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Autore: Justice Gundam    28/11/2014    3 recensioni
Storia parallela a Best Wishes Reload. Mentre Ash e i suoi compagni proseguono la loro avventura ad Unima, una crisi inaspettata colpisce l'arcipelago di Oblivia. Per risolvere la crisi, viene mandato da Sinnoh un gruppo di giovani ma esperti allenatori per indagare sugli attacchi della nuova organizzazione criminale, i Bricconieri, e scoprire quali siano i loro piani. Riusciranno a risolvere questo caso? [Personaggi: Marisio, Demetra, Chicco, Matilde, Risetta]
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Islands of Light
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
 
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Capitolo 5 - Arrivo a Dolcegoccia
 
La serata era stata davvero piacevole - a parte il fatto che il continente di Oblivia, anche di notte, aveva un clima molto gradevole, lo spettacolino messo su da Martino e dal simpativo Pichu con l'ukulele era riuscito a rallegrare la serata, permettendo ai cinque inviati del continente di Sinnoh di mettere da parte la preoccupazione per quello che i Bricconieri e l'organizzazione che faceva loro capo stavano tramando. Seduti attorno ad un fuoco da campo, nel bel mezzo dell'accampamento dei Ranger, i cinque stavano assistendo all'esibizione assieme al resto delle reclute.
 
Pichu diede un'ultima strimpellata al suo ukulele, emettendo un breve sinfonia per chiudere con stile il suo numero... e i due ricevettero in cambio un sentito applauso da tutti coloro che stavano assistendo, in particolare da Matilde che cominciò a sbracciarsi entusiasta! "Yu-huuu! Bravi! Un bis!" esclamò la piccola Stat-Trainer, il codino che si agitava come se fosse un braccio in più mentre Martino e il suo piccolo amico giallo si inchinavano davanti al pubblico improvvisato!
 
"Grazie, grazie mille! Questo spettacolo vi è stato offerto dalla compagnia dei Pokemon Ranger e da Pichu! Saremo qui tutte e sere, fino a nuove disposizioni! Quindi... se volete un bis, domani sera saremo più che lieti di concedervelo!" esclamò il giovane Ranger. 
 
Raimondo rise di gusto, mentre applaudiva al suo giovane allievo. "Hahahahaaa! Beh, ragazzo mio, lasciatelo dire, se non ci fossi tu, la sede centrale dei Ranger di Regiobaleno sarebbe molto più noiosa!" affermò il veterano. Poi, diede un'occhiata al suo orologio da polso e sospirò, con un pizzico di malinconia "Comunque, credo che adesso sia il caso di andarcene tutti a nanna. Domani sarà un'altra giornata di lavoro... e anche i nostri compagni di Sinnoh avranno bisogno di riposarsi un po', visto che il primo giorno è già stato pieno di lavoro da fare. Marisio, ragazzi... apprezziamo molto il vostro aiuto, e contiamo che grazie a voi riusciremo ad arrivare in fondo alla questione il prima possibile."
 
Il Lucario di Marisio scosse la testa con modestia, e il giovane Guardiano dell'Aura tese la mano al comandante dei Pokemon Ranger, ringraziandolo per tutto. "Cerchiamo semplicemente di fare anche noi la nostra parte. I Bricconieri costituiscono una minaccia per tutti noi, se consideriamo la portata dei loro piani. Per noi è un piacere, oltre che un dovere, dare una mano a voi Ranger." affermò. "Comunque, domani discuteremo meglio di quanto abbiamo scoperto nelle indagini di oggi. Per adesso... vorrei augurare a tutti voi un buon riposo."
 
"Grazie. Apprezziamo molto il pensiero." disse Marina. Un Azumarill schizzò un getto d'acqua sul fuoco da campo, in modo da non lasciare pericolosi focolai, e i Ranger si salutarono e si diressero ognuno verso il proprio dormitorio. Raimondo, Martino e Marina furono gli ultimi ad andarsene, dopo che ebbero salutato un'ultima volta Marisio e i suoi compagni... e una volta rimasti soli nel grande spiazzo illuminato dalle sole stelle, anche gli Stat-Trainer cominciarono a dirigersi verso le loro capanne.
 
Demetra si attardò un attimo, volgendo lo sguardo al magnifico cielo notturno, decorato da innumerevoli stelle e da una luna crescente che rendeva lo spettacolo dell'isola tropicale ancora più suggestivo. Quando i suoi compagni si fermarono, come a volerle chiedere come mai stesse rimanendo indietro, la giovane donna indicò sopra di sè, invitando i suoi compagni a dare un'occhiata a loro volta. "Scusate, ragazzi... sono rimasta colpita da questo spettacolo! Guardate... quand'è che in città si può assistere ad una meraviglia come questa?"
 
"In effetti... devo ammettere che è passato un po' di tempo dall'ulrtima volta che ho visto tante stelle in vita mia. Certo, se escludiamo quella volta che mi sono martellato un pollice mentre facevo un po' di lavoro di casa..." affermò Chicco, non resistendo alla tentazione di fare una battuta. Matilde ridacchiò divertita, e anche Marisio e Risetta, i più seri del quintetto, abbozzarono un sorriso. "Comunque... è vero, non credevo che ad Oblivia avrei mai visto una cosa del genere. Ero convinto che saremmo stati praticamente sperduti nel nulla senza niente da fare, e invece..."
 
