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Autore: Siranne    24/11/2014    2 recensioni
Si rese conto solo ora del liquido caldo che scorreva dai suoi occhi, inumidendo la maglia del moro.
Sollevò le braccia attorno alla sua schiena, stando attento a non svegliarlo.
Era così giusto.
Amarlo era la cosa più giusta al mondo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Masamune Takano, Ritsu Onodera | Coppie: Takano/Onodera
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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The right thing


«In un bacio, saprai tutto quello che è stato taciuto»
(P. Neruda)


Onodera si risvegliò piuttosto presto, stupendosi di indossare ancora i vestiti della sera prima.
 
‘Oh è vero, mi ero addormentato sul divano’
 
Si voltò a guardare la figura che dormiva accanto a lui. Ancora non si era abituato a questa situazione. Per Takano sembrava tutto così naturale, mentre lui era così bloccato e chissà per quanto lo sarebbe stato.
Masamune  a quest’ora avrebbe ceduto al suo istinto e lo starebbe svegliando a suon di baci. Era successo già alcune volte, con grande imbarazzo di Ritsu. Spesso si chiedeva se Takano avesse dei dubbi riguardo i suoi sentimenti, infondo non si sforzava poi molto a mostrarli.
 
Masamune si girò verso Onodera.  Per un attimo ebbe paura che si fosse svegliato “sentendo” il suo sguardo insistente, ma lui ancora dormiva.
 
‘Non ha il sonno leggero fino a questo punto’  pensò incurvando le labbra in un sorriso.
 
«…Ritsu…»
 
Onodera si meravigliò di sentirlo parlare.
 
«Che c’è?» gli chiese sottovoce.
 
«Takano-san?» alzò un po’ il volume, ma l’altro non rispose.
 
‘Ma… che cosa sta facendo? Adesso mi sogna anche?’
 
Ritsu si avvicinò al suo volto per vedere se fosse sveglio, ma sembrava fosse in un sonno profondo.
Lo sognava. Anche lui lo aveva sognato spesso, più che altro erano ricordi dei tempi del liceo che lui aveva disperatamente cercato di rimuovere, ma che tornavano la notte.
 
 ‘Che diavolo?’
Sentiva il suo stomaco fremere, con quelle che la gente comunemente chiamava farfalle, ma che a lui in quel momento sembravano un branco di buoi che insistentemente andavano a sbattere contro le pareti dello stomaco.
 
Ritsu guardò ogni centimetro del suo volto. I capelli neri che gli coprivano la fronte, gli occhi chiusi decorati dalle sue lunghe ciglia, il naso proporzionato. Era tutto così perfetto.
E la bocca. Quella bocca che per anni aveva sognato di poter sfiorare, adesso era a sua disposizione. Se solo avesse un po’ più di coraggio potrebbe baciarlo ogni volta che ne ha voglia.
 
‘Oh no… voglio baciarlo’
 
Si avvicinò ancora di più, ritrovandosi a pochi centimetri dal suo volto. Poteva sentire il suo respiro sulla punta del suo naso.
 
‘Sarebbe ridicolo fare una cosa del genere!... Ma…’
 
Era così bello. Aveva mai pensato alla bellezza di Takano? Era così perfetto e proporzionato che avrebbe fatto invidia a qualsiasi uomo e che avrebbe fatto cadere ai suoi piedi tutte le donne del mondo e anche un buon numero di uomini.
 
‘Tanta bellezza è un reato, dovrebbero arrestarti… Se mi riduco a pensare a queste cose è tutta colpa tua’
 
Chiuse gli occhi e si avvicinò ancora di più, ma poco prima che lo baciasse un mugugno lo fece sobbalzare. Per lo spavento Ritsu si spinse indietro e per poco non cadde dal letto.
 
«Ma che stai facendo?»
 
‘Merda! Mi ha visto?’
 
«Eh, c-che sto f-facendo? N-niente!» si mise a ridacchiare nervosamente.
 
Takano rimase perplesso.
«Hai perso qualcosa?»
 
«N-no, anzi sì. Cercavo… la sveglia… per questo mi ero s-sporto, scusa se ti ho svegliato»
 
«La sveglia è accanto a te, sul comodino» gli rispose atono, non credendo ad una sola parola di quello che aveva detto.
 
«Oh, che stupido, non l’avevo vista» disse cercando di non dare segni d’imbarazzo.
 
«Quindi vuoi dirmi cosa stavi facendo?»
 
«Te l’ho dett-»
 
«Menti in una maniera orribile» lo interruppe, sbadigliando.
«Volevo prendere la sveglia!»
 
