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Autore: Knuckster    21/11/2014    6 recensioni
Evento Argus. Il fenomeno che ha sradicato dal suolo di Mobius un'intera civilizzazione, che ha intrappolato il Clan di Nocturnus nei meandri di Twilight Cage, che ha sconvolto il mondo come lo si conosceva in maniera del tutto imprevista. Ma è davvero solo questo? Sonic the Hedgehog e i suoi compagni, per la prima volta, si ritrovano ad affrontare forze universali ed eterne molto più grandi di loro. Un gruppo di membri eletti di un pericoloso Cenacolo sta preparando il terreno per l'arrivo della misteriosa entità Argus... ed una cosa è sicura: dopo il suo avvento, nulla sarà più come prima.
Sonic e il suo gruppo hanno davvero quello che ci vuole per fermare questa nuova immortale minaccia?
01/03/2019 - STORIA COMPLETATA. A partire da adesso, ci sarà una revisione completa, capitolo per capitolo, con correzioni al contenuto e al layout, riassunte volta per volta in note a piè pagina. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno seguito questa storia gigantesca per tutti questi cinque anni!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sonic the Hedgehog: A Blue Bolt Saga'
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Legacy of Argus Logo

Questione di scelte (Terza parte)

    Il mattino successivo, Sonic decise che, dato che da quel momento in poi sarebbe stato raro, avrebbe cominciato a godersi appieno ogni singolo momento di tranquillità che riusciva a ritagliarsi. Era ancora presto per rincontrarsi con Tails ed Amy, per attendere notizie da Shadow e Rouge o, persino, per provare di nuovo a ficcare un po’ di buonsenso nella testaccia di Knuckles.

    Aveva raggiunto la spiaggia a ridosso di Emerald Town, il suo luogo preferito di svago, e aveva comprato un Chili Dog gigante, con l’intenzione di balzare sul ramo più robusto della palma più alta e di divorarlo mentre si godeva il panorama. Era buffo quanto gli piacesse bazzicare la spiaggia e osservare il mare nonostante l’acqua fosse la sua debolezza più grande. Ed era ancora più buffo che gli venisse così spontaneo soffermarsi su quei semplici pensieri, quando, in realtà, ce ne sarebbero stati di molto più importanti che avrebbero dovuto occupargli la mente. Solo il giorno prima aveva assistito alla creazione dell’universo e, nei giorni successivi, sarebbe stato il protagonista di una specie di battaglia contro dei nemici molto potenti e temibili.

    Forse avrebbe dovuto pianificare qualche strategia, pensare a cosa sarebbe dovuto essere più opportuno fare. Tuttavia, non ci riusciva proprio, non si era preoccupato fino a quel momento del futuro e non avrebbe neanche cominciato in quel frangente, anche se la situazione era decisamente seria. O forse, più probabilmente, si rendeva inconsciamente conto che difficilmente avrebbe ancora avuto occasione di essere così spensierato, man mano che la faccenda si sarebbe sviluppata, quindi il suo desiderio più profondo era di vivere e assaporare la serenità fin quando sarebbe stato possibile farlo. Sonic non lo sapeva.

    Aveva appena finito di spazzolare via ciò che restava del suo succulento Chili Dog, quando il suo sguardo ricadde su una figura che stava attraversando la spiaggia in ampie falcate. Attese che si facesse più vicina, in modo da capire di chi si trattasse, e quando la riconobbe, seppe immediatamente cosa fare. Piombò con decisione sulla sabbia e affrontò faccia a faccia chi si ritrovò di fronte.

    - Hai intenzione di continuare a perseguitarmi per molto? - domandò a Drake.

    - Non sono qui per battermi, se è quello che temi - rispose lui.

    Aveva un tono sbrigativo e negli occhi che si intravedevano oltre l’elmetto si poteva leggere una sottile preoccupazione.

    - Temere? - replicò Sonic, sprezzante - Calpestare lattine di metallo semoventi è il mio esercizio mattutino preferito… anche se di solito si tratta di robot, ma per te farò un’eccezione -

    Drake fece divampare nel palmo della sua mano destra una fiamma che concentrò in una sfera. Prima che Sonic gli si potesse avventare contro, la scagliò sul manto sabbioso, in modo da tenerlo lontano.

