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Autore: jamichannel00    23/11/2014    0 recensioni
Emily,una ragazza di sedici anni. Incontrerà Josh per caso.Tra litigi,baci,cambiamenti,lacrime,distanze,riusciranno davvero ed essere uniti? Scopriranno entrambi cos'è l'amore vero? Quello che ti toglie il fiato,quello che ti emoziona e quello che ti cambia dentro?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 3

La notte non riuscì a dormire. Quando mi misi sotto le coperte,pensavo a lui. Pensavo a quanto sia davvero carino. E come la maggior parte delle adolescenti fanno,mi immaginai film mentali assurdi. L'immaginazione non mi manca mai. Sono sempre stata dotata di un immaginazione superiore alla norma,soprattutto quando ero piccola,rispetto a tutti i miei compagni di asilo e di elementari ero la più creativa,quella che aveva sempre idee. E questa dote mi è rimasta tutt'ora. Non c'è giorno in cui,io mi alzo dal mio letto e non pianifichi la mia giornata.

Alla fine fra i vari film mentali e i vari pensieri mi addormentai dolcemente.

La sveglia suonò. Alle sei in punto. In pochi minuti avrei dovuto alzarmi,vestirmi,truccarmi,e uscire di casa. Mi alzai velocemente e mi diressi al bagno,che già era occupato da mia madre,e quindi scesi giù in cucina per bere latte e caffè,ma non era pronto. Avrei fatto colazione a scuola. Tornai in camera mia e scelsi di mettermi un paio di jeans strappati su entrambe le ginocchia e una canottiera nera semplice con un cardigan rosso sulle spalle. Ancora non era arrivato l'inverno,eravamo solo a settembre,ma nelle prime ore della mattina fa freddo. Mi lavai velocemente i denti e il viso e tornai in camera. Preparai la borsa pochi minuti dopo mi trovavo alla fermata del mio autobus.

Salì velocemente sul bus. E i miei occhi cercavano i suoi,come i suoi cercavano i miei. Era seduto in fondo,e mi fece segno di raggiungerlo,accanto a lui vi era un posto libero.

"Emily vieni!" Mi chiamò.

"Ehi ciao." Dissi molto imbarazzata.

"Come stai?"Chiese.

"Molto bene tu?"

"Bene grazie" Rispose. Si vedeva che eravamo in imbarazzo entrambi.

In pochi minuti eravamo già arrivati a scuole e avevamo detto a stento due parole per uno.

La giornata passo molto in fretta,è andata piuttosto bene,ci sono stati solo dei problemi con il professore di matematica. Sembra che sia andato via,e ne dovrebbe arrivare uno nuovo,ed è solo questione di giorni,spero che sia migliore dell'altro,perchè a matematica non me la cavo per niente,ho dei voti pessimi. Mi sono sempre giustificata dicendo che non si può essere bravi in tutto,ma la verità che non ho nemmeno voglia di impegnarmi perchè già so che non capirò nulla questo è il vero problema.

Suonò l'ultima campanella e mi diressi verso l'uscita dove c'erano Rachel e Sarah. Sapevo con certezza che mi avrebbero chiesto della festa di oggi pomeriggio,ma con tutta la sincerità non ho voglia di andare da nessuna parte se non prendere una pizza con Josh e tornare a casa.

"Emily! Non ti abbiamo vista per tutto il giorno,ma dove eri? Aspettavamo anche una risposta da te per la festa di oggi ma non ne abbiamo avuta...Cosa sta succedendo?"Disse Sarah.

"Ragazze scusate davvero. Ieri ho avuto una giornata molto piena ed ero stanchissima veramente. Ieri ho conosciuto un ragazzo,poi ve ne parlo meglio se volete. Ma ora devo scappare perchè mi sta aspettando davanti la pizzeria di Lucy,ci prendiamo una pizza insieme." Aggiunsi io.

"Ma non ci dici nulla Emily? Siamo ancora tue amiche o no?" Disse Rachel.

"Scusatemi avete ragione,ma dovete capirmi non avevo voglia di parlare con nessuno,e poi non mi sembra niente di molto esagerato,ho conosciuto solamente un ragazzo,non è un motivo per prendersela!"Dissi io. Avevo voglia di chiudere lì quella conversazione e scappare.

"Okay ma il prima possibile ci racconterai tutto questo lo sai vero?" Rachel disse.

