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Autore: nutellah    22/11/2014    3 recensioni
oneshot | nishimido | accenno masaka | slice of life
Dal testo:
«Nishiki-kun, arriverà un giorno non molto lontano in cui…» aveva iniziato, facendolo sedere accanto a lui ed avvolgendogli un braccio attorno alle spalle. «In cui, la tua tanto amata e cara Midori, con una pancia grande più di quel pallone da calcio enorme che Tenma-kun si fece regalare al suo compleanno, ti chiederà come la vedi. E per quanto tu vorresti risponderle che assomiglia ad un cucciolo di leone marino gioioso che cerca di muovere i primi passi nel mondo marino, sappi che non dovrai mai farlo, sempre se ci tieni ai gioielli lì sotto.»
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Midori Seto, Nishiki Ryouma
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«come mi vedi?»
[817 parole]

 
Midori aveva passato tutta la giornata davanti a quel maledettissimo specchio, osservando la sua immagine riflessa con aria seria, critica ed afflitto. Aveva ripetuto almeno ventitré volte quanto l’allargasse ancora di più quel maglioncino di lana color carne - che Akane le aveva regalato il giorno del suo ventunesimo compleanno -, aveva provato a cambiarsi, indossando prima una maglietta un po’ più aderente e poi un felpone largo del fidanzato, aveva provato a tirare la pancia in dentro – invano, ovviamente -, ma niente: quello specchio sembrava ostinato a continuare a mostrarle l’immagine di quella che, secondo lei, era una donna-criceto.
Effettivamente, questa era la definizione che si era data, dopo attente osservazioni ed analisi del suo corpo e del suo volto: era diventata una donna, con appunto le sembianze di un criceto, dato che aveva pancia e viso enormi, mentre le braccia e le gambe erano rimaste sottilissime.
Forse quella sera avrebbe dovuto soltanto giocare a scacchi, con Nishiki.
Rivolse un’ulteriore occhiata allo specchio, rendendosi conto che dietro di lei, spaparanzato sul divano, c’era Nishiki intento a guardare con interesse una partita di calcio alla TV. Osservò il corpo del fidanzato invidiandone la magrezza e quell’accenno di muscoli che aveva sulle braccia.
«Nishiki-kun.» fece girandosi verso di lui, che però non la degnò di uno sguardo. «NISHIKI-KUN!»
«Ehm, sì, Midori-chan?» sobbalzò lui facendo cadere il telecomando del televisore a terra.
Anche se ormai erano in procinto di sposarsi, non si era ancora abituato alla voce tuonante della fidanzata.
«Quando mi guardi, cosa vedi?» le domandò la rossa, prendendosi il grembo fra le mani ed aspettando con impazienza la risposta del fidanzato, che subito sbiancò. Esattamente qualche mese prima, quando Midori aveva ufficialmente annunciato di essere incinta a tutti, fra un brindisi e un applauso, Kariya Masaki l’aveva preso da parte per dirgli qualcosa di “vitale importanza”, alla luce della gravidanza della sua ragazza, Akane.

«Nishiki-kun, arriverà un giorno non molto lontano in cui…» aveva iniziato, facendolo sedere accanto a lui ed avvolgendogli un braccio attorno alle spalle. «In cui, la tua tanto amata e cara Midori, con una pancia grande più di quel pallone da calcio enorme che Tenma-kun si fece regalare al suo compleanno, ti chiederà come la vedi. E per quanto tu vorresti risponderle che assomiglia ad un cucciolo di leone marino gioioso che cerca di muovere i primi passi nel mondo marino, sappi che non dovrai mai farlo, sempre se ci tieni ai gioielli lì sotto.»
 
Alla memoria di quel discorso, Nishiki cercò di fare mente locale, e decidere cosa rispondere alla sua adoratissima ragazza, senza rischiare né la vita, né altro.
«Beh, allora?» sbuffò spazientita Midori, portandosi le mani ai fianchi e battendo il piede destro a terra.
«Ehm… cosa vedo? Una… bellissima donna che sta per diventare… una bellissima madre?» buttò lui a caso, rivolgendole un sorriso per non sembrarle nervoso.
«Mi avresti ferita di meno se mi avessi paragonata ad un criceto!» ululò, dopo qualche minuto in silenzio, la ragazza coprendosi il volto con le mani.
«Sei un bellissimo criceto!» riadattò la frase come aveva richiesto lei, facendola però scoppiare in un pianto a dirotto. Preso dai sensi di colpa, Nishiki cercò di avvicinarsi alla ragazza, la quale però si scansò colpendolo in petto con tutta la forza che aveva, per poi correre via nella stanza accanto.
Ryouma si lasciò cadere sul divano sbuffando. Sapeva già che era inutile cercare di parlarle, a quel punto. Non se voleva rimanere vivo. Non con Midori. Non con Midori incinta.
In quel momento squillò il suo cellulare, indicando che gli era arrivato un messaggio: “stasera serata solo uomini”, da parte di Kariya. Ne aveva proprio bisogno, almeno avrebbe lasciato a Midori il tempo di calmarsi.
«Nishiki-kun?» quest’ultima era ritornata, e stava ferma sulla porta del salotto, con gli occhi pieni di lacrime e le mani che si intrecciavano e si strecciavano, sintomo di nervosismo.
«Si, amore?» fece il ragazzo con dolcezza, cercando di non peggiorare la situazione.
«Mi dispiace tanto!» esclamò la rossa correndo a stringerlo, dimenticandosi della stazza che ormai aveva raggiunto e cadendogli addosso con poca grazia. Nishiki dovette trattenere un gemito di dolore, sicuro che, se si fosse lamentato, sarebbe iniziata una nuova discussione. E lui non voleva una nuova discussione. Voleva solo restarsene tranquillo ed evitare di morire.
 In fondo mancavano solo altri due mesi prima della nascita del pargoletto, poi forse la rossa sarebbe tornata normale. Erano solo altri sessanta giorni, e poi il suo incubo sarebbe finito.
«Io… io… Mi dispiace tanto!» continuò Midori con rassegnazione.  «È che mi sento sempre così… così strana! Sai, è la gravidanza… Sono molto stressata in questo periodo e beh, cambio sempre umore… Passo dall’euforia alla tristezza assoluta alla rabbia. E me la prendo sempre e soltanto con te…»
 «Non fa niente, Midori-chan. È solo la sessantaquattresima volta che succede. Vedrai che arriveremo alla centesima e non ne parleremo più, va bene?»



nda.
non chiedetemi perché.
non so neppure se effettivamente, sia demenziale o meno. - ho dubbi a riguardo, poiché le mie battute fanno rabbrividire i sassi.
non so nemmeno perché l'ho pubblicata. - mi mancava il fandom, maybe.
non so nemmeno perché sto iniziando sempre con "n". - n? n. -colpa della letteratura.
ohayo fandom di ie, quanto tempoooooo! *lacrimucc*
che dire, faccio schifo lo so, non ho continuato più la mia long su akane♥, ma dovete davvero perdonarmi. fra cinese, spagnolo, latino, ecc. ecc., la mia vita ruota attorno alla scuola, ed oggi ho avuto sia l'illuminazione, sia l'opportunità di scrivere, poiché non sono andata a scuola. - anche se a dire il vero di venerdì potrei scrivere avendo rotazione, ma anticipo i compiti lol.
anyway, spero vi sia piaciuto. e chiedo scusa per eventuali errori, ma vado di fretta. çç
ci si becca prossimamente, nimen hao!♥
michi
   
 
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