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Autore: Yanothing    18/11/2014    0 recensioni
Tutto questo è nella mia testa, è solo un sogno, nulla è reale, è tutto troppo effimero. La terra crolla sotto i miei piedi, devo tornare a casa, le menzogne di una vita e quel volto, quegli occhi azzurri, di quell'azzurro glaciale. Musica, birra, sigarette, la vita scivola via troppo velocemente, devo correre.
Qual'è la verità? Cosa sono? Chi sono?
Genere: Malinconico, Song-fic, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrienne Nesser Armstrong, Billie J. Armstrong, Jesus of Suburbia, St. Jimmy, Whatsername
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Erano seduti al bancone da ormai quasi due ore, parlavano del più e del meno, scambiandosi di tanto in tanto effusioni che non sfuggirono allo sguardo attento di J. che li guardava da un tavolino in fondo alla sala, e più vedeva Jimmy fare passi avanti, più esultava stringendo il pugno sotto il tavolo.
“Mi sei quasi mancato in questi giorni..”
“Quasi?..”
“Si.. Quasi..” Jimmy vide quei due grandi occhi azzurri, che questa volta erano realmente di fronte a lui, avvicinarsi lentamente, sempre di più, a pochi millimetri, riusciva a scorgerne ogni sfumatura, ogni sfaccettatura, se si concentrava abbastanza perfino i minuscoli capillari che sferzavano il bianco, i nasi dei due si sfiorarono e le labbra dei due erano talmente vicine che fremevano già per il desiderio, Jimmy le mise una mano sul ginocchio, cercando di essere più cauto possibile, lei gli sorrise e questo lo incoraggiò, non solo ad avvicinare il viso al suo finché non sentì le sue labbra toccare leggermente quelle di lei, ma anche a stringerle delicatamente la mano che teneva sulla sua coscia.
“Vieni con me..” Jimmy si alzò, porgendole la mano che lei prese, si alzò anche lei e insieme uscirono dall'angusto locale che ormai si era riempito di gente.
Uscirono e Jimmy la guidò proprio sul retro del locale, in una stradina abbastanza tranquilla per continuare quello che avevano lasciato in sospeso davanti a troppi occhi indiscreti, ma lei lo fermò tirandolo leggermente dal polso.
“Non qui..può uscire chiunque dal retro..”
“Voglio solo le tue labbra.. Una seconda volta.. Come quella prima sera..” lei quasi sorrise, lasciandosi incantare per un attimo dalle parole del ragazzo, ma tornò subito sulle sue, riassumendo quell'aria quasi altezzosa di cui Jimmy pareva essersi innamorato.
La prese dai fianchi dopo essersi poggiato con la schiena al muro del Lighthouse, ignorando le proteste della ragazza, l'avvicinò a se e a lei scappò un risolino, le accarezzava i fianchi morbidi, perfetti secondo il suo parere, i due cominciarono a mangiare la distanza tra di loro avvicinandosi sempre di più, cancellando, millimetro dopo millimetro, l'aria che li separava, finché le loro labbra non furono nuovamente abbastanza vicine da toccarsi leggermente, Jimmy passò una mano dal fianco della ragazza alla sua nuca, intrecciando i capelli tra i ricci neri, il contatto tra le labbra dei due divenne costante, finché lei, stufa dell'attesa, prese l'iniziativa e dischiuse le carnose labbra rosee, lasciando spazio alla lingua di Jimmy di venire in contro alla sua, così si baciarono, come quella prima sera, con la stessa passione, con gli stessi desideri di spingersi oltre quel caldo bacio alla luce di un lampione.
Qualche secondo dopo Jimmy sentì la mano della ragazza scivolare sul suo inguine, soffermandosi sul cavallo dei suoi pantaloni, curiosa di scoprire cosa nascondesse quella stoffa nera, a quel gesto non resistette e dopo averle morso il labbro, due volte di seguito, le prese la mano, bloccando quelle che stavano diventando delle quasi fastidiose carezze, e incrociò le dita.
