Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Ekija89    24/11/2014    1 recensioni
“Ok, te lo dico lo stesso,” riprende lei pochi secondi dopo. “A quanto pare ieri l’ha chiamato il suo ex. A quanto ho potuto capire è un bastardo che lo ha solo usato, e ora ha chiamato per avvertirlo che ci sarà anche lui al matrimonio del fratello di Blaine.”
“Non capisco,può essere fastidioso, ma non così scioccante.
“Aspetta, non è finita. Lui l’ha chiamato per dirgli che lo rivuole e Blaine era talmente sconvolto che si è inventato di avere un fidanzato che lo avrebbe accompagnato, ma non ha nessuno. Non si sa bene come, la notizia è arrivata subito alla sua famiglia e suo fratello gli ha mandato un messaggio per dirgli che ha aggiunto un posto, ma che avrebbe dovuto avvertire prima. Così ora lui è rimasto fregato, farà una figuraccia con la sua famiglia e finirà tra le grinfie dell’ex che, a quanto pare è irresistibile,” sciorina Rachel, che non vedeva l’ora di condividere le informazioni.
“Devo ammettere che si è cacciato proprio in un bel guaio. Sembra la trama di una telenovela argentina!” dico, alzandomi dal divano mentre continuo a pensare alla sua situazione. “Magari qualche suo amico può fingersi il suo ragazzo."
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Cooper Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 3

 

Ovviamente non è passata nemmeno un’ora dalla chiamata di Rachel a Finn prima che mio padre venisse a sapere della mia visita in Ohio ed è passato ancora meno tempo prima che lui contattasse me. 
Quando mi ha chiamato non sono stato abbastanza veloce nell’inventare una storia plausibile così ho optato per una mezza verità e gli ho detto che sarei andato in Ohio per il matrimonio di un amico e che volevo fargli una sorpresa che Rachel mi aveva rovinato. Questo vuol dire che ora dovrò anche trovare il tempo di passare a casa una volta che sarò a casa.
Rachel mi ha chiesto scusa almeno mille volte da ieri sera, ma visto tutti i guai in cui mi ha cacciato le sto tenendo ancora il broncio.
Questa mattina le mie lezioni alla Nyada sono iniziate presto e finiscono alle quattro così sono in sala danza per le ultime due ore quando mi arriva un messaggio di Blaine che mi chiede quando possiamo incontrarci per parlare. Gli rispondo velocemente prima di posare il telefono e cominciare a fare stretching.Per fortuna la July si è data malata così oggi siamo affidati ad uno studente dell’ultimo anno che non sembra accorgersi che la mia mente è altrove.
Continuo a pensare a Blaine e al possibile guaio in cui mi sono cacciato. Non sono ancora sicuro del perché ho deciso di farlo, ne sono sicuro che sia una buona idea. L’unica cosa che so è che adesso non posso più tirarmi indietro.
Alla fine della lezione non faccio nemmeno la doccia e schizzo a casa perché i tempi sono stretti.
Ho detto a Blaine che ci saremmo incontrati alle sette in un bar vicino allo spootlight così avremmo potuto parlare senza essere disturbati quindi ora devo lavarmi e vestirmi perché non esiste che io esca con una tuta.
Appena arrivato a casa butto la borsa sul divano e vado a fare la doccia. Sciolgo i muscoli sotto il getto potente dell’acqua e mi lascio qualche minuto per pensare a quale sarà la nostra prossima mossa.
Probabilmente dovrei prepararmi qualche domanda da fare a Blaine, cose che un ragazzo dovrebbe sapere del proprio fidanzato. In effetti non sono sicuro di quali debbano essere queste domande dal momento che non ho mai avuto una relazione seria però immagino che sia come con un migliore amico così penso a tutto quello che so di Rachel e mi appunto cosa chiedere a Blaine.
Dopo la doccia faccio una sessione aggiuntiva di idratazione prima di scegliere i vestiti da indossare. Alla fine opto per dei jeans abbastanza semplici e una camicia bianca con sopra un gilet che ho cucito io stesso.
Mi guardo allo specchio soddisfatto della mia scelta, e vado in bagno ad asciugarmi i capelli. Quando sono perfettamente in piega prendo la mia tracolla ed esco di casa. Ormai sono le sei e mezza e sono un po’ nervoso quindi decido che una passeggiata potrebbe aiutare a calmarmi.
Arrivo al bar alle sette meno cinque e con mia grande sorpresa vedo che Blaine è già lì che tamburella nervoso sul tavolo. Mi avvicino cauto e mi schiarisco la voce per farmi notare.
