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Autore: TheRedPhoenix    22/11/2014    2 recensioni
Doctor Who ottava stagione episodio 8.
I fratelli Winchester, Sherlock Holmes e John Watson, si ritrovano misteriosamente in un treno che viaggia nello spazio.
Come ci sono arrivati lì? E perchè i passeggeri muoiono misteriosamente?
Toccherà a loro risolvere la situazione, assieme al Dottore.
Primo tentativo di un crossover SuperWhoLock.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clara Oswin Oswald, Doctor - 12
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2



Dean e Sam sfortunatamente non avevano con sè nulla, nè armi, nè completi eleganti per cammuffarsi, tutto quello che avevano erano i tesserini dell'FBI e dovevano farseli bastare.
"Sul serio Dean?Ora ci presentiamo come FBI spaziale?"Protestò Sam.
"Senti se hai un idea migliore fammelo sapere, tutto quello che voglio è risolvere il caso prima di quei due inglesi. Vogliamo parlare del loro accento? Cosa ci trovano le donne di attraente nell'accento inglese non lo comprendo."
Sam roteò gli occhi, spazientito dalle lamentele infantili del fratello. 
"Ascolta, prima di risolvere il caso dobbiamo capire cosa ci facciamo su questo treno."
"Oppure dobbiamo risolvere il caso per capire cosa ci facciamo su questo treno"RIbattè il fratello.
"D'accordo, dividiamoci. Io faccio domande in giro per capire se ci sono stati strani fenomeni"
Dean sembrò approvare "E io vado a fare alcune domande alla figlia della morta, magari può dirci qualcosa di utile."
I due fratelli si guardarono annuendo complici e poi ognuno di loro prese la propria strada.
Dean si recò nella zona alloggi, per bussare alla cabina della signorina Pitt.
"Signorina Pitt, FBI spaziale." 
Nessuna risposta.
"Signorina Pitt" Bussò di nuovo ma nessuno rispose, così decise di entrare, al diavolo le buone maniere.
La camera era in perfetto ordine, non sembrava esserci nulla di anomalo.
Decise di frugare tra gli oggetti personali, poteva trattarsi di una strega che aveva lanciato un incantesimo e aveva dimenticato di gettare via le prove della sua colpevolezza, o forse proprio la signorina Pitt stessa lo era.Ma per quanto a lungo Dean cercasse, non riuscì a trovare nulla di interessante, a parte la biancheria datata inizio '900.
Quando romai, fu più che certo che in quella sfarzosa camera non ci fosse nulla di sospetto,
fece per uscire ritrovandosi davanti niente meno che quel saccente di Sherlock Holmes.
"Cosa ci fai tu qui?"Chiese infastidito, quel tipo aveva una faccia che avrebbe volentieri preso a pugni.
"Veramente non sono io quello che ha forzato la serratura ed è entrato nella cabina della signorina Pitt"SHerlock allungò il collo per vedere oltre Dean.
"E ha messo mano fra sue cose private." Aggiunse, continuando, senza smettere di esaminare l'interno della stanza
"Non ho toccato nulla, volevo solamente vedere se avesse bisogno di qualcosa" Mentì Dean.
"In verità, io stesso prima sono entrato per cercare la Signorina Pitt e il suo portagioie era più vicino al finestrino, il terzo cassetto in basso a destra non era completamente chiuso e il letto era in perfettamente in ordine senza nessuna piega."
Sherlock nel vedere la faccia sconvolta di Dean sorrise soddisfatto.
"Ora se vuoi scusarmi, ho un cadavere da esaminare."
Il detective fece dietro front e Dean lo seguì.
"Vengo con te, anch'io sono interessato a vedere il corpo della vecchia."
"Davvero?"Chiese sorpreso Sherlock"Non devi cacciare qualche fantasma? E dimmi usano ancora il lenzuolo per spaventare le persone?"Aggiunse, scettico.
"Prima di tutto: i fantasmi non hanno il lenzuolo addosso. Secondo: anche a noi cacciatori anallizare un corpo può dirci molte cose. Terzo: prima o poi dovrai accettare che il sovrannaturale esiste e chissà, magari un giorno qualche spirito vendicativo busserà alla tua porta e tu verrai a chiedermi aiuto."
