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Autore: Shiver414    26/11/2014    2 recensioni
Yuri è una strega, una strega potente che cerca di evitare che la sua vita da semplice proprietaria di un negozio di fiori e quella da cacciatrice di demoni non collidano tra loro. Ci stava riuscendo fino al momento in cui non conosce Kian, un demone dall'aspetto sublime, il carattere forte e un'indole apparentemente egoista. Da quel preciso istante tutta la sua vita precipita in un baratro fatto di morte, sangue e terrore, governato da un demone spietato, il Burattinaio. CHi si nasconderà dietro questo misterioso nome? Yuri e Kian sopravviveranno alla sua furia?
Genere: Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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Capitolo 14.
 
Mi risvegliai avvolta nelle coperte. Il profumo di Kian era ovunque, tra i miei capelli, sulla mia pelle, tra le lenzuola. Rumore di acqua. Era sotto la doccia? Non riuscii a trattenermi dall’immaginarlo in tutta la sua bellezza mentre l’acqua accarezzava delicatamente ogni angolo del suo corpo nudo. Scossi la testa. Non era il momento di pensarci. Fuori pioveva.
Non sentivo più nulla. D’un tratto uno scatto della maniglia e qualcuno rientrò nella stanza. Justin era mezzo nudo. Avvolto in un asciugamano. Le punte dei capelli sgocciolavano su tutto il pavimento.
«Oh. Sei sveglia.» Disse. Non mi ero accorta il giorno prima che eravamo in un monolocale. Aprì il frigo e recuperò una bottiglietta d’acqua. Ne bevve qualche sorso senza staccarmi gli occhi da dosso.
«Perché sei tornato?» Chiesi secca.
«Perché mi mancavi bambola.» Disse avvicinandosi. Si accomodò in fondo al letto. «Sono diventato più forte. Ho pieno controllo di tutti i miei poteri.» Stava cercando di vantarsi?
«Immaginavo.» Dissi alzando un sopracciglio. «Non avresti potuto eseguire così facilmente un incantesimo così difficile.» Ammettere la sua potenza non significava che accettavo la sua presenza. «Dimmi perché sei tornato.» Divenne serio all’improvviso.
«Nonna ha avuto una visione.» La nonna. Pensare a lei mi metteva sempre una gran nostalgia di casa. «Ha predetto la tua morte per mano di un demone potente.» Sospirò.
«Il Burattinaio.» Mormorai.
«Ha detto di aver visto due vie, una ti condurrà a morte certa. L’altra alla vita. Non è riuscita a capire cosa ti potesse salvare.» Non provai paura. Avevo affrontato la morte già due volte in un lasso di tempo estremamente breve. «Devi sciogliere il patto con Kian.» Disse serio sporgendosi verso di me. A proposito. Dov’era finito?
«Dov..» Non riuscii a terminare la frase. Le sue dita erano strette sul mio polso, il suo ginocchio era tra le mie gambe e il suo viso a pochi centimetri dal mio.
«Yuri dico sul serio. Sai che è un Condannato?» Sfoggiai l’espressione più sicura che potevo.
«Si, me lo ha detto.» Mentii. Quindi non era stato un sogno. «Non ho paura di lui.»
«Andiamo.» Sbottò. «Da quanto lo conosci?» Strinse un po’ più forte. «Non puoi fidarti di un demone.»
«E di te posso?» Dissi sprezzante. Non aveva il diritto di parlare così di cose che non conosceva. «Non sai nulla.» Mi liberai il polso, ma continuai a guardarlo con sfida. Mi baciò. Prima che me ne rendessi conto aveva catturato le mie labbra e le stava divorando. Provavo ad allontanarlo ma era forte. Mi teneva le braccia costrette sul materasso mentre troneggiava su di me.  
