Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: lovemyidol    24/11/2014    0 recensioni
Questo è un inferno idi casa, non posso mangiare bene, non mi fanno andare a scuola, non si prendono nemmeno cura di me. mi mancano troppo i miei genitori, in quell’incidente dovevamo morire tutti, io dovevo morire con loro, la mia vita non ha senso mi mancano troppo…
-Daisy apri questa stramaledetta porta. –urla l’abbadante di mia nonna.
-No! –urlo piangendo mentre faccio lo zaino. –Vi odio tutti.
-Se non apri sfondo la porta, decidi hai dieci secondi. –dice cominciando a contare.
Finisco di fare lo zaino e apro la finestra scavalcando e cadendo con un grande salto sul terreno. Sento un grande botto dalla mia camera e mi affretto a scappare. –Dove credi di andare? –urla ancora quel grosso uomo che bada mia nonna.
Mentre corro mi giro a guardarlo, sta scavalcando per rincorrermi. Non deve riuscire a prendermi, se no passerò dei guai seri. Corro più forte che posso, anche se mi sento crollare le gambe non devo cadere, devo riuscire a scappare da quella casa di pazzi. Mi infilo nei più piccoli vicoli, ma quell’uomo mi sta alle costole, non riesco assolutamente a seminarlo. Vedo un’enorme strada al buio, in effetti sono le undici
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                                  Daisy
 
È passato un altro giorno, oggi è sabato! Cioè niente scuola, non mi devo alzare presto la mattina, niente di niente. Sono le dieci e continuo a stare distesa sul letto, abbraccio l’orsacchiotto di peluche che mi ha regalato Anne. Sento un freddo terribile! Nella mia camera c’è ancora buio, non ho aperto né finestre e nemmeno ho acceso la luce.
Mi sento sfiorare i capelli.
Alzo lo sguardo ma non vedo nessuno, è troppo buio, credo che anche in casa non ci sia nessuno. –Daisy! –sento una voce dolce e di nuovo qualcuno che mi sfora la testa.
Tremo tutta. Conosco questa voce, è quella di mia madre. –Mamma che ci fai qua? –chiedo infilandomi la testa sotto le coperte.
                -Sono venuta a prenderti. –una mano afferra i miei capelli.
Comincio a gridare, sono agitata, mi sta tirando i capelli! –Lasciami! –urlo piangendo.
Sento dei passi forti avvicinarsi nella mia stanza, intravedo un’ombra ma continuo sempre a piangere mentre mi sento la testa scoppiare. Si accende la luce e tutto finisce. Infilo subito la testa sotto le coperte singhiozzando.
Qualcuno si è disteso nel mio letto!
Basta non ce la faccio più. Chi è adesso? Mi sta stringendo a se e tiene la testa vicino alla mia. –Non è niente. –gli sento pronunciare.
Mi si blocca tutto! Il mio cuore però non cessa di battere forte.
Harry?!
Mi tolgo la coperta dalla testa e vedo un braccio attorno il mio collo. Lui ha la testa nel cuscino mentre mi abbraccia. Non so perché, mi lascio andare dal pianto, comincio a singhiozzare, credo di essere veramente diventata pazza. –Basta Daisy, basta! –solleva la testa per guardarmi.
                -Voglio morire. –mi copro gli occhi con le mani.
Leva il braccio dal mio collo e usa la mano per levarmi le mie mani sulla faccia. –Calmati. –dice dolcemente. Ma anche a lui che gli prende? Cosa ci fa sul mio letto?
                -No, no! –dico dimenandomi come una bambina.
                -Daisy! –dice da duro bloccandomi i polsi sul letto. –Non fare la stupida. È stato solo un brutto sogno. –mi guarda dritta negli occhi.
                -Non era un sogno! –dico quasi urlando.
Si alza dal letto con calma e mi guarda incrociando le braccia al petto. –Cos’è stato allora? –chiede. È così tranquillo che mi fa quasi paura.
Lo guardo attentamente, con il suo pigiama grigio leggero, e i suoi capelli tutti scompigliati. Gli interessa davvero quello che mi succede? –Niente… -dico abbassando lo sguardo. –Non è stato niente.
                -Ok! –sospira. –Sto andando nella mia camera, se hai bisogno di qualcosa sai dove trovarmi. –si allontana.
Esce dalla mia camera senza chiudere la porta per fortuna. Mi alzo dal letto e vado in bagno. Lavo denti e faccia, poi prendo la mia macchina fotografica dentro il cassetto della scrivania ed esco fuori.
Sono in giardino. Le mura attorno mi coprono e nessuno può vedermi. C’è un piccolo vialetto che porta in un gazebo. Tutto pieno di fiori ed è anche illuminato dal sole, per fare qualche foto è stupendo.