    - Ti ho detto che non voglio combattere! - ripeté il lupo - Dammi ascolto una buona volta -

    - Allora dammi un motivo per cui dovrei farlo. Forse la memoria mi inganna, ma non siete stati tu e i tuoi compari a rapirmi e tenermi legato come un salame giusto ieri? -

    - Lo sai perché lo abbiamo fatto, non fare l’idiota! Anzi, se ci avessi dato ascolto, non sarei qui ad avvertirti adesso -

    - Avvertirmi di cosa? -

    Drake fece una breve pausa, come per volersi assicurare che il suo interlocutore lo stesse davvero ascoltando.

    - Uno dei miei confratelli è stato incaricato di ucciderti e sarà qui da un momento all’altro -

    Sonic non poté nascondere il fatto di essere stato colto di sorpresa. Nell’arco di un solo istante si domandò perché Drake avrebbe dovuto avvertirlo di una cosa del genere e, soprattutto, come avrebbe fatto questo assassino a trovarlo… in fondo, come aveva fatto Drake stesso a sapere dov’era ogni singola volta?

    - Questa è bella! - fu ciò che il riccio ebbe da commentare - Ammesso e non concesso che ti creda, come farebbe a sapere dove mi trovo? -

    - Abbiamo i nostri sistemi per localizzare le persone - spiegò il lupo - Ma non è questo il punto. Sei ancora in tempo per unirti a noi, prima che ti trovi e ti faccia fuori -

    In quel momento, Sonic rimase perplesso. Non capiva a che gioco stesse giocando Drake.

    - Sei davvero convinto che mi fiderei di te? Perché continui ad insistere in questo modo? -

    - Perché credo che, nonostante la tua incredibile cocciutaggine, saresti un elemento prezioso per il Cenacolo. Guarda tutte le imprese che hai compiuto in questi anni, guarda quello che sai fare. E poi, conosco i sistemi di chi è stato incaricato di ucciderti. Sei uno dei guerrieri migliori che abbia mai incontrato. Meriti un combattimento più leale e una fine più onorevole -

    Il riccio blu aggrottò la fronte, incerto se credere o meno a quelle parole. Non credeva alla sincerità di quanto Drake gli stava dicendo, non credeva che, al momento del loro primo incontro, lui avrebbe davvero tratto in salvo quelle persone nell’imbarcazione se Sonic non ci avesse pensato. Non credeva a quella facciata così corretta e rispettosa. Eppure…

    - Perché fai parte del Cenacolo? - domandò di getto, senza pensarci - Se credi davvero nell’onore, perché ti schieri dalla parte di chi sarebbe disposto a tutto? -

    - I miei motivi per far parte del Cenacolo non ti devono interessare. Ciò che conta è che tu capisca… devi capire che la cosa più giusta da fare è mettere le tue abilità al servizio dello scopo per cui ti sono state donate. E’ il nostro principio, il nostro obiettivo -

    - Allora lascia che sia io a farti capire un paio di cose - ribatté Sonic, serio e deciso - Non so se la mia velocità mi sia stata concessa da qualche santone interstellare o, semplicemente, ci sono nato così. E non mi interessa saperlo. Quello che conta non è ciò per cui ti sono state date le tue forze, ma è quello per cui tu decidi di usarle. E io ho deciso di usarle per non obbedire mai a nessuno, per fare sempre la cosa giusta quando ce n’è bisogno… e vuoi sapere qual è la cosa giusta in questo momento, amico? Fare in modo che dei pazzi megalomani non torcano neanche un capello a persone che non hanno nulla a che fare con il loro fanatismo malato -

    - Fanatismo malato? - ripeté Drake, furibondo - E’ così che giustifichi da dove veniamo? Quello che siamo? -

    - Io sono quello che decido di essere. Se tu hai deciso di farti comandare a bacchetta e di essere complice di ogni tipo di crimine, fai pure. Ma non aspettarti che io ne faccia parte e che, soprattutto, non prenda a calci ogni centimetro del tuo sedere in armatura per fermarti -

