28/11/2014
1 recensioniEven if the night changes
dedico queste sciocchezza scritta tanto per
a Bianca e -come sempre- ad Harry e Louis.
dedico queste sciocchezza scritta tanto per
a Bianca e -come sempre- ad Harry e Louis.
“L’amore fa schifo!” Esordisce Julie, entrando in casa e lanciando lo zaino nero per terra, accanto alla porta.
“Ciao anche a te, tesoro” le risponde Louis, sorridendo allo stesso tempo come a dire sapevo che questo momento sarebbe arrivato.
Julie sbuffa rumorosamente. Odia tutto, al momento. Odia avere sedici anni, odia la sua scuola e odia quel coglione di Jaymie che sembrava realmente interessato a lei quando invece si è rivelato l’esatto opposto.
“Hey” Louis si avvicina, stringendola a se e lasciandole un bacio tra i capelli “Capita, purtroppo. Devi solo—sì, fare finta di nulla”
La ragazza alza gli occhi al cielo perché ama suo padre ma in questo momento lui proprio non riesce a capire. In più, lei potrebbe aver omesso qualche particolare della storia, diciamo.
“La fai facile” borbotta solo, in risposta. “Ne vuoi parlare?” Louis si distacca e le accarezza i capelli con un tocco delicato “No—io, no. E poi, pa’, senza offesa – ma i tuoi consigli non sono proprio il massimo”
“Hey” esclama l’uomo, risentito “I miei consigli sono ottimi” Julie ridacchia “Oh, certamente” dice, un sorriso triste ancora sulle labbra.
“Va bene” si arrende Louis, lasciandole un bacio tra i capelli “Ti preparo una cioccolata calda, mh?’’
Sono passati pochi minuti quando entrambi sentono la serratura scattare e la figura di Harry si annuncia, salutando tutti con un caloroso “Sono a casa, famiglia!” e un sorriso.
“Hey amore” lo saluta Louis, mentre versa il cioccolato nelle tazze; è –però-ben presto distratto dal piccolo James che richiama la loro attenzione battendo i piedini per terra.
“Papà!” Esclama “Anche io voglio la cioccolata!”
“Zitto nanetto, papà la stava preparando prima a me” lo ammonisce infastidita Julie. Sia Louis che Harry si lanciano un’occhiata piena di sottointesi di chi già sa cosa sta per accadere e infatti – “Papàààà!” si lagna James “Julie è cattiva!”
La ragazza prende un respiro profondo per poi alzarsi infastidita dalla sedia e correre di sopra, sbattendo la porta di camera sua con un rumore sordo.
James ha ancora gli occhi spalancati ed è sul punto di piangere –è un bambino molto sensibile, proprio come Harry- quando Louis gli mette davanti una tazza verde ripiena fino all’orlo e gli sorride. “Julie è un po’ nervosa, mh? Adesso papà Harry ci va a parlare e sistema tutto, vero?” Lo rassicura, alzando le sopracciglia verso suo marito.
Quando, dieci minuti dopo, Harry è davanti la porta in legno della camera di Julie, può sentire i singhiozzi della ragazza attutiti dal cuscino.
Apre lentamente la porta, per poi avvicinarsi al letto a piccoli passi.
“Julie?” La chiama dolcemente, passando una mano tra i suoi capelli lisci.
Lei risponde con un mezzo grugnito, ma si rilassa comunque sotto il tocco delicato di Harry.
“La mia vita fa schifo” esordisce “E—ti ricordi Jaymie? Beh è un cretino. Pensavo di piacergli e invece—“ spiega, ancora tra i singhiozzi, mentre però alza finalmente la testa dal cuscino e guarda Harry negli occhi.
“Amore” la chiama dolcemente, sistemandole un ciuffo di capelli dietro l’orecchio “Tu sei fantastica, lo sai vero? E se questo tizio non se ne è accorto—“ Julie lo interrompe “Risparmiati la parte dove dici che è lui a perderci e bla bla, perché non è vero. Io sto male, io ci ho perso!”
“Ma non lo dico tanto per dire, lo dico perché è vero!”
“No che non è vero” Controbatte però ancora Julie “Lo dici solo perché sei mio papà’’
Papà.
Entrambi sembrano accorgersi del cambiamento che c’è stato, da quando Julie si è fatta scappare quella parola.
“Papà?” Chiede Harry, quasi incredulo “Sono –“
“Sì” chiarisce subito Julie “Sei –nel senso lo so che non sei davvero il mio papà ma io ti reputo tale, anche se forse non me l’hai mai detto, no? Mi hai cresciuta. Mi hai sempre amata come se fossi tua figlia, no? Ho sempre sentito questo –quest’amore da parte tua che mi ha fatto sentire protetta.”
Harry è sul punto di commuoversi e questo è il momento in cui Louis lo prenderebbe in giro per essere un inguaribile tenerone ma—Louis non è lì, adesso. Adesso ci sono solo lui e Julie. Julie, che l’ha appena chiamato papà. Che ha detto di considerarlo suo papà.
“Tu—ti ho amata sempre. Dal momento in cui mi hai accettato, o forse anche prima. Ecco sì, forse da quando mi hai trovato a quella fiera e poi ti ho preso in braccio. Eri piccola e impazzivi per le mie fossette. E’ grazie a te se ora sono—felice. Ho una famiglia, ho voi e vi amo da morire.”
La chiude in un abbraccio e le lascia un bacio sulla testa prima che “Okay, okay, troppo zucchero. Queste cose falle con papà, mh?” protesta Julie, ma col sorriso sulle labbra.
Harry però la attira di nuovo a se e la prende in braccio, nonostante ora non abbia cinque anni ma sedici, e scende le scale facendo attenzione a non sbilanciarsi troppo.
“Papààààà” urla Julie, ridendo però, e la testa di Louis fa capolinea dalla cucina.
“Ei, ma che—“ esclama divertito, mentre Harry poggia di nuovo la ragazza a terra.
“Nulla amore, nulla!” e l’uomo si avvicina al marito, prendendo la sua testa tra le mani e lasciandogli un lungo bacio sulle labbra.
“Siete imbarazzanti” afferma Julie, ma sorride “La fase luna di miele dovreste averla superata circa vent’anni fa, bleah”
Ha la famiglia migliore del mondo.