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Autore: Airinslytherin    22/11/2014    2 recensioni
Invece, quando lo aveva rivisto, si era sentito anche felice, e nonostante lo negasse con tutto il cuore, voleva rimanergli più tempo possibile accanto. Anche per questo, gli allenamenti con Bokuto e Kuroo durante il ritiro estivo erano stati pieni di sentimenti contrastanti.
KurooTsukki. Ambientata durante il ritiro estivo. Spoiler manga.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kei Tsukishima, Tetsurou Kuroo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Is there any chance you could see me too?

Cause I love you.


Tsukishima si buttò sul letto. Si sentiva le gambe a pezzi. Cominciava a risentire della sessione degli allenamenti ogni giorno. Dopo un altro giro di tuffi la Karasuno era andata a lavarsi e a riempirsi lo stomaco, stremata.

Tsukki si tolse gli occhiali, si tirò le coperte fin sopra la testa e si premette il cuscino in faccia, per non sentire le chiacchiere inutili dei suoi compagni di squadra: gli "idiota" di Kageyama, le parole incomprensibili che Hinata tirava fuori quando era eccitato, i tentativi di Sugawara di calmarli- un secondo... c'era silenzio.

Tsukishima si alzò di scatto. Nel dormitorio non c'era nessuno. Era così stanco da essersi dimenticato di qualche incontro dopo cena, magari con il sensei o con le altre squadre?

Poggiò i piedi per terra e si alzò, infilandosi una giacca, senza nemmeno mettere prima una maglietta sotto. Si diresse in fretta verso l'entrata del dormitorio della Karasuno, sicuro di essersi dimenticato qualcosa e deciso a scoprire il motivo dell'assenza dei compagni.

Che stessero ancora tutti mangiando? Era vero che si era diretto da solo verso il dormitorio ma con tutto il tempo che aveva impiegato a prepararsi per dormire sarebbero già dovuti essere lì.

Appena varcò la soglia sbattè la testa contrò qualcosa, non si fece male ma gli occhiali gli caddero a terra.

"Scusa! Stai bene?" sentì la voce di Kuroo chiedere.

"Si. Ma sono praticamente cieco" dicendo così, portò avanti le mani per non sbattere contro qualcosa, smettendo subito dopo, quando capì di star toccando la giacca di Kuroo.

Il suo petto era caldissimo e lui aveva le mani gelide. Aveva anche tanta voglia di infilarle nella giacca dell'altro. Kuroo si avvicinò a Tsukki che lo sentì chinarsi e risollevarsi, mentre cercava di scorgere i suoi movimenti; il corridoio quasi buio non aiutava.

Prima che Tsukishima potesse spostarsi Kuroo gli mise gli occhiali sul naso e finalmente il biondo riuscì a vedere qualcosa; o meglio: vide Kuroo, troppo vicino. Gli poggiò le mani sul petto per allontarsi e gli disse:

"Che c'è? Perchè mi fissi?"

"E' strano vederti senza occhiali. Ma stai bene..." spiegò il moro." E' un po' come vederti sorridere"

"Non ritornare su quell'argomento!" disse Tsukki infastidito poggiandosi al muro, imitando la propria posa da tsundere professionista.

"Come vuoi! Ero andato a cercarti..." cominciò a spiegare Kuroo e, visto che Tsukishima rimaneva in silenzio, continuò "Gli altri non ci sono per via della festa che Tanaka e Yamamoto si sono messi in testa di fare per avvicinarsi alle managers. In teoria, non lo sapeva nessuno fino a dieci minuti fa; è per questo che non ti hanno avvisato. Sono tutti nel nostro dormitorio, vieni?"

Tsukki era troppo sconcertato per ricordarsi della stanchezza o per rispondere con una battuta molto IC, perciò prese a camminare dietro Kuroo.

"E perchè sei venuto tu ad avvisarmi?" riprese scettico Tsukishima.

"Sono stato il primo ad offrirmi e Yamaguchi me lo ha lasciato fare" rispose l'altro.

"E per quale motivo?"

