27/11/2014
0 recensioni I know i'm a wolf
Era una fredda sera di dicembre, io, una giovane lupa di quattro anni, dal pelo nero e gli occhi azzurri, stavo inseguendo la mia preda, una coniglietta bianca come la neve. Quell'inseguimento durava ormai da parecchie ore, nessuno di noi due voleva arrendersi, quando ecco, il piccolo batuffolo inciampò in una roccia, celata dal bianco manto ghiacciato, cadendo muso a terra. Feci uno scatto e le fui sopra, digrignando feroce i denti bianchi, con i quali avevo tolto molte vite.
- game over - pensai e spalancai le fauci per mettere fine alle sue sofferenze.
Ma invece di ucciderla, mi bloccai, i suoi occhioni verdi mi guardavano terrorizzanti ed imploranti.
- avanti...è solo un morso...devo mangiare! - mi gridai, ma non mi mossi di un millimetro, limitandomi a restare su di lei con i denti a vista.
La guardai per un tempo che mi parve infinito, mentre la mia preda attendeva il suo fato, chiusi la bocca e vidi il suo sguardo cambiare in uno sorpreso, avvicinai il muso al suo, ma uno sparò lontano mi distrasse, facendomi voltare lo sguardo alle mie spalle, dove uno stormo di anatre aveva preso il volo, quando mi girai di nuovo...lei non c'era, aveva ripreso a correre, sparendo nella vegetazione
- si rincomincia - pensai, buttandomi di nuovo al suo inseguimento.
Finalmente dopo altre due ore di ricerca la ritrovai. Appena mi vide si rimise a correre, eravamo tornati alla situazione iniziale. Questa volta fu un vicolo cieco a fermarci, lei si voltò ed io le saltai addosso. Ancora mi guardò con quello sguardo terrorizzato.
- non c'è la faccio! Sono una debole! - mi dissi, poi avvicinai il mio muso al suo e feci scontrare piano i nostri nasi, lei era terrorizzata e sorpresa.
« sei al sicuro con me... » le dissi lasciando la presa dal suo esile corpo.
Subito lei mise distanza tra noi, riprendendo fiato con pesanti respiri, ma quando vide che io mi muovevo mi guardò, per poi avvicinarsi cautamente.
« sei seria? » mi domandò, la sua vocina era un sussurro e, anche se si poteva udire una punta di paura, era possibile percepire la dolcezza che celava.
« si, ma dimmi, qual'è il tuo nome, piccolo batuffolo? » le chiesi curiosa
« ehm sono Hana il tuo è? » il suo nome rispecchiava in pieno il suo modo di fare.
« sono Wild » dichiarai.
Lei mi guardò, poi si avvicinò e si accoccolò tra le mie zampe, io mi sdraiai e la coprì con la mia coda, faceva molto freddo e non volevo che si prendesse un malanno, dopo di che caddi un sonno privo di sogni.
Al mattino seguente fui svegliata da una sensazione di peloso al naso, aprì i miei occhi e mi ritrovai di fronte la coniglietta, si stava strusciando dolcemente su di me, per svegliarmi.
« giorno » disse, con quella vocina simile ad un dolce canto
« giorno » risposi, mettendomi a sedere e sbadigliando, mostrando i canini bianchi.
Da quel giorno non fui più sola. Ogni momento era divertente e ricco di calore, un sentimento che non provavo più, da quando avevo abbandonato il mio branco.
Quando la vedevo saltellare felice nella neve mi sentivo un mostro
- quanti di loro ho ucciso?! Io mi nutro di vita, della vita altrui! - mi gridai, dentro di me sentivo molte voci, appartenenti alle mie numerose vittime, che mi accusavano.
Rividi nella mia mente i cervi, le lepri, i topi e tutti gli altri animali che avevo brutalmente ucciso per nutrirmi. Ognuno di loro era un motivo per cui in non meritavo di vivere con quel piccolo angelo che ora mi rasserenava le giornate.
- so di essere un lupo, ma non ci riesco! Non riesco ad ucciderla! - mi sentì schiacciata da un peso opprimente e doloroso...
Era un giorno come tanti, io ero andata a cercare del cibo, quando un brutto presentimento mi fermò, alzai la testa e rizzai le orecchie, pronta ad udire ogni minimo suono, quando un'ululato mi paralizzò, veniva dalla caverna in cui io ed il batuffolo vivevamo!
Corsi con tutta me stessa, da lontano vidi due lupi, che inseguivano il mio angelo. Spiccai un balzo e colpì uno dei due, che stava attaccando la piccola, lo sbattei a terra e con un morso alla gola gli dilaniai il collo, il suo sangue mi riempì le fauci ed il muso.
La coniglietta ci fissava atterrita, mentre il secondo lupo si scagliò su di me, ferendomi allo stomaco, molto sangue iniziò a sgorgare dalla ferita, sentivo freddo, mi alzai a fatica e mi ci scagliai contro, sgozzai anche lui.
Presi fiato, il mio corpo tremava, il gusto del sangue dei miei simili mi impastava la bocca ed il rosso m'impediva di vedere. Mi voltai verso il batuffolino, che mi guardava
« non guardarmi con quegli occhi...io non sono come gli altri... » esalai.
Lei mi corse incontro, feci qualche passo e caddi al suolo, il mio corpo non si muoveva, le forze mi stavano lentamente abbandonando, insieme al sangue che si stava spargendo sulla bianca neve fresca.
La piccola mi leccò, le sue calde lacrime mi lavarono via un po' di sangue, io sorrisi, per la prima volta la morte non mi faceva più paura.
« fa freddo qua fuori...vieni sotto la mia coda...ti terrò al caldo » sussurrai, alzando con la poca forza rimasta la mia coda, lei vi si accucciò ed io la coprì. La potevo sentire piangere, piangere per me...mi sentì in pace con il mondo, ma in colpa con me stessa per aver fatto piangere un'angelo...il mio angelo...
« Grazie » esalai, mentre i miei occhi azzurri sbiadivano ed il mio corpo diventava rigido, ma mia anima potè salire nel cieli, serena per la prima volta.
Grazie batuffolo, grazie
Angolo autrice:
Salve! Si sono viva e sono tornata....lo so ho delle storie in corso...ma sono bloccata...-.- vi prometto che le aggioernerò appena mi verranno delle idee decenti...
Ma comunque...come tornare in pista se non con una storia deprimente ma dolce? Ahahah spero vi piaccia...lo so la grammatica sarà un casino come sempre...abbiate pazienza. Il nome Hana doveva essere in origine Ohana (famiglia) ma non mi sembrava adatto, quindi l'ho modificato in Hana.
Ora vado, notte :3
Un bacio Sayan_lover