Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: ninety nine    26/11/2014    10 recensioni
Katniss Everdeen e Gale Hawthorne.
I loro destini sembrano essersi intrecciati il giorno di quell'esplosione che gli ha portato via i padri, per poi allontanarsi e riavvicinarsi attraverso eventi, risate, sogni, caiia e ricordi, tessendo un filo più forte di qualunque avversità.
Non c'è nulla di romantico qui, nonostante la Evethorne sia la mia OTP, è solo la storia di due ragazzi che condividono una bellissima amicizia in un mondo di stenti e sofferenza...perchè a volte essere amici è meglio che essere innamorati.
DALLA STORIA:
In quel momento, quando capisco che potrei perdere il mio migliore amico, mi torna alla mente solo quel periodo in cui non eravamo nient'altro un ragazzo e una ragazza che si sono incontrati nei boschi e sono diventati inseparabili, uniti da un filo che nessuno, nemmeno Snow, può permettersi di spezzare. Mai.
SECONDA CLASSIFICATA AL CONCORSO ''BEST STORY'' DELLA PAGINA FACEBOOK *HERMIONE*
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Io e Gale.
Parlare di noi mi è sempre stato difficile, tanto più che non so bene nemmeno come ci consideravano gli altri. Amici, compagni di caccia, cugini, combattenti, ragazzi del giacimento.
Ma tra me e Gale c'è sempre stato qualcosa di più profondo, qualcosa di difficile da descrivere con una sola parola.
Mi ricordo la prima volta che l'ho visto, un ragazzino di quattordici anni aggrappato alla fune che serviva a tenere lontani gli spettatori dalla miniera, il giorno del disastro che ci ha portato via i padri.
Aveva già allora negli occhi una luce ribelle, voleva fare qualcosa. Non sopportava di stare lì, impotente, a vedere ascensori risalire sempre più vuoti senza che il padre fosse tra quelle poche persone che venivano tratte in salvo. Voleva aiutare, ma non poteva.
Ricordo che un pacificatore gli si era avvicinato e gli aveva messo una mano su una spalla, con pietà, per cercare allo stesso tempo di rincuorarlo e di controllarlo.
Gale si era scrollato di dosso la mano, gli aveva lanciato uno sguardo risentito e poi era tornato da Hazel e dai fratellini, la schiena dritta e lo sguardo fisso.
Poi l'ho rivisto alla commemorazione. Anche lui, come me, ha ricevuto la medaglia al valore in quanto primogenito.
Quando era salito sul palco insieme ai fratelli e alla madre, aveva una forza che io ero sicura di non aver avuto.
Le sue spalle erano tese sì, ma sostenute, lo sguardo fiero e arrabbiato. Mentre riceveva quella semplice piastrina, che non avrebbe mai potuto sostituire il padre, Rory e Vick gli si stringevano ai fianchi, gli occhi lucidi, mentre Hazel gli teneva le mani sulle spalle.
Quell'immagine mi è balenata a lungo nella mente dopo quel giorno, ma pensavo che le nostre strade si fossero separate e che non avrei mai avuto modo di conoscere meglio quel bel ragazzo che mi aveva colpito come una freccia del mio arco.
La notte, quando gli incubi su mio padre mi tenevano sveglia, pensavo a quegli occhi grigi e al ragazzo a cui appartenevano. Lo notavo, a scuola. Era decisamente ammirato, molte ragazze facevano a gara per avere un po' di attenzioni da lui, non solo del giacimento, ma anche della zona ricca. Che possibilità avevo io, dodicenne pelle-ossa e per altro piuttosto irritante?
Poi è arrivato quel giorno, nei boschi.
Ricordo ancora il mio sconcerto nel momento in cui vidi le trappole e i conigli appesi, e poi un ragazzo puntare da dietro un tronco e dirmi, sull'attenti : ''Non lo sai che rubare è punibile con la morte?''. L'ho riconosciuto immediatamente, ma non ho svelato che lo conoscevo. Ho deciso che l'avrei trattato come lui trattava me, nonostante fossi curiosa di sapere la sua storia.
Dopo che me l'ebbe chiesto e richiesto, gli mostrai il mio arco.
