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Autore: MrRaider    26/11/2014    1 recensioni
La storia di questa fanfiction si colloca tra l'allontananza di Taiga da Ryuuji e il suo ritorno alla fine dell'anno scolastico. Durante questo lasso di tempo la storia sarà principalmente incentrata sul fratello della Tigre, tennista professionista che decide di prendersi una pausa dal suo lavoro per circa un paio di mesi, con lo scopo di finire gli studi. Perciò si trasferirà nella città di Taiga, dove farà conoscenza con gli amici della sorella, tra cui Ryuuji.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minori Kushieda, Nuovo personaggio, Ryuji Takasu, Taiga Aisaka, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10
 
Sì. Gli piaceva Minori. La sua natura scherzosa, il suo splendido viso, il suo carattere solare. Tutto. Cosa avrebbe fatto stavolta? Ora che si era innamorato, lei avrebbe accettato i suoi sentimenti? Un dubbio che si era tenuto per tutta la notte. Decise che forse non era ancora arrivato il momento di dichiararsi.

Ancora un po’ di tempo pensò lui mentre cercava di dormire. Decise che avrebbe aspettato, che avrebbe cercato di passare più tempo con lei, magari per farla innamorare. Doveva tentare. Ma soprattutto, non doveva saperlo nessuno, se qualcuno gliel’avrebbe chiesto avrebbe negato, affermando un semplice “Siamo amici”. Parlando con lei si sentiva a proprio agio, si sentiva bene, e si fidava di lei. Passò la mezzanotte perciò chiuse gli occhi, cercando di rilassarsi e di dormire

***


Il giorno dopo a scuola avvertì i compagni l’orario della partita, che si sarebbe tenuta il giorno dopo alle 15 (salvo imprevisti ovviamente)

“Ci saremo Aisaka!”

“Contaci!”

“Non ce la perderemo!”

Il ragazzo sorrise un'altra volta alla risposta dei compagni, contento che sarebbero venuti tutti,

Quello stesso giorno però aveva l’allenamento con Tom, così alla solita ora andò al circolo e si allenò come sempre col suo istruttore. Era talmente concentrato che non si era accorto che Minori era venuta a vederlo, anche quel giorno.

“Hey Roku” disse piano Tom al ragazzo “La tua amica è venuta anche oggi”.

Udendo quelle parole Roku si girò verso gli spalti, dove vide la rossa che lo salutava.

Come diavolo ho fatto a non averla vista!?

Era talmente preso dall’allenamento che non si era accorto di lei. Finito l’allenamento si avvicinò alla ragazza.

“Ciao Minori! Scusa se non ti ho notato, intendo… Ero così preso che…”

“Heyheyhey, non ti preoccupare amico! Per fortuna non ti ho distratto!”

“No, il fatto è che mi fa piacere che tu venga a vedermi…” disse piano, quasi imbarazzato.

“Beh grazie” affermò lei sorridendo “Allora, ti senti pronto per domani?”

“Ohh… penso di… Sì! E’ da almeno un mesetto o poco più che non gioco con un professionista, spero solo di non essermi arrugginito…”

“Ma nooo, te la caverai, tu non preoccuparti. E poi, ci siamo tutti noi a vederti, no?”

“Già, hai ragione!”

“Ora devo andare al bar, altrimenti il mio capo m’ammazza! A domani!”

“Ciao Minori!” disse Roku salutandola e lei se ne andò dal circolo. Mentre se ne andava Roku la guardava estasiato, ammirato, come se fosse intrappolato dal suo fascino. Non solo era simpatica e andava d’accordissimo con lei, ma era anche bella.

“Cosa guardi Roku?” chiese Tom da dietro, spaventandolo.

“Niente, niente!”

“Sì, come no”

“Andiamo  Tom, siamo solo amici…”

“Lo so”

“Mh… vado a casa  a riposarmi, voglio giocare una bella partita domani”

“Senz’altro Roku. Ci vediamo”

Così Roku tornò a casa dopo essersi fatto una doccia al circolo. Non aveva molto da fare perciò sarebbe andato a letto presto. Doveva essere riposato per il giorno dopo.

