“Tutto ciò che voglio, è vederti bussare alla mia porta, se solo potessi vederti una sola volta, morirei felice, ne sono sicuro”

Draco pronuncia queste parole alla schiena di un’attonita Hermione. Si trovavano nella Stamberga Strillante.
Hermione sapeva  e in cuor suo lo sperava che Draco una volta che l’aveva vista alla Battaglia l’avrebbe raggiunta in quel luogo. E’ curioso come una casa evitata da buona parte del mono magico perché considerata infestata di spiriti sia il loro posto, quello che custodisce le lacrime, i baci, i gemiti, le gioie di un amore nato nel momento sbagliato, nel mondo sbagliato. O forse non troppo.
Pronunciando quelle semplici  parole Draco le aveva rimandato alla memoria il loro ultimo incontro. Troppo doloroso per poter essere visto con la lucidità che merita.

E lentamente si volta, pronta ad incontrare quelle iridi argentee che l’hanno sempre stregata.

“Quando hai pronunciato il tuo ultimo saluto, una parte di me è morta; ti voglio vedere al mio fianco ma allo stesso tempo so che tutto questo non è possibile. Tutto ciò che voglio sei tu, è trovare te! “

“Sai che non volevo lasciarti. Non era il momento adatto”

“E ora? Ora è il momento adatto?”

“No, ma siamo qui per combattere. Non sono mai stato coraggioso: se ho avuto la forza di affrontare tutto questo è stato solo per te. Sei importante ti voglio molto bene”

“E perché ora mi stai dicendo tutto questo? Ti sbagli, io non ti voglio bene. Io sono innamorata di te da sempre, dal primo momento in cui ti ho visto sull’espresso per Hogwarts prima ancora di conoscere il tuo disprezzo, il tuo odio nei miei confronti, prima di capire che ero e sarò sempre innamorata di te. Io non ti voglio bene, ti amo.”

“Mi dispiace, io ho provato a dimenticare, pensavo che anche tu avessi fatto lo stesso”

“Ci sei riuscito? Io no, e credo nemmeno te. Il fatto stesso che sei qua lo dimostra. C’è chi come me che non si può permettere di dimenticare.”

“Lo so, hai ragione. Neanche io voglio dimenticare niente di te.”

Draco si avvicina e bacia Hermione delicatamente sulla fronte.

E una lacrima salata scesa silenziosamente, viene raccolta con un  bacio quasi impercettibile che di conseguenza ne ha portato un altro. Nello stesso momento le nostre labbra si cercano e sento accendersi in me una fiamma che comprendo solo ora non si era mai spenta. E’ quella fiamma che mi ha stretto indissolubilmente a Draco. E automatico concedergli l’accesso alla mia bocca quasi come se il corpo sapesse meglio della mente cosa fare. Le nostre lingue si toccano, assaporo quell’agognato bacio che vorrei non finisse mai.

Sento di voler di più. Approfondisco il contatto portando le mie mani dietro la sua testa, mentre Draco inizia una lenta e assolutamente sensuale carezza lungo la schiena, che mi risveglia ogni senso. Inconsciamente porto il mio bacino a contatto con il suo e sento l’erezione premere contro la mia coscia. Gli sfilo il maglione e lui fa lo stesso con la mia maglia; quanto mi è mancato sentire la sua pelle a contatto con la mia, che si fiamma ad ogni suo tocco. Lo sento giocare con l’allacciatura del mio reggiseno mentre gli offro l’accesso al mio collo. Sa che è un mio punto debole, mi bacia dolcemente ma conosco i suoi intenti: vuole lasciare un segno del suo passaggio, un segno di quel momento che potrebbe on tornare mai più. Mentre mi abbandono completamente a lui, lo sento avvicinarsi ai mie seni e cominciare a succhiare il mio capezzolo sinistro mentre con l’altra mano stuzzica il destro. Un gemito. Sto perdendo il contatto con la realtà e la mia mente vola oltre i nostri conflitti, le nostre lontananze, oltre questa guerra che ci porta a combattere su due fronti diversi.
Un suo dito entra dentro di me. Volendo ricambiare il piacere che lui mi dona. Gli slaccio la cintura dei pantaloni e vedo l’erezione premere prepotente attraverso i boxer. Metto ancora una volta da parte le mie paure e le mie timidezze e inizio una lenta carezza lungo tutta la sua lunghezza. Lo sento ansimare ma mi ferma rovesciando la situazione. Preda di un fuoco nuovo, mi accompagna a terra, e stendendomi mi libera di quell’ultimo ostacolo che ci divide. Apro automaticamente le gambe mentre Draco lascia una sica di baci che parte dai miei seni e finisce sul mio ombelico. Guardandomi negli occhi comincia a baciare la mia intimità, succhiando il clitoride, facendosi strada con due dita. Provo un piacere che per mesi mi è stato precluso e senza resistere oltre lo faccio alzare e ci scambiamo un bacio che sa di lui e di me insieme. Un bacio che sa di saluto ma anche di addio. E inizia a penetrarmi sempre baciandomi. Dei gemiti escono immediatamente dalla mia bocca e voglio essere io padrona della situazione. Mi posiziono sopra di lui, e mi lascio cadere sopra di lui, dando dapprima un ritmo lento, poi accelerando guidata dalle sue mani che mi accarezzano i fianchi. Senza smettere di baciarci, raggiungiamo l’orgasmo, insieme: abbiamo avuto sempre una grande sintonia. Mi accascio sul suo petto e lui continua quella estenuante carezza che mi rapisce completamente.

Mi bacia il collo, e mi giro verso di lui: ci sorridiamo, consci che tra poco dovremo tornare alla violenta realtà: come sempre viviamo nel nostro momento di infinità, dando sospiro a quell’amore folle eppure così viscerale che ci unisce.

Siamo due fantasmi sul punto di svanire.