Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: UsaSama    28/10/2008    2 recensioni
Per Harry Potter il giorno di Halloween sembra un giorno felice, poiché la festa delle streghe e dei maghi. Tuttavia, dentro di se, prova anche dolore per qualcosa che potrete scoprire qui dentro. (Spero non ci sia già un racconto simile al mio, se è in questo caso, chiedo scusa).
Genere: Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il giorno 31 ottobre per i maghi e le streghe è il giorno più bello che ci sia. Tutti festeggiano in quel di Hogwarts, tutti sono allegri e spensierati, tant’è che a volte capita di dimenticarsi di fare i compiti.
Almeno: tutti i maghi e le streghe, dagl’undici anni in su o anche in giù, si divertono… Tutti tranne uno che pare molto distante. Capelli neri scompigliati nascondono mille pensieri che nemmeno noi possiamo raggiungere, occhiali grandi per distinguere meglio le forme con occhi smeraldini osservano il brusio che si sta ampliando nella Sala Grande al suo retro. Sembra felice, Harry Potter, di quella festa che prima d’ora gli aveva dato solo tristezze. Per una volta nella sua vita, la festa di Halloween non era una festa triste, anche se infondo, per lui, lo è.
Davanti a se, c’è un ragazzo con i capelli focosi, lentiggini e occhi castani: Ron Weasley, il migliore amico di Harry, discute animatamente sulla festa attualmente in corso, facendo battute scherzose alla quale il ragazzo ride felice; felice di avere trovato un ragazzo che almeno lo sappia far ridere. Un’altra ragazza è aldilà della schiena dell’amico, la fidanzata di lui, la bella Hermione Granger: capelli mossi neri e spesso sorridente. Bacia la spalla dell’amico e ride anche lei di gusto a quella battuta sui fantasmi che poco fa l’amico aveva pronunciato.
Dalla parte opposta della sala, gli occhi verdi si fanno largo tra la folla per vedere il ragazzo che meno gli piaceva in quella scuola: capelli biondi da bravo figlio di papà e viso appuntito, Draco Malfoy osserva la scena con profonda invidia, si è sempre saputo che a lui piacesse la Granger, tuttavia continuava ad insultarla pesantemente, prendendola di mira per il sangue non puro di mago. Sorride compiaciuto a quell’immagine e poi ritorna sulla ragazza che sta parlando, come di consueto, della festa di Halloween. Anche lei sembra molto felice per quella festa.
Gli occhi smeraldini di Harry si posano poi sulla rossa che è poco più in là di lui: la sua fidanzata Ginny Weasley, della quale ha una cotta pazzesca e anche lei, sin dal primo momento, ha avuto un colpo di fulmine. Ella gli sorride, si alza e viene verso di lui, baciandolo sulle labbra carnose come rose. Staccata da quel bacio appassionato, e auguratogli un buon Halloween, ritorna al suo posto accanto alla Brown .
Il ragazzo moro si alza dicendo che ha sonno e che va a letto. Gli amici lo guardano un po’ sconcertati, perché durante tutti i 31 ottobre faceva sempre così e sempre verso quell’ora. Tuttavia, lo salutano come se si fosse appena svegliato.
Sale le scale che portano alla torre di Grifondoro, la sua casa. Arrivato davanti alla Signora Grassa, colei che fa da guardia al dormitorio, pronuncia la parola d’ordine Patronus e entra. Davanti a lui, un caldo fuoco rosso acceso, dei divani liberi e dei tavoli dove poter fare i compiti. In questo momento è vuota quella sala dove solitamente c’è un gran caos per via dei gemelli Weasley, Fred e George che si cimentano a far esplodere qualunque cosa.
Sale di corsa le scale verso le camere maschili e chiude la porta alle sue spalle, dirigendosi verso il suo letto. Estrae dal baule un album di foto e alcuni fogli di pergamena e anche due boccette vecchie di profumo. Li prende in consegna e li porta giù nella Sala Comune di Grifondoro. Il fuoco ancora scoppietta allegro.
Lentamente, apre l’album di fotografie che ritrae sua madre e suo padre: durante tutti gli anni a Hogwarts, prima del matrimonio e durante il matrimonio con il figlio Harry, ovvero lui, in braccio ai suoi genitori. Li osserva con tristezza: perché proprio nella festa delle streghe e dei maghi dovevano venire uccisi da quel verme di Voldemort? Quest’ultimo li aveva uccisi nella stessa sera di quattordici anni fa, e intanto lui si continuava a maledire per nulla. Osserva ancora le foto, lasciandosi sfuggire quale lacrime su quegl’unici ricordi che ha di loro. Queste poche lacrime si trasformano in un vero e proprio pianto. Vorrebbe averli lì con lui, vorrebbe stringerli, vorrebbe vivere con loro ogni istante che manca della sua vita. Anche uccidere Voldemort sarebbe stata una bella soddisfazione: l’unica cosa è che non risolve il problema.
Finito di osservare l’album di fotografie, lo appoggia di fianco e comincia a leggersi le lettere che Sirius Black, il suo padrino e il migliore amico del padre, gli aveva dato per conservarle. La prima lettera che legge ha una calligrafia morbida e decisa, quella di sua madre. Così come anche la seconda e la terza. Tutte queste parlavano di Harry e della sua crescita, solo queste lettere gli fanno tirare un sorriso. Poi passa a quelle del padre, anche lì sono tre, tuttavia hanno una calligrafia decisamente più appuntita e meno morbida rispetto a quella della madre. Finito di leggerle, le appoggia sul tavolo innanzi a se e prende i due profumi: uno è chiaramente femminile, l’altro e chiaramente maschile. Strappa due strisce di fogli di pergamena e ne spruzza su un po’: è quello l’odore che avevano addosso i genitori, anche quando stavano per morire.
Scoppia in lacrime, il povero Harry, sentendo quell’odore tanto familiare, poiché l’aveva avvertito quando aveva avuto un anno o poco meno. Vorrebbe sentire ancora quegli odori, vorrebbe essere di nuovo abbracciato dalla madre e dal padre, vorrebbe semplicemente essere come Hermione o Ron o anche Dudley che almeno hanno i genitori.
Si sdraia sul divano, tendendosi appresso le strisce di pergamena imbevute di profumo dei suoi genitori. Lentamente smette di piangere, chiude gli occhi e si addormenta tranquillamente, come se fosse ancora cullato da sua madre in quel divano.
Senza che lui se ne accorge, entra Ginny, la quale, vedendo Harry steso sul divano e vedendo le fotografie e le pergamene, capì subito che aveva pianto e che ha bisogno di affetto. Si spruzza un po’ di profumo della madre addosso, solleva delicatamente la testa di Harry dal poggia-gomito, e poi si siede, appoggiando la testa di lui sulle sue gambe e cominciando ad accarezzargli dolcemente la testa.
In quel momento, Harry sta sognando la madre che lo accarezza, credendo sia lei che lo coccola così delicatamente.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: UsaSama