***


 Le 14.30. Lui, vestito con un completo leggero nero, era seduto in una panchina vicino alla club house del circolo, aspettando gli altri. In men che non si dica ecco arrivare Minori, seguita da Ryuuji, Kitamura e Kawashima. Entrambi salutarono l’amico e subito dopo arrivarono gli altri compagni di classe. Oltre a loro anche altri gruppi di persone, a loro sconosciuti.

“Evidentemente hanno scoperto della partita di oggi” disse Roku ai compagni.

La folla si avvicinò a lui e tutti lo salutarono contenti, e alcuni di loro ovviamente chiesero autografi .
Subito dopo apparve dal cancello del circolo un'altra persona: sui 26 anni, capelli neri, alto 1 metro e 75, portava su una spalla un borsone  da tennis e indossa una maglietta rossa e dei pantaloncini bianchi.

“Kei Nishikori!”

“Nishikori!”

Un folto gruppo di gente si raggrupparono circondando il tennista. Lui salutò tutti e si avvicinò a Roku

“Roku”

“Kei”

I due amici si abbracciarono per qualche secondo per poi staccarsi.

“Ne è passato di tempo, è bello rivederti” disse Kei

“Anche per me. Andiamo in campo?”

“Subito!”

Seguiti dalla folla si diressero in uno dei campi in cemento. Si sedettero nelle rispettive panchine, prendendo racchette, polsini e iniziarono a riscaldarsi. Passarono dieci minuti e sorteggiarono vicino alla rete. Il sorteggio viene vinto da Kei che scelse di rispondere.

“Però, c’è un bel po’ di gente” affermò lui, osservando il pubblico seduto negli spalti. Roku notò Tom ed Eddy, poi Ryuuji, Kimatura, Kawashima e Minori seduti vicino, quest’ultima eccitatissima e non vedeva l’ora che iniziasse la partita. Oltre a loro vide il resto della classe e delle persone venute a vedere quella partita.

“Allora facciamoli divertire!” disse Roku e strinse la mano a Kei.

La partita inizia. Durante ogni scambio non volava una mosca. Tutti erano in silenzio e si concentravano sulla partita, seguendo la palla che va e viene in ogni parte del campo. Alla fine di un punto applaudivano, senza dare troppo fastidio ai giocatori. Alcune volte tra un servizio e l’altro Roku e Kei scherzavano tra di loro, suscitando le risate del pubblico. Mentre giocava Roku rimaneva concentrato sulla partita, ma durante le pause non faceva a meno di guardare il pubblico davanti a lui. Gli era mancata quella sensazione di giocare una partita con un sacco di persone che lo guardavano, applaudendo e facendo video o foto.
Il primo set fu a favore di Roku, il secondo a Kei e il tutto si concluse in un lunghissimo terzo set vinto da Roku. Alla fine della partita, durata almeno due ore, i tennisti si avvicinarono alla rete del campo, si strinsero la mano e fecero un lungo inchino verso gli spalti, dove tutti continuavano ad applaudire.

Dopo la partita i tennisti, appena sdocciati, si radunarono assieme alla folla nello spazio di fronte alla club house, dove parlano con tutti, ricordando alcuni punti spettacolari che avevano fatto e così via.

“Beh, è ora che io vada” disse Kei verso le 7 del pomeriggio “E’ stato bello rigiocare con te Roku, non vedo l’ora di rivederti a Wimbledon”

“Grazie Kei, anche tu. E in bocca al lupo.”

Si strinsero un altra volta la mano e Nishikori lasciò il circolo salutando tutti. Verso le 8 anche il resto delle persone se ne tornò a casa, eccetto due, sedute su una panchina… Roku e Minori.

“Wow, è stata una bellissima partita, grazie mille per avermi invitato” disse la ragazza.

“Di nulla. Lo sai, sono contento di questa giornata, ma non del risultato della partita.”

