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Autore: lunablu__birichina87_    21/11/2014    0 recensioni
Se ne stava lì, sola, ad osservare le goccioline che si infrangevano contro il vetro della sua finestra creando rumori simili a dei sassolini che sbattevano contro il suo vetro.
E lì Julie pensava...
Pensava a lui, al suo migliore amico, di quanto fosse cresciuto in quei quattro anni, a quanti bei momenti avessero passato insieme, a tutti gli scherzi e i bisticci avuti da piccoli...
Pensava a quando lei incollata alla Tv lo guardava esibirsi e ogni volta che lo inquadravano gli occhi gli diventavano lucidi per lui, a quando diventò un membro degli One Direction, di come diventò famoso in pochi mesi. E ora Julie pensava di quanto fosse felice per lui, Harry Styles il suo migliore amico e ragazzo di cui era innamorata segretamente da quattro anni.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fuori diluviava e il cielo ormai era totalmente avvolto dai nuvoloni neri. Un lampo squarciò l’aria e le goccioline d’acqua cadevano scroscianti dai tetti atterrando per le strade e sui marciapiedi. Julie se ne stava d’avanti all’enorme finestra a fissare il cielo, fin da quando era bambina credeva che quando pioveva stava a significare che il cielo piangeva per la crudeltà e gli sbagli di tutte quelle persone cattive e nonostante fosse cresciuta, ormai arrivata all’età di vent’anni pensava che quella convinzione fosse vera, che il tempo piangeva avvisando del suo dolore.

Se ne stava lì, sola, ad osservare le goccioline che si infrangevano contro il vetro della sua finestra creando rumori simili a dei sassolini che sbattevano contro il suo vetro.  E lì Julie pensava...

Pensava a lui, al suo migliore amico, di quanto fosse cresciuto in quei quattro anni, a quanti bei momenti avessero passato insieme, a tutti gli scherzi e i bisticci avuti da piccoli, a quando lui, una sera di quattro anni fa gli si presentò d’avanti casa sua dicendogli che sua madre Anne, l’aveva iscritto ad X-Factor e di quanto fosse nervoso. Pensava a quando lei incollata alla Tv lo guardava esibirsi e ogni volta che lo inquadravano gli occhi gli diventavano lucidi per lui, a quando diventò un membro degli One Direction, di come diventò famoso in pochi mesi. E ora Julie pensava di quanto fosse felice per lui, Harry Styles il suo migliore amico e ragazzo di cui era innamorata segretamente da quattro anni.

Sembrava impossibile che una ragazza come lei, lui non l’avesse mai notata, ma la verità era ovvia, lui la considerava solo una sorellina, pari a Gemma la sua vera sorella.

Julie sentì gli occhi pizzicare al ricordo di quando, sotto pressione da parte di Louis, ormai suo migliore amico, si dichiarò ad Harry. In un primo momento lui la guardò stranito, poi confuso ed infine scoppiò a ridere, il cuore di Julie non resistì, così con le lacrime agli occhi lei gli mollò un ceffone urlandogli che non voleva più vederlo, corse... Julie corse via da casa Tomlinson nonostante le urla di Louis che le supplicava di tornare indietro.

Dopo quella vicenda sono passati due settimane, ma nonostante il poco tempo passato lontana da lui, Julie sentiva ancora il suo cuore a pezzi. Si accasciò per terra, accanto alla finestra e versò nuovamente quelle lacrime che lui non meritava, non le meritava per il semplice fatto che fosse un idiota, che non si era mai accorto dei suoi sentimenti, non si accorgeva mai dei suoi sorrisi sinceri che lei regalava solo a lui, degli abbracci pieni d’amore che lei gli regalava, dei buffetti e baci sulla guancia che lui reputava solo e semplici bacetti d’amici, ma lei no. In tutti quegli anni non faceva altro che fargli capire cosa provava ma lui non se ne accorgeva, e con demenza allo stato puro gli presentava tutte le ragazze con cui andava a letto o con cui si fidanzava. Lui non capiva che lei soffriva quando le parlava della sua ragazza, lui non sentiva il dolore al petto e lo stomaco che si contorcevano appena le diceva che le ragazze con cui si metteva erano pazze di lui e di come le piaceva la sua ragazza. Lui non capiva....non capiva che lei lo amava.

