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Autore: Yssis    25/11/2014    4 recensioni
-Perché hai esitato tanto per spegnere la sala?-
-Perché stavo pensando alla vita, Toudou, alla vita che dobbiamo vivere. Non dobbiamo lasciar cadere nell’oblio del passato i futuri che non abbiamo avuto il coraggio di realizzare.
Nessuno stacca per noi la spina per poi rimetterla quando è conveniente vivere. Noi esistiamo in questo tempo e in questo mondo, dobbiamo trovare qui e ora quello che ci serve.-
-E cosa ti serve, qui e ora?-
**
Parlando di scienziati e programmazioni… Ho fatto un esperimento. Ho provato qualcosa di nuovo: il brivido della scoperta di nuovi personaggi, nuovi ambienti, nuovi pensieri.
Nella salone buio e caldo dove prendono avvio e si spengono esistenze meccaniche: riflessioni sulla vita, fatte da uomini che la vita la vivono davvero. Ma che a volte sanno concedersi la quiete del silenzio…
{A Lau, perché ogni tanto voglio stupirla anch’io.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tac tac tac
Nella buia stanza di programmazione delle macchine il silenzio viene rotto dal suono ritmato e battente delle dita dell’uomo sulla tastiera.
E’ notte fonda ormai, dovrebbe riposare: ma a furia di stare a contatto con le macchine anche l’uomo può perdere la sua umanità.

Tac tac tac
Nell’impostazione di un nuovo androide Sakamaki avverte sempre un brivido di eccitazione, una scossa fredda che illumina gli occhi nella foschia dell’ambiente: un nuovo essere, dotato di movimento e parola, sta per accendersi.
Lo scienziato sente nelle mani una potenza divina nel premere il tasto di accensione: qualcosa di inanimato sta per prendere vita, grazie a lui.
Bip bip bip

Quando la vita arriva, all’inizio non si avverte nulla. C’è solo una lieve oscillazione dei dati nei monitor in alto, sopra il suo capo. Null’altro, solo un fremito.
Ma Sakamaki sa bene che in quel brivido impercettibile c’è racchiusa una forza gigantesca, la più potente e misteriosa al mondo: un’esistenza che appare, timida e straordinaria.
Togurou sorride, permettendosi di socchiudere gli occhi un secondo: pensa che se non fosse finito a prestare le sue competenze nell’esercito per il bene dell’umanità, gli sarebbe piaciuto fare l’ostetrico. Visitare i bambini quando ancora non hanno visto la luce del mondo, tranquillizzare i giovani genitori ansiosi e sentire infine quel corpicino caldo, rosso e pulsante di vita fra le mani: pensare “Eccoti, ben arrivato, figlio dell’uomo. Ora piangi, gridi e e forse pensi che dentro al corpo di tua madre stavi molto meglio, ma ti posso assicurare che il mondo è un posto bello, ti piacerà”. E poi vedere quei fagottini sparire, ingoiati dal mondo frettoloso e veloce che in un attimo li renderà uomini.
Bip bip bip

Lo scienziato scuote la testa, sulle labbra un sorriso sciocco ed imbarazzato: “Com’è strano” si ritrova a pensare “Questi sogni sembrano appartenere ad una vita fa, ormai. Come cambiano le cose…”
Eppure lì, in quella sala buia e calda, infondo Sakamaki si sente realizzato.
Non vede volti sorridenti di giovani coppie che vengono a farsi tranquillizzare ed emozionare, ma facce preoccupate e tese continuamente, nei consigli e riunioni amare e fredde come caffè nero dimenticato nella caffettiera: ma davanti ai suoi occhi i dati nei monitor cambiano, evolvono, avvisano che c’è qualcuno che ha bisogno di lui, che necessita dei suoi comandi.
Tac tac tac