                                                                                              Harry

Daisy, Daisy e Daisy. Stamattina mi sono svegliato di soprassalto per le sue urla. Mi sono piombato sul suo letto cercando di calmarla ma come sempre non ho avuto nessuna spiegazione del suo comportamento. Perora sono fuori, non la trovo in casa. Questa ragazza mi farà diventare pazzo. Mi sono messo un paio di pantaloncini e un maglioncino marrone. Guardo in giro, vedo qualcuno nel gazebo. Pian piano mi avvicino senza fare sentire i miei passi.
Sta facendo delle foto!
È messa per terra che fotografa tutto quello che le sta attorno. Per adesso però si sta fotografando da sola. Devo ammettere che è proprio una bella ragazza. I suoi capelli hanno riflessi biondi, e i suoi occhi sono azzurri, ma non di quell’azzurro splendente come gli occhi di Niall, si vede che ha qualcosa che non va. Anche le sue labbra, sono asciutte e la sua faccia è bianca. Si mette per terra sorridendo e fotografandosi con quei suoi bellissimi denti perfetti. Mi sento un po’ in colpa in questo momento, la sto spiando e la cosa non mi piace affatto. Non voglio nemmeno farmi vedere, avrebbe paura di me.
Decido di tornare a casa, mi siedo sul divano, distendo le gambe e guardo la televisione.

Ormai è passata più di un’ora che lei sta fuori, basta! Vado a vedere se è ancora là, infatti è qui. Si è seduta sopra la panchina e… parla?!
Con chi sta parlando?
                -No mamma, non credo che ho sbagliato, loro sono fantastici. –dice Daisy.
Abbassa la testa sorridendo, sembra che qualcuno gli sta dicendo qualcosa. –Harry? –chiede quasi stupita. –Lui è il figlio di Anne. –sorride quasi imbarazzata. –Non mi da fastidio.
Cosa sta succedendo? Troppe domande, basta non ce la faccio più. –Daisy con chi stai parlando? –chiedo facendomi vedere.
L’ho fatta spaventare, ma non avevo altra scelta. –Cosa ci fai qui? –chiede stringendo a se la macchina fotografica.
                -Non ti trovavo in casa e sono venuto a cercarti, poi ti ho visto parlare e mi sono spaventato. Sei sicura di stare bene? –chiedo preoccupato avvicinandomi a lei.
Non mi risponde, rimani lì a guardare per terra. Gli vedo una lacrima scendere. –Non lo dire a tua madre, si preoccuperebbe. –risponde.
Mi siedo accanto a lei. –Vuoi dirmi qualcosa? –chiedo osservandola.
                -No! –scuote la testa. –Puoi fare finta di non aver visto niente? –chiede guardandomi.
                -Ma io ho visto e sentito qualcosa, non posso fare finta di niente. Parlamene e ti prometto che non lo dirò a nessuno. –dico più calmo possibile.
                -Non posso, non ci riesco. –si alza.
La blocco per il polso, so che non devo farlo ma è più forte di me. –Non te ne andare. –dico guardandomi i piedi. –Dimmi che cosa stavi facendo.

                                                                                              Daisy

Non so davvero che cosa fare, mi ha visto. Perché capitano tutte a me? Mi sta tenendo per il polso obbiligandomi a parlare con lui, ma non voglio. Non mi sento pronta. –Harry! –dico pietosa. –Lasciami andare.
                -Siamo una famiglia. –dice.
Parola proibita per me, mi dispiace. Le lacrime percorrono il mio viso.
La mia famiglia non esiste più.
Mi lascia andare, ma non per farmi scappare ma per abbracciarmi. Piago sul suo petto, arrabbiata con lui perché mi ha fatto pensare all’incidente, ma non riesco a scollarmi da lui. –Non volevo farti piangere. –dice accarezzandomi i capelli.
                -Lo so! –rispondo stringendo la sua maglietta con le mani.
                -Cazzo Daisy mi dispiace. –dice stringendomi con le braccia dietro il mio collo. –Volevo solo sapere che cosa stavi facendo un attimo fa…
Cerco di riprendermi, smetto di piangere e mi faccio lasciare. –Lo vuoi davvero sapere? –chiedo guardandolo dritto negli occhi.
                -Solo quello che mi vuoi raccontare. –risponde senza staccare gli occhi dai miei.
                -Ok… vedo mia madre. Ti basta come risposta? –chiedo mettendomi le mani sopra i fianchi.
                -Cosa? In che senso vedi tua madre? –chiede alzando il sopracciglio.
Inspiro profondamente e mi siedo sulla panchina. –Nel senso che ogni volta che sono da sola la vedo… lei è morta. Io però la vedo e mi parla. –dico cercando di non piangere.
                -La vedi? È morta? –chiede alzato davanti a me. Si inginocchi e poggia le mani sulle mie gambe. –Non ho capito bene.
                -Hai capito benissimo invece… è morta qualche mese fa. Adesso non capisco se è perché la penso sempre, oppure perché è vero, ma la vedo.
                -Lo so solo io? –chiede preoccupato. Non so se ho fatto bene o male a dirglielo.
                -Si! –dico portando la testa indietro. L’appoggio al gazebo. –Non sono pazza. –cerco di farmi convinta di queste parole.
                -Non lo sei. –pronuncia dolcemente. Mi rimetto a guardarlo. –Però ogni volta che la senti o la vedi ripeti che è tutto finto. Non è veramente lei, sei tu che la pensi troppo, la vuoi con te e la tua mente crea tutto questo.
                -Per questo l’altra sera urlavo il suo nome. L’ho vista per terra piena di sangue e mi ero abbassata per piangere. Non so più che cosa fare. –dico arresa.
Si alza e mi porge la mano per fare alzare anche me. –Io ti ho dato un consiglio. Provaci! –dice aiutandomi ad alzare.

