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Autore: Ixumy    27/11/2014    1 recensioni
[Pokémon]
"Cancella partita.
Nuova partita.
Nuovo universo parallelo che si crea in una delle migliaia di cartucce che contengono questo mondo comune.
Ogni cartuccia, ogni partita diversa è un universo a sè, questo noi “pg” lo sappiamo. Viviamo sempre col terrore che avvenga il “Cancella partita”.
Fa male.
Dimentichiamo per un lungo periodo tutto ciò che è successo prima.
Ma non è questo ad intimorirci veramente.
La nostra fobia comune è un singolo esemplare di pokèmon."
Genere: Drammatico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cancella partita.
Nuova partita.
Nuovo universo parallelo che si crea in una delle migliaia di cartucce che contengono questo mondo comune.
Ogni cartuccia, ogni partita diversa è un universo a sè, questo noi “pg” lo sappiamo. Viviamo sempre col terrore che avvenga il “Cancella partita”.
Fa male.
Dimentichiamo per un lungo periodo tutto ciò che è successo prima.
Ma non è questo ad intimorirci veramente.
La nostra fobia comune è un singolo esemplare di pokèmon.
Oramai sanno tutti dell’esistenza degli Shiny, pokèmon dal colore differente da quello classico. Per noi sono più che altro albini. Ne esistono vari dello stesso tipo di pokèmon. Sono rari, ma non unici.
Il vero Shiny, quello da cui deriva la parola stessa, è un Mew viola.
Si dice che abbia gli occhi del colore del sangue delle sue vittime.
Si dice che i suoi attacchi abbiano un tipo a noi sconosciuto, una cosa simile alla fusione delle cinque dimensioni.
Questo Mew sarebbe in realtà il Mew originario, il primo mai nato. Da lui poi sarebbero arrivati quelli rosa e gli albini azzurri.
Lui odia noi “pg”, e i suoi sentimenti non cambiano per chi manipola il mondo attraverso la console che legge la cartuccia.
Gioca col loro cervello provocando gravi problemi neurali e psicologici.
Fa diventare i giocatori dei vegetali, o dei suicidi.
Pensavo fosse una leggenda metropolitana.
Finchè non l’ho incontrato.
Era la quinta volta che ricominciavo la mia avventura. Il ragazzino che manipolava il mondo voleva di nuovo prendere Mew. Non era la prima volta che lo facevamo, oramai sapevo di poterlo incontrare vicino a Lavandonia dopo aver attirato la sua attenzione scappando dal vecchio e combattendo il ragazzo con lo slowpoke.
Ero entusiasta.
La prima volta che incontrai Mew era stato incredibile: era piccolissimo di statura, ma incredibilmente forte. Sprizzava potenza, intelligenza e gentilezza da tutti i pori. Ogni suo movimento sembrava una danza.
Così è stato per tutte le altre due volte.
A parte la quarta volta, durante la mia quinta vita.
Quando ho visto la coda a forma di lama,la pelle viola e gli occhi neri, dalle iridi sanguigne, ho capito che eravamo in un bel casino.
Dovevo comunicarlo al mio manipolatore. Provai a fargli gettare la spugna non muovendomi, nonostante il dolore che si prova a non seguire un comando dato.
Sentivo il ragazzino parlare dal microfono. Mi insultava.
“Stupido, muoviti! E’ un colore strano, varrà tantissimo. Lo devo prendere, quindi muoviti!”
Ho retto finchè ho potuto, nella speranza che Mew se ne andasse.
Ma restava lì, fermo.
Mi fissava, carico di tensione e odio.
Avevo paura, ma il dolore era insopportabile. Mi sono mosso in avanti.
Si è aperto il menù.
Il combattimento è partito appena il ragazzino ha schiacciato il tasto start.
Con un singolo colpo di coda Mew ha distrutto tutte le mie pokèball, comprese quelle contenenti la mia squadra.
Ho avvertito dell’accaduto il mio giovane amico con una casella di testo. In combattimento potevo farlo.
Volevo fuggire, glie l’ho detto. Ma non potevamo scappare.
Mew ci aveva incastrati.
Disse a tutti e due un secco e divertito “Addio.”
Poi ha caricato una sfera chiara con delle sorte di venature nerastre. Mi risucchiava.
Non sapevo dove sarei finito, quindi pregai il mio amico di fare qualcosa.
Il mondo ha iniziato a tremare, segno che il ragazzino ha provato anche a spegnere la console, o a togliere la cartuccia.
Non è successo nulla.
Il manipolatore diceva “Ma ho tolto le pile e la cartuccia! Perchè non ti spegni?!”
Nell’aria aveva iniziato ad eccheggiare una strana musica simile ad un lamento strozzato, distorto. Era un misto di voci. Alcune le ho riconosciute subito: erano i miei pokèmon. Tutti i pokèmon che ho perso con i “Cancella partita” e con l’attacco di Mew.
Man mano che arrivavo più vicino al pokèmon la musica ha iniziato a saltellare, a distorcersi,  ad avere forti sbalzi di volume.
Ho sentito il ragazzino urlare disperatamente. Era un grido lancinante.
Il mondo ha tremato ancora più forte, segno che il manipolatore doveva aver lanciato la console sul muro o sul pavimento.
Continuavo a sentire le sue urla.
La musica mi stava uccidendo il cervello.
Mew era vicinissimo a me, non ci divideva nemmeno mezzo metro.
La sfera di energia iniziò a restringersi. Le venature scure sono diventati dei filamenti.
Mi hanno preso da caviglie e polsi.
Tiravano.
Facevano malissimo.
Ho sentito il mio corpo dividersi in quattro parti.
Sono fatto di informazioni in codice binario, quindi non ho sanguinato. Non c’erano interiora sparse ovunque.
Non le mie.
Dopo avermi strappato braccia e gambe dal corpo, la sfera mi ha colpito con violenza.
All’inizio vedevo tutto nero, ma ora vedo ciò che si trova davanti allo schermo della console.
Vedo come attraverso un caleidoscopio, lo schermo è parecchio crepato.
Ma ho riconosciuto perfettamente un coltello, del sangue e il viso del mio manipolatore.
Il ventre è aperto sul pavimento in legno.
Il viso è rigato dalle lacrime.
Dalle orecchie e dal naso esce sangue.
Non so che cosa sia successo dopo.
Sono costretto a rimanere bloccato in questo pezzo di tempo a guardare il mio manipolatore morto, sentendo l’incessante musica fatta di lamenti dei miei pokèmon.
Si è aggiunta anche la voce del ragazzino.
 