Allora si rimette al lavoro, cercando di capire perché all’improvviso avverte un vuoto pesante all’altezza del petto, e la luce meccanica di quegli occhi ora finalmente aperti davanti a lui non basterà a riempirlo.
Sakamaki ha sempre trovato sicurezza nel lavorare con gli androidi: sono uomini, semplicemente privi della capacità di essere liberi. Come quelle bestie che nascono e crescono in cattività, ed imparano che l’unica vita per loro è quella in gabbia, così pure i suoi robot sono bloccati nella concezione di mondo che lui prepara per loro.
Ed ora, guardando gli occhi grigi e brillanti dell’androide appena acceso, gli torna in mente quella frase, quel pensiero di benvenuto sciocco che però, chissà come, gli scivola dalle labbra: - Eccoti, ben arrivato, servo dell’uomo. Ora sei fermo, in attesa e forse pensi che stavi meglio quando la tua scheda di programmazione non era ancora stata ultimata, ma… Ma ti posso assicurare…- Abbassa il capo, gli occhi pizzicano contro la luce prepotente degli schermi tutt’intorno - Ti posso assicurare che il mondo non è così bello come vorrei fosse. Vorrei darti il benvenuto in un giorno di sole e di pace, augurandoti tutto il bene e la felicità. Ma forse… Forse stavi meglio davvero, prima di aprire i tuoi occhi bigi su questa stanza buia, su questo mondo marcio e devastato.-
Un sospiro scricchiolante gli sfugge dalle labbra, una goccia di sudore scivola dalla fronte verso le guance.
Tac… Tac… Tac…
-Sakamaki, ancora a lavoro?- una voce sommessa, ma pur sempre viva, forte, interrompe il battere meccanico delle sue dita stanche.
- Toudou, sapevo saresti arrivato. Non ce la fai a resistere un’intera giornata senza di me, eh?-
Una risatina sommessa, ironicamente rassegnata, gli giunge all’orecchio prima della risposta.
-E’ quello nuovo?-
-Sì!- un’esclamazione improvvisa, con una punta di orgoglio - E’ stato biricchino nella procedura iniziale, ma ora è tutto regolare.-
-Li fai rigare dritti tutti, tu.-
-Sei venuto quaggiù per farmi i complimenti?-
-Non farti strane idee, fino a quando non mi porterai dei risultati concreti non avrò motivo di lodarti.-
-Dimentichi che io sono uno scienziato, Heikichi-kun. Mi occupo di dati teorici, la pratica non mi compete… Non con questa veste addosso.-
-Allora mettiamola in questo modo: ti offro da bere da me, tu porta i tuoi dati teorici e io…-
-Tu mi esporrai la pratica?-
-Precisamente.-
Sakamaki annuisce e incontrando lo sguardo dell’altro vede nei suoi occhi brillare la stessa luce divertita.
Toudou increspa le labbra, Togurou sente le orecchie fischiare dall’emozione: solo davanti a lui il presidente dell’El dorado ride in questo modo.
-Andiamo, baka. Gli androidi possono aspettare fino a domani mattina.-
-Penso proprio di sì…- Annuisce Sakamaki, ma nel premere il pulsante di arresto esita un secondo: si può spegnere la vita? Si può interromperla per poi riprendere a farla funzionare quando serve? … Sì, forse sì, forse è questa la vera forza delle macchine, il vero vantaggio degli androidi. Non si affezionano a nulla: per loro la morte non esiste, perché neanche la vita ha significato.
L’uomo sfiora la superficie lucida del volto del robot, poi preme il pulsante. Fissa intensamente quegli occhi chiudersi di scatto, mentre la luce lo abbandona.
Bip… Bip… Bip.
Si ferma anche il rumore, ora è tutto silenzio.




-Perché hai esitato tanto per spegnere la sala?-
-Perché stavo pensando alla vita, Toudou, alla vita che dobbiamo vivere. Non dobbiamo lasciar cadere nell’oblio del passato i futuri che non abbiamo avuto il coraggio di realizzare. Nessuno stacca per noi la spina per poi rimetterla quando è conveniente vivere. Noi esistiamo in questo tempo e in questo mondo, dobbiamo trovare qui e ora quello che ci serve.-
-E cosa ti serve, qui e ora?-
-Penso… Solo un po’ di pace.-
-Certo. Anche a me.-
Rimangono allora così, a camminare uno al fianco dell’altro, per i corridoi freddi di una base militare. Un nido, per due anime combattenti come le loro.

 

Angolo Autrice

Buona sera a tutti, ragazzi.
Prima di tutto mi voglio scusare: in genere non sto mai così assente, ma in questo periodo proprio mi è impossibile avvicinarmi più di tanto alla tastiera.

Quindi, scusatemi, probabilmente c'è qualcuno che ancora aspetta una mia recensione o messaggio e ha tutti i motivi del mondo per volermi fare fuori: faccio il possibile per stare al passo, prima o poi mi farò viva nuovamente, voi continuate a sperare (?) * 3 *

Per quello che riguarda la shot, come ben si è capito sono Sakamaki e Toudou, della Chrono Stone: non so in quanti conoscano e apprezzino questi personaggi, io ho voluto semplicemente provare a scriverci qualcosa perché penso possano dare ottimi spunti di riflessione. La figura di Sakamaki mi incuriosisce di più, nulla da nascondere, ma anche Heikichi merita il suo spazio. E, niente, so che probabilmente ci sarà gente che mi lincerà per aver scritto di questi due così coccolosi ma... Ehi, sono fatta così, il fluff mi perseguita owo
Questa shot è per Lau, assolutamente, che spero apprezzerà <3

Ringrazio tutti quelli che si sono fermati a leggere, che hanno gradito e che lasceranno un commento: siete splendide persone~
Au revoir!

  
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