Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: JacobStark    27/11/2014    3 recensioni
titolo cambiato da "Slice of life of a brother in Arendelle.
Una persona, al fianco di Elsa, ha impegnato la sua intera vita a proteggere lei ed Anna, disposto a dare la vita per entrambe. Fratello di sangue, fedele guardiano, spalla su cui piangere e compagno di mille risate. Questo è Jacob Artorias Valentine, Guardiano della regina, cavaliere di Arendelle e Lord del lupo. Tutto quello che è rimasto della sua famiglia sono le due amate sorelle, e le proteggerà ad ogni costo.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Pianto



Guardo fuori dalla porta, lanciando un occhiataccia al pupazzo di neve vicino a me, mentre, alzando lo sguardo, vedo Anna. "Olaf, ti avevo detto di aspettare." "Anna! Cosa ci fai qui?! Ti avevo detto di restare a palazzo!" "Fratellone? Come sei arrivato?" La guardo come se fosse matta. "Non ti ricordi che un membro della famiglia ha un fiuto fuori dal comune? Piuttosto, ho un paio di cosette da dirti." "Si? e cosa?" La afferro per le orecchie. Non così forte da farle male ma abbastanza da far sentire la minaccia. "Ti avevo detto di rimanere ad Arendelle, e tu invece sei comunque venuta qua! Da sola!" "Ahia! lasciami, mi fai male. E poi non ero sola!" "Certo, perché un pupazzo di neve parlante è in grado di farti restare al sicuro!" "Ma cosa hai capito! Mi ha accompagnato quel ragazzo!" dice, indicando appunto la figura grossa quasi quanto me di un tipo con la faccia assolutamente allibita. Probabilmente è dovuto al fatto che non ho ancora messo via la spada. Rinfodero l'arma. "Scusa se questa pazza ti ha coinvolto in questa avventura. Come ti chiami?" "I-io?" "Si. Tu. Un nome ce l'avrai, no?" "K-kristoff, principe." "Bene ti dispiace aspettare fuori? Tu e..." Dico, indicando prima lui poi il pupazzo, che conclude la frase aggiungendo il suo nome "Olaf!" "E Olaf. Aspettate un minuto fuori, dobbiamo fare una piccola riunione di famiglia. Scusateci" Dico, sbrigativo, tirando dentro Anna e chiudendo il portone. "Ehi! Lasciami. Cosa intendo con riunione di famiglia?" "Elsa, guarda dove è arrvata tua sorella e dimmi se non si merita la verità?" "La verità? Che intendi Jacob?" "Si. Hai ragione." "Spiegammo tutto ad Anna, che rimase di sasso. La storia era triste, e più di una volta le lacrime salgono sugli occhi di Elsa ed Anna. Alla fine Anna salta al collo di Elsa, stritolandola proprio come quando erano bambine. "Elsa! Come hai potuto nascondermi tutto questo? Io sarei potuta esserti accanto," Anna sta piangendo come una bambina, ma non posso fare altro che stare a guardare. Sono loro che devono chiarirsi. Quando la smettono di farsi le scuse e di piangere ed abbracciarsi Anna mi guarda male. "E tu perché non mi hai detto nulla?" "Nostro padre non lo ritenne giusto. Non volle farti sapere nulla, sapere nulla ed io gli obbedii. Ma ti assicuro che non ero d'accordo. Avrei voluto dirtelo molto tempo fa."  "Ma ora che io e Elsa ci siamo chiarite torneremo ad Arendelle, vero?" "No. Tornate voi se volete, ma io non torno." "Elsa! Ma tu sei la regina..." "No Anna. Forse è vero, io dovrei essere la regina, ma guarda cosa è successo. Sono sicura che ora tutti mi stanno dando della strega e del mostro. Perché è questo che hanno detto di me, vero?" Chiede, rivolgendosi ad Anna. "Ma-ma no, cosa dici..." "Non sei cambiata da quando eravamo bambine. Non sei capace di mentire." Elsa è sconsolata. Cavolo, questa notizia non ci voleva. Come se non fosse abbastanza spaventata di suo., ora le prenderà lo sconforto di sapere che nessuno la accetterà. Ma non andrà così. Giuro che non andrà così. Mi preparo a dare man forte ad Anna, quando il pupazzo di neve entra nella sala. "EHI! Io sono Olaf, e amo i caldi abbracci." "Scusa, ma tu che sei?" Elsa fa una faccia stranita. "Non ti ricordi di me? Mi hai creato tu." Negli occhi del pupazzo passa un ombra, ma viene subito cancellata dal sorriso dell'omino di neve. "Sono sicura che Olaf non voleva disturbare, ma ti ricordi di lui? Lo abbiamo fatto da bambine. Ricordi come ridevamo? Come eravamo felici?" Elsa era rimasta a bocca aperta. Non si aspettava un ritorno al passato simile. Effettivamente era vero. L'ultima volta che avevano giocato insieme avevano costruito un pupazzo di neve di nome Olaf. L'ultima volta, prima dell'incidente. "Anna, va via." "Elsa!" esclamammo insieme io ed Anna. "Anche tu Jacob. Non ho intenzione di rischiare di farvi del male!" "Ma... Elsa..." NO."  "ELSA!" Urlo io. "Per favore! Lasciatemi sola!" un getto di ghiaccio gli parte dalle mani, si schianta sul terrreno e crea mantagnola da cui sorge un enorme golem di ghiaccio. "Anna! VA' VIA!" Urlo, poi prendo fiato. "Golem, non so quali siano le tue intenzioni, ma non provare a toccare mia sorella!" "RARGH!" che risposta eloquente... "YOL-TOOR-SHUL" Quella che esce dalla mia bocca non è normale aria, ma una tempesta di fuoco, che acceca e indebolisce il mostro di neve. La tempesta gli scioglie la mano che aveva proteso nella mia direzione, mentre la mia spada lo trafigge. La lama bianca affonda, ma il mostro non sembra risentirne, e cerca di afferrarmi con l'altra mano. Tiro la pesante arma verso il basso, e la mano enorme mi passa sopra. "FUS-RO-DHA" Il mostro viene sbalzato indietro, distrutto dalla mia Voce, e crolla in un mucchio di neve fresca. Elsa è terrorizzata. Anna, Olaf e il ragazzo sono scappati, ma ora lei ha ancora più paura. A creato dei mostri di neve, una creatura gigantesca e sovrannaturale, che voleva fare del male alla sua famiglia. Certo, l'ho sconfitto senza batter ciglio, e probabilmente chiunque, con un po' di strategia e abilità riuscirebbe a sconfiggerlo, ma da suo sguardo si intuisce quanto ne sia spaventata. Nei sui occhi c'è il terrore più puro, la paura di fare del male alla sua famiglia. La afferro per le spalle, fissandola negli occhi. "Elsa, Elsa, per favore ascoltami. Non avere paura del tuo potere. Altrimenti perderai il controllo." "L'HO GIA' PERSO! HO MESSO A RISCHIO TE E ANNA! HO CREATO UN MOSTRO. IO SONO UN MOSTRO!" "ELSA! Tu non sei un mostro! Non lo sei mai stato e non lo sarai mai!" Le sua urla fanno più male a me che a lei. La mia intera vita è stata dedicata a proteggere le mie sorelle, ma se Elsa si arrende, se non riesce ad accettare ciò che è, allora tutto quello che ho fatto è inutile. Tutti gli anni passati alla ricerca degli Urli, tutto quel tempo per capire l'origine dei poteri, tutto inutile! Per la prima volta da anni piango. "Elsa, ti prego..." la mia voce trema, il mio sguardo è annebbiato dalle lacrime. "Ti prego, sorella mia, accettati per quello che sei. Tu e Anna siete tutto quello che mi è rimasto. Non posso accettare che tu ti arrenda così." Ormai le mie lacrime raggiungono il pavimento, calde, e formano dei piccoli buchi sulla superficie cristallina. Elsa chiude gli occhi, per non vedermi piangere, e le lacrime gli spuntano, colando sugli zigomi. "Non puoi chiedermi questo. Non puoi chiedermi di ignorare tutto quello che ho causato, quello che ho fatto. Ho fatto del male ad Anna. Non ho saputo controllare il mio potere alla festa. Ho creato un mostro di neve. Non posso tornare." "Vuoi parlare dei tuoi poteri? Allora guardati intorno. Ecco cosa possono fare i tuoi poteri. Oppure ricorda quello che hai fatto quando eri con me in viaggio. Sei in grado di creare delle meraviglie di ghiaccio! Vuoi negare che quello che vedi? Non è il tuo potere il problema, ma la tua paura. Ogni volta. Ogni singola volta che ti sei chiusa in te stessa o che hai avuto paura sono successe cose orribili. Ma guarda cosa hai creato nel momento in cui il tuo cuore ha preso il sopravvento sulla sua mente. Questo luogo è meraviglioso, e lo hai creato tu." Taccio, mentre Elsa soppesa le mie parole. Solo il quel momento mi accorgo che Sif ha seguito tutto il discorso, guardandoci come se fossimo matti. Certo. Per lui la famiglia è solo affetto e fedetà, senza strani dubbi e titubanze. Quanto invidio i lupi. 
"Va bene." Elsa sembra molto seria. "Tornerò ad Arendelle con te, a patto che sia l'ultimo tentativo. Se andrà tutto male mi lascerai decidere. Va bene?" La guardo bene. E sorrido, felice. Non lo fa per me. La sua è una vera decisione. "Bene. Andiamo. Sif, sei pronto?" Lui mi guarda come per dire "Mi stai davvero chiedendo una cosa così stupida?" poi risponde "Whoff!"


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Ed eccomi di nuovo!
per favore non uccidetemi

Ciao...
Mi scuso con tutti per il tempo che ho fatto aspettare chi legge, ma devo dire che vi adoro. Le recensioni che ho ricevuto sono bellissime, e vi adoro tutte/i. Ed ora un piccolo spoiler. Sappiate che se fino ad ora mi sono semi-attenuto alla trama, ma adesso mi diverto. Faccio diventare la trama una cosa mia. E vi avverto, la storia è quasi finita. Ci saranno al massimo altri tre capitoli, ma vi ho promesso un sequel. Ciao a tutti dal vostro 


Poseidonson97
  
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