Sesto capitolo! Prima di iniziare vorrei specificare che in questo capitolo il reating dovrebbe essere rosso ^^. Quindi avverto perché non voglio che nessuno mi vomiti davanti al pc xD bè, secondo me non è poi così esagerato ma ognuno è differente e non si sa mai ^^

Primo incontro:



Al momento mi trovo su di un albero e non succede un niente da due ore, forse mi trovo sul punto sbagliato della città, bo. Non ne ho la più pallida idea! Accidenti! Che devo fare? Inoltre ho lo stomaco che di tanto in tanto brontola e mi distrae.
Sbuffo stanco.
Il cielo scuro è illuminato dalla luna e il vento freddo mi fa venire i brividi. Decido finalmente di tornarmene a casa, quando improvvisamente vedo un lampo di luce alle mie spalle. Mi girò e corro in quella direzione. Forse ho fatto Bingo!
Salto su un muretto di mattoni e nel buio formatosi da poco intravedo una grande sagoma alata e inconsciamente sorrido a me stesso sicuro di aver trovato chi stavo cercando. Di fronte ad essa la figura di un assassino, che girovagava per la città. Da molto la polizia lo stava cercando. Aveva ucciso parenti e amici ed ora stava scappando. Ma li, immobile guardava l’uomo alato con aria di sfida.
Rimango immobile e attendo per vedere cosa ha intenzione di fare. Appena la luna viene liberata dalle nuvole scure che vi giravano attorno, ecco che vedo il volto del pluriomicida,si! Vedo il suo sguardo e quel sorriso malefico.
Tremo di fronte a quella figura, quel espressione da pazzo sul volto, gli occhi sbarrati che guardano dritto negli occhi la preda in un attimo di pura follia. Scrocchia le dita delle mani non vedendo l’ora di attaccare quella figura terrorizzata di fronte a lui che non ha la forza, ne il fegato di muovere un muscolo, e rimane lì, paralizzato sotto quegli occhi che lo fanno tremare. Rimango nella mia posizione, tremando anch’io, forse per il freddo, forse per la paura. I capelli neri ribelli e quelle grandi ali chiuse che adesso sbattono aprendosi e richiudendosi. Le mani sottili  e le unghie affilate. Tanto mi fa pena quell’uomo che per quanto possa essere cattivo vorrei aiutarlo in un modo o nell’altro, ma non ci riesco. Non un muscolo di me riesce a muoversi, lasciandomi spettatore di un qualcosa di orribile.
Accadde tutto in un attimo, le ali sbatterono fortemente arrivando distese in avanti e da esse ne fuori uscirono piume di un nero metallo, appuntite  che veloci come il vento decapitarono l’uomo. Quando la testa cadde a terra lo sguardo terrorizzato era rimasto immune e il sangue si spargeva a terra. Il tonfo del corpo sembrava rimbombarmi nelle orecchie cadendo lentamente, forse troppo lentamente a terra. I miei occhi terrorizzati  rimasero bloccati, anche loro, come ogni parte di me era immobile, il cuore in gola e un senso di vomito assalirmi all’improvviso. Avevo immagazzinato tutto, nella mia mente rivedevo in continuazione la scena appena vista facendomi impallidire sempre di più. La bocca aperta che stava per urlare al mondo intero la sofferenza e le emozioni provate. Ma la paura la fermò! Senza lasciargli spazio.
Davanti al cadavere, quell’angelo nero con lo sguardo serio che guardava la testa dalla quale usciva tanto sangue, senza nemmeno provare un senso di vergogna o di pentimento dell’atto oramai compiuto. No! C’era determinazione!
Questo era insopportabile! Come poteva un uomo anche se in parte diverso a non avere alcuna emozione, immune ad una scena come quella appena vissuta, lui non aveva un cuore di pietra, non lo aveva e basta! Per quanto la crudeltà di una persona possa esistere, non si può arrivare a questo punto. Non è possibile! Eppure era li… il corpo senza vita che continuava a sporcare sempre più l’asfalto di un denso sangue nero, nel buio della notte, ed era li anche il suo assassino che lo guardava tranquillo, senza preoccupazioni.
Si gira su se stesso e se ne va. Lasciandolo li. Come si butta della spazzatura, finché non lo vedo scomparire.
Io ero ancora lassù, sull’albero, incapace di aver salvato qualcuno, incapace di muovermi, avvolto dal terrore. Una grande pulsazione in testa, quasi come se il mio inconscio volesse liberarsi di quelle brutte emozioni e di quella registrazione ormai effettuata della quale non mi libererò mai. Da quando il mio sguardo era ricaduto su quei due personaggi avevo firmato il contratto che mi impediva di andarmene, sarei rimasto finché quel terribile spettacolo non avesse avuto fine.
Adesso, come mi dovrei comportare? Spostare il corpo prima che sia mattina? O fuggire lasciando tutto com’è e facendo finta di niente?
Dentro di me le immagini si sovrappongono l’una con l’altra, creandomi un forte mal di testa, finché,…… cado dall’albero e svengo sul terreno, l’erba è l’ultima cosa che vedo, sfuocata davanti a me, mentre gli occhi si chiudono lentamente come in sonno profondo.