“Facciamolo per bene..” le sorrise e senza nemmeno darle il tempo di rispondere decise di avviarsi verso la strada di ritorno al suo albergo.
Raggiunsero una fermata dell'autobus e aspettarono pazientemente quello che li avrebbe portati all'albergo, per risparmiare tempo che entrambi sapevano essere prezioso, in quel frangente, mentre erano seduti su una logora panchina leggermente bagnata per via dell'umidità della sera, lasciarono che la passione li travolgesse di nuovo, ricominciando a baciarsi, lasciando che i propri corpi si riempissero di desiderio, carezzando a vicenda le poche parti scoperte dei loro corpi, braccia, guance, lui perfino le cosce di lei, ma ben presto furono costretti ad interrompere per l'ennesima volta quella danza sontuosa:
L'autobus si fermò davanti la fermata e i due si affrettarono a salire, nonostante la tarda ora della sera tutti i posti erano occupati e i due restarono in piedi. Jimmy allungò un braccio e si aggrappò al poggiamano logoro, mentre lei si aggrappò a lui, reggendosi al suo braccio, il tragitto fu abbastanza breve e dopo qualche minuto l'autobus si fermò di fronte la fermata vicino l'albergo di Jimmy, così i due scesero e si affrettarono a percorrere gli ultimi metri che li dividevano da un posto tranquillo.
Raggiunto l'albergo salirono in camera, e appena fuori dalla porta le loro labbra tornarono a fremere, desiderare, toccarsi, mentre Jimmy indietreggiava nella stanza dopo essersi chiuso la porta alle spalle, poggiò le mani sui fianchi leggermente accentuati della ragazza e li carezzò, alzandole lentamente la maglietta, scoprendo la sua pelle candida, lei lo fermò, prendendogli entrambi i polsi, lo guardò negli occhi e gli fece cenno di stendersi a letto, lui, come un serpente ipnotizzato da un incantatore si stese senza batter ciglio, lasciando il gioco in mano alla ragazza.
“Mi piaci..”
“Non sprecare fiato, ne avrai bisogno questa notte..” rise lei mentre si metteva a cavalcioni su Jimmy, lo guardò con un ghigno beffardo sul viso, si sfilò la maglietta lasciando scoperto il seno prosperoso, lui la guardò con desiderio crescente, gli bastò così poco per risvegliare quell'istinto che da un paio di settimane aveva tenuto a bada, gli bastò la vista del seno, solo quello, ma l'uomo, ingordo per natura, desidera di più, Jimmy voleva averla per se, quella notte e le altre mille a seguire, voleva carezzare ogni angolo della sua pelle, desideroso di scoprire ogni millimetro quadrato di quell'epidermide pallida.
Mentre i pensieri di Jimmy vagavano svegliando in lui una passione tutta nuova, le mani della ragazza armeggiavano con la cinghia della sua cintura borchiata, della quale si liberò pochi istanti dopo. Tra le loro labbra c'era un tocco continuo e focoso che si ripercuoteva su tutto il corpo di entrambi, liberando scariche di adrenalina ed eccitazione ad ogni minuto che passavano intenti a liberarsi dell'inutile stoffa che intralciava la coronazione di una passione carnale che li aveva incendiati fin dal primo istante in cui si guardarono negli occhi.
“Ti ho aspettata così a lungo..”
“Parli troppo sai?..” cominciò a scendere le dita affusolate sull'inguine di Jimmy, percorrendo lentamente il suo petto e successivamente il suo ventre, non staccava gli occhi dai suoi, volendosi godere ogni reazione del ragazzo, un brivido gli percorse la schiena quando i polpastrelli di lei giunsero nel punto più delicato del suo corpo e finalmente anche Jimmy si decise a fare la prima mossa, carezzandole e palpandole i seni.
Sembrava quasi un dilettante, un ragazzino alle prime armi, era imbambolato dalla visione di quel corpo perfetto sopra di lui, era completamente in estasi, mentre lei, lei era la donna più passionale che avesse mai conosciuto.
