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Autore: Impetuosa    30/10/2008    4 recensioni
"... é calata la notte da due ore ormai, sono tre giorni che cerchiamo di scappare da quelle ombre sfuggenti." Questa fic è dedicata all'unica persona che mi è sempre vicina, all' unica che mi riesce a far ragionare ed all'unica che mi vuole bene così come sono e che non mi ha chiesto di cambiare. Sì, questa fic è dedicata a te, Eleonora. Con tanto affetto, T.V.B.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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... é calata la notte da due ore ormai, sono tre giorni che cerchiamo di scappare da quelle ombre sfuggenti.

Nessun luogo è sicuro per noi. Dovunque mi giro sono osservata da milioni, miliardi di piccoli occhietti rossi che scrutano il mio corpo, ricoperto solo da brandelli di quelli che,una volta,erano vestiti.

Mi corico sull' erba fresca e mi addormento. Inizio a sognare, c'è un viso familiare; due grandi occhi espressivi e vivaci che mi guardano sorridendo... Poi una voce che mi incita ad andare avanti, mi dice che non mi ha abbandonata, che quando sarà il momento e avrò bisogno lei ci sarà.

Per un istante vedo il suo volto, la riconosco, è Eleonora!

Mi desto,per un momento mi sembra d vederla muoversi tra gli alberi.

Mi strofino gli occhi e non c'è più niente, dev'essere stata solo un' impressione!

Inizio a pensare alla mia vita passata.

Non so più cosa fare, ho sacrificato tutto, il mio lavoro, la mia casa, il resto della mia esistenza per aiutare quella ragazza ad uscire dal suo incubo, ed ora siamo lì, sole e sperdute in quella foresta buia.

Stiamo in silenzio da giorni ormai, ed io mi sono stancata di essere trattata come un oggetto da lei.

 Sono ancora sdraiata sull’ erba quando odo quel grido straziare la notte.

Miliardi di quegli esseri si sono avventati sulla ragazza che non ha la forza di reagire.
Anche se oramai la nostra amicizia è finita, io decido di aiutarla un’ ultima volta e di liberarla finalmente da tutto il male ed il dolore che ha dentro.

Mi avvento con tutta la forza che mi è rimasta su una di quelle creature senza volto e la trafiggo con un colpo di spada; il sangue mi macchia le mani ed il viso.

La creatura agonizza per qulche minuto, soffre e si dimena per il dolore ed io resto immobile a guardare finire la sua esistenza.

In quel momento vedo la mia vita passarmi davanti, perché ho ucciso un altro essere vivente, per quanto ripugnante esso possa essere.

Fu in quell' attimo che vidi Cecilie alzarsi e menar fendenti su quelle creature senza uno scopo nell’ esistenza, solo quello di odiare ed uccidere. Ed ecco che capisco che per lei non c’è  più speranza, perché mentre uccide ed il sangue schizza in ogni angolo,sul suo volto c’è un sorriso maligno.

Io non voglio diventare come lei, mi sto lasciando andare, sto rivivendo il passato che tanto mi ha fatto soffrire ed ho cercato di dimenticare, ma no, io non devo e non voglio dimenticare !

Mi perdo nei miei ricordi, ricordo la sofferenza per la perdita di amici, il dolore per l’aver lasciato per sempre la ragazza che ho rivisto in sogno solo per evitare di portarla a morte certa perché voleva aiutarmi in quella missione impossibile.

Si, ricordo quella ragazza a cui voglio tanto bene e a cui ho detto addio solo per aiutare Cecilie a tirarsi su…

è proprio quando inizio a capire che l’ho persa per sempre che vedo una luce provenire da un angolo della foresta.
è una luce bianca, accecante,che emana calore, ma io continuo a guardare in quella direzione.

Quando la luce si affievolisce vedo lei, il mio angelo custode, l’unica che avrebbe potuto tirarmi su in un momento come quello; Eleonora!
idossa una vste bianchissima e mi gurda con tanta tenerezza che mi metto a piangere,un pianto senza dolore, un pianto di felicità perchè in quel momento capisco che lei è l'unica su cui posso contare e comprendo che non mi ha lasciata sola!

Eccola che si china verso di me e che mi trae in salvo, mi prende in braccio, mi solleva come se fossi una piuma e voliamo via, via da quella foresta maledetta, via dall’ odio di Cecilie.

Io sono ferita gravemente, ma mentre stiamo volando riesco a sussurrarle Ti voglio bene.

Vedo un sorriso apparirle sul volto, il sangue esce copioso dalla mia ferita al cuore e le macchia la veste, ma lei non se ne cura,anzi, mi copre con una parte del vestito perchè sto tremando di freddo; gli ultimi brandelli dei miei abiti sono andati distrutti.

Ecco che poggia una mano sopra la ferita, sussurra "ti voglio bene" ed il profondo taglio ,pian piano,si cicatrizza.

Vi chiederete come mai sanguino se nessuno mi ha ferita con la spada...

Il taglio profondo al cuore è stato provocato dalla lontananza di Eleonora; pensavo che mi avesse lasciata sola, ho sofferto, ma so che anche lei ha sofferto perchè ha una cicatrice uguale alla mia sul cuore!

Ecco, mi addormento cullata dalla sua voce, solo in quell‘abbraccio mi sento sicura perché è l’ abbraccio di un’ amica vera.

Quando mi risveglio lei è ancora acanto a me.

La guardo in faccia, è sudata per la fatica che ha fatto a guarire la mia ferita, ma non molla, appena si accorge che mi sono svegliata trova la forza di sorridere e di trasmettere un po' di ottimismo, un sorriso sincero, io la abbraccio forte, non provo più dolore, ma una profonda felicità.

In quel momento vorrei poterle dire quanto le voglio bene e quano tengo a lei,ma, come se avesse sentito i miei pensieri, mi sussurra "Anche io ti voglio bene."

Il mio cuore ride, sono felice, ma sento ancora una rofonda stanchezza.

Ci addormentiamo vicine, un sonno senza incubi, perché siamo sicure di avere l’ una la protezione dell’ altra.

Il mio dolore, il nostro dolore, perchè tutto quello che ho passato io, in qualche modo lo ha vissuto anche lei, non ci lascerà mai, ma finchè saremo vicine,finchè combatteremo insieme, niente potrà farci soffrire!


Ecco, questa è una vera storia di amicizia.


  
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