    A queste parole, Drake non trovò risposta. Chinò leggermente la testa e si chiuse in uno strano mutismo, come se tutte le sue convinzioni fossero state abbattute con la stessa facilità con cui si abbatte un castello di carte. Sonic, però, non voleva cascarci. Era ancora convinto che si potesse trattare di un trucco, anche se non poteva fare a meno di credere, almeno in minima parte, a quello che aveva ascoltato. Sembrava così sinceramente convinto di quello che andava predicando, eppure era l’unico, tra tutti i membri del Cenacolo che aveva conosciuto, che, nonostante il loro antagonismo, gli avesse dimostrato una qualche forma di rispetto. Non aveva mai ricorso a mezzucci come Getara o a crudele violenza come Seth per affrontarlo. Si era sempre contrapposto a lui in maniera leale e corretta, sia ideologicamente che fisicamente. Il suo scopo non sembrava mai essere stato quello di fargli del male, ma piuttosto di misurarsi con lui, di convincerlo sinceramente a condividere il suo punto di vista.

    - Tempo fa ho conosciuto una persona - raccontò Sonic, ancora una volta senza pensarci - Era stata creata con lo scopo di essere la forma di vita perfetta. Shadow era convinto che il suo unico obiettivo fosse di compiere una vendetta, perché era per quello che era stato perfezionato. Eppure ha deciso di cambiare, di utilizzare le sue capacità per fare ciò che riteneva più giusto. E se non lo avesse fatto, a quest’ora forse tutto il pianeta sarebbe stato distrutto. E’ questo a cui stai andando incontro anche tu -

    Drake guardò Sonic dritto negli occhi.

    - Le tue parole hanno senso, è inutile negarlo -

    Proprio nel momento in cui sul volto del riccio cominciò ad allargarsi un sorriso sincero, avvertì una forte fitta al fianco destro e si sentì sbalzare fino a finire con la faccia nella sabbia. Si sollevò, ancora stordito, e sputacchiò qualche granello, scuotendo anche la testa per cercare di riprendersi in fretta. Chi, o cosa, lo aveva colpito era stato così mostruosamente veloce da non dargli neanche il tempo di reagire.

    Si voltò con aria combattiva e i suoi occhi si spalancarono in tutto il loro stupore nel trovarsi di fronte all’ultima persona che avrebbero mai pensato di poter vedere.

    - Zephir? -

    La riccia azzurra contemplava Sonic con un misto di soddisfazione e divertimento. Era molto più cresciuta rispetto all’ultima volta in cui Sonic l’aveva vista. I suoi aculei erano anche molto più lunghi e il completo in pelle che indossava metteva in evidenza delle curve che, tempo prima, non erano neanche accennate.

    - Devo dire che fa piacere essere ricordati - commentò lei - Specie da uno come te, Sonic -

    Dopodiché, la ragazza si rivolse a Drake.

    - Non penso che a Seth farà piacere sapere che ti trovavi qui ad interferire con il mio compito. Che cosa gli racconterai? -

    Il lupo in armatura gonfiò il petto per darsi un’aria fiera e decisa.

    - Le cose come stanno. Sai che non mento mai -

    - E allora cosa ci fai ancora qui? - fu la secca replica - Fatti da parte e lasciami terminare l’incarico -

    Drake guardò prima lei, poi Sonic. Quindi, dopo pochi secondi, fece un passo indietro silenziosamente.

    - Saresti tu quella che dovrebbe farmi fuori? - domandò Sonic, tentando di mostrarsi impassibile quanto più poteva - Da quando frequenti questi giri loschi? -

    - Ne sono cambiate di cose da quando eravamo piccoli, Sonic. Non hai neanche idea di quante -

    - Ah, sì? Perché non me ne dici una? -

    - Bé, ad esempio… adesso so fare questo! -

    Zephir colse Sonic totalmente alla sprovvista. Si mosse ad una velocità sorprendente, lasciandosi alla spalle una specie di alone azzurrino, e colpì Sonic con un forte schiaffo. Poi, il riccio se la ritrovò alle spalle e si sentì spingere in avanti con la pianta del piede. Totalmente sbilanciato, non poté evitare di essere colpito da una ginocchiata in fronte dalla velocissima Zephir, spuntata all’improvvisto di nuovo di fronte a lui.