-Ma ricordati che il furto è punibile con la morte!- bofonchiai.
Un sorriso gli aveva increspato le labbra, solo per un attimo, poi era ritornato serio.
Poi mi ricordo altri mille episodi nei boschi: i primi tempi, in cui a malapena ci sopportavamo, e poi quel giorno in cui ci siamo ritrovati a dover fronteggiare un orso e siamo sopravvissuti solo aiutandoci a vicenda.
E' stato quello il momento in cui abbiamo capito che essere in due era meglio che essere soli , in quei boschi come nella vita. Quel giorno, la schiena contro una roccia e gli archi tesi, spalla a spalla, un filo ci ha uniti irreversibilmente. Abbiamo imparato a coprirci le spalle a vicenda, a dividerci le prede, a intenderci a sguardi. Ad essere amici.
Ricordo il giorno in cui mi ha affibbiato il soprannome di Catnip, dopo che una lince ci aveva seguiti per tutta la giornata. Ci siamo fatti delle grandissimi risate quel giorno. Gale mi indicava una preda, io puntavo l'arco, prendevo la mira e quella dannata lince saltava fuori e faceva fuggire il mio bersaglio. Poi si volatizzava, noi pensavamo se ne fosse andata fino a che non mi faceva lo stesso scherzetto. Mi è dispiaciuto quando l'ho dovuta uccidere, era di compagnia ed era esilarante, quasi quanto vedere il mio compagno tenersi la pancia dalle risate. Ma dovevamo pur portare a casa la cena per quel giorno, no?
Poi mi torna alla mente il giorno in cui gli ho insegnato a nuotare. Ricordo di aver praticamente gettato Gale in acqua e poi esserci entrata io, ma solo quando il ragazzo aveva già imparato a stare a galla. Non sono mai stata una grande insegnante, decisamente no. Ma ero pronta ad afferrarlo se qualcosa fosse andato storto e Gale era abituato ad arrangiarsi. Certo, entro la fine di quel giorno aveva tentato di annegarmi almeno dieci volte, ma nel modo in cui fanno gli amici.
Per non parlare di quella volta in cui, in un pomeriggio di sole, ci eravamo addormentati sulla riva di quello stesso lago, abbracciati l'uno all'altra e sfiniti dopo una giornata di caccia ed eravamo stati svegliati da un temporale estivo particolarmente violento che ci aveva fatti arrivare a casa bagnati fradici, con me in braccio al ragazzo perché mi ero slogata una caviglia inciampando durante il ritorno.
E ancora, la volta in cui eravamo quasi stati scoperti da una squadra di pacificatori che, chissà come, si era spinta fin lì. Ci eravamo arrampicati sugli alberi veloci come non eravamo mai stati ed eravamo rimasti appollaiati per un tempo che mi era sembrato infinito, mano nella mano, avendo paura anche di respirare ma sapendo di poter contare l'uno sull'altra.
Se penso a lui non mi tornano alla mente i nostri incontri prima degli Hunger Games, né i baci, né i litigi, ma mi tornano alla mente solo i ricordi di quel periodo in cui non eravamo nient'altro un ragazzo e una ragazza che si sono incontrati nei boschi e sono diventati inseparabili, uniti da un filo che nessuno, nemmeno Snow, può permettersi di spezzare. Mai.






Buongiorno principesse <3
E voi direte ''che palle sta katniss_jackson che inece di aggiornare si inventa nuove storie''!
Ebbene sì, eccomi tornata con una nuova storia incentrata sul mio personaggio preferito (Gale <3 ) e sulla sua amicizia con Katniss..beh..vorrei avere un amico così figo!
L'ho scritta per un concorso alla pagina facebook *Hermione* quindi non è del tutto tutto colpa mia.. ma il concorsino mi intrigava e..via!
Fatemi sapere un po' cosa ne pensate, dai!
Grazie mille in anticipo a tutti quelli che leggeranno, recensiranno, metterano la storia tra le preferite/ricordate/seguite, recensiranno, mi sopporteranno, recensiranno..insomma, vi è chiaro il concetto?
Con amore e a presto katniss_jackson

 

  
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: ninety nine