MI limitai unicamente ad annuire con la testa e mi affrettai a raggiungere la pizzeria. Lui non era lì. Non c'era. Mi sedei sulla panchina fuori Lucy. Decisi di aspettarlo,era probabile che aveva avuto un problema in classe e ha avuto bisogno di qualche minuto in più. Ma lo aspettai circa per trenta minuti. Non sarebbe venuto,lo sapevo. Come ho fatto a crederci davvero? Come ho pensato che qualcuno mai mi avrebbe salvato di nuovo? Non ci voglio credere,non voglio accettare una nuova delusione. Non voglio più che nessuno mi faccia soffrire,non merito di soffrire. E' ingiusto. Perchè quando credi che sia davvero arrivato anche il tuo di momento per sorridere di nuovo,ti ricarde il mondo addosso?Cercare di nascondere come sto è difficile,anche il dolore e la sofferenza che ho provato con Luke,è stato davvero difficile da nascondere. Ma ci riuscivo,perchè nessuno mai vedeva quanto soffrivo,ma oltre a non vederlo,non erano interessati perchè avevano sempre qualcosa di più importante da fare. Arrivavo e arrivo sempre al secondo posto per tutti. E dopo una vita intera sei stanca di questo. Sono davvero stanca.Sembravo forte agli occhi di tutti ma la verità è che ero la più debole.

Scoppiai a piangere,chiamai mia madre e le chiesi se avrebbe potuto riaccompagnarmi a casa,e mi rispose che in qualche minuto era davanti scuola,dove sono ora ad aspettarla. Non è possibile,ora sono seduta su questa panchina fuori dalla pizzeria a pensare a quanto è stato stronzo Josh. Prima mi chiedi di prenderci una pizza e poi ha anche il coraggio di non presentarsi.

Mia madre tardò un pò ad arrivare,era al lavoro per questo ci ha messo più tempo.

"Emily,ora mi spieghi cosa è successo,e perchè stai piangendo?" Mi chiese in tono autoritario. Esigeva una risposta,e dovevo accontentarla.

"Stavo aspettando un ragazzo che ho conosciuto ieri a scuola e non si è presentato,dovevamo prendere una pizza insieme quì da Lucy." Dissi singhiozzando.

"Cioè tu mi stai dicendo che stai piangendo per un ragazzo che hai conosciuto da circa ventiquattr'ore?"

"Si mamma. Ma non è solo per quello. Tu forse sei stata impegnata a pensare alla tua di vita sentimentale,a pensare a papà ogni santo giorno pensando che prima o poi sarebbe tornato,eri tanto impegnata a pensare ancora a lui che non ti sei accorta quanto stavo male io,non ti sei mai accorta a quanto io soffrivo,nascondevo tutto dietro qualche sorriso,ma tu non vedevi oltre. Non sei riuscita più ad essere una madre,tutto questo perchè non hai mai cercato di rassegnarti alla fuga di papà .Lui ha fatto bene a scappare. E' solo colpa tua se è andato via!"Dissi continuando a singhiozzare,oramai non stavo più parlando con un tono normale,ma avevo alzato la voce,tanto quanto il dolore che avevo dentro.

"Emily... Mi dispiace,tu non sai nemmeno quanto mi dispiace di non essere riuscita a starti vicino quando ne avevi bisogno,ma avevo tantissimi problemi nella mia testa che purtroppo non sono riuscita a risolverli e sicuramente non sarei riuscita a risolvere nemmeno i tuoi,ma ti prometto Emily che incominceremo una nuova vita! Andiamo via di quì,lo sto pensando da molto tempo,e volevo dirtelo." Mi disse ,ormai nella mia stessa condizione, stava incominciando a piangere anche lei.

Trasferirci? E dove? Dovrei lasciare tutti gli amici,i parenti,la scuola,il paese? Dovrei cominciare una nuova vita? Non è possibile,non posso.

"Mamma forse tu non hai capito,io ora non voglio fare altro che tornare a casa e chiudermi in camera ascoltando la musica da sola,senza di te,che non mi aiuti in niente. Non mi interessano nemmeno i tuoi piani per una vita felice,tanto guardi solo i tuoi di interessi senza capire o provare a capire quelli degli altri. Per esempio,sai come si rapporta Jonah insieme ai suoi amici? Mamma no che non lo sai,non lo sai perhè pensi solo a te!" Gli dissi arrabbiata.

Tornammo a casa,tutto il viaggio fù silenzioso,non parlammo per niente. Quando rientrai in casa c'era la nonna che era in cucina a preparare i biscotti insieme a Jonah,non avevo voglia nemmeno di vedere la nonna,anche se lei non c'entrava nulla.Anche quando io e la mamma litigavamo c'era sempre la nonna ad aiutarmi. Sono stati periodi difficili,molto difficili.