“Ciao,” mi saluta con un sorriso non appena i suoi occhi incontrano i miei.
“Ciao,” rispondo. “Aspetti da molto?”
“No, sono qui da un paio di minuti. Volevo ordinare, ma ho pensato che non so come prendi il caffè.”
“Non preoccuparti faccio io,” dico girandomi verso il bancone.
“Non se ne parla proprio,” si alza e mi afferra il polso. “Stai già facendo abbastanza per me, il minimo che possa fare è pagarti un caffè, per ora.”
“Grazie.” Lui si avvia verso il banco. “Comunque è un latte macchiato scremato,” gli dico prima che si allontani troppo.
“Ah, sì giusto,” fa lui voltandosi con un’espressione buffa.
Mentre lui è via mi tolgo il cappotto e mi sistemo sulla panca. Tiro fuori il cellulare e vedo che ho un messaggio di Rachel che mi chiede dove sono. Evidentemente deve essere tornata a casa e esseri sorpresa di non avermi trovato.
digito velocemente, poi poso il cellulare perché Blaine sta per tornare con i caffè.
“Ecco a te,” mi dice porgendomi una tazza.
“Grazie,” rispondo prendendone un sorso. “Ci voleva proprio.”
“A chi lo dici.”
“Cosa stai bevendo?” gli chiedo notando la sua tazza strapiena e coperta di panna.
“È un frappuccino al caramello,” risponde arrossendo un po’.  “Sai oggi non ho pranzato e mi servono molti zuccheri per affrontare la serata.”
“Ehi, non devi giustificarti con me, non sono tua madre,” scherzo. “Era solo per sapere, sai per la... finzione.”
Lui arrossisce ancora di più. “Allora devi sapere che di solito bevo cappuccino ;ma comunque sono un tipo molto goloso.”
“Non so come ma devo averlo intuito.”
Ridiamo tutti e due e poi dopo aver preso un sorso di quella schifezza che spacciano per caffè lui incrocia le mania avanti a se.
“Allora come vogliamo proseguire?” mi chiede.
“Beh credo che potremmo fare una lista di domande di cose che dovremmo sapere l’uno dell’altro e poi possiamo rispondere a turno, che ne pensi?”
“Credo che sia un ottima idea, anzi se devo essere sincero avevo già pensato a qualche domanda da farti. Poi dovremmo anche concordare una versione sul come e quando ci siamo conosciuti, sul nostro primo appuntamento e cose del genere. Sai la mia famiglia è molto invadente, soprattutto mio fratello e vorranno farmela pagare perché non gli ho parlato prima di te.”
“Allora cominciamo con questo,” dico io un po’ allarmato.
“Ok. Allora io e te ci siamo conosciuti…”
“Allo Spotlight, quando anche io lavoravo li direi. Possiamo anche dire che ci ha presentati Rachel, così non sarà tutta una bugia.”
“Ottimo, e da quanto tempo stiamo insieme? Deve essere una cosa abbastanza seria, almeno è quello che io ho detto a…lui,” vedo un lampo di tristezza nei suoi occhi quando menziona il suo ex anche se non dice il suo nome. Avrei voglia di chiedergli di più su di lui, ma non mi azzardo a farlo, dopotutto ci conosciamo da poco più di un giorno.
“Che ne dici di sei mesi? È abbastanza serio?”
“Direi di sì, ma ci serve una data precisa. Di sicuro ce lo chiederanno.”
“Allora facciamo il 15 settembre?”
“Meglio il 18, il sedici è stato il compleanno di mia madre e io sono andata a trovarla.”
“Ok, allora diciamo che abbiamo iniziato ad uscire i primi di settembre e che il 18 abbiamo deciso che si doveva trattare di una relazione esclusiva.”
“E dove siamo stati al nostro primo appuntamento?” mi chiede ancora.
“Beh questo me lo devi dire tu. Dove mi hai portato per riuscire a conquistarmi?”
“Quindi sono stato io a invitarti?” dice con un sorriso.
“Certo che sì. Non appena mi hai visto ti sei innamorato perdutamente di me e hai iniziato a chiedermi insistentemente di uscire finché io alla fine non ho ceduto,” dico dandomi delle finte arie.
“Ah sì, ora ricordo,” mi dice stando allo scherzo. “Mi è costato così tanto riuscire a convincerti che ho deciso di organizzare il primo appuntamento migliore del mondo così ho preparato un picnic sul tetto del mio palazzo, al chiaro di luna e su uno schermo ho proiettato Moulin rouge e ti ho detto che sognavo una storia d’amore come la loro.”