Lo ha sempre amato, e sempre lo amerà. Lo amava anche se lui gli parlava del sesso con le ragazze, quando le diceva che le piacevano le bionde, quando quella volta le disse che per lui lei non era una ragazza, semplicemente per il fatto che lei si vestiva da maschiaccio. Julie lo perdonava sempre, perché lo amava.

Tirò su col naso e si asciugò le lacrime, si sollevò dal pavimento e andò in cucina a prepararsi una cioccolata calda, lei amava la cioccolata e anche Harry.

Bevve un sorso di quel liquido caldo e dolce mandandolo giù mentre guardava fuori dalla finestra accorgendosi che il temporale era aumentato.
Sorrise pensando che il cielo piangeva insieme a lei quella sera, che non era sola, ma all’improvviso sentì il campanello del suo appartamento suonare.
Si sollevò a fatica e si trascinò fino alla porta d’ingresso, appena aprì il suo cuore perse un battito e lo stomaco le dolse per il nervoso.
Harry era d’avanti alla sua porta tutto bagnato con il sangue che gli gocciolava dal naso e dal labbro spaccato, si reggeva a fatica mentre si teneva il fianco che probabilmente gli doleva.
Julie con uno scatto lo afferrò saldamente e lo fece stendere sul suo divano di pelle color porpora. Lo spogliò dai vestiti bagnati che gli erano appiccicati al corpo per via della pioggia, andò in camera sua prendendo una coperta e la sua cassetta del pronto soccorso e si fiondò preoccupatissima da lui.

Lo avvolse nella coperta e prese a tamponargli le ferite con il disinfettante attenta a non fargli più male del dovuto. Harry d’altro canto non faceva altro che fissarla per tutto il tempo respirando affannosamente per via dei lividi violacei sul suo torace.
Lei lentamente lo fece stendere e gli passò delicatamente la pomata sulle parti lese trattenendo il respiro ogni qual volta Harry emetteva gemiti di dolore.

-Che ti è successo?- domandò mentre lo voltava lentamente scoprendo un livido più enorme dei precedenti di un colore simile al nero sul fianco.

Lui non rispose, si limitò solo a trattenere il fiato quando lei gli passo la pomata adatta a quel tipo di lesione.
Appena finito, notando che Harry non le rispondeva si alzò andando in cucina preparando un bicchiere d’acqua per poi ritornare da lui che in quel momento trovava molto interessante la sua coperta che gli occhi di lei.

-Tieni- disse porgendogli il bicchiere d’acqua con un anti dolorifico in mano.

Lui mandò giù per poi ritornare a fissare la sua coperta di lana con gli orsetti rosa.
In quel momento la stanza calò nel più completo silenzio spezzato dal temporale di fuori.
Lei non fece altro che fissarlo. Era così dannatamente bello anche con il labbro spaccato e con i capelli arruffati a causa della pioggia, i suoi occhi sempre brillanti color smeraldo fissi sulla coperta la facevano sentire colpevole. Lei voleva soltanto che le cose ritornassero come prima, non le importava se lui non l’amava si sarebbe accontentata del suo affetto e di quei sorrisi che lui regalava solo a lei nei momenti di solitudine tra i due.

-Senti Harry..- disse lei rompendo il silenzio e attirando l’attenzione di lui e dei suoi occhi.

-Dimentica quello che ti ho confessato due settimane fa. Sono stata una stupida a dirtelo, sapevo che confessartelo non avrebbe portato a nulla infatti ho rovinato la nostra amicizia ed è tutta colpa mia- disse sentendo gli occhi pizzicargli.

-Avresti dovuto dirmelo molto prima- disse lui con quella voce roca e calda che le faceva battere il cuore.

-Non ce la facevo, avevo paura di questo..- disse indicando la situazione.

Lui la fissò per un periodo che le sembrava infinito, mentre lei aveva gli occhi chiusi e il volto rivolto verso il basso con quei capelli color nocciola che le incorniciavano il viso cadendo ondulati come onde del mare sulle spalle arrivando sotto il seno.

-Stronzate!- sbottò lui all’improvviso facendola voltare verso la sua direzione.

-Se me lo avessi detto prima..- Ma lei non lo lasciò finire..

-Cosa? Avresti fatto COSA?!- Le urlò contro.

