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Autore: carocrazymofo    26/11/2014    1 recensioni
Harry/Louis, accenni Zayn/Liam | Bestfriends!Au | Conteggio: 2.7k
Si rende conto di conoscerlo davvero bene, forse meglio di chiunque altro e un sorriso gli nasce sulle labbra.
Come mai solo quando Harry deve uscire con qualcuno si accorge di quanto sia bello?
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Harry e Louis sono amici da sempre. Migliori amici.
Sono quei tipi di persone che girano sempre insieme, che sembrano non avere altri amici al di fuori di loro stessi nonostante invece li abbiano, che si capiscono al volo quando parlano, che si completano le frasi a vicenda e che anche solo con degli sguardi scoppiano a ridere. E’ Harry che ha detto a Louis di smetterla di indossare quegli orribili pantaloni rossi e di incominciare a comprarsi dei jeans, ed è Louis che ha consigliato ad Harry di farsi crescere i capelli perché così assomiglierebbe ad un giovane Mick Jagger, e Mick Jagger è sexy.
Louis ogni mattina lo accompagna all’università facendosi trovare sotto casa sua, in macchina, con un Moka grande di Starbucks mentre Harry ogni sera, per l’una, si fa trovare fuori dal pub dove Louis lavora per dargli un passaggio a casa, e per raccontarsi la loro giornata.
 
“Stasera riesci a trovare un altro passaggio, Lou?” gli chiede Harry quella mattina, in macchina, soffiando sul suo Moka bollente.
“Certo, chiederò a Zayn. Come mai?” Louis aggrotta le sopracciglia guardandolo di sfuggita mentre è attento alla strada, ma con un sorriso sfottente sulle labbra. Ha già capito.
“Verrò a bere una cosa con uno” dice l’altro guardando fuori dal finestrino intenzionalmente, senza però riuscire a nascondere lo stesso tipo di sorriso dell’amico.
“Hai un appuntamento, Haz? Da quant’è che non ne avevi uno?” Louis ora ride sfacciatamente, con una sola mano sul manubrio, mentre con l’altra si accende una sigaretta, spostando velocemente lo sguardo dalla fiamma alla strada.
“Non ho un appuntamento. Andiamo semplicemente a bere una cosa”: E Louis inarca le sopracciglia.
 
Harry è a casa di Louis, davanti allo specchio della sua camera.
“Allora come sto?” domanda all’altro, sdraiato sul letto matrimoniale, dietro di lui. Louis lo guarda, o meglio, lo sta guardando da mezz’ora ormai, e apre la bocca per parlare ma non riesce a pronunciare parola.
Da quand’è che Harry è così bello? Ha una camicia nera larga leggermente velata, infilata nei pantaloni neri più stretti che gli abbia mai visto indossare e i capelli puliti e morbidi sono portati indietro in un’onda perfetta.
“Sto così male?” Harry sbarra gli occhi come un bambino che sente per la prima volta che Babbo Natale non esiste; si rigira verso lo specchio e comincia a sbuffare sistemando la camicia.
“No no, Haz. Stai da Dio, giuro”
“Sicuro? Giuri con il mignolo?” Harry è davvero un bambino, ma il labbro inferiore intrappolato tra i denti e gli occhioni che lo guardano gli fanno avvicinare il mignolo a quello di Harry troppo grande rispetto al suo. “Giuro”.
Louis continua a fissarlo mentre riprende a specchiarsi come la persona più vanitosa al mondo e si sofferma su tutti i dettagli e gli aspetti più particolari del suo migliore amico, come l’unico boccolo che gli è rimasto da quando era un dodicenne riccioluto, all’altezza della spalla destra, o il mignolo che sempre e comunque, per qualche strana e oscura ragione, è distante delle altre quattro dita, o il fatto che quasi mai ha visto Harry, quando è in piedi, poggiare il peso del corpo su un lato, come invece è solito fare lui, ma sempre restare in posizione perfettamente dritta, con le mani unite dietro la schiena. 
Si rende conto di conoscerlo davvero bene, forse meglio di chiunque altro e un sorriso gli nasce sulle labbra.
Come mai solo quando Harry deve uscire con qualcuno si accorge di quanto sia bello?
 
“Hai visto com’è bello il cielo stasera?” gli ha detto Harry guardando fuori dalla finestra mentre, già pronto di tutto punto a due ore dall’appuntamento, beve un tè insieme a Louis. Harry ha sempre avuto, sin da bambino, questa mania del cielo. Una parete della sua camera è tappezzata di foto scattate da lui alle nuvole, al cielo stellato, al tramonto e all’alba, quando il cielo è arancione, rosa, indaco o blu intenso. Lo fa pensare, gli dice sempre, lo fa sognare.
“Si, è bellissimo” ma lo sguardo di Louis non è puntato sul cielo.
 
