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Autore: strongeer_    24/11/2014    0 recensioni
E se si innamorassero?
-- preso dal capitolo 6 --
Presi un biscotto e sussultai quando il campanello suonò.
“Chi è?” Urlai. Ma nessuno rispose.
Mangiai il biscotto con un morso e andai ad aprire la porta.
“Mi dispiace.” Disse Kyle tutto d'un fiato. Si stava riparando i capelli dalla pioggia e aveva improvvisato un cappello con la felpa.
Incrociai il suo sguardo e mi persi nei suoi occhi chiari.
Non mi accorsi che mi aveva afferrato i fianchi,avvicinandomi a sé. Chiuse le mani dietro la mia schiena,eliminando totalmente la distanza tra di noi.
“Baciami.” Disse ormai contro le mie labbra.
Gli agganciai le mani al collo e sfiorai le sue labbra con le mie.
“Questo lo chiami baciare?” Sorrise mostrando le fossette. “So che sai fare di meglio.”
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi allacciai velocemente il grembiulino nero ed entrai di corsa al Becky's Cofee,il bar dove lavoravo da poche settimane. Era un posto carino. Né troppo grande né troppo piccolo. Fuori l'insegna luminosa sempre accesa attirava i clienti,che una volta entrati non volevano più andarsene. Dentro c'erano una decina di tavolini rotondi e qualche tavolo lungo addossato alla parete,dove di solito si sedevano gli studenti dell'università. Dovevo ammettere che il padre di Jason,il mio capo,aveva fatto bene a costruire il locale a circa cento metri dall'università più conosciuta di San Diego. Da ormai dieci anni quello era diventato il punto di riferimento per qualunque universitario. Chiaramente,molti consideravano il Becky's Coffe un luogo dove poter scambiare effusioni liberamente con la propria ragazza,senza avere un minimo di contegno. Ecco cosa pensai,appena vidi Kyle Crouch e il suo inseparabile migliore amico Davon Lescott. I classici ragazzi popolari,desiderati da tutti,atletici,teppisti,ricchi e senza un briciolo di cervello. Eppure avevano il loro fascino,erano belli e questo non potevo negarlo.

Gli passai di fianco mentre mi facevo una treccia e la spostavo su una spalla.

Jason stava battendo al computer con uno sguardo concentrato,così mi avvicinai a lui e gli toccai leggermente una spalla.

 

“Scusa il ritardo. Mi hanno trattenuto all'università.” Dissi con una smorfia.

 

Lui alzò lo sguardo e il suo viso si rilassò. “Oh,tranquilla. Oggi c'è poca gente.” Mi sorrise e ritornò a concentrarsi sul computer. “C'è il tavolo vicino all'entrata che deve ordinare.” Disse senza staccare gli occhi dallo schermo.

Io sospirai e passai entrambe le mani sulle gambe. Mi piegai sul bancone per prendere un blocchetto e una penna e iniziai a camminare con passo deciso verso il tavolo di Kyle e Davon. Stavano ridendo rumorosamente,mentre balbettavano parole incomprensibili.

 

Mi schiarii la voce. “Volete ordinare?” Dissi aggiungendo un sorriso finto.

 

Kyle spostò gli occhi su di me e si passò una mano tra i capelli scuri. Quando incrociò il mio sguardo,forzai maggiormente il mio sorriso e avvampai notando il modo in cui i suoi occhi azzurri scorrevano rapidamente sul mio viso. Era come se mi stesse studiando.

 

“Basta coglione.” Disse tirando uno schiaffo sul collo di Davon.

L'amico si asciugò una lacrima e con un sorriso si rivolse a me. Aveva i tratti del viso morbidi e dei ricci marroni gli cadevano sugli occhi.

 

“Vorrei un piatto di pasta al ragù .” Si accasciò sulla sedia e buttò indietro la testa.

 

Kyle tossì e guardò il menu. Poi lo chiuse e mi sorrise. Denti perfetti e bianchi.

 

“Cosa mi consigli – socchiuse gli occhi per leggere il nome spillato sul grembiule – Laila?” Si passò la lingua sulle labbra carnose e cercai di nascondere una risata.

 

“Qui è tutto ottimo. Ma ti consiglio vivamente il risotto alle nuvole di drago.” Dissi,e spostai il peso su una gamba.

 

“Mi fido.”

 

Annuii e segnai velocemente le ordinazioni. Misi il blocchetto nella tasca posteriore dei jeans e andai in cucina.