Sherlock stava per rispondergli quando in quel momento, videro infondo al corridoio la signorina Pitt, assieme a un'altra ragazza.
"Shhh!"Disse Sherlock, bloccando Dean con un braccio per non farlo avanzare.
"Fammi indovinare, vuoi pedinarle?"
"Esattamente."
Con discrezione, il cacciatore e il detective iniziarono a seguire le due donne, che si stavano recando nella stiva, proprio dove era stato collocato il corpo esanime della signora.
Si nascosero dietro una cabina blu della polizia- una cabina blu della polizia?Che accidenti ci faceva lì?- osservando attentamente per vedere cosa sarebbe successo.
La signorina Pitt si mie di fronte a una porta di metallo dall'aspetto solido "Computer, apri la porta."
"Non capisco, se siamo in Star Trek,perchè si vestono tutti come se fossero usciti da Downton  Abbey?" Commentò Dean.
"Cos'è Downton Abbey?"Domandò Sherlock, non che fosse realmente interessato alla risposta
"Sei inglese e non conosci Downton Abbey?"Sbottò incredulo.
"Chiamami Gus."Proferì una voce robotica "Temo che questa porta possa essere aperta solo su ordine esecutivo."
La signorina Pitt, sull'orlo delle lacrime, si avvicinò alla porta, cercando di manometterla.
"Credo che dovremo fermarla prima che faccia qualche pazzia."
Dean non ebbe neanche il tempo di finire la frase che il sistema operativo venne colpito dal tacco della scarpa della Signorina Pitt.
A sorpresa, la porta si aprì e le due donne entrarono.Sherlock e Dean emersero in tutta fretta dal loro nascondiglio e corsero per entrare in tempo nella stiva.

Mentre Sherlock era andato a investigare chissà dove, John aveva deciso che avrebbe studiato il treno per capire cosa stesse succedendo su quel bizzaro treno, non poteva trattarsi di una allucinazione, era troppo reale. L'unica ipotesi plausibile era che si trovassero in uno studio cinematografico e che fosse tutto quanto una messa in scena, non poteva di certo credere che un demone li avesse teletrasportati nello spazio.Eppure, per quanto si sforzarsi di trovare qualcosa di storto, qualcosa che non fosse al suo posto in modo da svelare l'inganno, non c'era niente. Nella sua anormalità, sembrava tutto normale.
John era anche andato a parlare con il meccanico, un tipo dall'aria sveglia, chiedendogli di procurargli: manifesto dei passeggeri, piano del treno e una lista di fermate degli ultimi sei mesi. Il meccanico non ci aveva trovato nulla di strano nella sua richiesta, anzì l'aveva informato che anche lui era interessato a capire cosa stesse succedendo e che era già andato a cercare quei documenti, che gli consegnò volentieri.
Entrò nel vagone adibito a bar e in un angolo vide Sam il cacciatore che faceva alcune domande a una signora.
"Hey"Andò a salutarlo dopo che ebbe finito.
"John, ti è passata la sbornia?"
John dovette alzare la testa il più possibile per riuscire a parlare in faccia a Sam, quel ragazzo era un gigante."Si, a quanto pare tutto questo stress è utile a smaltire l'alcool. Hai scoperto qualcosa di interessante?"
Sam scosse la testa "Nessuna traccia di zolfo,  le luci hanno sempre funzionato bene e nessuno ha sentito un freddo improvviso."
John guardò Sam con aria perplessa, come se parlasse una lingua sconosciuta.
"Sono tutte cose che fanno capire se c'è stata la presenza di un demone o di un fantasma."
"Ah si, il demone."Disse sarcastico.
"Ascolta, so che non ci credi a queste cose, ma hai forse un idea migliore?"
John non rispose e Sam sospirò "Senti, dobbiamo capire cosa ci facciamo qui. Innanzitutto cosa stavate facendo tu e Sherlock prima di essere teletrasportati?"
" Eravamo a casa ubriachi, stavamo festeggiando il...oddio mio!"John si portò le mani alla testa.
"John,stai bene?"Chiese Sam preoccupato.
"Io devo sposarmi con Mary! QUando tornerò a casa, se tornerò mai casa?"SI abbandonò su una sedia, preso dal panico.