Continuarono a stuzzicarsi a vicenda, lei prevaricava sul corpo esile di Jimmy, completamente abbandonato al suo volere, l'aveva rapito, l'aveva in pugno e non sembrava intenzionata a demordere, così andò avanti per qualche minuto, mentre il sudore cominciava ad imperlare le loro fronti e il respiro di entrambi si faceva lento ed irregolare, così come il battito cardiaco, che però, al contrario del respiro, accelerava, e accelerava, e accelerava sempre di più, continuavano a danzare quella danza instancabile, finché la passione non li travolse del tutto, lasciando che il corpo dell'uno si abbandonasse al corpo dell'altra, tra movimenti di bacino lenti ed eleganti e colpi più decisi e frastornanti.
Così i minuti passarono, mentre i due si avvicinavano sempre di più all'apice della loro passione, lasciandosene completamente inondare.
Si ridussero ad essere due corpi deboli e sudati stesi l'uno di fianco all'altro, a guardare il soffitto bianco e anonimo della camera 306, mentre le luci della città si spegnevano e così anche le abat-jour sui comodini delle altre camere.
Jimmy fece strisciare una mano tra le lenzuola, alla ricerca della mano di lei, la strinse, incrociando le dita, lasciandosi scappare un sorriso soddisfatto, si sentiva come se la vita fosse ricominciata veramente, come se stesse scrivendo un nuovo capitolo di quell'avventura che sembrava avergli portato solo tanti guai, ma ora era lì, su un materasso scricchiolante, al fianco della ragazza che amava, con una vita di delusioni alle spalle e una vita di sogni e speranze davanti, e tutto questo grazie a J.
Fu proprio quando il pensiero di Jimmy si soffermò sulla figura misteriosa dell'amico che ricordò cosa doveva fare, cosa sarebbe servito per permettergli di passare tutta la sua vita in compagnia di lei. Le lasciò la mano, delicatamente, mettendosi poi seduto sul bordo del letto, tutto d'un tratto si sentiva combattuto e cominciò a chiedersi se era proprio necessario farle attraversare la soglia del nuovo mondo, quasi come la volesse proteggere.
“Che fai Jimmy?” la ragazza aprì gli occhi e rivolse lo sguardo alla figura ricurva del ragazzo.
“Nulla, fa caldo distesi non trovi?..” deglutì a fatica, un peso alla bocca dello stomaco stava cominciando a tormentarlo.
“No, si sta bene! Dai torna a letto..” Jimmy come rapito dalle sue parole indietreggiò tornando vicino a lei, poggiando la schiena alla spalliera del letto e guardando dritto di fronte a se.
“Contenta?..”
“Abbastanza..” sorrise lei poggiando la testa sulle sue cosce e alzando lo sguardo verso lui “..sicuro di stare bene? Sei più pallido di quanto tu non sia di solito..”
Jimmy senza aggiungere altro lasciò che lentamente la testa della ragazza ricadesse sul letto e si avvicinò alla sedia dove aveva appoggiato i suoi pantaloni, li prese dandogli una sistemata e cercò qualcosa nelle tasche, sapeva che non sarebbe mai riuscito ad arrivare fino in fondo, ma sperava che la sua idea bastasse.
“Che cerchi?” cercò di sbirciare curiosa.
“Penso sia ottimo per un post sesso coi fiocchi..” si girò di nuovo verso di lei e le mostrò la bustina contenente quell'invitante e sottilissima polvere bianca, le sorrise beffardo, di punto in bianco aveva acquisito una sicurezza che fino a qualche minuto prima non avrebbe mai detto far parte di se, si accese una scintilla nei suoi occhi cristallini che cancellò ogni traccia del Jimmy spaesato, le vene del collo gli si gonfiarono leggermente e il respiro si fece pacato, il tempo sembrava essere rimasto in sospeso tra loro e quella bustina di pura eroina.

  
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