“Tranne l’ultimo capitolo,” dico io.
“Già, tranne l’ultimo capitolo, che comunque non abbiamo visto perché io ho approfittato della scusa di asciugarti una lacrima e mi sono avvicinato a te per baciarti.”
La scena mi appare chiara nella mente e penso che infondo non sarebbe male come primo appuntamento. Senza volerlo mi lascio sfuggire un sospiro e le possibilità che lui non lo abbia sentito sono davvero scarse visto la distanza ravvicinata alla quale ci troviamo.
“Quindi questo è stato il nostro primo appuntamento,” dico cercando di riprendere il controllo. “E da lì come è stato? Quanto spesso ci vedevamo, abbiamo passato insieme le feste?”
Blaine mi sorride e inizia a parlare di una vita che non abbiamo vissuto. Inventiamo falsi appuntamenti e incastri di orari per vedersi. Parliamo anche del natale e del fatto che lo abbiamo trascorso entrambi a New York e quindi insieme. Ci inventiamo perfino i regali che ci siamo scambiati la notte di natale. Ridiamo e scherziamo entrando sempre più in sintonia. Ogni tanto durante la chiacchierata vengono fuori particolari della nostra vera vita, ma mi rendo conto che non sono abbastanza. Più cose vengo a sapere di Blaine più voglio saperne, ma purtroppo il tempo non è dalla nostra. Senza che quasi ce ne accorgessimo è passata più di un’ora e lui deve andare a lavoro. Ci accordiamo per preparare una lista di domande da scambiarci non appena ne avremo la possibilità e poi ci salutiamo con molto meno imbarazzo di quando siamo arrivati.
Durante il tragitto verso casa ripenso a quanto sono stato bene e che infondo non sarà tanto dura come pensavo.

 

 

Passo i giorni successivi a scrivere tutte le domande che mi vengono in mente. Purtroppo sia io che Blaine siamo molto impegnati e non abbiamo modo di incontrarci prima di sabato. A quel punto ho scritto abbastanza domande da riempire sei pagine…fronte-retro. Dal momento che sono un po’ troppe venerdì passo la serata a fare una selezione e copio le domande che ho scelto su un block-notes.
Sabato mattina mi sveglio presto come al solito in modo tale da poter fare tutti i miei esercizi e prendere le cose con calma. Ci siamo dati appuntamento al central park questa volta quindi devo fare un paio di cambi di metropolitana per arrivarci. Arrivato al parco do un’occhiata intorno, ma di Blaine non c’è tracciacosì mi siedo sulla panchina più vicina al chiosco e tiro fuori una rivista per ingannare il tempo. Mentre sto leggendo del nuovo flirt di qualche attricetta sento qualcuno schiarirsi la voce. Alzo lo sguardo e mi trovo davanti Blaine con le guance arrossate e un caffè per mano.
“Scusa il ritardo, ma mi sono fermato a prendere il caffè in un posticino qui vicino,” mi dice. “Qui non lo fanno molto buono, e io sono esigente quando si tratta di caffè.”
“Non preoccuparti, sono qui da poco.”
“Tieni,” mi dice porgendomi uno dei due bicchieri, “un latte macchiato scremato, giusto?”
“Oh, allora ricordi come prendo il caffè,” scherzo fingendomi lusingato.
“Certo che lo so, dopotutto sei il mio fidanzato,” risponde lui stando allo scherzo.
Si siede sulla panchina di fianco a me e passiamo qualche minuto a sorseggiare i nostri caffè e parlare del più e del meno prima di decidere che è il momento di passare a cose serie.
“Vedo che sei venuto preparato,” mi dice quando tiro fuori il mio block notes.
“Non posso certo rischiare di fare confusione, potrebbero venire fuori delle gaffe assurde.”
“Allora con cosa vogliamo cominciare?”
“L’altra volta abbiamo parlato solo della nostra storia di copertura, adesso credo che dovremmo concentrarci sulla tua famiglia.”
“D’accordo. Allora da dove posso cominciare…”
“Direi dai nomi. Tua madre si chiama Sheila, giusto?”
“Si, Sheila Cavanough. Diciamo che fa la casalinga anche se non l’ho mai vista fare un bucato. Più che altro si occupa di organizzare eventi di beneficenza e cene di lavoro per mio padre. Lui si chiama Tom, Thomas e fa il consulente finanziario.”
“Bene, quindi Sheila e Tom, o Thomas? Cosa preferisce,” chiedo prendendo appunti sul mio block notes.