"Tra l'altro, i Pokemon Ranger sono delle persone con cui si sta molto bene!" affermò Matilde, mettendosi le mani dietro la nuca e facendo una lenta, giocosa piroetta su sè stessa. "Matilde aveva paura che si sarebbe annoiata in mezzo a tanti adulti, ma poi ha potuto vedere che sono persone molto simpatiche e gentili! E Martino ha davvero messo su un bello spettacolo!"
 
"I Pokemon Ranger sono pur sempre persone, piccola Matilde, non macchine." spiegò gentilmente Marisio. "Certo, il loro compito è fare in modo che la legge venga rispettata, ma anche loro sono degli esseri umani. Una volta che è passato il momento di essere seri e fare il loro lavoro, viene anche per loro il momento dello svago e del divertimento."
 
"Giusto." rispose Risetta, che ancora stava guardando il cielo con espressione intensa, quasi sperasse di vedere qualcosa nelle costellazioni sopra di sè. La morettina restò lì ancora per qualche istante, assorta in chissà quali pensieri, dai quali si riscosse una volta che vide Matilde avvicinarsi con curiosità. "Scusa, Matilde. Non volevo preoccuparti. Vengo subito."
 
"Va tutto bene, Risetta! Volevo solo essere sicura che andasse tutto bene anche a te. Dopotutto... non posso biasimarti se anche a te piace tanto guardare le stelle..." disse la bambina dai capelli rosa, sedendosi vicino alla sua amica su una roccia levigata posta sul terreno. 
 
"Che posso dire, mi rilassa." disse Risetta, accarezzando i capelli a Matilde. "Quando guardo queste cose, mi viene da pensare che il mondo è davvero un luogo meraviglioso... e mi piacerebbe poterne vedere il più possibile. Penso che sia stata una fortuna per noi essere scelti per questa missione, anche con tutti i rischi che essa comporta."
 
Matilde non potè fare a meno di sentirsi felice per la sua amica. Era raro che Risetta si aprisse così tanto, anche a persone come lei che la conoscevano da tempo, e vedere che la sua amica si era concessa di abbassare la guardia fino a quel punto la diceva lunga su quanto a Risetta piacesse quel luogo...
 
Ancora per qualche minuto, i giovani agenti di Sinnoh si concessero una pausa e un po' di relax, restando ad osservare il cielo terso. Poi, ricodandosi del compito che li avrebbe attesi la mattina dopo, si salutarono e cominciarono ad avviarsi verso i rispettivi dormitori. Marisio, il suo Lucario e Chicco raggiunsero la capanna che era stata loro riservata, mentre Demetra, Matilde e Risetta si incamminarono verso la loro, salutandosi un'ultima volta.
 
"E va bene. Buona notte, ragazze, e riposatevi bene." affermò Marisio. "Ci vediamo domani mattina."
"A domani, signor Marisio. Buona notte." disse Demetra, e i due gruppi si diressero in silenzio verso i loro dormitori...
 
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La notte era stata tranquilla, a parte l'energico frinire delle Nincada e delle Ninjask che si era susseguito per un'ora buona... e la mattina dopo, il quintetto di agenti della Lega di Sinnoh - e il Lucario di Marisio - erano stati svegliati dai primi raggi del sole, e la loro giornata era iniziata presto, con una rapida lavata, una colazione assieme al resto dei Ranger con pane e caffelatte... e una riunione straordinaria, nel corso della quale Raimondo si ritrovò suo malgrado a dare delle notizie preoccupanti, appena giunte dal quartier generale di Regiobaleno.
 
"So che per alcuni di voi, questo è soltanto il secondo giorno in cui prestate servizio. E mi scuso per i problemi che questo può darvi... ma è giunta una notizia preoccupante. Pare che i Bricconieri stiano improvvisamente concentrando le loro attività sull'isola di Dolcegoccia, nella zona occidentale di Oblivia." disse il comandante, indicando la località su una mappa di Oblivia affissa al muro. Si trattava di un'isola abbastanza grande, e a giudicare dalle annotazioni, era anche scarsamente popolata... in effetti, da quello che Marisio aveva letto sulle sue guide, non c'erano centri abitati, se non qualche piccolo e sparuto villaggio di pescatori. Ovviamente, però, non si poteva dire la stessa cosa della sua popolazione di Pokemon, che era una tra le più fitte dell'intero continente di Oblivia...
 
"Come mai proprio Dolcegoccia? Non mi sembra che da quelle parti ci siano rovine o siti archeologici di particolare interesse nei quali potrebbero recuperare Grafemi o altri elementi." affermò un Ranger, alzando educatamente una mano. Era esattamente la stessa domanda che Marisio stava per rivolgere.
 
Raimondo alzò le spalle. "E' proprio questo che ci preoccupa. Finora, non avevamo idea che su Dolcegoccia ci fossero locazioni di qualche interesse dal punto di vista archeologico. L'isola è considerata praticamente una riserva naturale... e proprio per questo, le nostre visite si sono sempre limitate al minimo indispensabile per non turbare le vite dei Pokemon e degli animali che vivono lì." affermò. "Tuttavia, la situazione richiede un intervento più invasivo. Dobbiamo raggiungere Dolcegoccia e cercare di scoprire cosa stanno cercando i Bricconieri da quelle parti. Alcuni di noi resteranno al campo base, cercando di localizzare altri punti che i nostri nemici potrebbero trovare interessanti per i loro piani, mentre gli altri, me compreso, andranno a Dolcegoccia per fermare i Bricconieri. Ci sono domande?"
 