"Avevo semplicemente voglia di venirti a chiamare! Devo essere per forza motivato o ispirato da una divinità se vengo a cercarti?" rispose Kuroo mentre continuava a camminare. Tsukki lo seguì senza ribattere.

Arrivati al dormitorio della Nekoma, Tsukishima rimase sulla soglia.

C'era il caos più totale. A destra tutti i letti erano stati spostati e fungevano da tavoli per una cassa e parecchi pacchi di patatine, ormai quasi vuoti. Yamamoto e Tanaka ammiravano le managers da lontano, sorridendo ma con le lacrime che colavano giù lungo le guance. Le ragazze chiacchieravano dall'altro lato della sala cercando di parlare sopra il chiasso e la musica che Bokuto si ostinava a ballare mentre Hinata lo idolatrava. L'adulazione di Hinata sembrava essere oggetto di interesse da parte di altri giocatori della Nekoma e della Fukurodani. Kageyama, molto stranamente (pensò Tsukishima), non era al fianco di Hinata ma sorrideva in modo parecchio inquietante a un Nishinoya terrorizzato, che aveva probabilmente colpito il moro mentre si allenava con Asahi in un angolo della sala, nonostante il soffitto fosse abbastanza basso. Il capitano e Sugawara, invece, parlavano, osservando i membri della squadra e finendo le ultime razioni di cibo. Il sensei pregava invano di abbassare il volume della musica. L'unico tranquillo era Kenma, il quale giocava con i videogiochi in un angolo tra i letti, incurante del caos.

Tsukishima ricordò di aver sentito dire dai compagni di squadra che gli allenatori sarebbero andati a bere qualcosa quella sera. Ecco spiegata la festa.

Kuroo lasciò Tsukishima (con sommo dispiacere di quest'ultimo) per avvicinarsi a Kenma. Allora il biondo si mise a cercare Yamaguchi, reprimendo la voglia di andarsene e tornare a letto; sarebbe stato imbarazzante, dopo aver seguito Kuroo. Individuato Yamaguchi fece due passi e venne subito investito da Tanaka che annunciava l'inizio del gioco della bottiglia.

"Che cosa scontata" protestò Tsukki. Kuroo lo sentì e, trovandosi pienamente d'accordo con lui, strappò la bottiglia dalle mani di Tanaka. "Trovatevi un altro gioco più originale. Il gioco della bottiglia è per quei pazzi degli occidentali" concordò il moro. Si girò e si scontrò nuovamente con Tsukki che nel frattempo si era avvicinato. "Ancora!" sbottò questo. Kuroo, un po' frastornato, guardò oltre la spalla di Tsukishima. "Se almeno sapesse ballare bene." osservò con un sorriso, squadrando Bokuto "E se almeno ci fosse una canzone decente. Tu che musica ascolti, Tsukki? Hai sempre le cuffie"

Tsukishima rimase interdetto. "Scusa?" A parte la sua famiglia e Yamaguchi, gli altri non avrebbero dovuto chiamarlo in quel modo, invece, lo stavano quasi tutti chiamando così.

Tsukki non sapeva bene come sentirsi nei confronti di Kuroo, dopo tutte le sue attenzioni.

Se lo chiedeva da quando lui e Bokuto avevano cominciato a proporgli di allenarsi insieme a loro. Dalla prima partita giocata contro la Nekoma, si era sentito attratto da lui. Non solo fisicamente, non avrebbe pensato tanto a una persona che lo interessava solo in quel modo; non gli avrebbe mai dato importanza. Invece, quando lo aveva rivisto, si era sentito anche felice, e nonostante lo negasse con tutto il cuore, voleva rimanergli più tempo possibile accanto. Anche per questo, gli allenamenti con Bokuto e Kuroo durante il ritiro estivo erano stati pieni di sentimenti contrastanti.

Tsukki cercò di non pensare al suo viso, che andava imporporandosi, per non peggiorare la situazione, si calmò e mise su la sua più completa faccia disinteressata.

