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Autore: AnyaVeritas    28/11/2014    3 recensioni
3 mesi dopo gli eventi di Angel of Darkness: Kurtis dopo essere stato in coma, sotto le cure di una misteriosa guaritrice, ritorna a Parigi dalla sorella gemella Miranda ma... Ha nuovamente bisogno dell'aiuto di Lara per trovare il Tempio dei Nephilim ed evitare che quest'ultimi causino una eventuale apocalisse.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lara Croft, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Violenza
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Kurtis è stato in uno stato di convalescenza per quasi un giorno intero dopo il suo risveglio dal coma, Ahret lo aiutava e lo sosteneva durante la convalescenza, la ragazza gli dava da mangiare e da bere e continuava a curare la sua brutta ferita nello stomaco, causata da Kristina Boaz. Kurtis guardava attentamenente come Ahret si prendeva cura della sua ferita che lo ha messo in coma per tre mesi interi: Aveva il tocco delicato, quasi sonnifero e sensuale, ma in fondo era il suo modo per curare una enorme ferita... e quella di Kurtis lo era.
Ahret gli disse quello che ha passato in questi mesi, gli disse che si lamentava nel sonno, che pronuciava frasi in una lingua a lei sconosciuta.
Kurtis alle parole della ragazza rimase zitto, ma nonostante ciò era grato per quello che Ahret gli ha fatto in tre mesi.
Il giorno dopo egli riuscì a stare in piedi, cosa non facile di solito quando si è appena ripresi dal coma, ma qualcosa lo riusciva a farlo stare in piedi, determinandolo; Una immagine di una ragazza della sua stessa età, dai capelli castani lunghissimi e gli occhi nerissimi a causa della cecità: Sua sorella Miranda. Ahret entrò nella camera e vide Kurtis che si stava ricaricando il suo Boran X e che si controllò il suo portafoglio, vedendo se aveva abbastanza soldi per permettersi un biglietto di ritorno per Parigi.
Lei appoggiò il vassoio con la colazione sul comodino davanti al letto e si aggiustò la sua cintura arancio, guardando a Kurtis « Quindi adesso vai via? » domandò togliendosi una ciocca di capelli davanti agli occhi, Kurtis non si accorse della guaritrice fino a quando lei non parlò, si girò e la vide, facendo un mezzosorriso e avvicinandosi al letto per chiudere il piccolo zaino, con dentro un pò di ricambi e degli spuntini salati per il viaggio in treno. La guardò nuovamente « Devo tornare a Parigi, è tre mesi che mia sorella è da sola... Le ho promesso di non lasciarla da sola » Ahret annuii alle parole di Kurtis, lei e Putai non erano così legate, fino a quel giorno....

Ahret e Putai stavano camminando fuori dal loro villaggio per parlare, era notte ed il vento continuava a muovere le loro vesti e la sabbia, stava per iniziare una tempesta ma le due erano le figlie del capotribu e non potevano andare in continuo disaccordo. Putai è una Shamana mentre Ahret una semplice guaritrice della tribù, non ha ricevuto i poteri che ha la sorella e, sinceramente, lei nutriva molta invidia per Putai.
« Non possiamo continuare così Ahret. » disse mentre continuavano a camminare nel deserto. Ahret annuii solamente , mettendosi le braccia conserte « Lo so » le sue parole erano queste, Putai girò gli occhi alle sue parole, continuando a camminare e guardando in basso. Poi Ahret si fermo di colpo e sentì delle rocce che venivano scagliate, si girò verso quella direzione e corse verso le rocce che venivano scagliate. Putai la seguì, inarcando un sopracciglio e si ritrovò accanto ad Ahret « Che succede? » domandò mentre la guaritrice avvicinò un'orecchio vicino alla roccia, sentiva l'ansimare di una donna, che faticava a respirare, in cerca di aria ed in cerca di luce « Putai ascolta! » disse Ahret, Putai avvicinò l'orecchio nella roccia, sentendo la voce della donna. Si allontanò ed incominciò a prendere le rocce, spostandole per aprire il passaggio, Ahret la aiutò, prendendo le rocce più grandi.
Non appena tolsero le rocce, videro una donna con un top verde acqua e dei pantaloncini marroni, con una cintura nera e delle fondine del medesimo colore. Ella aveva dei lunghi capelli castani legati in una ordinata treccia. Era distesa ed insanguinata, i capelli sporchi dalla sabbia e dalla polvere, i vestiti strappati e le ferite erano ancora fresche « Ahret presto! » disse Putai avvicinandosi alla donna e prendendola per le spalle, mettendo le braccia sotto le ascelle della donna, per tirarla fuori dalle macerie. Ahret aiutò a Putai a tirare fuori la donna dalle macerie, la Shamana la posò sulla sabbia, la giovane mise le mani sul petto della donna, sbatté le ciglia perplessa per poi mordersi il labbro superiore « E' ancora viva ma è disidratata ed è stata sotto quelle macerie per troppo tempo! » disse Ahret prendendo di peso alla donna, che incomiciò a tossire ed aprì gli occhi, Putai vide che aveva due occhi marroni abbastanza ipnotici. La shamana mise una mano sulla spalla della donna, per tranquillizzarla « Stai calma, sei fuori da quella piramide » disse Putai, cercando di abbozzare un sorriso. La donna guardò a Putai, cercando anche lei di ricambiare il sorriso , mormoro un debole 'Grazie' per poi cadere addormentata.
Ahret guardò alla sorella, alzando le spalle, continuando a reggere la donna. «  Dobbiamo curarla Putai altrimenti morirà... » disse guardandola. Putai annuii « Sono d'accordo » Ahret sorrise, per la prima volta le due figlie del capo tribù andavano d'accordo.