La porta si aprì e Kian entrò. Sentivo la sua frustrazione. Non riuscivo a liberarmi da Justin. Non doveva andare così. Kian non doveva vedere questo. Finalmente Justin mi liberò.
«Stronzo.» Gli diedi uno schiaffo in piena guancia prima di asciugarmi le lacrime. Guardai Kian. Non era più lì. Aveva lasciato delle valige e uno zainetto e si era rintanato nel bagno. Era tornato a casa per recuperare le mie cose. Sentivo l’acqua scrosciare in bagno. Volevo correre da lui ma non ci riuscivo. «Vattene.» Urlai a Justin spingendolo via con le mani. Scese dal letto senza mostrarmi il suo viso e raggiunse Kian nel bagno. Era una buona idea lasciarli soli? Però non volevo vedere la faccia di Justin per un po’. Avevo fame. Provai a muovere le gambe e sembrarono rispondere un po’ a fatica. Scesi dal letto e restando attaccata al muro raggiunsi il frigorifero. Volevo togliermi quei vestiti sporchi di dosso e farmi una doccia. Un tramezzino confezionato, una mela e un’arancia e tanta acqua. Meglio di nulla. Sentii dei rumori strani provenire dal bagno. Barcollando mi lanciai contro la porta e caddi in avanti mentre si apriva. Kian e Justin si prendevano a pugni, uno nudo, l’altro ancora avvolto nell’asciugamano. Era una visione bizzarra. Non sapevo se nascondere il viso imbarazzata o cercare di separarli.
Kian sbraitò qualcosa prima di essere colpito da Justin. La situazione si ribaltò. Kian era sdraiato con la schiena sul pavimento fradicio e Justin teneva strette le ginocchia contro le sue costole mentre lo riempiva di pugni. Si erano accorti della mia entrata ad effetto?
«BASTA!» Urlai cercando di alzarmi. Justin mi guardò confuso. No, non si erano accorti di me. «Non siete più bambini. Che diavolo vi prende?» Mi reggevo alla porta.
«Sei riuscita ad alzarti.» Kian sembrava contento. Sgusciò via dalle gambe di Justin e recuperò un asciugamano giallo e si coprì. Tutti e tre tornammo in camera. Costrinsi i ragazzi a sedersi sul letto ed io rimasi in piedi davanti a loro.
«Che cosa è successo?» Nessuno dei due sembrò voler parlare. «Non volete parlare eh?!» Feci un movimento circolare con il dito e un piccolo cerchio viola lumino si materializzò davanti a me. «Non costringetemi a farlo.» Justin aveva capito a cosa mi riferivo, Kian, non sapendo le basi della magia, non ne aveva la minima idea. Era l'incantesimo della verità. Un incantesimo talmente semplice che poteva farlo chiunque.
«Lascia perdere.» Kian sembrava triste, arrabbiato, deluso. «Non ha importanza. È stata solo colpa mia.» Si alzò e mi afferrò il braccio rilasciando dentro il mio corpo una quantità immensa di magia tutta in una volta. Mi accasciai sotto il peso del mio stesso potere.
«Kian dove vai?» Ansimai. Lasciò l’asciugamano sul pavimento e si trasformò.
«Considera sciolto il nostro patto.» Mi alzai e corsi tentennante verso di lui. Lo strinsi forte da dietro. La sua schiena era fredda e le ali erano ingombranti.
«Kian per favore.» Allontanò le mie braccia e si voltò verso di me.
«Ora hai un mago potente che può aiutarti a sconfiggere il Burattinaio.» Non diceva sul serio vero.
«Se è per quello che è successo prima…» Mi decisi a dirgli tutta la verità. «Kian non è come pensi. Justin è mio fratello.»


Aspetta... Cosa? Justin è suo fratello? E allora quel bacio? Si tratta di incesto? Perché Kian ha picchiato Justin? Quante nuove notizie... Che confusione... E ora? Che succederà? Kian andrà via senza sentire tutta la storia? Senza sentire le ragioni di Yuri
   
 
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