 

“John,guarda qua.” Strappai il foglietto e lo passai al cuoco. Poi uscii e mi sedetti vicino a Jason,che stava spegnendo il computer.

 

“Credo che dovresti darmi una spilla con il mio nome.” Dissi con una risata.

 

“Scusa Jane. Giuro che cercherò di farti avere un'uniforme nuova di zecca con la spilla giusta.” Si alzò. “Ora devo proprio andare. Ci vediamo domani.” Mi scoccò un bacio sulla guancia e uscì di corsa dal bar. Sospirai e mi sedetti dietro il bancone. Presi il telefono e lo sbloccai.

 

Ho una sorpresa. Jake.

 

Stavo rispondendo,quando un colpo di tosse mi costrinse ad appoggiare con uno scatto il cellulare.

Kyle stava giocando con il ciondolo della sua collana,mentre guardava i miei movimenti.

 

“Ci siamo già visti?” Chiese.

 

Alzai un sopracciglio. “Abbiamo alcuni corsi in comune all'università.”

 

Lui sgranò gli occhi e lasciò cadere sul suo petto la collana. “Davvero?Non ti ho mai vista.”

 

“Sono arrivata da poco e comunque odio farmi notare.”

 

Annuì. “E di dove sei?Hai un accento strano.”

 

“Vengo dal Texas.”

 

“Ah,e lì c'è gente che è qualificata per fare dei piercing alla lingua?” Disse accennando al mio.

 

Mi portai la mano alla bocca e aggrottai la fronte. “Si.” Risposi offesa.

 

Allungò una mano verso di me. “Mi chiamo Kyle.” Sorrise e in quel momento notai che due fossette gli solcavano le guance.

 

“So chi sei.” Dissi guardandolo.

 

Lui tirò indietro la mano. “La mia reputazione mi precede?” Piegò la testa da una lato e ancora una volta,mi sentii svenire,mentre viaggiava con lo sguardo sul mio viso. Passò dalle labbra rosee,al naso piccolo e finì per immergersi nei miei occhi verdi,in pochi secondi. “Beh,a mia discolpa,posso dire che la gente parla senza sapere.”

 

Alzai quasi impercettibilmente un sopracciglio. “Vuoi dire che non ti sei passato tutte le ragazze del campus?”

 

Lui si grattò il collo e rise. “Okay,sono colpevole.”

 

Feci un sorriso forzato e mi preoccupai che lui se ne accorgesse.

 

Si schiarì la voce. “Ti lascio al tuo lavoro.” Ammiccò e si diresse verso il suo tavolo.

 

John mi chiamò dalla cucina e mi passò due piatti bollenti,presentati alla perfezione. Li presi dalla parte che scottava di meno e andai verso Kyle e Davon.

 

“Ecco i vostri piatti.” Cercai di guardare il meno possibile Kyle e mi girai non appena sentii che la porta si apriva. Fui sopraffatta dalla voglia di urlare quando vidi Jake che si guardava intorno. Sorrisi e lui mi riconobbe subito.

 

“Oh merda. Tom,guarda quella troiona.” Urlò alzando le mani. Risi e mi scoppiò il cuore quando vidi che non era cambiato. Indossava dei jeans neri e larghissimi e una maglia bianca,che creava un contrasto quasi accecante con la sua pelle scura.

Gli corsi incontro e gli saltai addosso. Lui mi prese e mi tastò la schiena.

 

“Ma di quanto sei dimagrita?” Mi appoggiò a terra. “Che ti ha fatto questa città? Sei diventata una bomba sexy.”

 

Lo abbracciai ancora. “Quanto mi sei mancato. Ci hai messo tre mesi a venire qua,vergognati.”

Salutai anche Tom,poi mi sedetti con loro a un tavolino.

 

“In realtà,abbiamo fatto un giro a Los Angeles prima di venire qua.” Si guardarono e scoppiarono in una fragorosa risata.

 

“Che cazzo avete fatto?” Dissi puntandogli un dito contro.

 

Jake sospirò. “Storia lunga. Hai tempo?”

 

Lo guardai. “Aspetta un attimo.”

Mi alzai e andai verso il bancone. L'altra cameriera era già arrivata.

“Hey Caroline,ti dispiace se ti lascio sola e finisco il mio turno un po' prima?”

 

Lei mi fulminò con un occhiata e iniziò a masticare con la bocca aperta la cicca. “No,tranquilla.” Disse con una smorfia.







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