Sono arrivati insieme al locale, intorno alle 21. Non si sono rivolti la parola durante tutto il tragitto; Louis non gli ha dato consigli su come comportarsi per non sembrare uno psicopatico maniaco, come invece di solito gli piace fare, e Harry è stato silenzioso mentre gli lanciava occhiate strane di tanto in tanto.
Un ragazzo rossiccio è fuori al locale ad aspettare, e Louis deve ammettere che è bello, ma niente in confronto ad Harry. Così è entrato nel locale aprendo la porta pesante marrone senza nemmeno presentarsi, ma solo mostrando ad entrambi uno dei suoi sorrisi sicuramente meno veri. 
 
“Lou, chi è quel figaccio con cui sta Harry?” gli chiede Niall, che lavora dietro al bancone, mentre pulisce una macchia con uno strofinaccio.
“Non ne ho idea. Sicuramente solo un altro che vuole portarselo a letto” risponde riempiendo i boccali di birra ordinati proprio dai due e dirigendosi da loro prima che l’altro possa ribattere.
Harry e il ragazzo rosso sono seduti vicinissimi intorno al piccolo tavolino rotondo di legno, una mano del tipo è sulla coscia di Harry che sta ridacchiando.
“Mm mm” Louis tossisce piano dietro di loro per richiamare l’attenzione. I due si allontanano immediatamente, anzi, Harry più immediatamente.
“Grazie Lou. Ti siedi un po' con noi?” lo invita Harry mentre il ragazzo accanto a lui sbarra gli occhi impercettibilmente, però tanto quanto basta perché Louis lo noti, ma si limita a sorridere stringendo gli occhi
“Sto lavorando, Harry, non posso sedermi” sputa.
“Come se fosse la prima volta” Harry dice sorridendo e facendo ridacchiare il rossiccio, ma il suo sorriso scompare nell’attimo in cui vede l’espressione del viso di Louis cambiare, prima che se ne vada.
Liam e Zayn, i proprietari del locale, sono seduti dietro di loro con delle carte sul tavolo, ma si guardano con espressione interrogativa dopo aver osservato quanto successo, così, come un vero amico è solito fare, vanno a ficcare il naso.
“Che succede Lou?” gli domanda Zayn 
“Già, tu ed Harry avete litigato?” continua Liam poggiando il mento sulla spalla del suo ragazzo, posizionato davanti a lui.
“No. Perché me lo chiedete?”
“Non saprei. Forse perché ti vedo il fumo uscire dalle orecchie, o forse perché stai riempiendo di ghiaccio quella Guinness!” Louis abbassa immediatamente lo sguardo e si rende conto di aver riempito una pinta di birra rossa di ghiaccio.
“Scusa Zay. Non è successo nulla, davvero”.
 
La serata procede normalmente. Louis continua a servire i tavoli del locale, Liam e Zayn a parlare con i clienti o ad amoreggiare contro qualche parete, Harry e il ragazzo a chiacchierare tra loro a voce bassissima, a toccarsi le gambe o le mani, talvolta una ciocca di capelli.
E’ all’incirca mezzanotte e Louis esce dalla porta sul retro per il tempo di una sigaretta; sente la porta aprirsi dietro di lui
“Guarda chi si vede” esclama Niall accendendosi la sua, di sigaretta.
“Ni, siamo nello stesso locale in cui entrambi lavoriamo.” Niall gli fa un occhiolino privo di senso e ride. “A proposito. Se sia tu che io siamo qui, chi serve dentro?” gli chiede Louis affacciandosi all’interno per controllare - ci manca solo essere licenziato dai suoi amici.
“Ci sono Liam e Zayn. E’ loro il locale, non muoiono se servono birra per tre minuti.”
Rimangono in silenzio e Louis finisce la sua sigaretta, così la getta a terra e la schiaccia con la suol della scarpa. 
“Non si nota, tranquillo” gli dice l’altro ragazzo. Louis blocca la mano che stava aprendo la porta per rientrare e si volta verso di lui
“Cosa non si nota?”
“Che quella giraffa là dentro te lo fa venire duro” Louis fa una smorfia “Che?!”
“Si, insomma, che ti piace Harry” ora cambia espressione, inarca le sopracciglia e sorride, non sa neppure lui il perché.
“Scusami?” Louis non riconosce nemmeno la sua voce mentre parla; Niall continua ad annuire “E cosa te lo avrebbe fatto capire, sentiamo”
“Lo so e basta. Chiamami Dottor Stranamore, Maga Magò o come ti pare, ma io so che quel fusto di là ti fa fare le capriole al cuore”.
Louis rimane in silenzio. “Come darti torto, comunque. Me lo fare anche vestito, io.” Louis spalanca di nuovo la bocca scandalizzato, ma Niall continua a parlare
“Non trovi curioso che a tutti e cinque piaccia succhiare il cazzo? Voglio dire, quante probabilità hai di trovare in una stanza cinque bellissimi ragazzi, tutti e cinque gay fino al midollo?”
“Ni, fatti controllare” gli risponde Louis puntandogli un dito contro e ridendo. Poi rientra.
 
