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Autore: Shiver414    23/11/2014    1 recensioni
Yuri è una strega, una strega potente che cerca di evitare che la sua vita da semplice proprietaria di un negozio di fiori e quella da cacciatrice di demoni non collidano tra loro. Ci stava riuscendo fino al momento in cui non conosce Kian, un demone dall'aspetto sublime, il carattere forte e un'indole apparentemente egoista. Da quel preciso istante tutta la sua vita precipita in un baratro fatto di morte, sangue e terrore, governato da un demone spietato, il Burattinaio. CHi si nasconderà dietro questo misterioso nome? Yuri e Kian sopravviveranno alla sua furia?
Genere: Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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Capitolo 10.

Ma che stavo facendo? Mi sentivo una sciocca a gironzolare per le strade deserte della città senza una meta. Volevo sbattere la testa contro il muro per aver solo pensato a questa immensa e inutile stronzata. Si era una stronzata. Scossi la testa. Dovevo riprendere il controllo. Mi colpii le guance con entrambe le mani e presi un respiro profondo. Camminavo ancora incerta e barcollante. Abituarsi ad un corpo fantoccio era difficile e pensare che, forse, sarei dovuta vivere per sempre così mi faceva rabbrividire. Anzi avrei potuto rabbrividire nel mio vero corpo, così invece…
Una ragazza in abiti succinti si avvicinò a me con fare sensuale.
«Sei una nuova?» Mi chiese. Non mi ero accorta di essermi allontanata così tanto dalla strada principale. Scossi la testa confusa. «Allora sei una cliente.» Disse maliziosa. Capii troppo tardi cosa intendesse. Era vicina, troppo vicina e continuava ad allungare le mani verso il mio seno. A disagio feci un mezzo sorriso. «Dove vogliamo andare?» Che situazione orribilmente imbarazzante. Le feci un cenno della testa senza dire nulla e tenendomi stretta per mano mi seguì. Camminammo parecchio fino ad arrivare a casa mia. «Sei sicura di voler farlo qui?» Annuii sicura. Aprii la porta di casa e la trascinai nello scantinato, lì c’era Kian ancora fuori di sé. Le mani erano bruciate, aveva provato a fuggire. Sedeva, ormai senza speranza, al centro della gabbia. La trasformazione era completa. La lunga coda era adagiata accanto a lui attenta a non sfiorare i raggi di energia. Le orecchie erano a punta, i capelli sembravano più scapigliati di prima. «Che diavolo…» Mormorò la ragazza. «Tu vuoi che io…» Indicò se stessa e l’incubus davanti a sé. Provò a fuggire ma la fermai. Chiusi la porta a chiave per sicurezza.
«Fidati, non è così mostruoso come credi.» Sorrisi cercando di convincerla. Strinsi di più la sua mano e mi avvicinai alla gabbia allontanando con un piede una delle pietre. Kian aveva già capito quello che volevo fare. Mi sedei accanto a lui e lei mi seguì spaventata, quasi in lacrime. Sfiorai le spalle muscolose del demone e lui mi rivolse uno sguardo bramoso. «Vedi?» Dissi alla ragazza. «Come ti chiami?» Ora che la guardavo meglio, avrà avuto circa diciotto anni, i capelli erano castani con le punte color melanzana, una linea sinuosa e sensuale le contornava di nero i grandi occhi azzurri. Il seno era prosperoso e fuoriusciva dal toppino nero striminzito. Dei pantaloni neri decisamente attillati fasciavano un paio di lunghe gambe e un paio di tacchi dall’altezza vertiginosa le rendevano ancora più lunghe.
«Sofia.» Le sorrisi ancora. Kian era cauto, sapeva come comportarsi con una preda.
«Ti fidi di me?» Le dissi gentile. Mosse la testa, tra il sì ed il no. Sospirai piano e mi piazzai davanti a Kian. Iniziò a baciarmi toccando ogni lembo di pelle che riusciva a raggiungere. Non sentivo nulla. Assolutamente nulla, solo la sua mano che si spostava sicura ed esperta, ma non provavo sensazioni. Ero quasi dispiaciuta di non riuscire a sentire la sua fame, il suo desiderio. La ragazza sembrò quasi tranquillizzarsi. «Non c’è nulla da temere, vedi?!» Kian la osservò di sottecchi e le sorrise, un sorriso famelico. Con lo sguardò quasi mi ordinò di andare via. Non volevo nemmeno sapere cosa le avrebbe fatto. Non volevo saperne nulla. Sentivo forte la voglia di piangere mentre richiudevo la porta e andavo al piano di sopra. Se fossi rimasta un fantoccio per tutta la vita, avrei dovuto sopportare questa sofferenza ogni volta? Non potevo saziarlo, non potevo soddisfarlo. Mi raggomitolai sul divano del salotto e mi abbandonai ad un confuso e disperato pianto. Non c’erano lacrime. Un fantoccio non sa piangere. Volevo solo essere avvolta da un paio di forti e rassicuranti braccia. Perché mi sentivo così ferita e frustrata che lui fosse lì con lei?
Dopo un tempo che sembrò infinito, sentii qualcuno bussare. Kian era tornato normale?
Aprii la porta incerta e lo trovai lì che pian piano di rivestiva.
«Potevi anche chiamarmi dopo esserti rivestito del tutto. Ridacchiò. Qualcosa non andava. Sofia dormiva sul pavimento, ancora nuda, piena di graffi e morsi. Forse rimpiangeva quel che aveva fatto? «Come ti senti?» Sfoggiò la sua solita espressione arrogante.
«Secondo te?» Fece un gesto con le braccia come ad indicare tutto il suo favoloso corpo mezzo nudo. I pantaloni sbottonati e leggermente calati, il petto nudo e muscoloso, le spalle, il collo… Dovevo smetterla di guardarlo.
«Copriti.» Dissi ridendo. Le ali non erano più lì, le corna e la coda sì. «Ricorderà tutto?»
«Per chi mi hai preso? Non sono più un novellino.» Si finse offeso e buttò una coperta su Sofia.
«Devo disinfettarle le ferite.» Non volevo ripensare al fatto che Kian avesse fatto…
«Yuri che c’è?» Teneva stretto il mio polso. Mi ero fermata in mezzo alle scale e lo guardavo confusa. «Che hai?» Sembrava sinceramente preoccupato. Volevo solo lanciarmi verso di lui affondare il viso nel suo petto e assaporare il suo profumo. Qualcosa non andava, era ovvio. Stavo facendo la cosa più sbagliata che una strega potesse mai anche solo pensare. Mi stavo innamorando, di uno spaccone, arrogante, egoista… Di un demone. Io.. dovevo ucciderli i demoni, dovevo salvare la terra a costo della mia vita, avrei dovuto uccidere anche lui un giorno. Non potevo, anzi non dovevo pensare mai più queste cose. Lui era un demone ed io una strega, tra noi non dovrà mai esserci nulla.
«Nulla. Va tutto bene perché?» Sorrisi. 


Povera streghetta e ora che farà? Voi che ne pensate? Cosa potrebbe succedere ora?
   
 
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