-Eri così felice che non osavo dirti nulla quando mi presentavi le tue ex, quando mi raccontavi tutto, quando mi chiedevi consigli. Ho sempre tenuto tutto dentro e ti ho sempre perdonato quando facevi e dicevi stronzate! Ti ho sempre difeso e preso la tua parte quando litigavi o quando ti azzuffavi al liceo. Ti ho anche perdonato per quella volta di quando eri ubriaco e mi hai picchiata facendomi slogare la caviglia, ma tu eri talmente ubriaco che non ti ricordavi nulla il giorno dopo così raccontai a tutti che ero caduta dalle scale e anche tu ovviamente ci  credesti...- Gli confessava tutto tenendo lo sguardo fisso nel suo parlando con voce glaciale mentre Harry sentendo le ultime parole aveva gli occhi lucidi e un espressione sorpresa.

-Ti ero accanto e ogni volta che ti vedevo soffrire soffrivo anch’io, quando ti vedevo piangere avevo voglia di stringerti e consolarti senza mai staccarmi da te, anche quando mi offendevi scherzando non lo davo a vedere ma ci rimanevo male, e quando tornavo a casa mi sfogavo con Kathleen. Lei mi ripeteva di confessarti tutto e alla fine ci riuscì, nonostante stavo male quella sera, al Cuba Club stavo per confessarti tutto e tu eri così dolce con me...- Ormai stava piangendo e Harry aveva gli occhi rossi.

-Ma quando tu mi presentasti Denise capì perché eri così gentile con me, volevi solo che accettassi l’ennesima ragazza entrata del gioco della tua vita...- disse rallentando il tono di voce rendendolo meno glaciale.

-Julie io non...- Harry cercò di parlare ma lei lo interruppe nuovamente.

-Così alla fine decisi di arrendermi, non ce la facevo più, ero stanca di tutto e di tutti. Non volevo più soffrire per te, perché ormai avevo capito che tipo di ragazze ti interessavano, tutte barbie con un seno enorme e un culo alla papera, esperte del sesso. Mentre io detta da te sono un maschiaccio e non sono degna di essere chiamata ragazza- concluse lei alzandosi asciugandosi le lacrime non guardandolo negli occhi.

-E quando due settimane fa ti confessai tutto e tu mi risi in faccia mi hai fatto riflettere. Ho capito che tu non potresti mai provare sentimenti diversi per me perché ho notato che io non sono il tuo tipo, così ho deciso che ti dimenticherò Harry, e l’unico modo è non vederti mai più- disse quelle cose con voce incerta ma con determinazione negli occhi.
Non avrebbe più lasciato che lui la facesse soffrire soprattutto ora che sapeva tutto.
Harry la fissava con occhi lucidi e arrossati non riuscendo a formulare neanche una parola dopo la confessione di lei.

Julie si diresse in camera sua lasciandolo in salotto da solo mentre lei si fiondava nel suo letto affondando il viso nel cuscino cercando di soffocare i singhiozzi che l’avevano pervasa.
 
3:25 di mattina
 
Julie fissava l’orologio ormai da venti minuti da quando si era svegliata per colpa di un tuono più forte di tutti gli altri.
Si rigirò nelle coperte più e più volte cercando di non pensare che lui era in salotto, solo, conciato male e soprattutto ferito a causa sua e delle sue parole. Lei non avrebbe mai voluto dirgli tutte quelle cose, avrebbe preferito tenersele per se, ma in quel momento la rabbia l’aveva soprafatta e.... i suoi pensieri furono interrotti dalla porta della sua camera che si apriva in un cigolio.

Deglutì chiudendo gli occhi mentre il suo cuore pompava a una velocità sovraumana per lo spavento. Sentì dei passi lenti avvicinarsi al suo letto, le coperte si scostarono lasciando posto a un corpo caldo avvicinarsi al suo, una mano di Harry le sfiorò il viso mentre lei fingeva di dormire.
Lui si sistemò meglio fra le coperte avvolgendo un braccio attorno alla sua vita facendole sentire lo stomaco contorcersi.

-Lee sei sveglia?- Le sussurrò all’orecchio accarezzandogli piano i capelli.