Alla fine della serata, Zayn offre le birre ai due ragazzi e Harry saluta Louis con un bacio sulla tempia.
 
La mattina dopo, Harry è nell’auto di Louis che lo aspettava sotto casa. Sta cantando una canzone dei Neon Trees alla radio quando 
“Beh, come è andata ieri sera?” gli chiede Louis bagnandosi le labbra con la lingua.
“C’eri anche tu, al locale, lo sai come è andata” risponde Harry fissandolo. 
Louis ridacchia.
“Vuoi dirmi che non avete scopato?” si maledice per averlo detto. Ma cosa diavolo gli è saltato in mente? Harry lo guarda e sembra arrabbiato. Perché sembra arrabbiato?
“Mi vuoi dire che ti prende, Lou? Sei stato un limone tutta la sera, ieri. Non mi hai neppure chiesto come si chiamasse o dove l’avessi conosciuto.” Louis rimane in silenzio, guardando dritto davanti a sè, mentre la canzone dei Neon Trees termina alla radio. Sono arrivati. Harry apre lo sportello ed esce dall’auto senza aggiungere nulla, incamminandosi verso l’entrata della facoltà. Louis lo segue.
“Haz! Aspetta, mi dispiace. Sono una testa di cazzo.” Harry si volta e gli si avvicina.
“Si lo sei. Mi conosci, io conosco te. Mi vuoi dire cosa ti è preso?”
Louis lo bacia sulle labbra alzandosi sulle punte dei piedi, giusto per due secondi, Non dà ad Harry nemmeno il tempo di chiudere gli occhi, perché quando si accorge di quello che ha appena fatto, si allontana come scottato. Si guardano per un attimo negli occhi “Lou..”
Ma Louis rientra velocissimo in macchina, mette in moto e parte, lasciando Harry lì, davanti all’ingresso di un’università, con la bocca aperta e le mani che tremano.
 
Non si sentono né vedono da due giorni. E’ come se magicamente Harry avesse saputo che Louis non sarebbe andato a prenderlo la mattina, e Louis avesse saputo che non avrebbe visto Harry fuori dal locale.
Lo sapevano entrambi, ma nessuno dei due era stato avvertito. Lo sapevano e basta. E’ una di quelle cose che sai quando litighi con qualcuno, una di quelle cose che sembrano ovvie. Ma Harry e Louis non hanno litigato. Si sono baciati, se così si può dire; è il contrario d litigare; è forse la cosa più bella del mondo. Ma perché allora non si parlano? Perché hanno dato per scontato che da quel momento non si sarebbero più visti o sentiti?
 
Esiste una coda di paglia in amore?
 
Quando la sera prima Niall aveva invitato lui, Zayn e Liam ad una festa nel suo appartamento, Louis sapeva che ci sarebbe stato Harry, non perché lo presupponesse, semplicemente per il fatto che Niall “Ovviamente viene Harry” gli aveva esplicitamente detto.
E così eccolo qui. Con litri di alcol nel sangue nonostante sia alla festa da meno di un’ora, seduto sul divano di casa del biondo accanto a un ragazzo e una ragazza intenti ad amoreggiare.
Quando vede Harry entrare fa finta di non vederlo. Lo ignora tutta la sera cambiando camera quando arriva e si sente patetico. Con tutti pensava potesse accadere una cosa del genere, tranne che con Harry. Questa cosa non sta né in cielo né in terra.
 