Si sentì un po' di brusio, ma non ci fu nessuna domanda, e Raimondo decise che a quel punto si poteva anche cominciare a fare i preparativi per la partenza. "Bene. Regolate i vostri orologi, adesso sono le 0730. Si parte alle 0830. Buona fortuna a tutti voi." concluse.
 
Marisio diede un'occhiata al suo orologio e si accorse che in effetti era in anticipo di un paio di minuti. Dopo averlo regolato in modo che fosse perfettamente sincronizzato con quelli degli altri Ranger, diede un'occhiata al gruppo dei suoi compagni, e vide che erano già quasi del tutto pronti, con alcune Pokeball al loro fianco e delle espressioni determinate, anche se per qualcuno un po' nervose. "Molto bene, amici. Avete sentito quello che ha detto il comandante Raimondo, quindi non credo ci sia bisogno di ripetere nulla." affermò. "Sapete già abbastanza dell'isola di Dolcegoccia, mi sembra."
 
"Sì, abbiamo letto le informazioni a riguardo sulla guida che ci è stata data." rispose Demetra, che sembrava abbastanza contenta di visitare una riserva naturale, fosse anche per una missione che le era stata assegnata. "Ammetto che sono curiosa di visitare quest'isola. Sarà certo una parte importante della nostra missione, ma anche un'interessante esperienza."
 
"Matilde è un po' emozionata... ma farà la sua parte anche lei!" disse la bambina dai capelli rosa. "Speriamo di venire a scoprire qualcosa di più su questi Bricconieri!"
 
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Dopo un'ora che sembrava quasi non passare mai, i Pokemon Ranger erano pronti, precisi come orologi svizzeri, e dopo aver lasciato al campo base il personale necessario a badare alle operazioni di ogni giorno, il gruppo si era incamminato nuovamente verso la costa, dove un'imbarcazione li stava aspettando per portarli a Dolcegoccia. Le operazioni si svolsero con efficienza, cercando di limitare al minimo i tempi morti... e quando mancava poco alle nove del mattino, la lancia era salpata, arrivano a destinazione in breve tempo. Quello che si parò davanti agli occhi di Marisio e dei suoi compagni fu uno spettacolo veramente mozzafiato - una grande isola coperta quasi del tutto da una folta giungla tropicale, la cui costa era costituita da una bellissima ed incontaminata spiaggia dorata. Non un solo segno di insediamenti umani punteggiava la costa di Dolcegoccia, almeno la fiancata alla quale i Pokemon Ranger erano approdati, e già dalla loro posizione, i cinque giovani allenatori riuscivano a vedere numerosi Pokemon Volanti che svolazzavano allegramente da e verso l'interno della grande giungla.
 
"Devo ammettere che non ho mai visto un posto simile." affermò Risetta, rompendo per prima il silenzio meravigliato che era sceso tra lei e i suoi compagni, mentre i Ranger cominciavano a mettere in acqua dei gommoni per raggiungere la spiaggia. Martino e Marina erano appena dietro, e stavano preparando il loro gommone, con Pichu che dava una mano nel limite delle sue possibilità. 
 
"Siamo arrivati, prendiamo un gommone e scendiamo!" li informò Martino. Marisio e il suo Lucario si affrettarono per dare loro una mano a mettere in acqua il gommone, e uno alla volta, scesero nella piccola imbarcazione. Chicco e Martino presero i remi e cominciarono a vogare verso la spiaggia, raggiungendola nel giro di un minuto grazie al mare calmo e alla mancanza di vento. Con ordine, i Ranger e gli Stat Trainers sbarcarono, e Matilde provò un brivido di emozione quando iniziò a camminare su quella spiaggia quasi inviolata - era un luogo talmente bello e incontaminato, che le sembrava quasi un peccato doverci sbarcare.
 
"Pichu pichu!" esclamò il piccolo Pichu con l'ukulele, non trattenendo la sua gioia al momento di scendere su quella spiaggia limpida. Il cucciolo di Pokemon Elettro saltellò lungo la battigia e si fermò nel bel mezzo del gruppo dei Ranger, strimpellando un'allegra melodia sulla sua chitarrina!
 
"Hm? E' una mia impressione, o Pichu è particolarmente entusiasta di essere qui?" chiese Chicco, guardando con sorpresa il piccolo Pokemon.
 
Martino ridacchiò brevemente, sfregandosi la nuca con una mano. "Hehehee... beh, la cosa non dovrebbe stupire, visto che è qui che è nato."
 
"E' vero, mi ricordo che me lo avete raccontato." rispose Demetra, per poi farsi più seria. "Però, ora che mi ci fate pensare, questo mi insospettisce non poco. Voglio dire, come mai hanno deciso di tornare qui, se hanno già dato un'occhiata a questo posto e non hanno trovato niente che li interessasse?"
 
"Probabilmente hanno scoperto qualcos'altro che prima gli era sfuggito, e adesso stanno cercando di impadronirsene. Chi può dirlo... purtroppo, non possiamo sapere cosa stiano tramando i Bricconieri e i loro superiori, e cosa usino per decidere dove e quando colpire." affermò Raimondo. "Comunque, ci divideremo in gruppi, e daremo un'occhiata nei dintorni, per vedere se riusciamo a trovare qualche utile indizio. Martino, Marina... voi e Pichu accompagnerete i nostri ospiti. A tutti i Ranger, tenete carichi i vostri Styler di Cattura, credo proprio che saranno utili."
 