Lei non gli rispose, sentendo il cuore battergli forte temendo che lui lo sentisse. Era da tanto che non la chiamava così, dai tempi di quando finirono il liceo lui smise di chiamarla in quel modo e lei in questo momento se non fosse in quel letto sicuramente si sarebbe messa a piangere.
Lo sentì sospirare mentre gli accarezzava nuovamente i capelli, il suo respiro caldo sul collo le fece venire i brividi ma si trattenne dal voltarsi e stringersi a lui. Le mancava, cazzo, le mancava terribilmente.

D’altro canto Harry pensava a tutto quello che aveva combinato in tutti quegli anni nei confronti di lei. In quelle poche ore, quando lei lo aveva lasciato solo lo aveva fatto riflettere e comprendere tutti i suoi sbagli. Era un emerito cazzone e lo sapeva.
Come aveva potuto anche solo picchiarla? Ed era stato ancora più coglione per non aver capito che fosse stato a causa sua se lei non aveva partecipato a quello stage di moda a Parigi che tanto aveva sognato a causa della caviglia slogata.

Ripensò a tutte le volte che faceva di coglione con lei presentandole tutte quelle troie che si faceva solo per divertimento dimenticandosi che lei aveva dei sentimenti. Non avrebbe mai immaginato che lei fosse innamorata di lui per ben quattro anni. Non avrebbe mai pensato che lo amava...

E ora capiva tutto: Tutti quei baci dolci, le carezze delicate quando lui poggiava la testa sulle sue gambe, tutte le volte che lei le sorrideva quando lui le diceva che doveva fare sesso altrimenti sarebbe rimasta zitella per sempre, non avrebbe mai immaginato che lei sotto quel sorriso dolce soffriva a causa sua. Tutte le volte che gli ripeteva che doveva essere più femminile, che hai ragazzi piacevano le ragazze dolci, al contrario di lei che indossava sempre le sue amate camice a fantasia, jeans scoloriti e le snekaers colorate e si comportava da maschiaccio. Si pentiva di averla giudicata perché lui, nonostante tutto, amava i suoi gusti e il suo caratteraccio da stronza.

Sentì gli occhi pizzicare e una lacrima, sfuggita al suo controllo andò a infrangersi contro la guancia rosea di lei. Con un bacio l’asciugò continuando ad accarezzargli quei morbidi capelli che sapevano di ciliegia, immerse il viso nell’incavo del suo collo cercando di imprimere quel dolce profumo prima di andarsene per sempre.

-Non mi sono reso conto delle cazzate che ho combinato. Se puoi, perdonami ma non smettere di essere te stessa, tu sei speciale e meriti di trovarti un ragazzo che ti ami, mille volte migliore di me- Concluse sussurrando quelle parole con amarezza nel suo orecchio sapendo che lei non lo avrebbe mai sentito.

Il cuore di Julie in quel momento si fermò per un istante e i suoi polmoni smisero di respirare per pochi secondi. Capì che lui le stava rivolgendo un addio, la stava lasciando andare come lei gli aveva detto poche ore fa in salotto.
La sua coscienza le ripeteva che fosse giusto, che lui doveva sparire dalla sua vita se voleva tornare ad essere felice ma il suo cuore piangeva, come se fosse stato appena pugnalato molte volte e i suoi occhi iniziarono a lacrimare contro la sua volontà. Particolare che non sfuggì ad Harry che la strinse a sé maggiormente sfregando il suo naso contro il collo caldo di lei. In quel momento si sentì protetta, e così che voleva rimanere, tra le sue braccia per sempre con i suoi occhi che la facevano sognare e le sue labbra che avrebbero potuto farle toccare il cielo con un dito.
Julie in quel momento decise di darsi un ultima chance sforzando di mettere a tacere la vocina dentro la sua testa che gli ripeteva che avrebbe sofferto nuovamente.
Si voltò verso Harry affondando nel suo petto stringendolo maggiormente a sé, lui la strinse tirando su col naso e in quel momento Julie capì che non era l’unica a piangere quella notte.

-Perdonami Lee, sono stato un coglione...perdonami piccola- disse baciandogli ripetutamente la fronte.
Julie tirò sul col naso stringendosi al suo corpo caldo.

-Ti ho perdonato molte volte Harry...se lo facessi cambierebbe qualcosa?- domandò staccandosi per poterlo guardare finalmente negli occhi, quegli occhi che l’avevano fatta innamorare.

-Cambia eccome- disse fissandola intensamente.

-No, Haz non cambia...- disse lei tirando su col naso.