«Avevi la tua faccia sopra la mia, come diavolo potevi prender-… un momento, non è che…»
 
«No! Qualsiasi cosa tu stia pensando, non è così!» diventò rosso fino alle orecchie, tentando di difendersi.
 
«Tu volevi baciarmi?»  gli chiese terminando la frase lasciata in sospeso.
 
«N-no, ti sta sbagliando…»
 
«Tu volevi davvero baciarmi» disse con tono meravigliato.
 
«E-ecco, io…»
 
«Se vuoi baciarmi, non è necessario che tu lo faccia mentre dormo. Certo, puoi anche baciarmi mentre dormo, ma preferirei essere cosciente di quanto mi vuoi» sorrise. Ogni giorno di più si stava avvicinando a lui, e questo non faceva altro che renderlo immensamente felice.
 
«N-non è com-… »
 
Takano si avvicinò a lui dandogli questo agognato bacio. Onodera si perse immediatamente in quelle emozioni. La mani di Masamune sembrava fossero in grado di raggiungere ogni parte del suo corpo, circondandolo di calore e passione.
Velocemente la sua camicia veniva sbottonata, mettendo la sua pelle a diretto contatto col corpo dell’altro.
 
«Takano-san…» sussurrò, col respiro affannato.
 
Dring!!!
 
«… dobbiamo andare a lavoro…» aggiunse Ritsu, mentre la sveglia suonava.
 
Masamune maledisse quell’aggeggio: «Continueremo questo discorso 'sta sera»
 
Ritsu gli lanciò un’occhiataccia, ben capendo cosa intendesse con “discorso”.
 
«Ora che mi ricordo»  disse Masamune alzandosi dal letto per recarsi in cucina «ieri mi ha chiamato mia madre, vuole che la vada a trovare questo pomeriggio»
 
«Davvero?»
 
«Sì, ha detto che deve dirmi qualcosa di importante» prese due tazze e la teiera dallo scaffale.
 
«Hai idea di cosa sia?» accese il gas e mise la teiera che l’altro gli aveva passato sul fuoco.
 
«No. È strano che mi abbia chiamato e soprattutto che mi voglia vedere. Sinceramente non ho voglia di andarci, ma lei è stata così insistente»
 
‘Mi chiedo che tipo di rapporto abbiano… mia madre è sempre stata così presente nella mia vita, anche fin troppo, non riesco ad immaginare che una madre sia stata così disinteressata nei confronti del figlio’
 
«Quindi lascerai prima il lavoro?»
 
«Sì, puoi tornare a casa senza aspettarmi, poi ti raggiungerò per cenare»
 
«V-va bene…» bofonchiò arrossendo leggermente.
 
Masamune sorrise, divertito dalla reazione del compagno.
 

 
«Masamune, accomodati» Mikoto Takano fece cenno ad una poltroncina bianca, sedendosi a sua volta accanto a lui, su un’altra identica.
 
Il moro diede un veloce sguardo all’ambiente che lo circondava. Difronte a lui una tenda bianca copriva una porta vetro che dava sul giardino. Tutta la stanza era illuminata dalla luce naturale proveniente da quella porta e dalla finestra accanto ad essa. L’arredamento era sobrio e moderno, probabilmente lo aveva rinnovato recentemente.
Accanto si apriva un corridoio, dal quale si intravedeva una scala. Forse lì c’erano le camere del suo nuovo compagno e di suo figlio?
Spostò lo sguardo sulla madre.
 
«Cosa vuoi?»
 
La donna prese un ampio respiro prima di iniziare a parlare.
 

Note dell’autrice:
Ciao a tutti! Scusate il ritardo con cui aggiorno, ma la scuola mi occupa troppo tempo -.-
In questo capitolo non succede quasi nulla, nel senso che non dà una vera svolta alla storia, ma nel prossimo scoppierà la bomba XD La faccenda del bacio nei miei piani iniziali non ci doveva essere, ma alla fine ho deciso di inserirla per approfondire un po’ il rapporto tra Takano e Onodera.
Nel prossimo capitolo (o in quello successivo) ci sarà un po’ di lemon, vi avviso da ora nel caso non vi piacciano le scene di sesso. Potrei anche alzare il rating a rosso, ma sono indecisa… voi cosa mi consigliate?
Spero di aggiornare in tempi decenti, non credo di farcela per le prossime due settimane perché ci saranno una valanga di verifiche, comunque entro dicembre ce la farò XD
Ringrazio chi recensisce, preferisce, segue, ricorda, legge :)
Alla prossima :3
   
 
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