"Ricevuto, comandante Raimondo." risposero i Ranger, attivando quegli strani congegni che portavano con sè, simili a dei telefonini cellulari decorati con lo stemma dei Pokemon Ranger, che controllava un piccolo oggetto simile ad una trottola infilato in un apposito scomparto sulla parte inferiore. 
 
Chicco diede un'occhiata agli Styler di Martino e Marina, ancora incuriosito da quello strano oggetto che non aveva praticamente mai visto usare fino a quel momento... e la giovanissima Ranger strizzò un occhio, abituata alla reazione un po' dubbiosa che tutti sembravano avere ogni volta che vedevano uno Styler per la prima volta. "So che può sembrare un po' strano... ma vi assicuro che è molto utile per tenere a bada i Pokemon selvatici che infestano quest'isola senza fare loro del male."
 
"I Pokemon che vivono da queste parti sono molto diffidenti nei confronti dell'uomo." disse Martino, dopo aver caricato il suo Styler. Per massimo scrupolo, tirò fuori una delle sue Pokeball dalla cintura e fece uscire il suo Staraptor, che si librò in volo emettendo il suo acuto richiamo. "E' per questo che gli uomini non si sono mai spinti tanto all'interno di quest'isola. Si sono limitati a stabilire qualche piccolo insediamento lungo le coste, in modo da non rischiare di essere attaccati. Anche oggi, le persone che arrivano a Dolcegoccia non ci restano più di tanto."
 
"Beh... meno male che i nostri Pokemon sono pronti e sono anche ben allenati." disse Demetra, strizzando un occhio mentre guardava il Lucario di Marisio, che non dava alcun segno di essere intimorito e sembrava invece prepararsi mentalmente all'impresa. "La cosa che mi preoccupa di più, in questo momento, sono i Bricconieri. Finora non abbiamo trovato nessuna traccia della loro presenza su quest'isola... che sappiano già del nostro arrivo e abbiano deciso di tenderci un agguato?"
 
"E' probabile. Sono abbastanza sicuro che i Bricconieri hanno già previsto le nostre mosse." affermò Marisio, aggiustandosi il cappello sulla testa. Anche sotto quel sole caldo e implacabile, il giovane Guardiano dell'Aura vestita dal suo impermeabile blu con pantaloni e scarpe neri... un abbigliamento che faceva venire caldo ai due giovani Ranger soltanto a guardarlo! "Tuttavia, questo non significa che non possiamo fare il loro stesso gioco. Intanto, una cosa è certa, dobbiamo guardarci le spalle ad ogni passo..."
 
"Va bene. Ci incontreremo qui tra due ore, e ci comunicherete tutto quello che avete scoperto di sospetto." affermò Raimondo, prendendo con sè il proprio gruppo di Ranger. "Mi raccomando, non spingetevi troppo lontano... e se c'è qualche problema, non esitate a ricontattarci subito!"
 
"Ricevuto, comandante Raimondo! Non si preoccupi, sapremo cavarcela!" rispose allegramente Marina, prima che lei e Martino prendessero la testa del gruppo degli Stat-Trainer (più Pichu) e cominciassero ad addentrarsi nella fitta ed umida giungla tropicale, alla ricerca dei Bricconieri...
 
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I quali, da parte loro, stavano già seguendo le loro mosse, tenendo d'occhio con particolare attenzione il gruppo degli Stat-Trainers. In una stanza sotterranea nascosta chissà dove nelle viscere di Dolcegoccia, un gruppo di Bricconieri stava assistendo Occhiorosso, il più focoso ed impulsivo dei tre leader, mentre quest'ultimo preparava un piano per attaccare i cinque allenatori di Sinnoh.
 
"Hmph... e così, quelli sono gli allenatori di cui hanno parlato gli scagnozzi di Occhioblu. Devo ammettere però che le apparenze possono ingannare. Quel tizio vestito di blu ha un Lucario, che non è esattamente un Pokemon che si vede tutti i giorni." affermò il giovane comandante dei Bricconieri. "Meglio essere prudenti con loro e vedere di cosa sono capaci... so che il comandante supremo Occhioviola ha ordinato di restare un po' in disparte e lasciare che facciano loro il lavoro per noi, ma io non mi fido molto di lasciare le cose come stanno. Meglio cominciare subito a scoprire qualcosa in più su di loro."
 
Il suo sguardo si posò su Martino, e il giovane dai capelli rossi ghignò lievemente quando riconobbe quella vecchia conoscenza e il suo Staraptor. "Hmm... chi non muore si rivede, a quanto pare." disse tra sè. "Meglio così. Sarà un'occasione per liberarci anche di un altro potenziale pericolo."
 
Occhiorosso si diede una spintarella con una mano e si voltò verso i suoi scagnozzi, tutti quanti in piedi dietro di lui e con addosso le classiche uniformi dei Bricconieri, che davano l'impressione di tenute da safari. "Organizzate una squadra. Questa volta, andrò io stesso a verificare di persona quanto sono abili quei ficcanaso. E' passato un po' di tempo dall'ultima volta che ho combattuto una battaglia degna di questo nome, e sono convinto che questa volta la troverò."
 