Sam si sedette con lui, aspettando pazientemente che l'attacco di panico gli passasse, fu allora che sentì un uomo poco più lontano, pronunciare delle parole interessanti.
"Sai il Predetto, l'antica mummia..."
Sam si voltò verso i due signori che stavano conversando.
"Scusate, state parlando di una mummia?"
Un uomo di mezz'età, dai capelli grigi lo fissò attentamente, come se lo conoscesse, per poi rispondergli affermativamente e iniziare la sua spiegazione.
"La leggenda dice che se la vedi sei un uomo morto."
La prerogativa di Sam era capire come mai fosse sul treno, ma se poteva scoprire qual era stata la causa della morte della vecchia signora, di certo non si sarebbe tirato indietro.
"Agente Sam McCartney"Prese la sedia e si mise al tavolo con i due signori.
"Emil Moorhouse, professore di mitologia aliena." 
"Io sono il Dottore,piacere"Si presentò l'uomo che aveva parlato per primo prima della mummia.
Sam sobbalzò alle parole "mitologia aliena" ma cercò di mostrarsi il più calmo possibile, come se quel discorso non lo turbasse. Infondo se erano su un treno che viaggiava nello spazio, non era poi così difficile credere agli alieni.
Il Dottore si rivolse al professore, sembrava molto preso dalla storia della mummia e voleva sapere il più possibile, il prima possibile. Cosa che voleva anche Sam.
"Una delle cose più interessanti è il tempo dato prima che ti uccida. Non riesco a pensare a un altro mito dove sia così specifico. Il numero del male, due volte. Coloro che sostengono lo sguardo del Predetto, hanno ben 66 secondi di vita."
Sam iniziò a riflettere sulla leggenda, non aveva mai sentito nulla di simile prima d'ora e una parte di lui ne era affascinato.
Il Dottore invece non era soddisfatto,  voleva sapere di più.
"No, no, no. Bel tentativo. Molto suggestivo. Ma non è così riprova" Allargò leggermente le braccia in un gesto di incoraggiamento, spronando il professore a dire di più.
"Un uomo cinico potrebbe dire che sta cercando di estrarmi informazioni."
Il Dottore tirò fuori dalla tasca un porta sigarette argentato e iniziò la sua spiegazione.
"Il mito del Predetto è apparso per la prima volta 5000 anni fa. In alcune storie c'è un indovinello o una parola segreta che si suppone lo fermi." Il Dottore apprezzò il modo in cui il professore e Sam lo guardavano, rapiti dalle sue parole.
"Alcuni cercano di contrattare, altri di offrire ricchezze, confessare i peccati. Tutto senza alcun risultato."
Il Dottore aprì il porta sigarette, ma non conteneva sigarette bensì Jelly Bean, che offrì ai due.
"Vedo che ne sapete molto"Commentò Sam, con un pizzico di ammirazione.
"So molto. Perchè a volte salta fuori essere vera."
Il professore sembrò divertito da quell'affermazione.
"Le leggende della Terra, sono secche, affari polverosi e sempre finzione.Ma qui nelle stelle, tutto è possibile."
Sia il Dottore che Sam guardarono il professore con un leggero sorriso, entrambi sapevano che le leggende della terra non erano finzione.
"A essere sincero, ecco perchè ho scelto questo campo, nella speranza di incontrare un vero mostro."Confessò il professore.
Sam dovette camuffare la sua risata con un colpo di tosse, per non fare brutta figura.
"Il sogno di tutti."Commentò infine.
"Ma professore"Iniziò a parlare il Dottore "Non ha ancora risposto al mio indovinello, qual è la cosa più interessante sul Predetto?"
"Beh, non puoi scappargli. Ci sono persone che hanno provato ma non funziona mai. Non importa quanto corri, è sempre dietro di te."
"Quindi, non c'è modo di fermarlo?"Chiese Sam
"No."Rispose il Dottore "Non può essere fermato."




Angolo dell'autrice.

Si, sono convinta che Dean ami Downton Abbey anche se non lo ammetterà mai xD.
Tornando a noi, la storia sta entrando nel vivo e spero che il capitolo vi sia piaciuto :)
Ringrazio chi ha messo la storia tra le seguite e soprattutto PaperBack White e Shyel per le recensioni :)
Per chi avesse domande o curiosità può contattarmi tramite i miei social:
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