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Autore: Mek101    22/11/2014    1 recensioni
Una storia.
Due amiche.
Un rapimento.
Il risveglio dei morti.
Cosa accadrà?
Dal testo:
"Aprì gli occhi.
Strano, non le sembrava di averli mai chiusi. Poi si ricordò di ciò che le era accaduto poco prima. No, aspetta, doveva essere stato un sogno altrimenti come si spiegava che era ancora qui?"
Genere: Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Violenza
Capitoli:
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Mary guardava fuori dalla finestra della sua camera mentre fuori infuriava un temporale come non se ne vedevano da anni. In qualsiasi modo fosse continuata la sua vita, lei era sicura quello sarebbe stato comunque il periodo peggiore della sua esistenza. 
Erano passati quasi due anni da quando Jen era improvvisamente scomparsa senza lasciare traccia. All'inizio si pensava che si fosse persa, poi che fosse stata rapita e che i rapitori stessero decidendo la somma per il riscatto. Dopo più di un mese di attesa, l'ipotesi di un rapimento con riscatto era crollata. 
Secondo i giornali, in quegli ultimi due anni c'era stato il record di scomparse mondiali. Da quando si avesse memoria, nel mondo mai così tante persone erano misteriosamente scomparse nel nulla, nessuno escluso: uomini, donne, anziani, bambini, poveri, ricchi, famosi, impopolari, solitari. Forse era per via di quel triste record che la polizia era talmente occupata che non faceva altro che aprire nuovi casi e richiuderli dopo pochi mesi per la totale mancanza d'indizi e per l'apertura di nuovi casi di misteriose scomparse, che, puntualmente seguivano i loro predecessori. Infatti dopo soli due mesi di ricerche la polizia aveva classificato il caso di Jen come "irrisolto" e l'aveva infilato negli archivi senza pensarci troppo.
Ai suoi genitori la cosa ovviamente non era andata giù, ma il destino era stato spietato. 
I due coniugi stavano attraversando una strada in periferia, si stavano dirigendo al commissariato per protestare sulla chiusura del caso e delle ricerche; non si sapeva se era stata una distrazione o un guasto, i due perdettero il controllo del veicolo che andò a schiantarsi contro una roccia, poi stando alla ricostruzione dei fatti l'auto aveva preso fuoco e le taniche con la benzina per le emergenze che i due avevano nel bagagliaio fecero il resto; non era rimasto altro che lo scheletro semi-fuso dell'auto e qualche frammento scagliato più lontano dall'esplosione. 
Anche se la sua migliore nonché unica amica era scomparsa da quasi due anni Mary non riusciva a voltare pagina della sua esistenza. Era sempre stata di carattere debole e solitario, e ora che Jennifer non era più con lei non riusciva più ad andare avanti.
Non che la cose andassero nel migliore dei modi ultimamente. A scuola e in mezzo agli altri si sentiva un pesce fuor d'acqua e a casa non era certo meglio, i suoi genitori non facevano altro che litigare. 
Sospirò tristemente. 
Con questi pensieri in testa continuò a fissare la pioggia che picchiettava con insistenza sulla finestra.

Un metro più su, una figura grigia assisteva alla scena "Sono un idiota, non posso nemmeno incontrarla..."
Sospirò.
Si stava per passare un braccio sugli occhi per levarsi un po' d'acqua che le stava annebbiando la vista, quando si ricordò che doveva mantenere salda la presa con tutte e tre le mani sul muro, se non voleva fare una caduta di dieci metri, dopo la quale sarebbe stato un bel problema allontanarsi prima delle sette, ora in cui gli inquilini del condominio iniziavano ad uscire per i motivi più vari. 
Continuò a fissare la figura sotto di sé che sembrava volere contemplare la pioggia per il resto del pomeriggio. 
"Mi dispiace Mary... Non sai quanto..."
Si accorse solo ora che il liquido che le offuscava la vista non era acqua dovuta alla pioggia.
Stava piangendo.