Ahret scosse la testa al pensiero di quel flashback, si mise a braccia conserte, con le braccia che le schiacciavano i morbidi seni « Capisco Kurtis...  » Kurtis si girò verso la ragazza, ha parlato una lingua a lui molto conosciuta, una lingua ormai morta, la lingua dei Lux Veritatis, inventata nel XV Secolo per delle formule magiche, ma col passare dei secoli è diventata una lingua quasi sacra nell'Ordine e quindi andava svanendo piano piano. La lingua è morta dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando quasi tutti i Lux Veritatis furono sterminati, eccetto i Vassiley, i Trent e gli Heissturm, ultimi membri Puri dell'Ordine, altri o sono Nascosti o sono degli Esiliati. Kurtis la guardò senza parlare, poi si avvicinò alla ragazza e le diede una carezza sulla spalla, Ahret lo guardò negli occhi, arrossendo di poco. Nessun ragazzo era mai stato così vicino a lei, certo... Ahret era bella ma anche abbastanza timida quando un ragazzo si avvicinava a lei così. Kurtis si avvicinò al suo orecchio « Grazie ancora per avermi salvato la vita » disse per poi allontanarsi e togliendo la mano dalla sua spalla. Ahret mise una mano sulla sua cintura, togliendosi una spilla a forma di farfalla. Mise delicatamente le sue mani sul petto di Kurtis, attaccando con cura la spilla « Per ricordarti che ti ho salvato la vita » disse, per poi prenderli la mano destra e baciarliela.
Kurtis fece un cenno con la testa, per poi uscire dalla camera, Ahret lo guardò mentre usciva, facendo un mezzo sorriso.
Che gli spiriti siano con te Kurtis.


Kurtis stette ad aspettare il treno per Parigi da un bel pò alla stazione ferroviaria di Praga. Stava con le cuffie, ascoltandosi ad alto volume delle canzoni dei Motörhead e qualche canzone leggera, di quelle che piacciono a Miranda, quelle fin troppo sdolcinate, ma in fondo le amava anche lui. Le ricordavano Miranda, l'unica ragazza alla quale è stato fedele sin dall'inizio e lei è stata fedele a lui. Kurtis è sempre stato un buon amante, ma a volte tradiva e alcune volte si lasciava tradire. Allo Strahov stava incominciando a nutrire dei sentimenti forti per Lara Croft, non poteva negare che tra i due c'era una forte tensione sessuale ma... se l'ha salvata da Boaz vuol dire che l'amava. Lara era affascinante, tosta, risoluta, acida e forte, aveva senso del umorismo e sapeva come gestire le situazioni.
Il treno arrivò e Kurtis scaccio i pensieri, mentre una musica dolce echeggiò nelle sue orecchie, uno degli strumentali preferiti di Miranda, composta da lei stessa. Un piano forte dolcissimo ma allo stesso tempo nostalgico.
Kurtis durante il viaggio, attraversava nella sua mente vari flashback della sua vita: Il suo allenamento assieme a Miranda, quando giocavano assieme, quando lei aveva paura del temporale e dormivano nella stesso letto. Sua madre aveva sempre detto che Kurtis e Miranda avevano un legame forte come fratello e sorella.
La luna dopo un paio di ore si levò nel cielo, dopo avere passato il confine della Germania, Kurtis pensò che avrebbe raggiunto la Francia domani mattina presto. Si tolse gli auricolari e si appoggiò al bracciolo del sedile, per poi cadere in un sonno profondo.