"Cosa scusa?" ribattè l'altro avvicinandosi ulteriormente, mentre il biondo indietreggiava, finendo a sbattere contro il muro. Tsukishima lasciò perdere, avrebbero continuato a chiamarlo Tsukki, tanto.

"Ascolto musica che non ti piace sicuramente"

"Perchè?"

"Occidentale"

"Non ho proprio niente contro gli occidentali" si accigliò il moro. "Anzi, mi piacciono"

"TI piacciono?"

"Si...sono fighi" cercò di spiegarsi.

"Cosa ti piace di loro?"

"Mi piacciono i ragazzi biondi"

"COSA?! E che minchia c'entra? "

"Niente, volevo fartelo sapere"

"Va al diavolo, Kuroo!"

Kenma, che nel frattempo aveva spento il cellulare, spostava lo sguardo dall'uno all'altro, apparentemente interessato.

"Già mi chiami così? Dove sono finiti i s-" vennero interrotti da Tanaka che aveva ideato un altro gioco, per avvicinare le managers. "Il gioco dei giornali!" annunciò il ragazzo, eccitato.

"Due persone stanno su un pezzo di giornale, e ogni volta che viene detto, devono spostarsi, dividere il giornale a metà e risalire, sempre in due. Se non ci state e qualcuno cade fuori dal pezzo di giornale, che diventerà sempre più piccolo, la coppia verrà squalificata. Asahi, qui, sarà il giudice!" aggiunse, battendo una mano sulla spalla del ragazzo che, vedendosi tirato in ballo, cercò di rifiutare, invano. "E' troppo grosso per stare -anche da solo- su un foglio di giornale spiegato. Chi vince si becca l'ultimo barattolo di cioccolata che il sensei ci ha offerto" Dopo questa uscita cominciarono a mostrarsi interessate anche le ragazze. Tanaka, vedendo questa disponibilità cominciò a distribuire pezzi di giornale. Alcuni giocatori finirono con le managers, ma altri dovettero accontentarsi dei compagni di squadra. Tsukishima sentì Nishinoya che protestava:

"Io però vincerò con Asahi-san!" Asahi si portò una mano dietro la nuca, imbarazzato.

"Non c'è problema. Farò io il giudice" si inserì Yamaguchi sorridendo.

L'attenzione di Tsukishima fu catturata da Kageyama che spiegava a Hinata, finito in coppia con lui anche per questo gioco, di dover vincere a tutti i costi: era una questione di onore. Tsukki si ritrovò a ridacchiare perfidamente, smettendo subito dopo, quando notò che Kuroo si girava verso di lui con un foglio di giornale in mano.

"Nemmeno per idea. Scordatelo! Prenditi Kenma" disse Tsukki preso dal panico.

"Kenma non vuole giocare e ha già riacceso il cellulare"

"Nemmeno io."

"Dai! Sei l'unico rimasto e voglio vincere tutto quel cioccolato che avremmo dovuto dividere" Senza aspettare risposta lo prese per il polso e lo portò sopra il giornale, che aveva posato a terra.

"Non c'è modo" protestò Kei "Se vinciamo, il barattolo me lo prendo io e tu lecchi il fondo"

"Sei sempre il solito"

Durante la prima fase del gioco non ebbe problemi quasi nessuno. Kuroo era abbastanza lontano ma Tsukki cominciava a sentire caldo. I problemi giunsero quando il giornale si ridusse a un pezzo piccolo abbastanza da stare letteralmente incollati.

Kageyama e Hinata erano stati eliminati quando Kageyama, scordandosi dei buoni propositi, si era rifiutato di prendere in braccio Hinata, per non farlo uscire dal rettangolo di foglio di giornale e perdere. Per questo il più piccolo aveva deciso che sarebbe stato lui a prenderlo in braccio. I 162 cm di Hinata e i 180 cm di Kageyama lasciano presagire il risultato. Kuroo e Tsukki erano stati più fortunati. La pagina del giornale non era stata tagliata ed erano un po' più larghi.