Due mesi prima
Aprì gli occhi.
Strano, non le sembrava di averli mai chiusi. Poi all'improvviso la sua testa fu invasa dai ricordi di poco prima. No, aspetta, doveva essere stato un sogno altrimenti come si spiegava che era ancora qui? Stava sicuramente sognando a occhi aperti, probabilmente la logica conclusione del sogno che aveva fatto poco prima. Perché era un sogno, vero? In realtà doveva essere ancora nel suo letto sotto le coperte, e sua madre sarebbe presto arrivata a tirarla su, rimproverandola di essere troppo dormigliona e aggiungendo che rischiava di fare tardi a scuola. Sì, doveva essere così. Ma allora perché continuava a vedere come se stesse ancora in quel sogno, anzi in quell'incubo!?
Le sembrava che il materasso del letto fosse stato sostituito con un freddo e duro pavimento in terra battuta e che al posto delle coperte, ci fosse un liscio pezzo di pietra che stava pochi centimetri sopra di lei. E poi, pur nella totale assenza di luce lei ci vedeva come se fosse giorno. Ne era sicura! Tutto ciò non poteva essere reale! Si sentiva stranissima, come se... come se il corpo e lei fossero due cose in qualche modo separate, come se la sua anima non fosse più realmente dentro il corpo e lo muovesse da fuori, un po' come fa un burattinaio con le marionette. 
Chiedendosi se fosse tutta intera, si stupì di riuscire a piegare la testa abbastanza per vedere la punta dei piedi nudi. "Ok, ma perché sono truccata da zombie!?" 
Il suo corpo sembrava essere stato camuffato da un truccatore particolarmente esperto per un film dell'orrore alquanto bizzarro, la sua pelle era di un grigio cenere scuro e ricoperta da svariate cicatrici; inoltre gli unici indumenti che indossava erano delle bende strette al bacino e al seno. 
Fu felice di constatare di non essere completamente nuda e di riuscire a muovere anche i piedi. 
Era tutto così assurdo. E si ritrovò a pensare se era tutta intera o meno. Meglio controllare... "Due gambe, ok. Piedi, ok. Testa a posto. Naso, ok. Bocca idem. Braccia, uno, due e tre." 

"Aspetta..." 
Restò perplessa con un orribile presentimento per un momento. 

"Uno."

"Due."

"Tre."

"Ma che...?" 
Osservo il braccio di troppo e si accorse di poterlo effettivamente muovere. "Oh Cristo, ma cosa...?" Con lo sguardo segui la mano, l'avambraccio e arrivò alla spalla di troppo che sembrava attaccata alla sua scapola destra con una specie di cucitura molto fine, che le ricordava i punti che fanno i medici all'ospedale. 
"Oh merda... Cosa diavolo mi è successo?" Ripensò a quello strano incubo; era stata rapita, imprigionata, portata in giro per una qualche struttura sotterranea scavata nella roccia, legata ad un altare, ammazzata e aperta in due a coltellate da dei tizi incappucciati. 
"Oh, mio dio..." Ecco perché quel sogno era così realistico, non era un sogno: erano ricordi!
Era nel panico. 
"Ok, ok adesso calmati Jen, sei solo... sorpresa... nulla di più" stava respirando affannosamente, più per abitudine che per reale bisogno "guarda la cosa positiva, sei ancora tu, in un certo senso. Sì sei ancora tu, non hai fame di carne umana o sete di sangue quindi va tutto bene... va tutto bene. Sono ancora la io di sempre... la solita Jen chiacchierona e ficcanaso che non sono altro..." 
Ovviamente non era vero. Stava tentando di calmarsi. E un po' c'era anche riuscita.
Ma quindi, che cos'era successo? Perché proprio lei su miliardi di persone!? Cosa era adesso? Un fantasma? Un vampiro? Uno zombie? 
La sua mente per evitare di annegare completamente nel panico più totale si concentrò sul cercare una risposta a quest'ultima domanda e incontrò qualcosa che non si sarebbe mai aspettata: non avrebbe saputo definirlo, dentro la sua testa, sparpagliate qua e là, c'erano dei frammenti, informazioni che lei, era sicura, non conosceva! È molto strano trovare qualcosa dentro la tua testa senza avercela messa tu. 
Quegli specie di flash sembravano contenere le risposte alle sue domande, cosa sono? Cosa faccio? Cosa mangio? 
Ma ogni volta che stava per afferrarne uno questo gli scivolava via come un anguilla. "Sono una... una Necro... Necro qualcosa..." 
Niente. Per quanto si sforzasse non riusciva a mettere a fuoco quei frammenti che vagavano e rimbalzavano come palline da flipper impazzite nella sua testa. 
Doveva sforzarsi di non cadere nella disperazione più totale. Doveva concentrarsi su qualcos'altro che non fosse il perché era finita in una situazione del genere... Ah piuttosto "Dove sono?" In effetti era in una specie di piccola tomba, che però era chiusa. Non aveva idea di dove si trovasse, certo, sicuramente in un cimitero. Ma, in un cimitero dove? 
Per avere una qualche risposta doveva prima uscire di lì. Provò a spostare la pietra che chiudeva la sua piccola tomba. Nonostante dovesse pesare almeno mezza tonnellata riuscì a sollevarla e spostarla di lato con facilità, come se non pesasse più di due chili. 
Uscì da una piccola fossa di trenta centimetri scarsi e osservò il paesaggio, anzi la stanza. Pensava di trovarsi in un cimitero all'aperto e invece si trovava in un enorme caverna che sembrava scavata nella roccia viva. "Forse è collegata con le gallerie dove mi avevano imprigionata..." 
Per terra c'erano, disposte in file regolari delle lastre di pietra uguali a quella da dove era appena uscita e...