“In effetti solo mia madre lo chiama Thomas.”
“Ok. Lo sposo invece? Che mi dici di lui? E’ il tuo unico fratello?”
“Si chiama Cooper e sì, è il mio unico fratello. Abbiamo dodici anni di differenza quindi sono cresciuto praticamente come figlio unico dopo che lui è andato via di casa. Ma comunque siamo molto legati. Anche se non ci vediamo spesso ci sentiamo a telefono un paio di volte a settimana e quando ero più piccolo lui mi mandava ogni settimana una lunga email per raccontarmi quello che faceva e qualche volta ci allegava anche un video."
“E cosa fa nella vita?”
“Ecco. Ora promettimi di non andare fuori di testa.”
“Prometto.”
“Lui fa l’attore.”
“L’attore? Aspetta vuoi dire che tuo fratello è Cooper Anderson? Cooper Anderson delle pubblicità? Quello che sta girando la nuova serie poliziesca?” dico alzando la voce.
“Già proprio lui.”
Rimango a bocca aperta. “E con chi si sposa? Dimmi che è la ragazza con cui fa la pubblicità della macchina.”
“Si, è Christie,” mi dice con aria sorpresa.
“Lo sapevo, lo sapevo,” esulto. “L’ho capito dal modo in cui si guardano in quella pubblicità, devo dirlo subito a Rachel, mi deve un frozen yogurt,” dico alzandomi in piedi per cercare il mio cellulare.
“Vedo che non sei andato per niente fuori di testa,” mi dice allora Blaine prendendomi in giro.
Arrossisco e mi rimetto a sedere.
“Scusa, è che avevo scommesso con Rachel. Lei diceva che lui era gay e io no. Pretende di avere un gay radar migliore del mio, solo perché ha due papà.”
Blaine sta ancora sorridendo. “Fammi dare un occhiata a quella lista,” mi dice dopo un po’. “Si sta facendo tardi e io ho il turno per pranzo.”
Gli passo il block notes e controllo l’orologio. In effetti sono quasi le undici e mezza.
“Che ne dici se ti accompagno al ristorante così abbiamo un po’ più di tempo per parlare.”
“Perfetto,” mi dice lui alzandosi sempre con il mio blocco in mano. “Allora qui vedo scritto Glee club. Cosa vuoi sapere?” mi chiede mentre usciamo fuori dal parco.
Camminiamo fianco a fianco rispondendo a varie domande prese dalla mia lista finché non arriviamo avanti allo spotlight.
“Grazie per avermi accompagnato,” dice Blaine restituendomi il blocco che ha ancora in mano.
“Non c’è di che,” rispondo mentre lo poso nella borsa. “Allora come vogliamo organizzarci? Ci vedremo ancora prima di partire? E a che ora devo prenotare il volo? Prendiamo lo stesso aereo?”
“Io non molto tempo libero prima di venerdì. Devo avvantaggiarmi con lo studio e con il lavoro visto che la settimana prossima non ci sono.”
“In effetti anche io sono un po’ incasinato.”
“Quindi penso che ci vedremo direttamente venerdì; e per il biglietto non ti devi preoccuparti, te lo farò avere al più presto.”
“Come me lo farai avere?”
“Pago io il viaggio.”
“Ma...” inizio io.
“Non voglio sentire ragioni. Mi sono messo d’accordo anche con Rachel che mi ha dato i tuoi dati. Partiamo tutti insieme Venerdì mattina,” dice con un’espressione risoluta.
“Io…grazie,” dico alla fine non sapendo bene come ribattere.
“Allora ci vediamo Venerdì? Chiede lui?”
“Certo.”
“Ti prego non avere ripensamenti dell’ultimo minuto,” mi supplica con gli occhioni da cucciolo. E’ da quando ci siamo incontrati la prima volta che cerco di capire quale sia il colore dei suoi occhi, ma ancora non sono riuscito a capire il giusto bilanciamento di verde e caramello.
“Non preoccuparti, non ti abbandonerò,” rispondo voltandomi per andare via.
“E mi raccomando, se hai qualche altra domanda mandami un messaggio.”
Volto solo il capo e annuisco.
“E Kurt…” lascia in sospeso il mio nome. Mi fermo e mi giro verso di lui.
“Grazie,” mi dice con voce sincera.
Lo fisso negli occhi un’ultima volta prima di rispondere prego e andarmene.
Anche se non sono sicuro del colore dei suoi occhi di una cosa sono sicuro…sono i più begli occhi che abbia mai visto.

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Ekija89