“E di cosa?” chiese lei curiosa

“Del pubblico. Insomma, moltissimi di voi che hanno guardato la partita scommetto che non si sono mai potuti permettere di andare a Londra, a Parigi o in qualsiasi altra parte del mondo per vedere partite come questa. Ma oggi hanno avuto questa occasione, e sono contento che siano riusciti a venire e che io e Kei vi abbiamo fatti divertire.”

La ragazza ascoltava il tennista con attenzione e rimaneva ammirata dalle sue parole. Il suo classico rossore imbarazzato era sparito e riusciva tranquillamente a parlare con lui.
Però Roku aveva un dubbio. Lei era la migliore amica di Taiga. Cosa sarebbe successo se gli avesse detto la verità? Si sarebbe arrabbiata? Lo avrebbe odiato?

Ora o mai più!

“Senti Minori, vorrei parlarti di una cosa. Però devo avvertirti: quello che sto per dirti non deve trapelare ok?

“Ok amico! Con me puoi dirmi tutto!”

Fece un bel respiro e glielo disse

“Vi ho mentito su una cosa sin da quando sono arrivato qui. Non è vero che non ho visto Taiga da un anno”

Sentendo quelle parole la ragazza sciolse il suo sorriso.

“Quando persi contro Nadal, circa un mesetto fa, decisi di tornare da mia madre. Era incinta e volevo restare con lei dato che presto avrebbe partorito. Quando arrivai lì, incontrai Taiga... Non ci vedevamo da circa un anno o poco più, da quando andò via di casa. Passai una settimana con lei,  nostra madre, il suo compagno la nostra nuova arrivata, Aki. Durante quella settimana Taiga mi raccontò della sua storia con Ryuuji. Quella era la prima volta che la vedevo veramente innamorata di una persona. Ma, a parte quando eravamo con Aki, era sempre giù di morale. Voleva tornare. Così, anche perché dovevo terminare gli studi, decisi di venire qui. Per conoscere Ryuuji e avevo promesso a Taiga che non avrei detto a nessuno di questa storia… Mi spiace avervelo tenuto nascosto…”.

Abbassò il capo. Si sentiva uno stupido, un idiota per aver nascosto a tutti la verità.

“Hey…” disse Minori, appoggiandogli la mano sulla spalla.

“Non è una cosa così grave…”

“Ah no?” chiese sorpreso. Alzò la testa e vide la ragazza che gli sorrideva.

“Certo, ammetto di essere un tantino arrabbiata per avermelo nascosto, ma andiamo Roku , non è la fine del mondo! Mi fido di Taiga, e se ha deciso così lo devo accettare. Però Roku, vorrei sapere una cosa…”

“Dimmi”

“Perché l’hai detto proprio a me?”

“Perché… sei la migliore amica di Taiga e… sei l’unica persona di cui mi fido.”

La ragazza rimase in silenzio. Non si aspettava certo una risposta così da lui.

“Davvero?”

“Davvero.”

“Beh, non so… che dire. Grazie Roku” disse lei e arrossì, di nuovo.

Alla fine della conversazione i due uscirono dal circolo e Roku accompagnò la ragazza a casa sua. Mentre camminavano parlavano di cosa fare riguardo questa storia.

“Per ora non dobbiamo dirlo a nessuno, però penso che prima o poi dovrai dirlo a Ryuuji.” disse lei

“Già, ha il diritto di sapere e di certo non la prenderà bene. Credo che dovrei aspettare ancora un po’ prima di dirglielo”

“Sono d’accordo, devi solo aspettare la giusta occasione. Eccoci arrivati! Grazie ancora per avermi accompagnata!”

“Di niente Minori!”

La ragazza aprì la porta di casa sua ma prima di entrare si voltò verso di lui

“Stai tranquillo Roku, con me il tuo segreto sarà al sicuro. Fidati di me” gli disse lei facendogli l’occhiolino.

La ragazza così chiuse la porta e Roku rimase da solo, diretto verso casa.

Fidati di me

Quelle parole gli rimasero impresse nella mente. Ormai era sicuro: per qualunque cosa, poteva contare su Minori.
   
 
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