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Autore: Seele    27/11/2014    3 recensioni
Mezz'ora dopo le sue mani prudevano per la voglia di attraversare il corridoio dell'albergo, bussare alla porta della stanza di Zayn e lasciare che lo sguardo preoccupato nei suoi occhi, pieno di affetto, gli tenesse compagnia fino all'alba.
Oppure, Zayn ha dei limpidienormibellissimi occhi e Liam non può fare a meno di guardarli.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chocoa



Gli enormi, limpidi, bellissimi occhi di Zayn.

Liam non riusciva a pensare ad altro. Aveva sempre in mente quegli occhi così grandi, così profondi, dallo sguardo tanto intenso che spesso Liam aveva paura riuscissero a leggergli fin dentro l'anima.

Cangianti. Neri come la notte oppure dal chiaro color ambra, pieni di affetto o colmi di rabbia.

Liam cercava sempre gli occhi di Zayn, nel rivolgere lo sguardo verso di lui. Non ai capelli folti e scuri, non alle mani dalle dita affusolate, non ai fianchi stretti o alle gambe sottili- ma a quelle pozze di liquido amore che aveva al posto degli occhi.

Amore per la vita, per la famiglia, per gli amici. Amore per i fan e per i testi delle canzoni, per i disegni che affollavano i muri della sua casa. Amore per lui.

Liam si sentiva mancare il respiro solo ad incontrarli, quegli occhi.

E si svegliava confuso, affannato, madido di sudore e avvolto da un certo senso di colpa, quando sognava gli occhi di Zayn oscurati dalla lussuria, le sue palpebre chiudersi e le sue labbra -morbide, piene, rosse di baci- aprirsi in un gemito senza fiato.

Quella notte era una di quelle notti, quel sogno uno di quei sogni. Gli occhi di Zayn erano ancora impressi nella sua mente quando Liam aprì i propri, incontrando il buio della sua camera d'albergo invece dell'ambra delle iridi di Zayn.

Si prese qualche minuto per calmarsi, richiamare all'ordine il proprio cervello e riprendere fiato. La testa gli girava e il senso di colpa tornò, come sempre, a bussare insistente alle sue tempie. Liam si passò il dorso della mano sulla fronte sudata, voltando poi il viso per controllare l'orario al cellulare. Erano le tre di notte.

Liam gemette, frustrato, pensando all'intervista fissata per quella mattina e alle poche ore di sonno che gli rimanevano; già perse, perché sapeva che non sarebbe più riuscito ad addormentarsi.

Tentò lo stesso, cercando una posizione comoda sul materasso, girandosi e rigirandosi- era inutile.

Si alzò, dirigendosi in bagno per una doccia fredda. Il sogno aveva risvegliato le sue sensazioni più istintive, ma non avrebbe ceduto all'idea che tanto intensamente la sua mente gli suggeriva.

Eppure sarebbe stato così semplice, riportare alla mente le immagini di quel sogno mentre...

Liam scosse la testa, imponendosi di non cedere a quel desiderio. Aprì invece l'acqua della doccia, impostando una temperatura fredda, infilandosi sotto il getto subito dopo.

Mezz'ora dopo le sue mani prudevano per la voglia di attraversare il corridoio dell'albergo, bussare alla porta della stanza di Zayn e lasciare che lo sguardo preoccupato nei suoi occhi, pieno di affetto, gli tenesse compagnia fino all'alba. Anche dopo un sogno del genere, Zayn era ancora il primo da cui Liam si sarebbe diretto per distrarsi.

Si lasciò scappare una risata amara. Vivere quella situazione da quasi sei mesi iniziava davvero ad interferire con il suo bisogno di riposo.

Non resistette oltre. Indossò un paio di pantaloni larghi e una maglietta a maniche corte, uscendo dalla sua camera e chiudendosi la porta alle spalle prima di attraversare a lunghe falcate il corridoio.

Bussò con delicatezza alla porta della stanza di Zayn, sperando che gli altri non si svegliassero. Louis e Harry dormivano giusto nella camera accanto, Niall a pochi passi da lì. Attese qualche istante e bussò di nuovo, con più fermezza. Pochi secondi dopo, la porta si aprì rivelando uno Zayn assonnato oltre la soglia.

Liam non disse nulla, il ragazzo si fece semplicemente da parte per lasciarlo entrare. Liam non rifiutò l'invito e entrò nella camera.

Zayn chiuse la porta, posandoci contro la schiena e lasciando andare leggermente la testa all'indietro. I suoi occhi erano socchiusi per il sonno, e Liam deglutì silenziosamente ad un ricordo vagamente simile.

“Sapevo fossi tu” mormorò Zayn, la voce bassa e appena arrochita. Liam distolse lo sguardo dai suoi occhi.

“Scusa per averti svegliato, Z” rispose. Zayn scosse la testa, abbozzando un sorriso.

Si sedette sul letto, e Liam lo imitò. Si stropicciò un attimo gli occhi, prima di rivolgergli uno sguardo paziente e attento.

“Cos'hai sognato?” domandò, senza suonare annoiato o stanco.

“Oh, lo sai” rispose Liam, tentando di evadere la domanda per quanto possibile, “i soliti incubi.”

Incubo non era di certo la definizione giusta per le immagini che il suo subconscio rappresentava, tutt'altro che spiacevoli. Zayn prese la sua mano, intrecciando le sue dita a quelle del ragazzo per rassicurarlo.

