-Osserva- dissi indicando i tagli, non so come mi sia venuta questa idea del tutto folle di mostrargli il mio passato,ma lui si è fidato di me raccontandomi il suo e volevo fare lo stesso, perchè nonostante ci conoscessimo da un giorno, lui è stato il primo ad avvicinarsi a me e a proteggermi. I suoi occhi vedendo i miei tagli divennero leggermente umidi, una cosa che non sopportavo era la compassione, odiavo far pena alle persone. -Benny...da quanto tempo?- mi chiese con voce calma. -Ormai da quattro anni, da quando mia madre è morta a causa del parto, mio fratello mi ha sempre accusata di essere la causa dei suoi problemi, la ragione per cui nostra madre è morta.- un singhiozzo interruppe la frase. -Io allora iniziai a tagliarmi, mi odiavo per aver distrutto la nostra famiglia, mi odiavo perchè mia madre è morta a causa mia, oggi mi sono tagliata, volevo farla finita una volta per tutte e svení, mio fratello mi trovò in bagno ricoperta di sangue e mi portò all'ospedale, quando mi svegliai disse,piangendo, di essere stato un coglione e di amarmi, voleva ricominciare da capo con me, io in fondo gli voglio bene, è l'unica persona che mi sia rimasta della mia famiglia cosí lo perdonai- conclusi la frase tirando su col naso, ormai le mie guance erano completamente rigate dalle lacrime. -Ma poi ho incontrato te- confidai al ragazzo affianco a me, ero riuscita a dirgli quanto ero grata per essersi avvicinato a me. Ashton si girò verso di me sorridendomi e si abbassò le maniche della camicia facendo intravedere il polso marchiato da piccole cicatrici. A quella visione rimasi sconvolta, non potevo credere che proprio Ashton si tagliasse, ma perchè lo faceva? - Ho iniziato a tagliarmi da quando ho conosciuto il compagno di mia madre, lui l'aveva cambiata. Non era piú la dolce madre di una volta, divenne scorbutica, fumava, beveva e mi urlava sempre di essere un fallito e permetteva al suo compagno di picchiarmi e ti giuro Benny, stavo malissimo. Di nascosto mi tagliavo per sfogarmi, l'unica salvezza era la lametta, un giorno ero persino arrivato al punto di ingerire delle pillole,sarebbe finito tutto, la mia sofferenza, mia mamma avrebbe avuto un peso in meno, ma poi pensai ai miei fratelli, erano cosí piccoli e non avevano nessuno oltre me, mi sentii un egoista, cosí decisi di smettere e col tempo le cose si sistemarono.- raccontò Ashton, iniziai a singhiozzare, ci eravamo appena confessati le nostre sofferenze, ci stiamo aiutando senza nemmeno rendercene conto, siamo guerrieri feriti da un mondo che non ci appartiene e insieme scapperemo, vincendo cosí la battaglia. Gli presi il polso e baciai le cicatrici quasi scomparse, lui mi asciugò le lacrime che ormai uscivano senza rendermene conto. Ci guardammo negli occhi e nelle sue iridi verdi vidi delle cicatrici ancora non guarite e spero di essere io quella che le guarirá. -Sai Benny, a volte le cicatrici peggiori non sono quelle nel polso, ma quelle nel cuore e anche se ora sembrano guarite, prima o poi ritorneranno, ma se saremo insieme riusciremo a resistere e voglio dirti che io ci sono.- Continuò Ashton. Rimasi commossa dalle sue parole e forse lui era il mio angelo custode, ogni persona ne ha uno, deve solo trovarlo e io ho trovato il mio. Scoppiai a piangere circondandogli le braccia attorno al busto stringendolo piú forte che potevo, come se avessi paura che se ne fosse andato. - Perchè piangi?- mi chiede. -Perchè ho trovato qualcuno che mi insegnerá a sorridere- risposi stringendolo di piú e restammo cosí su quella panchina per quasi dieci minuti, aspirando il suo profumo,stringendo i suoi capelli, beandomi di quel sorriso cosí simile a quello di un bimbo. Ci rialzammo e ritornammo a casa, durante il traggitto mi strappò piú volte un veloce bacio sulla guancia facendomi arrossire, mi fece ridere e la sua risata era la piú bella che avessi mai visto, arrivati a casa mi trascinò in un angolino e mi prese il polso sorridendo. -Cosa vuoi fare?- chiesi ricambiando il sorriso leggermente incuriosita. Lui prese una penna dalla tasca, ma perchè aveva una penna in tasca? Disegnò una farfalla sulla fasciatura che ricopriva i tagli e sorrisi instintivamente. - Questa sará la nostra promessa- Mi disse strappandomi un bacio nella guancia, il piú bello di sempre. Ci abbracciammo e probabilmente nessuno dei due aveva intenzione di staccarsi e rimanemmo cosí per qualche minuto finchè non mi strinse fino a stranglolarmi. -Ash mi fai male- dissi ridendo. -Come mi hai chiamato?- Mi chiese e io realizzai di averlo chiamato col suo soprannome. -Mi piace- continuò facendomi ridere. -Allora ci vediamo domani Ash- risposi sorridendogli dandogli un bacio nella guancia. -Andiamo a scuola insieme domani?- mi chiese prima di andarsene e io per poco non saltavo in aria per l'entusiasmo. -Certo! Sarebbe bellissimo, ci vediamo domani Ash- risposi e lui si mise a ridere per la mia reazione. Uscí dal giardino e tornò a casa, controllai l'orario erano le 10:30 non ero tornata tardi, sicuramente mio fratello era sveglio. Presi le chiavi di casa ed entrai. -Luke sono a casa!- urlai a mio fratello, trovandolo sul divano metre guardava la televisione. Lui si alzò venendomi incontro sorridendomi. -Com'è andata l'uscita con Ashton?- Heyyyyߘ؊Ecco che Luke l'ha scopertoooo Piccolo favore nelle recenzioni potreste dirmi che ne pensate di come è scritta la storia? Sarebbe molto importante per meߘ͊Abbe ci vediamo al prossimo capitolo❤ baci❤