Non è’ sicuro cercare Mew.
Non è sicuro ricominciare la partita più e più volte.
Non dovete cercare con tanta disperazione un... Mostro come quello.
Quel Mew non è come gli altri.
Non è buono e gentile come potreste pensare.
Lui è pazzo. Avvelenato dal suo stesso odio.
 
Questo dovrebbe essere un gioco sicuro e divertente per tutti.
Non dovrebbero succedere queste cose.

 
 
---------Nota dell'autrice--------
Sinceramente quando ho scritto questa pokèpasta (circa due mesi fa) non ero sicura di come fosse veramente, non sono molto brava a giudicare i miei stessi scritti. Ho pensato "Ok, l'ho scritto. Ma non piacerà, non lo posto su internet."
Oggi è la mia "Haters gonna hate-day", ossia "Fai il cavolo che ti pare e fregatene di quello che dicono gli altri.", perciò ho ripreso la storia e ho semplicemente copiato e rincollato, senza rischiare di pensare "questo non va bene", "questo lo devo cambiare" eccetera eccetera...
Quindi questa è la prima versione della storia, nuda e cruda, scritta puramente di getto, senza cambiamenti o correzioni.
(Qui ci sarebbe l'immagine che ho fatto prima di scrivere la storia)Spero vi sia piaciuta^^
~Ixumy
ps: Questo disegno a destra l'ho fatto io. E' nato qualcosa come due o tre giorni prima della storia.
  
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