Mi addormentai per qualche ora. Ma mi sveglio il suono del mio cellulare.

"Emily ciao sono Rachel,allora vieni alla festa stasera?" Mi disse Rachel molto allegra e speranzosa di una mia risposta positiva.

"No scusami ma non mi sento affatto bene,ho voglia solo di dormire e non svegliarmi più." Dissi con la voce ancora assonnata.

"Ti conosciamo troppo bene! Siamo sotto casa tua. Decidi o scendi da sola oppure saliamo noi." 

"Ragazze,ma io.."

Dopo un'ora scesi giù al piano di sotto. Mi ero fatta una doccia,mi ero vestita.Indossai un semplice vestito blu elettrico con delle decorazioni in merletto,e dei stivaletti sotto,non avevo nemmeno voglia di truccarmi ma mi obbligarono a farlo,e mi misi un pò di mascara e del blush color pesca. Secondo loro ero perfetta per la festa,mentre il mio desiderio era solo quello di rimanere nel mio letto a distruggermi le orecchie di musica fino ad addormentarmi.

Camminammo a piedi per la strada di casa di Rachel. Ovviamente saremmo dovute passare davanti casa di Josh. E lo facemmo. Era sul suo pianerottolo ad aggiustare lo skate. Quando lo vidi cominciai ad accellerare il passo,non volevo assolutamente vederlo,e tanto meno far sapere alle mie amiche che era lui il ragazzo che avevo conosciuto. Ma lui mi notò.

"Emily!" Urlò dal pianerottolo di casa sua.

Io affrettai il passo. Le mie amiche avevano le facce perplesse. Ovviamente non capivano chi era il ragazzo che stava urlando il mio nome.

"Ragazze,andiamo ci staranno aspettando tutti." Dissi io,invitandole ad accelerare il passo.

"E' questo il ragazzo che hai conosciuto?E' carino." Disse a bassa voce Sarah.

"Si lo era." Dissi accelerando il passo. Ma lui scese fino in strada a rincorrermi e mi prese per un braccio,perchè io ovviamente e giustamente non ne volevo sapere di fermarmi.

"Ti prego Emily,fammi spiegare almeno."Disse con tono sensibile e dolce.

"Non c'è assolutamente nulla da spiegare,non saranno due semplici scuse a farmi cambiare idea." Dissi io con tono deciso,mentre mi voltai verso di lui.

"Noi andiamo,ti aspettiamo alla festa!" Dissero Sarah e Rachel e cominciarono a camminare verso casa loro. Mentre io rimasi in silenzio.

"Mi dispiace davvero tantissimo." 

"Forse non hai capito le parole che ho pronunciato precedentemente,ovvero che non voglio le tue scuse finte." Aggiunsi decisa.

"So che sono stato pessimo,ma devi davvero scusarmi,non sono potuto davvero venire. E mi sarebbe piaciuto davvero molto. Questa è l'unica verità."Disse come se mi stasse pregando di perdonarlo,ma non ne voglio sapere nulla,non si può prima errare e poi pretendere che ci siano sempre tutti pronti a perdonare. Basta perdonare. Ho perdonato troppo chi non meritava.

"Dimmi perchè ti dovrei perdonare?Non meriti che io accetta le tue scuse."

"Hai ragione,hai perfettamente ragione."

"Questo già lo sapevo." Dissi incrociando le braccia e guardandolo con uno sguardo minaccioso.

"Emily,sei diversa,lo so."

"Diversa?" Chiesi confusa dalle sue parole. Diversa da chi?

"Sì sei diversa,e l'ho subito notato. Hai uno sguardo diverso,hai uno sguardo da chi ne ha passate tante,e un sorriso da chi prova tutti giorni a superare qualsiasi dolore o delusione.Questo lo so,non è un'impressione. E mi piacerebbe sapere tutto di te,sapere della tua vita,della tua famiglia,dei tuoi interessi,di cosa ti piace,di cosa odi. Tutto. Lasciamelo fare,ti prego." Disse prendendo le mie mandi nelle sue. Io rimasi a guardarlo persa. MI ero persa. Mi ero completamente persa. Guardavo i suoi occhi intensi,pieni di colore. Anche i suoi occhi sono diversi. Sembrano diversi. Ma più il mio cuore mi sta dicendo di accettare le sue scuse,e di lasciarlo fare,di lasciarlo entrare nella mia vita,di farmi dare attenzioni,la mia mente mi spinge al perfetto contrario.

"No." E corsi via piangendo.

 
   
 
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