Stava per dirgli che avrebbe fatto di tutto per dimenticarlo quando lui con un movimento rapido catturò le labbra di lei nelle sue.
Julie non sapeva se urlare e saltare sul letto come una demente oppure piangere come una cretina.... optò per la seconda iniziando a piangere mentre le loro labbra iniziarono una danza dolce e romantica.
Si staccarono per mancanza d’aria e il cuore di Julie in quel momento urlava dalla gioia.

-Haz..- sussurrò lei.

-No Lee, sono stato un emerito cazzone a non accorgermi che tu provavi qualcosa per me..-

-Non importa Haz, ormai ci ho fatto l’abitudine..- lo interruppe lei affondando il viso nel incavo del suo collo.

-No ascoltami, tu non sai proprio tutto di me- disse lui facendola staccare per poterla guardare intensamente negli occhi.

Julie lo fissò non capendo il significato delle sue parole quando lui prese un bel respiro e iniziò a parlare.

-Ho sempre pensato fin da quando eravamo bambini che tu fossi meravigliosa, e non lo dico perché mi aiutavi spesso ma perché qualunque cosa facessi tu eri lì con me, al mio fianco e questo mi fece riflettere. Io Julie...- disse fermandosi e guardandola negli occhi.

-Ho sempre provato qualcosa per te, ma continuavo a ripetere nella mia mente che tu non potevi essere mia, perché non mi amavi. Così ho iniziato ad andare a puttane, cambiandone una ogni settimana, certo mi facevano divertire, erano brave nel sesso ma non riuscivo a togliere te dalla mia testa capisci? Io.....cercavo di dimenticarti, ma allo stesso tempo restare tuo amico. E quella volta che mi sono ubriacato, ti giuro che non ricordo nulla, non era mia intenzione farti del male...al solo pensiero io...- disse mordendosi le labbra strizzando gli occhi per non mostrarsi debole d’avanti a lei.

-Mi ero ubriacato perché avevo saputo da Zayn che ti eri baciata con Mark. Credevo fossi innamorata di lui per questo ho bevuto più del dovuto, per dimenticare tutto. Ma non ero padrone di quello che facevo quando ero sbronzo, io te lo giuro Julie- La guardò con quegli occhi dolci leggermente lucidi, tanto da farle stringere il cuore.

Lei le spostò una ciocca riccia dietro l’orecchio cercando di non piangere nuovamente per non sembrarle una bambina.
Lo aveva perdonato per quel ‘’incidente’’, lo ha sempre fatto in tutto, e vederlo lì con gli occhi lucidi che le giurava che non voleva farle del male la fece sentire amata. Era questa la verità, lo amava.

-Harry, io ti amo. Ti ho sempre amato nonostante tutto e se tu ora non vuoi più vedermi lo capisco- Disse asciugandosi una lacrima, trattenendo l’impulso di assaporare nuovamente quelle labbra morbide a forma di cuore al sapore di pesca. Avrebbe voluto morderle e unirle nuovamente alle sue, per riprovare la sensazione di volare che aveva provato poco fa ma si trattenne pensando che lui non voleva.

-Pensi veramente che dopo aver saputo che mi ami ti lascerei andare?- domandò accarezzando la guancia rossa della ragazza.
Julie arrossì pensando che non tutto era perduto, che il fato finalmente si è deciso a sorriderle dopo tutto quello che le ha fatto passare, dopo tutte le sofferenze e le bugie. Con il cuore a mille e un intero zoo nello stomaco sussurrò le parole dettate dal suo cuore.

-Ti amo Harry-

-Ti amo anch’io Julie- E si unirono in un dolce bacio, senza malizia o perversione, solo pieno d’amore.

E ora Julie era felice. Felice che il suo Harry ricambiava l’amore che lei aveva da tanto cercato di dimostragli, e ora poteva.
Poteva donargli tutto l’amore che aveva e lui ne era felice perché l’amava.









Angolo Autrice:

Ciao a tutti!
Come si è notato sono nuova da queste parti. =)
E' la prima One-shot che pubblico sugli One Direction quindi vi prego di essere clementi xD
Allora ditemi cosa ne pensate? Vi è piaciuta? *^*
Ora vado e mi scuso in anticipo se vi imbattete per caso in qualche orrore di ortografia xD
Baci.

LunaBlu <3


 
  
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