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Autore: martaminervino    23/11/2014    0 recensioni
... vide con orrore l'unico ramo libero abbassarsi agilmente e risucchiare Dante, intrappolandolo...
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nadia ci mise più cura nel prepararsi quel giorno, aveva un appuntamento importante e voleva rendere memorabile il momento in cui il suo ragazzo le avrebbe chiesto di sposarlo. Attraversò il viale che portava ai giardini e guardò incantata la lunga fila di siliquastri dalle chiome rosa acceso, adagiate come nuvole sui tronchi neri. La panchina dei loro incontri l'attendeva cosparsa di petali delicati, Nadia li spostò con la mano e si mise seduta. Cercis Siliquastrum indicava il cartello infisso nel terreno sotto l'albero: a occhio e croce doveva essere alto dieci metri. Era appena quindicenne Nadia quando conobbe Dante, che aveva esattamente il doppio dei suoi anni, lo incontrò al matrimonio di sua cugina e un giorno lo rivide all'uscita del liceo. – Ciao – disse – sono ritornato. – Perché? – chiese lei risentita. – Perché sono innamorato – dichiarò, porgendole una scatola di cioccolatini. Nadia vide parlottare le amiche. – E l'hai capito dopo un mese? – fece soffocando l'umiliazione. – Ho temuto la tua reazione dopo che… Ti accompagno, vieni. – La prese per un braccio e la sospinse verso il parco. E da allora si videro più o meno regolarmente. Ora, a distanza di un decennio lui aveva accennato a una sorpresa. Nadia giocherellò col mucchietto di fiori rosa e si guardò intorno, era in ritardo come al solito. Eccolo, il pacchettino in mano come ad ogni ritorno, dopo giorni e giorni di assenza. Questa volta non le avrebbe offerto solo dei cioccolatini per farsi perdonare: questa volta le avrebbe chiesto di sposarlo, perché l'amava; e lei lo avrebbe perdonato, perché l'amava. – Ciao – esordì – sono ritornato! – le porse il pacchettino poi la osservò soddisfatto. Era proprio bella pensò, non quanto lui ma bella. Era merito suo se quell'insignificante bocciolo si era trasformata in un fiore voluttuoso. Era stata fortunata a incontrarlo! – Ciao – rispose Nadia prendendo i cioccolatini. – Lo sai che ti amo – riprese lui, storcendo la bocca – anche se spesso sparisco come dici tu – e prese a guardarsi intorno. Una nuvola raggiunse il sole, oscurandolo per pochi minuti, e pian piano se ne andò verso i monti. Dopo una lunga pausa Nadia ebbe un momento di sconforto. Iniziò a dubitare che quell'uomo volesse farle una proposta di matrimonio: anzi da come la stava mettendo sembrava che le stesse facendo una ramanzina. Più che essere sposata lei voleva essere amata… e soprattutto voleva esserci quando erano insieme. Sospirò. – Perché, tu come lo chiami quando non ti fai vivo per un mese intero? – era mortificata. Si sarebbe fatto desiderare sempre? – Oh, andiamo… sto per farti una dichiarazione d'amore e tu mi ostacoli? – fece senza entusiasmo. – Volevo proporti di venire a vivere con me. Aveva bisogno di una donna giovane e bella che non rompesse, anche se credeva che nessuna lo avrebbe uguagliato. Nadia lo guardò di soppiatto: la sua bellezza stava ormai sfiorendo e il contorno del viso cedeva come una molla allentata. – No – rispose amara – non ci sto più. Non voglio sentirti dire all'infinito: sono ritornato. Dante non si aspettava un rifiuto. Quella stronza! Nessuna donna l'aveva mai respinto in tutta la sua vita, o piantato. Si agitò, il corpo un po' appesantito, fingendo indifferenza. Provava soddisfazione ora, che era stato ferito nell'amor proprio, a offenderla, a sbatterle in faccia le sue infedeltà. Nadia sollevò lo sguardo, non voleva piangere. Fu allora che li vide: i grossi rami del siliquastro erano sculture umane contorte dal dolore, completamente ricoperte di fiori rosa che sbocciavano sui corpi nudi. Solo gli occhi erano mobili. Vide con orrore l'unico ramo libero abbassarsi agilmente e risucchiare Dante, intrappolandolo. Nadia restò paralizzata di fronte a quell'evento terrificante, provando pietà per quell'uomo cinico ed egoista che la guardava con occhi impazziti e supplichevoli dall'alto dell'albero che tutti chiamavano l'albero di Giuda.
   
 
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