Apro gli occhi. Mi ero distesa un attimo sul letto ripensano in continuazione alle parole di Ranma, e Ranma mi collegava ad Obaba, e Obaba alla chiave, e io mi ritrovato a fissare quel piccolo oggetto argentato non sapendo che farmene.
Sbuffai guardando fuori dalla finestra.
Chissà dov’è ora. Forse è da Shampoo o da Ukio ad abbuffarsi come un maiale.
Domani proverò a seguirlo, per quanto mi sarà possibile. Di certo non posso essere d’aiuto standomene qui a girarmi i pollici. Devo mettermi all’opera!
Mi siedo sul letto e guardo la sveglia sul comodino segnare le dieci passate. Non pensavo si fosse fatto così tardi.
È inutile mettersi a dormire, tanto non ci riesco. Sarà meglio bersi un bel thè caldo e schiarirsi un po’ le idee.
Magari faccio un salto da Happosay per vedere come sta. In questi giorni con le attenzioni un po’ di tutti è riuscito a riprendersi. Meno male.
Rimango un attimo in silenzio guardando il pavimento assorta dai pensieri. Espiro profondamente, rimanendo li, finché non trovo la forza di alzarmi e aprire la porta in silenzio. Andrà tutto bene. Me lo sento.




Ehilà!! Buon Halloween a tutti!!! Lo so che i capitoli non sono mai lunghissimi ma pensavo che con tutti i pensieri di Ranma vi avessero un po’ rincitrulliti XD e di aver reso la lettura forse un po’ troppo pesante. E per finire, dato che non volevo dirvi altro al riguardo di ciò che aveva vissuto il povero Ranma non sapevo come continuare ;P Novità! Dato che piace molto la parte finale del capitolo precedente volevo fare una cosa del genere per i capitoli seguenti, magari per creare un po’ di atmosfera. Ditemi se a voi va bene^^
ringraziamenti:
Apple92: grazie ^//^ già, già. Akane vuole aiutare quel testone di Ranma, ma anche lei è testarda non trovi? ^^ sono felice che il capitolo precedente ti sia piaciuto^^ i’m very happy!
Fallen Star: grazie mille! ^^ riguardo “all’errore” di Happosay/i io non sapevo del fatto che si scrivesse così, ma scusami però oramai sono abituata a scriverlo così, quindi pazienza, se proprio da fastidio si può anche sistemare, in fondo è una sola lettera^^. Capita di dimenticarsi di recensire, succede anche a me^^;
Ilarietta_chan: direi che è impossibile che qualcuno se ne sia già accorto e più avanti si va più credo che nessuno si ricorderà della gentilezza data T_T ma pazienza XD sarete incuriositi da qual cos altro ^^
Lauretta92: che bello! Aggiungi un posto a tavola, ta-ta-ta-ta! XDbene! Ora che mi crederai pazza, ti dico. Hai ragione, quello è stato un errore mio (me sbadata) very sorry!T_T il paragone del latte non piace neanche a me ad essere sinceri ma è un modo di dire che calzava alla perfezione riguardo al discorso che volevo fare e tra ( ) faceva un po’ parte dell’anticipazione della quale affermavo in precedenza ^^ era praticamente l’1% ma direi che è meglio di niente ^^

Ciao a tutti!! ^^