"Certamente, comandante. Provvediamo subito." rispose una ragazza del gruppo. I Bricconieri fecero un saluto al loro superiore e poi si affrettarono ad eseguire il suo ordine...
 
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"Hmm... ho come l'impressione che questa giungla si estenda all'infinito..." commentò Demetra, scostando con attenzione delle grandi foglie che le ostacolavano il cammino. "Perdersi è fin troppo facile, in questo posto."
"Per questo ho portato con me anche una mapp elettronica. Ci aiuterà a tenere traccia della nostra posizione, e a tornare al punto di incontro una volta che avremo finito." affermò Marina, guardandosi attorno per verificare che ci fossero tutti. "Comunque, camminate abbastanza vicini gli uni agli altri. E' fin troppo facile perdersi di vista e smarrire la strada."
 
"D'accordo..." disse Marisio, per poi fermarsi di colpo quando il suo Lucario fece un cenno con una mano e cominciò a guardarsi attorno con sospetto. "Hm? Che succede, Lucario, hai percepito qualcosa di strano?"
 
"Un pericolo si sta avvicinando, Marisio." affermò telepaticamente il Pokemon Lotta/Acciaio. Il gruppo si era fermato, mettendosi in formazione in modo da non offrire il fianco a nessun eventuale avversario. "Sono dei Pokemon, questo è poco ma sicuro... e sono ostili. Non credo che ci lasceranno passare senza combattere."
 
Matilde, Chicco e Risetta presero ciascuno una Pokeball, e lo Staraptor di Martino, con un potente colpo d'ali, si librò in volo e si mise in guardia. Anche Pichu, che era rimasto in silenzio e tranquillo da quando erano entrati nella giungla, decise di darsi da fare, e caricò un po' di elettricità, quel tanto che il suo piccolo corpo poteva contenere, nelle sacche rosse sulle sue guance. Marisio corrugò la fronte, invitando i suoi compagni alla calma con un gesto della mano, e un rumoroso ronzio annunciò l'arrivo dei Pokemon ostili: dal fogliame, scesero di colpo quattro strani Pokemon  formati ciascuno da tre corpi dalla forma di fave d'alveare, di colore prevalentemente giallo dai bordi arancioni disposti a triangolo con il corpo centrale posizionato nella parte inferiore. I corpi avevano la testa tonda con una bocca fine e due occhi piccoli e neri tondi. Ai lati dei due corpi superiori vi era una macchia arancione da cui spuntava un'ala trasparente, e ognuna di queste due teste disponeva di un'antenna, mentre il corpo inferiore era l'unico a possedere un busto, decorato da una striscia nera.
 
"Beeeee!" esclamarono in coro i quattro Pokemon: dei Combee, Pokemon di tipo Coleottero/Volante conosciuti per il loro carattere sociale e per il fatto che, caso molto raro tra i Pokemon, possedevano delle abilità speciali che nessun allenatore sarebbe mai stato in grado di sfruttare. In ogni caso, erano di solito dei Pokemon tranquilli e poco aggressivi... il che rendeva la loro improvvisa ostilità alquanto strana, anche sapendo che i Pokemon di quel luogo non erano abituati agli esseri umani.
 
"Combee... e se loro sono qui, è altamente probabile che la loro regina Vespiquen non sia molto lontana." disse Martino. Il suo Staraptor cominciò a farsi avanti, ma il giovane Ranger lo fermò con un cenno della mano. "Aspetta, Staraptor. Non attaccare per primo. Meglio verificare se possiamo risolvere questo diverbio senza dover combattere." affermò. Tenne pronto il suo Styler di Cattura, già carico, e Marina fece la stessa cosa, mentre i Combee emettevano un ronzio minaccioso e si disperdevano, cercando di attaccare da varie angolazioni. Per fortuna, Martino e Marina avevano i riflessi pronti: si voltarono di scatto e puntarono gli Styler ciascuno contro un Combee, facendoli partire un istante dopo e guidandoli a distanza, in modo che descrivessero dei cerchi attorno ai Pokemon Apetta! I Combee si fermarono sbalorditi, osservano come ipnotizzati quegli strani oggetti che volteggiavano attorno a loro... e poco dopo, due di loro si fermarono e cessarono le ostilità!
 
"Perfetto! E due sono a posto!" esclamò il giovane Ranger. "Adesso gli altri due..."
 
"Blocca quel Combee, Lucario!" esclamò Marisio, rendendosi conto che uno dei Combee rimasti stava per attaccare su un fianco il piccolo Pichu. Lucario si mosse con rapidità, e si piazzò in mezzo tra lo spaventato Pichu e il Combee che lo stava attaccando, usando un braccio per parare il Coleomorso in arrivo! Combee spalancò la bocca sulla faccia inferiore e morse il polso a Lucario, senza sortire praticamente alcun effetto! Poi, il Pokemon simile ad uno sciacallo alzò lo sguardo e, con un rapido gesto della mano, allontanò l'avversario. 
 
Staraptor, nel frattempo, era impegnato con l'ultimo Combee... o meglio dire, lo stava allontanando con un attacco Turbine, sbattendo rapidamente le ali e provocando una potente folata di vento, che travolse il piccolo Pokemon Coleottero/Volante e lo costrinse ad allontanarsi a distanza di sicurezza. Ma quel primo successo si rivelò soltanto temporaneo: il brusio che circondava gli Stat-Trainer e i Ranger aumentò, e altri Combee emersero dal fitto della giungla, svolazzando rumorosamente attorno al gruppo di amici.
 