“È finito” gli sorrise dolcemente, accarezzando il dorso della sua mano con il pollice. Era stanco, praticamente esausto, e Liam si sentì in colpa; era naturale che lo fosse, dopo il concerto di quella sera.

“Vuoi scendere sotto a prendere qualcosa?” propose Zayn, e Liam quasi già riusciva a sentire l'odore di cioccolata calda, il calore della tazza di ceramica tra le sue mani. Era diventata un'abitudine, berne insieme nel cuore della notte dopo uno degli 'incubi' di Liam.

Il ragazzo annuì. “Aspettami qui.”

Zayn disse che non c'era bisogno, che avrebbe potuto accompagnarlo, ma Liam non lo lasciò fare. Tornò dal bar con due cioccolate calde nelle mani, raggiungendo l'amico sul balcone e porgendogliene una tazza.
Le stelle brillavano appena, oscurate dalla luce intensa dei lampioni. Zayn soffiò sulla tazza e poi gli sorrise, senza parlare.

E Liam aveva quelle parole sulla punta della lingua, quella frase che avrebbe spiegato tutto pronta ad uscire dalla sua bocca, e non riuscì a fermarla nel momento in cui scappò via dalle sue labbra per colmare il silenzio della notte.

“È te che sogno, Zayn.”

La mano di Zayn si fermò a metà strada, la tazza di cioccolata calda rimase a pochi centimetri dal suo viso e Liam si maledì come mai nella sua vita. Avrebbe voluto dire qualsiasi cosa, che era uno scherzo o che gli dispiaceva, implorarlo di fare finta di non aver sentito- ma Zayn aveva sentito perfettamente, e sembrava essersi immobilizzato.

A Liam parve che passassero ore prima che voltasse il viso verso di lui, la fronte aggrottata e uno sguardo confuso nei suoi occhi. “Cosa?” domandò, la voce poco più alta di un sussurro.

Il ragazzo si morse la lingua prima di rispondere. Non avrebbe saputo mentire a quelle iridi così chiare, illuminate dalla sola luce dei lampioni, ma splendenti come se brillasse il sole in pieno giorno.

“È te che sogno, Zayn” ripeté, il tono incerto. “Sogno di stare con te, di-” si interruppe, e Zayn perse la sua espressione confusa come se quell'esitare, da solo, avesse terminato la frase di Liam. Arrossì appena, e l'altro cercò di finire la frase nel modo meno imbarazzante possibile, “di baciarti, di essere più del tuo migliore amico.”

Le iridi di Zayn, per la prima volta, persero qualsiasi espressività. Liam non sapeva cosa stava pensando, e andò nel panico. Bevve un sorso veloce di cioccolata calda nell'aspettare che il suo sguardo gli desse qualche indicazione, che dicesse qualcosa, qualsiasi cosa, ma Zayn rimase in silenzio a fissarlo con i suoi occhi limpidienormibellissimi e Liam si affrettò a scusarsi.

“Mi dispiace, Z, mi dispiace così tanto- fai finta che non ti abbia detto niente, non so come possa aver pensato di dirtelo, io-”

“Liam.” la voce di Zayn era ferma, e Liam si irrigidì all'istante, zittendosi. Zayn osservò la sua aria spaurita, lesse il timore di perderlo nella sua espressone, e non poté fare a meno di sorridere. Liam lo guardò confuso, e Zayn lasciò andare una risata sollevata.

“Sei sporco di cioccolato.”

Liam rimase un attimo immobile, come a chiedersi cosa diavolo Zayn stesse pensando, ma poi sollevò una mano per pulirsi dallo sbuffo di cioccolato che gli sporcava il labbro inferiore. Zayn lo fermò, muovendo quell'unico passo che li separava e prendendogli delicatamente un polso.

Incontrò i suoi occhi stupiti, e abbassò i propri con timidezza. Abbandonò la sua tazza di cioccolata calda sulla ringhiera del balcone, poi posò la mano sulla guancia calda di Liam, lasciando andare la presa sul suo polso per poter coprire anche l'altra guancia del ragazzo con il proprio palmo. Gli sorrise, timido ed esitante- e Liam seppe che stava per baciarlo.

Lasciò velocemente anche lui la sua tazza sulla ringhiera, alla cieca, solo un attimo prima di cingere i fianchi di Zayn con le sue braccia e chiudere la distanza fra i loro volti.

Le loro labbra si incontrarono come se già si conoscessero, in un bacio lento e delicato. Zayn passò la propria lingua sul labbro inferiore di Liam, sentendo il sapore di cioccolato sulle papille gustative, poi anche la lingua di Liam scivolò contro la sua in un impeto di coraggio. Gli schiocchi umidi delle loro labbra riempirono il cielo privo di stelle.

Si separarono con delicatezza, quando la mancanza di ossigeno glielo impose. Zayn accarezzò il viso di Liam con i polpastrelli, e si sentì così felice, ed aveva già dimenticato le tazze di cioccolato sul balcone e imparato il sapore delle labbra di Liam.

Aprì gli occhi con qualche secondo di ritardo, trovando quelli del ragazzo già fissi nei propri, in una muta domanda. Non riuscì a trattenere un sorriso e annuì in risposta, baciandolo di nuovo.

“Anche io ti sogno sempre, Liam.”




  
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