Quando venne il momento di ripiegare di nuovo il giornale c'erano ancora poche coppie che erano riuscite a starci sopra. Tsukki e Kuroo si separarono, scesero dal giornale, ripiegarono il foglio e rimasero a fissarlo. Fu il biondo il primo a parlare:

"E' impossibile starci" Kuroo salì sul pezzo di giornale.

"Devi abbracciarmi" disse il moro impassibile, allungando la mano e prendendo Tsukishima per il braccio.

"No!" rispose, sottraendosi al contatto.

"Non possiamo stare in equilibrio se non lo fai. Il tuo amico sta arrivando e se ti vede fuori dal giornale perdiamo. Muoviti" Prese Tsukki per i fianchi, lo tirò a sè e gli circondò il busto con le braccia, per non farlo cadere. Tsukki rimase fra le braccia di Kuroo solo per pochi secondi che a lui sembrarono l'eternità. La schiena di Tsukishima sembrava in fiamme dove le mani del ragazzo poggiavano, così come il basso ventre. Sentì il respiro di Kuroo solleticargli la nuca. Nonostante il suo corpo volesse più di quel contatto, infilò le mani tra i loro corpi e lo spinse. Vide gli occhi di Kuroo che si ingrandivano di dispiacere prima di far cadere tutti e due a terra, perdendo il gioco. Quello stupido e schifoso gioco. Kei si rialzò in fretta e uscì dal dormitorio.

Percorse velocemente il corridoio e, arrivato al dormitorio della Karasuno si avvicinò alla finestra e si tolse la giacca. Aveva bisogno di aria fresca. Rimase per un minuto così finchè sentì un rumore di passi. Si girò, il vento che gli spostava i capelli.

"Si può sapere che ti è preso?" la voce di Tetsurou era fredda. La sua rabbia scemò non appena vide Kei senza maglia. "Prima hai rinunciato al cioccolato e ora vuoi prenderti un accidente?" chiese, sollevando le sopracciglia e scrutando Tsukki dall'alto in basso.

Questo si sdraiò sul letto con noncuranza. "Non ho freddo" seguitò a dire. Non era vero. Tsukishima tremava: nonostante fosse estate, quella sera era parecchio fredda.

Kuroo si abbassò con un sospiro, all'altezza dei suoi occhi, piegando le ginocchia. Prima che Tsukishima potesse protestare, prese a riscaldargli il corpo muovendo le mani su fino al petto. Kei si portò a sedere con uno scatto. "Mollami!"

Kuroo si spostò mortificato. "Scusa...credevo... sei gelato" la sua voce tremava di rimorso e... pianto? Lui? Il capitano della Nekoma? Lo stesso ragazzo che aveva sempre quel sorriso malizioso stampato in faccia?

Tsukishima lo guardò allontanarsi con agitazione, stupito. Si sentiva male per quello che aveva fatto. Lui lo voleva. Ogni volta che Kuroo posava il suo sguardo su di lui il suo corpo fremeva, ogni volta che Tsukki sentiva ridere Kuroo con i compagni gli si contorceva lo stomaco. Ma a cosa stava pensando? Lui non voleva innamorarsi di una persona che abitava lontana, tantomeno di un ragazzo che giocava contro di lui a pallavolo. La pallavolo per Tsukki era una delle cose più importanti. Si sentiva così patetico. Odiava il suo interessamento verso di lui. Non sopportava quando, durante gli allenamenti, gli dava consigli per migliorare; quando si avvicinava e, mostrandogli nuove tecniche del gioco, lo sfiorava e quando Tsukishima migliorava il suo muro, grazie proprio a questi consigli.