"Accidenti, c'era da aspettarselo... vieni, Torkoal, cerca di rallentarli!" mormorò Chicco, facendo uscire uno dei suoi Pokemon - un Torkoal, un Pokemon simile ad una testuggine dalla pelle rossa, con un guscio fatto di solido carbone del quale alcune piastre brillavano di rosso per il calore, che emetteva fumo bianco dalle narici, dalle fauci e dalle fessure del carapace. Con uno sbuffo, il Pokemon Carbone si voltò verso un gruppo di Combee che cercava di avanzare verso gli Stat-Trainers, offuscando loro la vista. "Se non altro, così riusciamo a prendere un po' di tempo, ma non credo che riusciremo ad affrontarli tutti!"
 
"Lasciate fare a Matilde! Matilde crede di avere un'idea... vieni, Alakazam!" esclamò la bambina dai capelli rosa, lanciando una delle sue Pokeball, da cui uscì un familiare Pokemon umanoide il cui viso ricordava quello di una volpe con due lunghi mustacchi, una testa dalle orecchie appuntite relativamente grande rispetto al corpo, e gli arti esili, che teneva in ciascuna mano un grande cucchiaio di ferro. Il Pokemon Psico fece illuminare i suoi occhi, nei quali balenò una luce azzurrina per qualche secondo, prima che i Combee, inizialmente stupiti dalla sua apparizione, riprendessero a sciamare verso il gruppo. "Alakazam, ferma quei Pokemon! Usa Barriera!"
 
"ALA-KAZAM!" esclamò il Pokemon Psico come se stesse recitando una formula magica. Incrociò i suoi cucchiai e li tenne davanti a sè, creando una barriera semitrasparente, fatta di pura energia mentale, tutt'attorno a sè e al gruppo. I Combee cercarono di fermarsi, ma alcuni di loro non furono abbastanza veloci e andarono a sbattere sullo scudo di energia, scivolando a terra intontiti. Indispettiti, i Pokemon Apetta si ritirarono, forse cercando di pensare ad un altro modo per attaccare gli intrusi, e dando il tempo a Martino e Marina di ricaricare i loro Styler e scagliarli contro altri due Combee. Un paio di volteggi, e anche quei due Combee abbandonarono ogni intenzione ostile e si allontanarono pacificamente dal gruppo... almeno prima che un ronzio ancora più forte non risuonasse tutt'attorno, lasciando ben pochi dubbi circa la sua provenienza! I Combee sembrarono come corroborati da quel suono, ed emisero un ronzio che sembrava quasi un'esclamazione di trionfo.
 
"Sembra che stia per intervenire la loro regina." affermò Risetta, cheaveva fatto appena uscire la sua Ninjask dalla Pokeball. Ancora una volta, la vegetazione che circondava il gruppo si scostò con un fruscio sinistro, e da essa apparve un enorme Pokemon Coleottero simile ad un ape dal corpo di forma vagamente umanoide, la testa arancione con le mandibole e le antenne rigide di forma cilindrica. I suoi occhi erano invece di colore rosso con pupille bianche e possedeva una gemma rossa sulla fronte, il torace era una forma sferica, da dove spuntano le due zampe artigliate, mentre sulla schiena gli spuntavano due paia di piccole ali trasparenti. Il ventre invece era sottile e nero, ma si apriva in una sorta di gonna composta di numerosi favi, in modo da formare una sorta di alveare sul corpo della Pokemon. Un pungiglione arrotondato spuntava leggermente dalla parte finale dell'addome, minacciando gli intrusi. "Infatti. Una Vespiquen."
 
"Jask?" esclamò la Pokemon cicala di Risetta, sollevando gli artigli in una posizione difensiva. Lo Alakazam di Matilde serrò gli occhi, temendo che la sua Barriera non sarebbe stata sufficiente a bloccare gli attacchi di Vespiquen. L'ape regina emise un breve, vibrante ronzio, e tutti i Combee mollarono all'istante quello che stavano facendo e si radunarono attorno alla loro regina come una schiera di fedeli guardie del corpo.
 
"Se ho studiato abbastanza bene le mie dispense, quella Vespiquen sta per usare il suo attacco Comandourto." affermò Marina.
 
Infatti, fu proprio quello che accadde pochi secondi dopo: Vespiquen puntò un braccio contro il gruppo di Stat-Trainer e Ranger, e tutti i Combee cominciarono a brillare sinistramente, circondandosi di un'aura verdina che spiccava per la sua luminosità nel bel mezzo della giungla oscura. Muovendosi con incredibile sincronismo, i Pokemon Coleottero/Volante scagliarono tutti assieme un raggio di energia verdina contro la Barriera eretta dallo Alakazam di Matilde, e il Pokemon Psico spalancò gli occhi per l'allarme, cercando di rinforzare la protezione quanto più possibile con i suoi poteri psichici. I raggi di energia dei Combee colpirono tutti assieme lo scudo di energia, che traballò e sembrò vacillare per un istante... ma per fortuna, riuscì a reggere.
 
"Alakazam..." mormorò Alakazam, guardandosi indietro con fare preoccupato. Marisio, Martino e i loro compagni riuscivano a capire che la protezione non avrebbe potuto reggere ad un altro attacco di quel tipo, e i Combee stavano già piazzandosi in un'altra formazione.
 
