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Autore: xkidrauhlsmile_    25/11/2014    1 recensioni
La società d'oggi è una foresta in cui nessuno si vorrebbe addentrare. Eppure ormai tutti ci vivono.
Una giovane ragazza combatterà per ciò che ama andando contro i pregiudizi di tutto il mondo circostante.
Dovrà lavorare sodo per ottenere ciò che vuole anche se sarà molto dura per lei.
Una storia che ci insegna a superare i confini dell'immaginabile e ci fa riflettere sulla società odierna, per superare pregiudizi, razzismo e disparità sociale.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Skinny Love

Il volere del cuore.

ஐ CAPITOLO 4 : Nuove amicizie ஐ


 

Arrivo davanti a casa di Aiden. Non mi ha ancora risposto. Ho paura sia rimasto addormentato. Da quando i suoi genitori sono andati in viaggio, deve badare a se stesso. E di solito rimane sempre a letto molto più di quanto dovrebbe.
Il tempo è cambiato molto rispetto a ieri.  Ora vedo il sole spuntare da dietro le colline, con una timidezza tale da essere bellissimo.
Mi perdo nel guardarlo, e non mi accorgo che ormai sono passati cinque minuti.
Decido di bussare alla porta. E nel caso non venisse, passerò alle maniere forti. Le mie piccole mani sbattono contro la porta tre volte. Nessuna risposta. Riprovo, ma invano.
Prendo le chiavi di scorta nascoste in una fessura nella ringhiera del porticato, la giro tre volte nella serratura e apro la porta cigolante. Aiden dorme. Di solito trovo la tazza della colazione sul tavolo in cucina, oppure le ciabatte sparse per il salotto. È molto disordinato, nonostante abbia tendenze femminili. Ma questo non c'entra. Io sono molto casinista e forse sono io troppo maschiaccio.

“Chiunque tu sia, sappi che ho un'arma e non ho paura di usarla” Urla lui dalla sua camera.

“Aiden, pensi che un ladro o un malvivente possa avere le chiavi?” Ridacchio. È davvero stupido.

“Ah, sei tu. Sono le sette di mattina. Devi capirmi.” Barcolla per le scale, ancora in pigiama.

“Appunto. E ora noi dovremmo essere sulla strada per il liceo. Muoviti o faremo tardi” Mi fissa con aria confusa, sfregandosi gli occhi addormentati e sbadigliando rumorosamente.

“Non vengo a scuola oggi.. o meglio, non voglio venire con te” Una lama dritta in petto.

“Come? E... e perchè non vorresti venire con me?” Strabuzzo gli occhi alla sua affermazione.

“Hai sentito bene. Te l'ho detto. Non voglio problemi.”

“E con chi? Con mia madre? Lei non può impedirmi di essere felice. E io con te sono felice. Dovresti saperlo. Siamo amici dalle elementari Aiden, dovresti sapere che sceglierei sempre te. Sei il mio migliore amico e..” Cerco di finire la frase, ma mi fermo non appena vedo che alza gli occhi al cielo e fa per andare al piano di sopra. Lo fermo per un braccio.

“Smettila di fare il cretino!”

“E tu smettila di insistere. Ho preso la mia decisione. Vai ora.” Strattona il braccio facendomi mollare la presa.

“Che decisione? Non essermi più amico per paura di mia madre? Se è così...”

“Non è solo per quello. Vattene ti ho detto. Non insistere più.” Finisce la rampa e si chiude di nuovo in camera.


Prendo lo zaino che poco prima avevo messo per terra e sbatto la porta d'ingresso. La chiudo con rabbia e la rimetto al solito posto.
La strada per scuola mi sembra peggio senza Aiden. Di solito mi faceva le sue battute senza senso, quelle che mi facevano ridere solo per il fatto che le diceva per poi sorridere come un cretino. Non capisco perchè dobbiamo sempre discutere. Non è la prima volta. Sono abituata ad essere sbattuta fuori di casa da lui.
Arrivo davanti all'enorme edificio, insieme a un altra ventina di persone. Salgo con poca voglia i gradini d'entrata, per poi girarmi di scatto per controllare se stesse arrivando Aiden, ma niente.
Apro il mio armadietto e ci poso dentro i libri del giorno. Oggi matematica, inglese, chimica, storia e religione. Una giornata divertente insomma. Che ironia. Improvvisamente, qualcuno mi prende per i fianchi e chiude con forza lo sportello.

