“Spesso è da
forte più che il morire, il vivere”
Vittorio Alfieri
Make a Mistake
Vorrei
poterti dire che la vita è una favola.
Ma
è inutile dirti certe bugie: un giorno me le recrimineresti. La verità e che la
tua vita sarà faticosa. Non si svolgerà in un paese tranquillo dove non accade
mai nulla. La vita è cambiamento. Abituati.
Un
giorno ti ritroverai completamente solo presto o tardi questo accadrà, non puoi
impedirlo, proverai la solitudine così come l’odio o la vendetta. Adesso posso
dirti che tra questi, solo la solitudine è utile… invece vendetta, odio sono la
cosa più pericolosa che un uomo possa mai provare come l’invidia o l’ira. Ma le
proverai perchè nessuno nasce perfetto; ma che tu possa essere più coraggioso
di me, così tanto, da non lasciarti trascinare da questi sentimenti.
Ti
auguro di avere speranza e di trovare un amico sincero.
Davanti
a te avrai degli ostacoli e un giorno forse la persona più cara che hai ti farà
del male, uccideranno una parte di te… però ricorda che puoi modificare il tuo
destino e rinascere.
Ma
soprattutto ti auguro di sbagliare. Di sbagliare.
E
l’errore più grande che tu possa commettere è quello di amare una persona.
Commettilo, ama – io questo l’ho capito troppo tardi.
Sì,
Benvenuto in questo inferno.
Urla
aggrappandosi al braccio di Naruto, lo graffia in preda a un dolore lancinante.
“Spingi
è quasi fatta…”
Urla di
nuovo e Naruto volta il capo per non vedere quella sofferenza. Prova un sacco
di cose, si sente in colpa (per non averlo salvato) prova invidia (ha sempre
vinto lui) compassione (non ha mai capito nulla) …ma sa che dalla sofferenza
nasce la vita.
“…vedo
la testa!”
Un
goccia di sudore scivola in giù dal collo perdendosi nel petto della donna.
Tsunade
è imperiosa. “Spingi!”
Lei
stringe i denti, i capelli si attaccano sul viso sofferente.
Ed
ecco un vagito nel cuore della notte.
Tsunade
con le braccia forti racchiude un esserino che nella coperta si agita e piange.
Lo pulisce, lo guarda. Porta lo stesso sangue che ha cercato di distruggere
Konoha, porta lo stesso sangue della sua allieva. Di due cocciuti e testardi.
Ha sopra di sé un nome così clamoroso e già un vuoto; porge la creatura alla
madre, una smorfia che si scioglie in un sorriso.
[Fa una
smorfia corrucciando il volto. Le labbra tirate all’ingiù. Si guarda la mano e
poi gli occhi inquadrano il disastro vicino ai suoi piedi.
Tutti i biscotti per terra e il contenitore
di vetro in mille pezzi.
Lo osserva come a volerlo rimproverare
di essere caduto, così senza avvertirlo. Cruccia il volto, mentre una figura
sopraggiunge sullo scempio.
“non sono stato io”
E si comporta come se lui davvero non
fosse il colpevole.
“tu hai cambiato posto al barattolo,
mamma”]
Naruto
sente la presa di Sakura farsi più lenta ma respirare faticosamente. Pensa che
è stata condannata all’esilio, non la rivedrà più. Pensa che è ingiusto:
Tsunade dovrebbe dimettersi, dargli una buona volta l’incarico di Hokage. Sa
che ha maledettamente ragione.
[ “Sei un bugiardo! Naruto un bugiardo!”
Pioveva,lo zaino in spalla. Scena già
vista.
“E dove credi di andare?”
Lo sguardo azzurro si posa sulla zazzera
nera che ha di fronte. Si, scena già vista.
“Qui mentite… io vi odio! Mio padre non
era come lo descrivete voi!”
“Credi che andando in giro per il mondo,
la verità cambi?”
Si morde il labbro quasi fino a farsi
male. Piange sotto la pioggia un ragazzino di dodici anni.
“Tuo padre era quello che era. Non era
né migliore né peggiore di tutti noi. Viveva a modo suo. Ma ha anche amato.
L’ha solo capito troppo tardi. Tu pensalo solo come Sasuke.”
Sorride riportandolo a casa.
“Sa…su…ke” ]
Si
avvicina la vecchia Tsunade che improvvisamente sente tutti i suoi anni e le
decisioni pesare come macigni. Naruto, il salvatore di Konoha colui che ha
combattuto contro la persona più cara che aveva (perdendo) osserva muto la
madre con il figlio.
[ “Dovrebbe avere una lapide”
“Eh?”
Un bambino si arrampica sulla sedia
nell’ufficio dell’Hokage. Appena finisce, scruta quello che ha davanti a sé con
un cipiglio che non ammetteva repliche.
“Dovrebbe avere una lapide”
La vecchia Tsunade sbattè le ciglia.
“Ma chi?”
“Mio padre.”
Cala il silenzio, quello creato dal velo
dell’innocenza.
“Anche se era quello che dite- scandisce
bene le parole dimostrando più anni di quelli che possiede- anche lui ha
diritto a una lapide” ]
Poi
all’improvviso gli occhi della creatura si spalancano puntandoli su quegli
spettatori (marionette della vita)
Sono
neri gli occhi.
Neri
come petrolio.
“Uchiha”
[ “Ah un Uchiha”
Lo sguardo di un avversario. Il kunai
brilla nel cuore della notte.
“Sì sono un Uchiha”
“il figlio di un bastardo”
Scatta un luccichio negli occhi.
“Ti sbagli. Sono Un Uchiha di Konoha”]
Tsunade
dirà al consiglio che il bambino sarà un figlio di Konoha che non si può
impedire ai ninjia di amare.
Naruto
diventerà Hokage rivedrà la sua gioventù in gocce di petrolio, gli insegnerà ad
usare le tecniche della sua famiglia, gli sorriderà raccontandogli della
cocciutaggine del padre.
E
il figlio di Sakura Haruno e di Sasuke Uchiha sbaglierà, cambiando il suo
destino.
[Sakura regala un breve e semplice
sorriso.
“Mamma”
“Sì?”
“Papà mi avrebbe… ecco…amato…?”
“Certamente. E tu gli avresti insegnato
un sacco di cose”
“Mamma”
Si volta il bimbo le porge un fiore.
“Arigatou”
Si perde la voce nella sera.]
30/10/2008
Dedicata a te, per il
tuo compleanno.
Best, per te, Auguri.
Un piccola davvero
piccola cosa.. J! Che non mi piace nemmeno un po’
u.u prometto di
partorire di meglio tex. Spdl
Bè
lo so. Ma se quell’Uchiha vuole continuare la sua razza, bè per forza bisogna
sperare che i geni di Sasuke e di Itachi si fondino in qualcosa di meglio. U.u
per un volta il cattivo geneticamente modificato può diventare il figlio di
Naruto, così ho pensato (sclerato) oggi. Abbiate pietà. Non so nemmeno io che
ho scritto.
Un
grazie a Enza anche se come al solito sono sempre la solita impulsiva e la
beterà saggiamente qualora lo voglia ancora s.s
Yours,
Sae
Scappo
prima che mi linciate