Quando Tsukki lo vedeva schiacciare e un secondo prima della schiacciata gli rivolgeva il suo solito sorriso come per provocarlo e dirgli: "Vediamo cosa hai imparato. Ho puntato su di te"

Tsukishima ripensò a tutto questo e corresse solo un verbo. Lui non odiava queste cose; non poteva farne a meno. Pose l'avambraccio sugli occhi, cercando di reprimere un sorriso. Sentiva i compagni di squadra che rientravano dalla festa. Si girò e vide Nishinoya che immergeva un cucchiaino nel barattolo e lo puntava verso Asahi. Era incredibile che alla fine avessero vinto proprio loro due quando si supponeva perdessero subito a causa della stazza di Asahi. Il gigante guardava l'altro con uno sguardo che Tsukishima riconobbe. I suoi occhi si illuminarono sotto le lenti, si alzò di scatto e si diresse verso il dormitorio della Nekoma infilandosi una felpa. Ignorava le domande dei compagni di squadra e si tratteneva dal correre in una perfetta imitazione di Hinata quando sfidava Kageyama.

Quando arrivò al dormitorio si ritrovò di fronte Kenma che, con un mezzo sorriso e il suo solito tono di voce basso, lo informò che Kuroo era andato a lavarsi, senza che Kei gli facesse nemmeno una domanda. A volte l'intelligenza di quel ragazzino lo spiazzava.

 

 

 

Idiota. Questa parola rimbalzava nella mente di Kuroo mentre si sciacquava il viso. Era stato un idiota a pensare di piacere a Tsukishima. Un completo e irrecuperabile idiota. Però poteva dirglielo! Kuroo era sicuro che Kei si fosse accorto di quello che provava per lui, era stato così palese! Ringhiò arrabbiato, guardandosi allo specchio, le mani poggiate sul lavandino. Era arrabbiato con se stesso per essersi illuso come una ragazzina ma anche con il ragazzo della Karasuno. Avrebbe potuto rifiutarlo da subito; avrebbe potuto dirlo, invece aveva ignorato il suo continuo flirtare e ora Tetsurou si sentiva uno stupido. Gliel'avrebbe fatta pagare... era stato così freddo con lui. Sembrava non gliene importasse nulla.

La porta si aprì. Quando Kuroo si girò vide Tsukishima richiudersi la porta alle spalle.

"Kuroo-san" Aveva la testa china e non sembrava comportarsi come al solito. Kuroo gli rispose con solo uno sguardo freddo e distaccato, mentre il cuore, al contrario, accelerava i battiti. Era sempre lo stesso l'effetto che la presenza di Kei gli faceva e si odiava per questo.

"Ti devo assolutamente fare una domanda. Se la risposta è no, non prendermi in giro: non lo sopporterei" Kuroo lo guardò stranito. Cosa stava blaterando, ora? Il biondo si avvicinò, cercando il suo sguardo.

"Io ti... piaccio?" chiese con un sospiro. Kuroo sgranò gli occhi. Come si permetteva? Perchè doveva umiliarlo in quel modo? La rabbia montò prepotente. Non glielo avrebbe permesso.

Kuroo si avvicinò ulteriormente premendo furiosamente le sue labbra su quelle di Kei. Le sue braccia cercarono le spalle del biondo per impedirgli di ritrarsi. Continuava a catturargli le labbra con le proprie, fino a morsicargli forte il labbro inferiore. Sentì il gemito di Tsukishima, mentre si ritraeva con il sapore metallico del sangue di lui in bocca. Tsukishima aveva lo sguardo appannato dalle lacrime di dolore e stupore. Nonostante tutto, il moro si sentì pervadere dal senso di colpa. Come avrebbe fatto a riguardarlo negli occhi, durnte gli allenamenti? Oltrepassò Tsukki e si diresse verso la porta. Prima di raggiungere la maniglia le dita di Kei si strinsero sul suo avambraccio e venne sbattuto al muro. Si ritrovò a guardare Tsukki negli occhi, con la schiena contro il muro e la mano dell'altro premuta a fianco, impedendogli la fuga.

Gli occhi di Tsukki erano ancora umidi, mentre con l'altra mano si ripuliva un minuscolo rivolo di sangue che macchiava il labbro, ma anche determinati.