Voltò di scatto la testa, le pareva di aver sentito un rumore sordo alla sua destra.  
-Eh?-
Di nuovo quel rumore, 'Tump', anche se non sembrava essere cambiato nulla alle sue spalle.
Ma ne era sicura, l'aveva vista, la lastra di pietra di fianco alla sua si era mossa, aveva vibrato come se qualcuno le avesse dato un calcio.
"Ohh, nonononoo..." Aveva paura. No peggio, era pietrificata dal terrore; è vero che anche lei era appena resuscitata sotto forma di una specie di cadavere ambulante da una tomba esattamente uguale a quella e che quindi, forse, lì sotto c'era qualcuno come lei, ugualmente confuso e spaventato.
Ma poteva anche esserci qualcosa che appena l'avrebbe vista avrebbe cercato di mangiarla, farla a pezzi o peggio. Se la stava facendo sotto, ma c'era quella vocina dentro di lei che le diceva che dare solo una sbirciatina non avrebbe fatto male a nessuno. Però era sempre per colpa della stessa vocina se adesso era diventata una specie di zombie e che in passato era finita in svariati mari di guai. 
Alla fine, dopo un eroica lotta della sua parte razionale contro la sua parte più ficcanaso, la prima aveva ceduto. 

Deglutì.

Si avvicinò cautamente alla pietra tombale, da davanti, poi avvicinò tutte e tre le mani per prenderla e spostarla e...
La suddetta pietra fu scagliata di lato con una forza spaventosa, scoperchiando e rivelando il contenuto della tomba. 
Un ragazzo-zombie che, a occhio e croce non aveva più di quattordici anni, fissò Jen per un istante. 

-UAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!!!!!!!!!!-

# # # # #

Giorno genteeee! Come ve la passate? Io bene, Mary e Jen penso che potrebbero passarsela un po' meglio... U.U
Follie e scleri a parte spero che abbiate apprezzato il capitolo.
Se vi ha fatto schifo, volete linciarmi o avete semplicemente voglia di farlo lasciatemi una recensione o un messaggio privato. Cercherò di rispondere il prima possibile.
Le critiche sono sempre bene accette, anche perché devo ammettere che sono pessimo a trovare errori e incongruenze, e se me le segnalate vi sono grato.
A tutti quelli che seguono questa bizzarra storia: arrivederci e alla prossima!

   
 
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