di lei, fredde e così piccole rispetto alle sue, “Volevo mostrarti come anche una stagione triste come l’inverno è capace di creare una meraviglia come questa”.
Si gira a guardarla, mentre lei, con lo il naso arricciato per la confusione e l’espressione interrogativa, aspetta una spiegazione in più.
“Volevo mostrarti come anche nelle cose tristi si può trovare qualcosa per cui essere felici, e se vuoi – se me lo permetti, io sarò quella che ti serve per affrontare questa guerra. Io ci sarò”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note a piè di pagina
Oh acciderbolina, acciderbolina… ma cosa ho scritto? Ma cosa ho pubblico?
Pazzia!
Non riesco ad odiarla del tutto questa… barzelletta?, avendo come protagonista James e Lily e, indirettamente, i Malandrini (sono assolutamente la mia vita e, a costo di cadere nel banale, meriterebbero più spazio – James concorda con me).
Non ho idea di cosa sia e da cosa sia uscita, doveva essere tutt’altro, era nata per concludersi e svolgersi in un altro modo, con un atmosfera diversa e un clima totalmente opposto.
Ma come sempre sono loro che decidono, non io.
Precisazioni inutili?
Allora:
  1. E’ il primo bacio di James e Lily, sebbene non possa essere considerato totalmente così, non lo considero tale così come non lo considerano loro. E’ stato una frazione di secondo, uno sfioramento così veloce e minimo che non è proprio un bacio a tutti gli effetti.
  2. Si, hanno avuto questo pseudo bacio – non bacio in presenza dei Malandrini, ma loro si sono imposti e non se ne volevano andare dalla stanza (no, davvero, ho trovato necessario che ci fossero loro a smorzare un po’).
  3. Quando dico che Sirius e Remus ricorderanno quel sorriso di James escludo volutamente Peter, in quanto sappiamo tutti cosa accadrà in futuro e non penso che si ritroverà a pensare a questo.
  4. Ho cercato di rendere Peter come ci è stato mostrato, partecipe ma non rumoroso come Sirius o, seppur in modo molto più discreto, Remus.
paroledicarta
   
 
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