Kuroo era sorpreso. Ancora di più quando sentì le parole "Credo di essermelo meritato" uscire dalla bocca di Tsukishima. "Scusami. E' colpa mia" Distolse lo sguardo, avvertendo l'affluire di sangue alle guance. Doveva essere un grandissimo sforzo per lui dire queste cose, pensava Tetsurou. "Credo anche che tu mi piaccia" Aggiunse con un mezzo sorriso. "Tanto..." Accorgendosi della mancanza di reazioni da parte del capitano della Nekoma le sue parole si persero in un mormorio imbarazzato. Si staccò dal muro, rosso in viso. Mise a freno la lingua e ritrovò la solita compostezza. "Tu mi piaci Kuroo-san. E' che... non sapevo cosa fare" Kuroo venne pervaso dall'euforia, cercò la mano di Tsukishima e intrecciò le dita con le sue. Si diede dello stupido per la centesima volta durante la stessa sera: era ovvio che a Tsukishima serviva tempo per ammetterlo. Mandò a quel paese tutti i buoni propositi di rimanere arrabbiato con lui. Si avvicinarono l'uno all'altro. Fu un vero bacio, più calmo ma non per questo meno sconvolgente per entrambi. Tsukishima chiuse gli occhi sotto le lenti, le sue labbra erano morbide e Kuroo gli leccò la ferita sul labbro inferiore. I respiri si facevano sempre più affannosi e caldi. Presero a baciarsi con più trasporto e a toccarsi.

Kuroo si staccò all'improvviso quando sentì un filo d'aria fredda sfiorargli la nuca. Quando si voltarono nella soglia c'era Bokuto. Nella bocca teneva uno spazzolino, che cadde a terra quando questa si spalancò.

Tsukishima scese dal ripiano del lavandino, sistemandosi la giacca alzata. Come diavolo c'era finito sopra il ripiano? Pensò Kuroo, mentre cercava di riprendere un ritmo di respiro regolare.

"Wow ragazzi , voi due...?" cominciò l'asso della Fukurodani, mentre si chinava a raccogliere lo spazzolino. "Avrei dovuto immaginarlo da come vi comportate in palestra. Kuroo, in effetti stai sempre attento a Tsukki*, anche quando gioca amichevoli con altre squadre..." si ritrovò a considerare Bokuto mentre raggiungeva il lavandino e cominciava a risciacquare lo spazzolino. Tsukki e Kuroo evitavano di guardarlo, imbarazzati. Mentre Tsukishima moriva di vergogna si ritrovò comunque a pensare a come lo aveva chiamato Bokuto.

"Bè...chi sono io per giudicare? Divertitevi pure... senza chiudere la porta a chiave... nel bagno pubblico dei ragazzi." riprese, guardandoli con sconcerto.

"Bokuto" lo richiamò Kuroo, con aria ammonitrice.

"Non dirò niente!" li assicurò quello alzando le mani e dileguandosi velocemente. Quando richiuse la porta una risata cominciò a uscire dalle labbra di Tetsuorou che cercava in tutti i modi di trattenersi e mentre lo guardava ridere Tsukki non riuscì a trattenere un sorriso.





Angolino autrice <3
Hey! Spero che questa storia vi sia piaciuta.; ) Tutto questo è nato nel vedere i giochi che fanno fare a quelli del primo anno nel mio liceo durante la prima assemblea, poveri cari. Ho pochissime cose da aggiungere:
1 In questa storia avrete sicuramente notato quanto tutti siano morti di fame.
2 Kuroo è un termosifone che cammina in cui Tsukki si vuole scaldare.
Io  amo questi due. Mi piace molto anche la KurooKenma ma poi delle mie amiche mi hanno mostrato la magnificenza della coppia KurooTsukki e ora sono praticamente la mia OTP. Abbiamo anche diverse prove sul fatto che sono un tanto così dall'essere canon. Ma questo non è importante. Ho veramente tanta, tanta paura di essere andata OOC per il personaggio di Kuroo. Questa è la mia prima one shot in assoluto, quindi mi farebbe davvero piacere una recensione. Ho bisogno di sapere cosa non va, cosa vi piace di più, cosa devo approfondire, perchè mi piace molto scrivere e voglio migliorare. Ma anche solo se non vi ha annoiato la storia, o se amate la KurooTsukki come me. 

   
 
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