    Sonic barcollò per un momento e, per mettersi a distanza di sicurezza, fece un rapido salto all’indietro. C’era molto su cui riflettere, ma non aveva il tempo di farlo.

    - Questa è nuova! - commentò - Quando giocavamo alla corsa da bambini non mi sembravi così veloce -

    - Non si tratta di semplice velocità, ma di qualcosa di più. Non vorrai certo che mi paragoni a te, vero? -

    Sonic sorrise con aria di sfida. Era perplesso e vagamente preoccupato dentro di sé, ma non l’avrebbe mai e poi mai dato a vedere. Zephir ricambiava il suo sguardo con la stessa espressione decisa.

    - Ho qualche possibilità che tu mi risponda se ti chiedessi perché diavolo stai cercando di farmi la pelle? -

    - Non nell’immediato - disse la ragazza, estraendo i due pugnali che teneva nei foderi appesi ai fianchi - Prima avrei voglia di divertirmi un po’ -

    Zephir si avventò nuovamente su Sonic, ma questa volta lui era pronto. Sfoggiò tutta la sua impareggiabile velocità correndo in circolo con la speranza di prendere la sua avversaria alle spalle. Il tentativo non andò in porto, perché lei riuscì inspiegabilmente a tornare rapidamente sui suoi passi e ad attaccare Sonic con le sue lame. Il riccio si protesse con le braccia e frenò giusto in tempo per evitare la stoccata.

    Lo scontro proseguì in una girandola di colpi a velocità pazzesca. Drake rimase fermo al suo posto, ad osservare due macchie di colore, una blu e una azzurra, saettare da una parte all’altra della spiaggia, più veloci di quanto potessero fare i suoi occhi. Si scontravano a mezz’aria e rasoterra, sollevando polveroni sabbiosi che rendevano i loro movimenti ancora più difficili da seguire.

    A un certo punto, Sonic si fiondò come un proiettile verso l’avversaria, appallottolato in azione rotante, ma Zephir riuscì ad intercettarlo e a respingerlo con un calcio poderoso. Sonic si schiantò contro il tronco di una palma e riuscì a malapena a rimettersi in piedi prima di ritrovarsi ad un centimetro di distanza dalla riccia. Piantò uno dei coltelli nel legno dell’albero, ad un pelo di distanza dal viso di Sonic, come crudele intimidazione. 

    - Non sei più il primo della classe, Maurice - sussurrò lei malignamente.

    I momenti successivi si svolsero con una rapidità eccessiva persino per Sonic. Avvertì un forte calore poco distante da lui e sentì Zephir gemere improvvisamente di dolore. La riccia si spostò rapidamente e Sonic poté individuare con la coda dell’occhio un fascio di fiamme incandescenti alle sue spalle. Quando si guardò intorno per realizzare cosa fosse successo, individuò Zephir che si sfiorava una bruciatura sull’omero sinistro, digrignando i denti per soffocare il dolore.

    Sonic non riusciva a credere che Drake lo avesse tratto in salvo, ma si sarebbe ben presto reso conto che le sorprese, per quella giornata, non erano ancora finite. Il lupo non aveva mosso un dito, dato che era rimasto perfettamente fermo al suo posto. Chi era intervenuto era anche la prima persona che, quella mattina, Sonic era ben lieto di vedere.

    Blaze the Cat aveva sparato un getto di fiamme ad alta concentrazione contro Zephir. Aveva ancora il braccio teso e il serio cipiglio della combattente dipinto in volto.

    - Stai alla larga da Sonic! - esclamò, con voce ferma, ma affaticata.

    Gli occhi di tutti i presenti erano rivolti a lei, senza che nessuno riuscisse a prevedere come si sarebbero sviluppati gli eventi. La tensione era palpabile mentre Zephir e Blaze si scambiavano occhiate feroci, nel silenzio più assoluto e incerto. Ad un certo punto, la riccia azzurra sorrise debolmente e fece spallucce.