Si svegliò alle cinque del mattino, il sole ancora non era alto nel cielo e il treno si fermò alla stazione di Parigi. Prese il suo unico bagaglio ed uscì dal vagone. 
Respirò l'aria, lo smog della città di Parigi entrò nelle narici di Kurtis. E' bello essere a casa. Pensò mentre usci dalla stazione.
Camminò, con lo zaino sulle spalle e camminando tra le strade meno affollate di Parigi. Era ancora presto ed è normale che non c'è nessun movimento, eccetto per alcuni che si alzano la mattina presto per andare a lavorare in ospedale o in fabbrica, o anche per chi lavora nei negozi. 
Kurtis si fermò sotto la Tour Eiffel, e la guardò. L'impotenza e la maestosità della torre gli ricordavano di quando ha lasciato la Legione Straniera, nascondendosi nella cosidetta Città dell'Amore. 
In quel momento Kurtis pensava solo a stare occultato dalla sua ex Legione di appartenenza, quindi ha pensato che Parigi era perfetta per nascondersi.
Mise la testa nuovamente eretta e vide una ragazza che conosceva che teneva in mano due buste della spesa.
Ha venticinque anni, piuttosto bassa, carnagione chiara e con gli occhiali a quadrato che lasciavano vedere i suoi occhi azzurri. Aveva i capelli biondi e mossi, lunghi fino al petto, vestita con una maglietta azzurrina con un cuore rosa al centro e dei corti jeans chiari, che lasciavano vedere le sue snelle gambe.
Kurtis si avvicinò a lei con un sorriso « Ciao Audrey » disse mettendosi le mani su i fianchi. Audrey lo guardò per un attimo, stupita. Si chiuse gli occhi per un momento, autoconvincendosi che non è un miraggio. « Kurtis! Sei tornato » disse per poi sfoggiare un piccolo sorriso nelle sottili labbra. Kurtis non lo ricambiò, si tolse le mani dai suoi fianchi e se le mise sulle spalline del piccolo zaino « Mia sorella? » chiese. Audrey era la badante di Miranda da quando è partito per Praga, ella non era una cattiva persona e si fidava ciecamente di lei. Anche se sapeva che Audrey era innamorata di lui, Kurtis sapeva a chi rivolgersi per chiedere un'aiuto. « Si è svegliata molto presto... Quindi ho pensato di andare a prendere delle cose fresche da casa mia. » Kurtis annuii, poi prese il portafogli dalla sua tasca dei pantaloni, Audrey lo guardò inarcando un sopraciglio. 
« Questi sono per te » disse porgendoli 200 Euro in contanti, Audrey sbatté le ciglia due volte, guardando quelle banconote perplessa. Mise la sua esile mano sulla mano di Kurtis, ove teneva le banconote e le respinse leggermente, portandole nel suo petto « Non li voglio Kurtis, anche se è il mio lavoro... Non voglio i tuoi soldi... » Kurtis sentii le piccole dita esili di Audrey nella sua mano, erano delicate, quasi quanto quelle di Ahret. Sospirò e ritrasse la mano di Audrey, rimettendo al suo posto « Se non ti dispiace Audrey... Io ti licenzio, ora penserò io a mia sorella, ha bisogno di me... Le ho fatto una promessa  ».
Audrey non si dispiaque per il licenziamento, conosceva sia Kurtis che Miranda e sapeva quanto era forte il loro legame. Annuii « In effetti volevo dimettermi Kurtis. Miranda continuava a chiedere di te e continuava a mormorare nel sonno... » disse lasciando le buste della spesa per terra, avvicinò la mano nella tasca dei Jeans e prese un mazzo di chiavi « Mi mancherai Kurtis » disse per poi avvicinarsi al viso di Kurtis e darli un bacio sulla guancia. 
Al gesto egli fece un piccolo sorriso e l'allontanò dolcemente da lui, accarezzandole per un'attimo la candida guancia e prese le chiavi dalla mano di Audrey. Prese una busta della spesa e si allontanò di poco. Si girò, guardando la ragazza « Puoi sempre venire a trovarci anche se sei licenziata lo sai? » disse facendo un'altro piccolo sorriso.
Audrey annuii solamente, poi Kurtis si allontanò andando nella direzione del suo appartamento.
Audrey lo guardò girando la testa, ricambiando il piccolo sorriso.

Kurtis camminò nelle scale del palazzo nervosamente, era da molto tempo che non vedeva la sorella... Miranda sarà arrabbiata con lui? Sarà furiosa con lui per essere mancato per tre mesi? Dopo averle promesso che sarebbe stata accanto a lei?
Sicuramente non sarà arrabbiata con lui. Conosceva i doveri dei Lux Veritatis, e Miranda sapeva che voleva giustizia per il loro padre e la loro madre.
Arrivò davanti alla porta del suo appartamento e l'aprì lentamente.
La chiuse con delicatezza e andò nel soggiorno, ove vide una ragazza della sua stessa età, con dei lunghissimi capelli castani che cadevano fino al suo ginocchio, messi all'indietro, vestita con una camicia da notte blu, che mostravano le morbide curve del seno. Lei si girò verso Kurtis e sorrise, lui ricambiò il sorriso guardando i suoi nerissimo occhi neri, guardando la sorella, la sua Miranda.


NdA:
Salve a Tutti! In Anzitutto, grazie per il feedback positivo del Primo capitolo, sono stracontenta che vi sia piaciuto e sono sicura che ne vedremo delle belle in questa "Piccola" avventura :D Beh... Il prossimo capitolo spero di farlo il più presto possibile ma sto avendo problemi personali. Nel prossimo capitolo ci concentreremo su Kurtis e Miranda ma dai prossimi capitoli in poi ci sarà anche Lara non preoccupatevi! :DD 
Bene detto questo vi Saluto e grazie ancora per la lettura! 


-Anya
  
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