“Ciao piccola. Ti sono mancato?” Mi sussurra Anthony per poi baciarmi subito dopo.

“Hey, ciao Anthony. Come stai?” Sorrido timidamente guardandolo negli occhi. Sono una delle poche cose belle che possiede. Ha dei profondi occhi color oceano e sono grossi. Il
che li rende ancora più meravigliosi.

“Bene, tu?” Mi bacia di nuovo e mi attira ancora più verso di se, limitando la distanza tra di noi.

“Bene... nonostante sia stata cacciata da casa di Aiden.” Abbasso lo sguardo dicendo questa frase.

“Fregatene. È solo un frocio. Pensa a me ora” Mi viene voglia di tirargli un grosso schiaffo in faccia.

“Smettila di insultarlo” Scandisco bene le parole “Riesci a non prenderlo in giro per venti secondi?”

“Ci provo amore, ma solo per te.” Mi bacia di nuovo, ma io non ricambio.

Proprio in quel momento vedo entrare una persona familiare. Quei capelli alla afro, la carnagione scura, una figura slanciata. È il ragazzo di ieri, quello che ha abbracciato sua madre.
Che strano, non avrei mai detto che fosse di queste parti.

“Chi guardi?” Sputa Anthony a denti stretti.

“Ne-nessuno. Ho solo visto un volto familiare.” Abbasso lo sguardo e mi scosto da lui, pronta per andare in classe.

“Ciao amore”

“Ciao.”

 

'Sono in ritardo'. Penso dopo aver sentito la campanella suonare.

Comincio a correre nel corridoio per arrivare in classe. Supero la soglia e cerco con lo sguardo un posto libero. Ce n'è uno in prima fila, vicino a Emily, una mia vecchia compagna.

“È in ritardo signorina De Laurentis. Giustificazione?” Mi domanda il professor Hemmings.

“Ehm, non.. non è suonata la sveglia”. Invento la prima scusa più credibile e aspetto una risposta.

“Si sieda ora.” dice indicandomi il banco.

Hey..” Sussurro alla mia vicina appena mi siedo.

“Ciao. Ti è andata bene, oggi il prof è molto nervoso” Ridacchia.

La lezione è più noiosa del solito. Hemmings richiama più e più volte Michael, il ragazzo che si siede sempre in fondo alla classe, minacciandolo di spostarlo in prima fila. È davvero pesante.

“Catrin? Catrin?” vengo risvegliata dalle mie fantasie non appena sento chiamare il mio nome.

“Si?” Sbatto le palpebre non appena trono alla realtà

“Vai dietro.”

“Ma.. perchè?” Chiedo spazientita.

“Fai cambio con il signor Jonson, parla troppo là in fondo.” Indica nuovamente Michael e poi me. Mi alzo con menefreghismo misto a rabbia. Saluto con un cenno Emily e mi dirigo verso la mia nuova residenza.

“Spero tu sia meglio del ragazzo di prima” Ridacchia con voce profonda uno. Alzo la testa e mi ritrovo di fronte il ragazzo del vicolo, e del corridoio. Strabuzzo gli occhi e poi sorrido.

“Ahahah, spero di si.”

“Piacere, Gis. Tu come ti chiami?” Mi porge la mano con un grande sorriso.

“Catrin”.

 

╚>ANGOLO AUTRICE<╝
Ahhhhhhh mi sentite urlare? Amo questo capitolo.
No ok, scusate, oggi sono sclerata male ahahahaha sono rimasta a casa oggi, niente scuola yeee
Comunque, aww che bello i due ragazzi hanno finalmente fatto conoscenza!

Chi sa che cosa succederà d'ora in poi...uhm.
Vi aspettiamo al prossimo capitolo.
Much love

 
  
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