    - In fondo non sarebbe stato l’ideale farla finita così in fretta - disse a chiara voce, prima di correre via a tutta birra lasciandosi dietro un fugace alone colorato.

     Blaze, allora, rivolse l’attenzione verso Drake, ancora immobile, ma palesemente interessato a lei. Attenta a non smettere di tenerlo d’occhio, si avvicinò piano a Sonic e lo salutò con un amichevole sorriso. Sonic ricambiò, stringendole affettuosamente la mano.

    Drake osservò quieto questa scena, riflettendo su un lungo filone di pensieri impossibili da decifrare. Senza aggiungere altro a ciò che era stato detto da Zephir, né tantomeno dire alcunché, cominciò ad allontanarsi, fin troppo sicuro che non sarebbe stato inseguito. E infatti, Sonic e Blaze lo lasciarono andare, troppo presi nella contentezza dell’essersi rincontrati nel momento più opportuno per badare ad altro.

    - Lo ammetto, non sono mai stato così felice di vederti - disse Sonic, strizzando l’occhio.

    - In quale guaio ti sei cacciato questa volta? - domandò Blaze, pacatamente.

    Il volto del riccio si rabbuiò all’improvviso.

    - Credevo di averlo capito… ma, sinceramente, adesso non so più cosa pensare -


    Qualche ora più tardi, nella semi-oscurità di un sotterraneo debolmente illuminato, il Gran Cerimoniere avrebbe ricevuto in udienza uno dei suoi adepti più dediti e leali, comodamente seduto dall’altro lato del tavolo circolare in oro.

    - Zephir mi ha raccontato di averti trovato in compagnia di Sonic - esordì Seth, schiettamente.

    Drake sosteneva il suo sguardo, rigido nella sua posizione.

    - Sì, è esatto -

    - E che cosa ci facevi con lui? -

    - Sono andato da lui per provare un’ultima volta a convincerlo ad unirsi a noi -

    - Nonostante il mio esplicito divieto? -

    - Sì -

    - E nonostante fosse stata incaricata Zephir di eliminarlo? -

    - Sì, è così -

    - E ci sei riuscito? -

    - No -

    - Non ti ha detto niente di importante? -

    - No, assolutamente niente -

    Ci fu un attimo di silenzio. Il riflesso delle fiamme che bruciavano in cima alle fiaccole baluginava sulla lucida armatura di Drake. Il silenzio era così immutabile che il lupo poteva sentire distintamente il suo battito cardiaco accelerato.

    Seth intrecciò le dita, come se fosse immerso in una profonda meditazione, e studiò con attenzione lo sguardo del suo adepto. Finalmente, si riscosse da quello strano torpore e parlò, facendo un pigro gesto di congedo con la mano.

    - Puoi andare -

    Drake rimase sorpreso da quella reazione, ma sapeva che Seth non amava repliche quando esprimeva con chiarezza una sua volontà. Girò i tacchi e abbandonò la stanza, senza esitare un secondo, concentrato su una ragnatela di idee e pensieri dalla quale non riusciva a districarsi.

    Poco dopo, Levine e Getara sgusciarono fuori dalle ombre e si avvicinarono al loro Gran Cerimoniere.

    - Che cosa ne pensi? - domandò la farfalla.

    - Zephir non ha mentito - dichiarò lo sciacallo - Sonic gli ha detto qualcosa che deve averlo scosso. Riesco a leggerlo nel suo sguardo -

    - Hai già in mente che cosa fare? - incalzò Getara, leggermente esitante.

    Silenzio.

    - Ammetto di essermi sbagliato. Quel riccio è molto di più di una semplice seccatura… pertanto deve essere ucciso. E ho già in mente il modo più appropriato! -


Mentre la decisione di Seth sancisce definitivamente la fine della spensieratezza e l'inizio della guerra, Sonic e i suoi compagni cominceranno a rendersi conto di poter contare solo e soltanto sulle loro forze... e potrebbero anche non essere sufficienti per quello che li attende.

Legacy of Argus: Noi (Prima parte)
24/11/2014

   
 
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