Unione
Uno, mille cuori.
Che in questo giorno marciano fianco a fianco urlando, sorridendo.
Che battono sullo stesso ritmo, per la stessa rabbia.
Eppure felici di esserci, per una volta.
Cantano e saltano, sembra che la loro sfida arrivi fino ai cieli.
Eppure basterebbe che raggiungesse la terra .
La potenza dei loro passi e delle loro voci pare li renda invincibili.
Libertà, libertà e infinita gioia di essere.
Di urlare per qualcosa che non sia dolore.
Anime non più artigliate ma vive
Anche l’oscurità li lascia passare.
Così che tante emozioni diventino una soltanto, le note riempino il corpo che si muove da solo.
La felicità di portare con sé l’eredità di chi ha fatto ed ora non c’è più.
Le loro idee, vive e sulla bocca di tutti.
Solidarietà spontanea e non forzata.
Le tante catene per una volta si rompono
E il ferro cade a muto per terra.
Non frena più la corsa e i salti.
I balli, semplici manifestazioni di felicità.
Si mescola con la rabbia che come sangue ora li sostiene.
Quello che colpisce di più.
Per un giorno abbandoniamo tutti la tristezza, perché ci siamo e ci vedono.
Le urla non sono così facili da scacciare.
Crepati i muri di indifferenza.
Anche il nichilismo e lo sconforto non servono più a tanto:
ci verranno a riprendere domani.
( Malizia e miseria)
Non è sublime la bellezza mondo?
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