                                                                                              Anne

Mi dispiace non poter passare del tempo con mio figlio e Daisy, ma io ho un lavoro e non posso stargli sempre dietro. E poi so che Harry si prende cura di lei, che ci tiene. Glielo leggo negli occhi. Sono salita in camera sua e adesso lo sto coccolando un po’. Abbiamo appena finito di mangiare. –Cosa avete fatto questa mattina? –chiedo toccandogli i capelli.
                -Chi io e Daisy? –chiede. Non so dove ce l’ha la testa in questi giorni.
                -Certo tesoro. –rispondo.
                -Ho scoperto una cosa… -dice sollevando la testa per potermi guardare.
È disteso con la testa sulle mie gambe. –Cosa? –chiedo. Sembra che mi manca quasi il respiro.
                -La ragazza… vede e parla con sua madre. –dice ad un tratto.
                -Ma avevo capito che era morta. –rispondo sorpresa. Ma che cosa sta succedendo?
                -Infatti! –risponde.
Cosa?
Di sicuro avrò capito male io. Il mio stomaco si sta contorcendo. Perché non me l’ha mai detto e poi questa storia non ha senso. –Spiegati meglio. –dico cercando di mantenere la calma.
                -Come prima cosa ti dico che mi ha chiesto di non raccontarlo a nessuno, ma lo sto dicendo a te perché non riuscivo a nasconderti una cosa del genere. Comunque oggi la sentivo parlare, poi ho insistito e mi ha detto questa cosa. Dice che ci pensa sempre a lei e io o presupposto che era solo la sua immaginazione. –dice cercando di fare un discorso logico.
                -Perché non mi ha mai detto una cosa del genere? –chiedo preoccupata.
                -Mamma ho insistito tantissimo prima di farmelo dire. –dice facendo un piccolo sorriso. –Secondo te non è strano? Io sinceramente ho un po’ i brividi a parlarne.
                -Non lo dire a me. –sospiro. –Grazie per avermelo detto. –rispondo.
                -Di niente. –dice sollevandosi. Si mette seduto accanto a me. –Mi sto affezionando… -confessa a testa bassa.
                -L’ho capito. –lo guardo orgogliosa. –Io la sto affidando a te. –sorrido.
                -Tutto è molto strano, vorrei sapere di più, però mi spavento a chiedergli qualcosa. –dice mettendosi le mani tra i capelli. È più confuso di quello che pensavo.
                -Dagli tempo… ti faccio vedere che alla fine ci dirà tutto. –gli sorrido cercando di tranquillizzarlo. –È ancora presto.
                -Hai ragione. –sospira. –Adesso però parlami un po’ di te. –dice sorridendo dandomi uno spintone sulla mia spalla. –Come va con il nuovo fidanzato? –mi fa l’occhiolino.
                -Dammi tempo. –rido prendendogli il viso e stampandogli un bel bacio sulla guancia. –Come mai non stai uscendo in questi giorni?
                -Ho avuto la testa a quella ragazza ma stasera uscirò con i miei amici. È da tanto che non li vedo. –risponde alzandosi.
                -Ok bello! –dico alzandomi anch’io. –Vai a divertirti e tratta bene le fans che incontrerai.
                -Certo, lo farò di sicuro. –mi rassicura. –Tu vatti a prendere cura di Daisy che ha bisogno soprattutto di te.
                -Sei così carino. –lo stringo a me.
Cavolo, sta crescendo tanto. Mi manca quanto era ancora piccolo e più basso di me, però credo che è maturato bene e ha molte persone che lo stimano. 

Altro capitolo tutto per voi.
Amo la questa storia e ci metto davvero il cuore quando la scrivo, quindi ci tengo che ci sono più visualizzazioni e che qualcuno scrive se manca oppure se sbaglio a scrivere qualcosa, mi raccomando. 
Come state comunque? C'è anche occupazione nella vostra scuola? Noi abbiamo cominciato oggi :)

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: lovemyidol