Sono ormai le tre. Louis ha chiacchierato svogliatamente con Niall, Liam, Zayn e con qualche altra persona, sempre indeciso se andare da Harry o meno. 
Finora ha prevalso il meno.
La sbronza gli è anche passata ormai e ora tutti sono tornati a casa, fatta eccezione per qualche persona rimasta a dormire dal ragazzo perché troppo ubriaca. Proprio quando si convince che anche Harry sia andato via e che quindi non abbia alcun senso rimanere, lo vede entrare nel salotto. Harry lo guarda e sorride tenue. Ha una camicia azzurra a mezze maniche che gli sta benissimo e i capelli raccolti in uno chignon. Louis gli ha sempre detto che, davvero, non può farsi uno chignon perché sembra una ragazza francese, ma adesso si ricrede. E’ forse ancora più bello.
“Haz..Mi dispiace tanto” riesce a dire, e ha la voce rotta. Harry semplicemente si avvicina dove è seduto e lo fa stendere insieme a lui sul divano, e lo abbraccia. Poi si addormentano.
Quando Louis si sveglia sono le sei del mattino, hanno dormito appena tre ore e Harry non c’è accanto a lui; come, però, se i suoi pensieri lo abbiano chiamato, lo vede, dietro di lui, seduto sul pavimento del balcone intento a fissare un cielo appena appena celeste.
Sorride e si guarda intorno: Niall è steso sull’altro divano a torso nudo abbracciato ad una ragazza, la stanza è un caos, ma per adesso esistono solo loro.
Gli si avvicina e Harry si volta, gli sorride e gli fa segno di sedersi accanto a lui.
“Il cielo all’alba è forse il mio preferito” gli sussurra Louis ed Harry si volta a guardare il suo profilo illuminato dal sole che sta sorgendo; prende tra le mani il suo viso lentamente, come se un secondo prima di farlo avesse tentennato. Lo guarda negli occhi, senza vergogna, senza imbarazzo e poi lo bacia sulle labbra.
Louis gli accarezza una guancia liscissima e chiude gli occhi; Harry gli bacia poi uno zigomo, poi la mascella e il collo e risale alle labbra. 
“Finalmente” sentono esclamare alle loro spalle e entrambi si voltano.
Liam ha un sorriso a trentadue denti sul volto, è senza maglietta e stringe la mano di uno Zayn appena sveglio, anche lui senza t shirt e con i pantaloni slacciati, che si stropiccia un occhio con la mano.Louis si nasconde imbarazzato dietro il corpo di Harry coprendosi il viso con una mano.
“Buongiorno” li saluta Harry alzando una mano. “C’è il caffè?” grugnisce Zayn.
“Te lo faccio io, baby. Voi volete?” e Harry e Louis annuiscono.
 
Harry e Louis sono seduti e si guardano sorridendosi dietro le loro tazze piene di caffè bollente; Liam sta parlando di qualcosa e Zayn è ancora nel suo momento di dormiveglia, con la guancia poggiata sulla spalla del suo ragazzo e una sigaretta tra le dita. Tutti e quattro si voltano quando sentono un urlo; Niall è balzato in piedi e li guarda dal fondo del salone con un’espressione terrorizzata in viso
“Chi è questa?” chiede indicando la ragazza che era sul divano con lui, che ancora dorme
“Se non lo sai tu che ci stavi dormendo insieme, Ni” ridacchia Louis
“Non c’avrò mica fatto sesso?” è terrorizzato mentre lo chiede guardandosi il petto nudo; gli altri quattro fanno spallucce così Niall picchietta sulla spalla della ragazza “Scusami. Ehi tu, abbiamo fatto sesso?” la ragazza fa dei versi scontenti e “No” dice aprendo gli occhi e guardando incazzata Niall “Ok, meno male. Non che tu sia brutta eh, è solo che non hai il pene quindi sarebbe, ehm, strano” la ragazza lo guarda ancora più male se possibile 
“Ma che cazzo stai dicendo?” “Nulla, nulla, torna a dormire” e detto questo lo manda al diavolo e si gira su un fianco dandogli le spalle riprendendo a russare. 
Nial sospira di sollievo e si avvicina al tavolo dove gli altri stanno facendo colazione. Si blocca, fissa Liam e Zayn senza maglietta, poi guarda il suo petto e poi di nuovo quello dei due
“Non avremo mica..” “Niall la vuoi smettere! Non abbiamo fatto sesso!” esclama Liam gesticolando come se stesse parlando ad un bambino di quattro anni.
“Almeno non con te” aggiunge a bassa voce Zayn e tutti scoppiano a ridere. Tutti tranne Niall.
 
E’ ancora domenica mattina, sono le sette passate da qualche minuto e Harry e Louis hanno salutato i tre ragazzi, e sono usciti. Non sono saliti in macchina, hanno deciso di camminare un po’, così ora sono seduti sul prato di un giardino deserto. Davanti a loro Londra si deve ancora svegliare del tutto e loro si scambiano baci leggeri; Harry posa la sua fronte su quella di Louis, lo guarda sorridendogli, ma Louis abbassa lo sguardo “Lou, guardami”.
Un paio di secondi dopo il ragazzo alza lo sguardo e incontra quello dell’altro che lo scruta come se lo vedesse per la prima volta. Le guance di Louis diventano rosse all’istante “Lou, guarda il cielo rosa, sta arrossendo lui per te. Sono solo io.” Louis gli sorride.
“Sei ancora più bello visto da vicino”.
E questa volta è Louis che lo bacia, senza arrossire, perché è con il suo migliore amico e perché c’è il loro cielo a farlo al posto suo.
 
  
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