"Non c'è molta scelta... dobbiamo cercare di mettere fuori combattimento la loro regina, se vogliamo risolvere la cosa alla svelta!" affermò Marina. "Meglio che chiami anch'io uno dei miei Pokemon per dare una mano. Azumarill, tocca a te!"
 
Marina liberò dalla Pokeball un buffo Pokemon simile ad un grosso coniglio blu e bianco, con una coda a forma di galleggiante e corte zampe senza dita. "Azu! Marill!" esclamò il Pokemon con voce melodiosa, preparandosi a quella che si preannunciava come una lotta all'ultimo respiro. Prese la mira contro lo sciame di Combee e lanciò un attacco Bollaraggio che investì diversi dei Pokemon nemici, costringendo il resto a disperdersi e a spezzare la formazione che stavano assumendo. Ronzando rabbiosamente, Vespiquen decise di cambiare tattica e richiamò a sè numerosi Combee, che iniziarono a svolazzare attorno a lei in una traiettoria spiraleggiante, facendole scudo con i loro corpi.
 
"Quello è un attacco Comandoscudo." affermò Chicco, riconoscendo la mossa da alcune volte che l'aveva vista in passato. "In pratica, Vespiquen si fa proteggere dai suoi Combee, in modo da aumentare di molto la sua difesa sia contro gli attacchi fisici che contro quelli speciali. Unita a Comandocura, che permette a Vespiquen di riprendere rapidamente le forze se viene colpita, questa mossa rende Vespiquen un'avversaria molto difficile da danneggiare seriamente."
 
"In tal caso, credo che non dobbiamo fare altro che tirare fuori le nostre mosse migliori." affermò Marisio. "In ogni caso, ricordatevi che non dobbiamo fare troppo male a quella Vespiquen. Altrimenti, temo proprio che quei Combee non la prenderebbero per niente bene..."
 
"Beh, in questo caso, credo di avere la soluzione giusta!" affermò Chicco con un ghigno sicuro sulle labbra. "Torkoal, che ne dici? Usa un bel Murodifumo per mandarli in confusione!"
 
"Starptor, usa Turbine per gettargli il fumo addosso!" esclamò Martino. "Pichu... tu usa Tuononda per cercare di trattenere Vespiquen!"
 
"Pichu, pichu!" rispose entusiasta il piccolo Pokemon Elettro, per poi scagliare una piccola scarica elettrica dalle guance, mirando dritto a Vespiquen, che si voltò allarmata nella sua direzione... un attimo prima che un Combee si piazzasse davanti a lei e prendesse il colpo al suo posto. Il Pokemon Apetta mosse le ali rabbiosamente e cadde a terra paralizzato, mentre Vespiquen lanciava uno sguardo vendicativo a Pichu, che cercò immediatamente di accumulare altra energia elettrica e scagliarla contro la Pokemon Alveare. Alcuni Combee si staccarono dallo sciame e ronzarono furiosamente verso Pichu... ma Alakazam, agendo con rapidità, usò un attacco Telecinesi per raccogliere alcuni rami da terra, spostandoli con la sola forza del pensiero, e poi scagliarli con potenza contro i nemici! I Pokemon Coleottero/Volante, colti di sorpresa da quella mossa inaspettata, si dispersero e cercarono di attaccare da un'altra direzione... ma il Torkoal di Chicco era riuscito ad agire in tempo, facendo uscire dal proprio guscio una vera e propria nube di fumo fuligginoso che oscurò la visuale agli avversari! Con uno stridio acuto, lo Staraptor di Martino agitò le ali, creando di nuovo un attacco Turbine, e fece sì che la nube di fumo venisse scagliata contro lo sciame, mandandolo in confusione!
 
"Perfetto, Martino! Ottima strategia!" esclamò Marina.
 
"Sì, non male. Ora ci aggiungo qualcosa io." affermò Risetta. "Ninjask, usa Aeroassalto contro Vespiquen. Ma vacci piano, okay?"
 
La velocissima Pokemon cicala schizzò verso Vespiquen, che a sua volta stava cercando di radunare di nuovo a sè il suo sciame dopo il Murodifumo scagliato da Torkoal... e sferrò un deciso fendente con i suoi artigli, superando la ragguardevole difesa dell'avversaria... e soprattutto, distraendola quel tanto che bastava a Pichu per mettere a segno un altro attacco!
 
"Piiiiichu!" con un acuto grido di battaglia, Pichu scagliò un'altra Tuononda contro la sua avversaria, e questa volta i Combee, che stavano ancora cercando di orientarsi all'interno del Murodifumo scagliato da Torkoal, non riuscirono a difenderla, e l'ape regina venne colpita in pieno petto! Una debole scarica di elettricità attraversò il suo corpo, e Vespiquen si sentì improvvisamente pesante e lenta... il momento ideale per i due Pokemon Ranger, che si guardarono negli occhi, si diedero un cenno di intesa a vicenda, e fecero partire i loro Styler di Cattura!
 
"Styler, via!" esclamarono contemporaneamente. Gli strani oggettini simili a trottole partirono, e cominciarono a descrivere delle spirali concentriche attorno a Vespiquen, che non riuscì a sottrarsi ad esse e non potè fare altro che osservarle con fastidio, avvinghiata strettamente da delle scie di luce di vari colori. Alcuni Combee cercarono di intervenire, nel tentativo di bloccare gli Styler di Cattura... ma il Lucario di Marisio intervenne per tenerli lontani, e ad aiutarlo arrivò un Pokemon che Demetra aveva mandato in campo in quel momento: un Drifblim, un Pokemon Spettro/Volante simile ad uno strano pallone aerostatico viola!
 
"Chiedo scusa, abbiate pazienza solo un attimo." disse Demetra. "Non vogliamo che qualcuno di faccia male, ma dovreste lasciare che noi ci spieghiamo con la vostra regina."
 
"Vvvvvesp..." ronzò Vespiquen, calmandosi un attimo dopo e lasciando che gli Styler facessero il loro effetto. Si sentì rapidamente più calma e rilassata, e abbassò le braccia, per comunicare ai suoi Combee che non c'era più bisogno di combattere. "Vvvvvespiquen."
 
"Beeee?" esclamarono tutti assieme i Combee, sorpresi dall'ordine ricevuto... e Vespiquen annuì per dire loro che era tutto a posto, e che potevano tranquillamente rilassarsi. In breve tempo, quello che era un caotico esercito di insetti infuriati solo un attimo prima, si rimise in ordine, formando delle perfette file dietro a Vespiquen, che tirò un piccolo sospiro di sollievo. Martino e Marina richiamarono i loro Styler, soddisfatti del lavoro svolto, e si scambiarono un cinque, per poi congratularsi con Pichu.
 
"Grazie, Pichu, sei stato grande! Senza di te... non credo che saremmo riuscii a calmare così facilmente quella Combee!" affermò il ragazzo.
 
"Già, è così! Grazie ancora, Pichu!" ribattè Marina. "E grazie a tutti voi. E' stato un bel lavoro di squadra."
 
"Sono contenta di aver fatto la mia." disse Risetta, tendendo un braccio in modo che la sua Ninjask potesse posarsi su di esso. Matilde ringraziò il suo Alakazam, mentre Demetra si avvicinava a Vespiquen e le spruzzava addosso un po' di medicina anti-paralisi.
 
"Ecco... così dovresti stare meglio." disse la gentile ragazza dai capelli verdi, mentre Vespiquen spiegava nuovamente le ali e si scrollava. "Adesso... dicci, che cosa succede? Come mai ci avete attaccati? Voi Pokemon non attaccate mai gli esseri umani senza un motivo, vero?"
 
Vespiquen annuì lentamente, con espressione quasi solenne sul suo volto da insetto, e cominciò a rispondere nella sua voce ronzante. Il Lucario di Marisio ascoltò con attenzione, annuendo di tanto in tanto... poi guardò verso il suo allenatore e tradusse quello che aveva sentito.
 
"Pare che Vespiquen e i suoi Combee ci avessero scambiato per agenti dei Bricconieri." disse telepaticamente Lucario. "Ci conferma che i Bricconieri sono qui, e stanno cercando qualcosa... anche se purtroppo non sono in grado di dire cosa. Sono arrivati solo poche ore fa, ma stanno già cominciando a rapire Pokemon e a portarli in un luogo segreto..."
 
"Capisco..." disse Marisio. "In un modo o nell'altro, questi Bricconieri sono sempre coinvolti. Non mi stupirebbe se tutto questo fosse una trappola, ma dobbiamo essere sicuri di cosa stanno cercando quei criminali da queste parti."
 
"Bene... la risposta la so io, e sta a voi scoprirla per conto vostro, sbirro di Sinnoh!" esclamò una voce maschile dal tono arrogante, facendo voltare tutti verso la stradina che adesso cominciava ad essere meglio definita in mezzo al fitto fogliame. Un rombo di motori accompagnò la voce un attimo dopo... e Marisio guardò rapidamente in quella direzione, vedendo che stavano arrivando alcuni Bricconieri in sella a degli strani velivoli che sembravano un incrocio tra una motocicletta e un disco volante, composti da un corpo piatto sul quale il conducente stava in piedi, e un volante simile a quello di una moto, con un quadrante provvisto di spie luminose sul davanti. La maggior parte degli individui erano vestiti con abiti neutri da safari... ma uno di loro, quello che aveva parlato prima, indossava un corpetto rosso senza maniche, con un paio di calzoni grigi lunghi fino al ginocchio, un paio di scarponi argentati, e una sorta di guanto ad alta tecnologia sulla mano destra, mentre la sinistra era coperta solo da un guanto in pelle che lasciava scoperte le dita. I suoi capelli biondi, con un ciuffetto rosso sulla fronte, si mossero lievemente quando il giovanotto atterrò, squadrando i Pokemon Ranger e gli Stat-Trainer con fare sicuro... e un grosso Typhlosion, un Pokemon di tipo Fuoco simile ad un enorme tasso bipede con una sorta di criniera fiammeggiante e una pelliccia nera sul dorso e color crema sulla pancia, era al suo fianco, ringhiando minaccioso.
 
"Devo ammettere che siete in gamba. Non hanno certo mandato delle mezze cartucce, là da Sinnoh." affermò il biondo, dando una pacchetta amichevole sulla spalla al suo Typhlosion. "Ora sono curioso di vedere come ve la cavate contro uno dei comandanti dei Bricconieri." 
 
Martino strinse i denti, riconoscendo al volo l'individuo. "Beh, chi non muore si rivede... Occhiorosso!"
 
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CONTINUA...
   
          

 

  
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